Forature e cadute sono eventi sfortunati e secondo me devono incidere meno sull'economia di una competizione, al fine di renderla più spettacolare e corretta, 50 anni fa non c'erano i rifornimenti e i grgari si doveano fermare alle fontate, oppure facciamoli tornare a correre csenza cambio
ruote, sicuramente ci sarà più spettacolo... cosa facciamo torniamo indietro?
Le radioline servono ma fino ad un certo punto, ma non crederete mica che i corridori vengano teleguidati?
A mio parere le radioline cambiano poco la corsa, sono più utili di quanto possano essere dannose.
Il ciclismo per fortuna non è uno sport che è meno spettacolare rispetto a 10 o 20 o 30 anni fa, i problemi sono ben altri.
Beh non esageriamo nessuno vuol far tornare i corridori a correre con la draisina o con il velocipede, come nessuno pretende di tornare a punzonare le biciclette o di fare tappe di 3/400km come si faceva nei primi giri d'Italia.
Io, personalmente, ho partecipato ad una quindicina di gare a tappe (le gare a tappe sono quelle in cui l'utilizzo delle radioline è più esasperato perchè ci sono due gare in ballo: quella della classifica e quella della tappa) quando ancora le radioline non c'erano e ti assicuro che tra riunioni della mattina, chiarimenti durante la cena ed ordini in corsa imparavi bene a memoria la lezione su quello che avresti dovuto fare in gara... e se non lo facevi erano ca zzi amari.
Che siano utili ai corridori è fuor di dubbio e io l'ho ribadito nel mio primo intervento e nessuno sta mettendo in discussione la spettacolarità o meno di un ciclismo con o senza radioline. Non è questo il punto.
Il punto è se le radioline falsino o meno il risultato di certe gare e/o intervengano nell'economia finale di certe altre.
Secondo la mia opinione la falsano eccome perchè un corridore che sta facendo un errore o un'azione sbagliata dal punto di vista tattico o è li che sta a dormire in mezzo al gruppo mentre si sta svolgendo un'azione decisiva, viene immediatamente corretto (letteralmente in tempo reale) dall'ammiraglia.
Esempio: Basso sul Vesuvio quando scattò per inseguire Sastre che se ne stava andando non fece in tempo neanche a terminare la sua azione e a sperare di raggiungere lo spagnolo che venne immediatamente fermato dall'ammiraglia per dare una tirata di 200 metri a Pellizzotti che nel frattempo aveva staccato Menchov e Di luca. Bene, senza quello stop, l'ordine d'arrivo sarebbe cambiato...non di molto, ma sarebbe cambiato e, un piccolo episodio oggi, un piccolo episodio domani alla fine di una gara (specie se a tappe) fanno, il più delle volte, un grande episodio...pure il destino delle persone a volte e deciso da piccoli episodi, figuriamoci in una gara ciclistica.
Ecco, queste sono le cose che io da sportivo e tifoso non vorrei mai vedere.
Eppoi scusa chi lo ha detto che una caduta o una foratura siano sempre un evento sfortunato? Un corridore cotto difficilmente riesce a vedere e a schivare un brecciolino che ti può far forare...lo stesso per le cadute: quante volte uno cade perchè rischia troppo (magari perchè è staccato e deve rientrare) o perchè è poco lucido. Che ciclismo sarebbe se ogni volta si dovesse aspettare chi ha forato, chi è caduto (come ha fatto quel tonto di Ullrich nell'unico Tour in cui poteva battere Armstrong quando l'americano cadde in salita agganciando col manubrio il braccio di uno spettatore) o chi semplicemente ha avuto sfiga? allora, con questo metro si dovrebbe aspettare anche chi ha la malasorte di andare in crisi o di avere una giornata "no"...e continuando ad andare avanti per paradossi si sarebbe dovuto chiudere un occhio anche con Pantani, quando ebbe la "sfortuna", al giro del '99, di avere l'ematocrito a 51,5% (se non erro) mentre Gotti, che vinse il giro, e Savoldelli, che arrivò secondo l'avevano oltre 49%.
Gli episodi fanno la storia (in senso generale) ed è proprio questo il bello, anche nel ciclismo. Armstrong e Indurain hanno vinto' dodici Tour de France in due perchè erano i più forti ma anche perchè in 12 anni non hanno mai fatto uno starnuto...a Gaul invece è andata diversamente: una ca gata in mezzo a una vigna gli è costata un giro d'Italia...ma è proprio questo il bello del ciclismo. Saluti a.p.
secondo me è un passo indietro, nello sport anche la tattica deve avere il suo grado di incidenza sul risultato e soprattutto il suo fascino allora faccio una domanda
chi come me guarda le tappe delle grandi e medie corse (visto che di piu non ci fanno vedere in tv) anche da 80 km dalla fine, magari tappe in linea o vallonate, cosa guarda??? io sinceramente sono molto affascinato dalle tattiche che propongono i team nelle varie fasi delle corse e l'assenza di radioline limita molto questo aspetto
Questo cosa significa? che senza radioline non ci sia tattica? o che in tutti gli anni che si è corso senza radioline le squadre e i corridori non sviluppavano e mettevano in pratica tattiche e strategie? saluti, a.p.