Decisione UCI - Via le radioline

Marchino

Apprendista Scalatore
25 Maggio 2007
2.226
23
Bergamo
www.berghembike.it
Bici
Giant TCR Advanced ISP
Da tuttobiciwe b.it

"Dopo una riflessione approfondita riguardo l’utilizzo delle radioline, il Comitato Direttivo ha deciso di seguire la raccomandazione della Commissione Strada dell’Uci, la quale ha proposto il divieto progressivo di utilizzo per tutte le categorie agonistiche. I suoi membri ritengono che l’utilizzo delle radioline snaturi il ciclismo stesso e inoltre la Commissione ha raccolto il parere della gran parte dei protagonisti del ciclismo stesso. Il divieto di utilizzo è già in vigore per Juniores e Under 23 mentre sarà messo a punto un calendario apposito per l’introduzione della norma tra i professionisti"
 

Alfredo Panzini

Pignone
16 Giugno 2009
189
4
Visita sito
Io sono favorevole all'eliminazione delle radioline in gara. Una volta sono stato un corridore e le radioline comparivano allora sulla scena. Io non l'ho mai usata e, forse, l'avessi fatto mi sarebbe dispiaciuto se poi me l'avessero tolta; vuoi mettere la comodità: dialogare con il d.s., o con i compagni, chiamare l'ammiraglia quando si ha bisogno dell'acqua o si fora, sapere in tempo reale nome, cognome, come e quanto spinge chi si trova in fuga, o al contrario, se si è in fuga sapere come si stanno comportando dietro, chi tira e come tira ecc.

Ma da sportivo e appassionato di ciclismo ritengo che le radioline producano un livellamento generale e favoriscano di gran lunga i corridori meno dotati dal punto di vista intellettuale e quelli che, seppur fortissimi fisicamente, hanno delle lacune nel leggere la corse o nel dosare le forze.
Ritengo anche che le radioline siano un'offesa all'intelligenza di atleti che, seppur professionisti, hanno bisogno di uno che se ne sta spaparazzato in macchina ad ordinargli quando e come pedalare.
Non parliamo poi delle categorie giovanili...verrebbe su una generazione di robot, magari fortissimi ma incapaci di muoversi nel caso in cui dovessero scaricarsi le batterie.

A proposito di radioline mi viene in mente la tappa dell'ultimo giro d'Italia che si concludeva a Faenza quando un corridore belga professonista da 4 anni senza aver mai vinto una gara, in fuga con Bertagnolli (che in volata è piuttosto fermo) fu fatto fermare dal suo D.S. per stare vicino a Sastre che navigava nel gruppetto della maglia rosa. Solo che il poveraccio, staccatosi da Bertagnolli, scivolò nel secondo gruppetto (Sastre era nel terzo) e si mise a tirare a tutta per andare a prendere nuovamente il fuggitivo, solo che a differenza di prima, ora aveva alla ruota altri 3 o 4 corridori. Sul traguardo giunse secondo di una tappa che, probabilmente, avrebbe vinto (vista la volata che fece) e non fu di alcun supporto al proprio capitano. Che strateghi!!!

Saluti a.p.
 

teo541

Pedivella
3 Giugno 2009
490
7
Milano
Visita sito
Bici
Wilier Izoard XP
Ecco infatti... sono pienamente d'accordo con questo ritorno al passato. Non c'è niente di più triste che vedere bei tentativi di fuga venire abortiti per ordine dell'ammiraglia.
 

lelux

Pedivella
14 Agosto 2009
480
11
Neviano
Visita sito
Bici
Vektor Demoniac
Anche io sono d'accordo all'abolizione dell'uso delle radioline!Ci pensi il capitano della squadra a dire ai suoi uomini che strategia seguire e non l'ammiraglia!
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
15.932
280
49
Centumcellae - Terra di Cafoni
Visita sito
Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Io sono contro, prendiamo ad esempio la vuelta, se Evans avesse communicato immediatamente al compagno in che era avnti di appena 15 sec a Sierra Nevada, lui sarebbe rimasto con i primi, evitando che la corsa fosse falsata per una sfortuna e sarebbe stata molto più avvincente, quando uno si gioca tuor, mondiale, giro e simili è giusto che gli eventi sofrtunati vengano limitati il più possibile...
Alhoa
 

Alfredo Panzini

Pignone
16 Giugno 2009
189
4
Visita sito
Io sono contro, prendiamo ad esempio la vuelta, se Evans avesse communicato immediatamente al compagno in che era avnti di appena 15 sec a Sierra Nevada, lui sarebbe rimasto con i primi, evitando che la corsa fosse falsata per una sfortuna e sarebbe stata molto più avvincente, quando uno si gioca tuor, mondiale, giro e simili è giusto che gli eventi sofrtunati vengano limitati il più possibile...
Alhoa

Forature, cadute, crisi, fortuna e via discorrendo hanno, da che è iniziato il ciclismo, fatto parte del gioco come pure le castronerie tattiche che ogni tanto si vedono e che fanno la differenza tra un corridore ed un ottimo corridore.

Chiappucci, tanto per fare un esempio, avesse avuto la radiolina con Boifava in ammiraglia avrebbe ora nel suo palmares un tour (vedi quando si sfiancò inseguendo in gregario di Lemond che era in classifica -non mi ricordo bene il nome...forse Ronan Pensec- e rimanendo invece sui pedali quando Lemond sferrò l'attacco vero e proprio) ed un mondiale vinto (vedi quando ad Agrigento volle strafare attaccando all'inizio della salita mentre invece, fosse rimasto qualche chilometro più tranquillo, non si sarebbe certo fatto rimontare e staccare da Leblanc) e oggi staremo qui a parlare di un grande campione invece che di un'ottimo corridore ma anche di un eterno secondo.

Altro esempio: Cassani, corridore dai numeri mediocri avrebbe vinto molto meno o quasi niente se non avesse avuto l'intelligenza che ha e che dimostra ancora oggi ogni volta che fa una radiocronaca.
saluti a.p.
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
15.654
12.138
Genova
Visita sito
Bici
Colnago C60
Forature, cadute, crisi, fortuna e via discorrendo hanno, da che è iniziato il ciclismo, fatto parte del gioco come pure le castronerie tattiche che ogni tanto si vedono e che fanno la differenza tra un corridore ed un ottimo corridore.

Chiappucci, tanto per fare un esempio, avesse avuto la radiolina con Boifava in ammiraglia avrebbe ora nel suo palmares un tour (vedi quando si sfiancò inseguendo in gregario di Lemond che era in classifica -non mi ricordo bene il nome...forse Ronan Pensec- e rimanendo invece sui pedali quando Lemond sferrò l'attacco vero e proprio) ed un mondiale vinto (vedi quando ad Agrigento volle strafare attaccando all'inizio della salita mentre invece, fosse rimasto qualche chilometro più tranquillo, non si sarebbe certo fatto rimontare e staccare da Leblanc) e oggi staremo qui a parlare di un grande campione invece che di un'ottimo corridore ma anche di un eterno secondo.

Altro esempio: Cassani, corridore dai numeri mediocri avrebbe vinto molto meno o quasi niente se non avesse avuto l'intelligenza che ha e che dimostra ancora oggi ogni volta che fa una radiocronaca.
saluti a.p.
o-oo-oo-o pienamente d'accordo.
 

VADABRUT

Maglia Iridata
7 Aprile 2006
14.866
10.126
57
Visita sito
Bici
Tecnotrat
Ma da sportivo e appassionato di ciclismo ritengo che le radioline producano un livellamento generale e favoriscano di gran lunga i corridori meno dotati dal punto di vista intellettuale e quelli che, seppur fortissimi fisicamente, hanno delle lacune nel leggere la corse o nel dosare le forze.
Ritengo anche che le radioline siano un'offesa all'intelligenza di atleti che, seppur professionisti, hanno bisogno di uno che se ne sta spaparazzato in macchina ad ordinargli quando e come pedalare.
Non parliamo poi delle categorie giovanili...verrebbe su una generazione di robot, magari fortissimi ma incapaci di muoversi nel caso in cui dovessero scaricarsi le batterie.

Forature, cadute, crisi, fortuna e via discorrendo hanno, da che è iniziato il ciclismo, fatto parte del gioco come pure le castronerie tattiche che ogni tanto si vedono e che fanno la differenza tra un corridore ed un ottimo corridore.

Io sono contro, prendiamo ad esempio la vuelta, se Evans avesse communicato immediatamente al compagno in che era avnti di appena 15 sec a Sierra Nevada, lui sarebbe rimasto con i primi, evitando che la corsa fosse falsata per una sfortuna e sarebbe stata molto più avvincente, quando uno si gioca tuor, mondiale, giro e simili è giusto che gli eventi sofrtunati vengano limitati il più possibile...
Alhoa

Da spettatore preferisco vedere le corse "come una volta".... senza radio.... è giusto che ogni corridore sfrutti i propri mezzi, c' è chi ha la solo forza bruta, chi usa il cervello e chi è dotato di entrambe le caratteristiche.... lasciamo che sia l' istinto a guidare il corridore....
 

e.bobo

Apprendista Passista
1 Giugno 2009
897
1
ciociaro
Visita sito
....da sportivo e appassionato di ciclismo ritengo che le radioline producano un livellamento generale ......

...verso il basso.

Torniamo alle battaglie, vinte o perse non importa, ma da seguire con passione ed apprensione.
Per entusiasmarci ancora e con i campioni di oggi, senza dover ricorrere a quei miti mai conosciuti e lontani anni luce che continuano a propinarci mentre la gara ristagna per ordini dell'ammiraglia.

Viva il ciclismo VERO ....o-o
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
18.952
657
47
Garage - Officina
Visita sito
Bici
quelle che non usa Peggio
mah, io sono dubbioso in proposito.
prima ero d'accordo anch'io nel togliere le radioline, ora non sò. Negli altri sport i consigli dell'allenatore sono assidui, sia in sport di squadra come pallavolo e basket, che in sport individuali come atletica od addirittura più coach come football americano o baseball....
in fondo anche senza le radioline, contador avrebbe vinto il tour , di luca non avrebbe vinto il giro , pozzato non avrebbe recuperato boonen alla roubaix e cunego non avrebbe vinto a verona....

il problema è che l'allenatore (od il ds) potrebbe dire tutto quello che vuole, ma se hai una squadra che non sà tirare, od il capitano che non ha le gambe, non si và da nessuna parte. Guardiamo evans o sastre al tour, belle squadre ma loro piantati come dei pali....

il problema del ciclismo non sono le radioline, poi se vogliamo togliere l'attenzione da tutto quello che succede, ben venga, ma non si pensi di avere un tour spettacolare senza salite, un giro d'italia spettacolare con le alpi la 1^settimana, o corridori che vanno come missili salvo poi scoprire complotti vari
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
15.932
280
49
Centumcellae - Terra di Cafoni
Visita sito
Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Forature, cadute, crisi, fortuna e via discorrendo hanno, da che è iniziato il ciclismo, fatto parte del gioco come pure le castronerie tattiche che ogni tanto si vedono e che fanno la differenza tra un corridore ed un ottimo corridore.


saluti a.p.

Forature e cadute sono eventi sfortunati e secondo me devono incidere meno sull'economia di una competizione, al fine di renderla più spettacolare e corretta, 50 anni fa non c'erano i rifornimenti e i grgari si doveano fermare alle fontate, oppure facciamoli tornare a correre csenza cambio ruote, sicuramente ci sarà più spettacolo... cosa facciamo torniamo indietro?
Le radioline servono ma fino ad un certo punto, ma non crederete mica che i corridori vengano teleguidati?
A mio parere le radioline cambiano poco la corsa, sono più utili di quanto possano essere dannose.
Il ciclismo per fortuna non è uno sport che è meno spettacolare rispetto a 10 o 20 o 30 anni fa, i problemi sono ben altri.
Ho visto delle edizioni del giro da sbadigli e le radio non c'erano, i questi ultimi anni ditemi un edizione del giro che non sia stata avvincente?
Per me questa è la tipica situazione in cui ci si fanno mille pensieri su una cosa che poi nella realta conta veramente poco, invece i problemi veri non vengono affrontati.
Alhoa
 

aghost73

Pignone
3 Giugno 2009
213
4
51
Visita sito
Io sono favorevole all'eliminazione delle radioline in gara. Una volta sono stato un corridore e le radioline comparivano allora sulla scena. Io non l'ho mai usata e, forse, l'avessi fatto mi sarebbe dispiaciuto se poi me l'avessero tolta; vuoi mettere la comodità: dialogare con il d.s., o con i compagni, chiamare l'ammiraglia quando si ha bisogno dell'acqua o si fora, sapere in tempo reale nome, cognome, come e quanto spinge chi si trova in fuga, o al contrario, se si è in fuga sapere come si stanno comportando dietro, chi tira e come tira ecc.

Ma da sportivo e appassionato di ciclismo ritengo che le radioline producano un livellamento generale e favoriscano di gran lunga i corridori meno dotati dal punto di vista intellettuale e quelli che, seppur fortissimi fisicamente, hanno delle lacune nel leggere la corse o nel dosare le forze.
Ritengo anche che le radioline siano un'offesa all'intelligenza di atleti che, seppur professionisti, hanno bisogno di uno che se ne sta spaparazzato in macchina ad ordinargli quando e come pedalare.
Non parliamo poi delle categorie giovanili...verrebbe su una generazione di robot, magari fortissimi ma incapaci di muoversi nel caso in cui dovessero scaricarsi le batterie.

A proposito di radioline mi viene in mente la tappa dell'ultimo giro d'Italia che si concludeva a Faenza quando un corridore belga professonista da 4 anni senza aver mai vinto una gara, in fuga con Bertagnolli (che in volata è piuttosto fermo) fu fatto fermare dal suo D.S. per stare vicino a Sastre che navigava nel gruppetto della maglia rosa. Solo che il poveraccio, staccatosi da Bertagnolli, scivolò nel secondo gruppetto (Sastre era nel terzo) e si mise a tirare a tutta per andare a prendere nuovamente il fuggitivo, solo che a differenza di prima, ora aveva alla ruota altri 3 o 4 corridori. Sul traguardo giunse secondo di una tappa che, probabilmente, avrebbe vinto (vista la volata che fece) e non fu di alcun supporto al proprio capitano. Che strateghi!!!

Saluti a.p.


Questo fatto lo ricordo il tipo mi fece una pena...
personalmente sono d'accordo con la decisione di eliminare le radioline
 

PICHI

via col vento
secondo me è un passo indietro, nello sport anche la tattica deve avere il suo grado di incidenza sul risultato e soprattutto il suo fascino allora faccio una domanda
chi come me guarda le tappe delle grandi e medie corse (visto che di piu non ci fanno vedere in tv) anche da 80 km dalla fine, magari tappe in linea o vallonate, cosa guarda??? io sinceramente sono molto affascinato dalle tattiche che propongono i team nelle varie fasi delle corse e l'assenza di radioline limita molto questo aspetto
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
18.952
657
47
Garage - Officina
Visita sito
Bici
quelle che non usa Peggio
Forature e cadute sono eventi sfortunati e secondo me devono incidere meno sull'economia di una competizione, al fine di renderla più spettacolare e corretta, 50 anni fa non c'erano i rifornimenti e i grgari si doveano fermare alle fontate, oppure facciamoli tornare a correre csenza cambio ruote, sicuramente ci sarà più spettacolo... cosa facciamo torniamo indietro?
Le radioline servono ma fino ad un certo punto, ma non crederete mica che i corridori vengano teleguidati?
A mio parere le radioline cambiano poco la corsa, sono più utili di quanto possano essere dannose.
Il ciclismo per fortuna non è uno sport che è meno spettacolare rispetto a 10 o 20 o 30 anni fa, i problemi sono ben altri.
Ho visto delle edizioni del giro da sbadigli e le radio non c'erano, i questi ultimi anni ditemi un edizione del giro che non sia stata avvincente?
Per me questa è la tipica situazione in cui ci si fanno mille pensieri su una cosa che poi nella realta conta veramente poco, invece i problemi veri non vengono affrontati.
Alhoa
a volte penso che i miei post siano invisibili :mrgreen::mrgreen:
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
18.952
657
47
Garage - Officina
Visita sito
Bici
quelle che non usa Peggio
Si inizia ad incrinare la tua autostima?:mrgreen:

la mia autostima è granitica come la mia proverbiale agilità

Ti manca olmo che via radio ti guda:mrgreen:

in effetti mi manca un pò di smalto senza il ribaltato, comunque c'è sempre l'ottimo abu yasin che stà finalmente dando qualche segno evidente di squilibrio.... per Natale è pronto per il diagnosi e cura

Ti rendi conto che grosso modo la pensi come me sulle radio:rosik:


e qui comincio a preoccuparmi, pensarla come te è il primo segno della vecchiaia che avanza.... :rosik:


'a sora le per domani hai detto solo che c'è troppo fucsia, ma lo vuoi dire chi vince? dai che devo andare alla snai.... :rosik:
 

Alfredo Panzini

Pignone
16 Giugno 2009
189
4
Visita sito
Forature e cadute sono eventi sfortunati e secondo me devono incidere meno sull'economia di una competizione, al fine di renderla più spettacolare e corretta, 50 anni fa non c'erano i rifornimenti e i grgari si doveano fermare alle fontate, oppure facciamoli tornare a correre csenza cambio ruote, sicuramente ci sarà più spettacolo... cosa facciamo torniamo indietro?
Le radioline servono ma fino ad un certo punto, ma non crederete mica che i corridori vengano teleguidati?
A mio parere le radioline cambiano poco la corsa, sono più utili di quanto possano essere dannose.
Il ciclismo per fortuna non è uno sport che è meno spettacolare rispetto a 10 o 20 o 30 anni fa, i problemi sono ben altri.

Beh non esageriamo nessuno vuol far tornare i corridori a correre con la draisina o con il velocipede, come nessuno pretende di tornare a punzonare le biciclette o di fare tappe di 3/400km come si faceva nei primi giri d'Italia.

Io, personalmente, ho partecipato ad una quindicina di gare a tappe (le gare a tappe sono quelle in cui l'utilizzo delle radioline è più esasperato perchè ci sono due gare in ballo: quella della classifica e quella della tappa) quando ancora le radioline non c'erano e ti assicuro che tra riunioni della mattina, chiarimenti durante la cena ed ordini in corsa imparavi bene a memoria la lezione su quello che avresti dovuto fare in gara... e se non lo facevi erano ca zzi amari.
Che siano utili ai corridori è fuor di dubbio e io l'ho ribadito nel mio primo intervento e nessuno sta mettendo in discussione la spettacolarità o meno di un ciclismo con o senza radioline. Non è questo il punto. Il punto è se le radioline falsino o meno il risultato di certe gare e/o intervengano nell'economia finale di certe altre.

Secondo la mia opinione la falsano eccome perchè un corridore che sta facendo un errore o un'azione sbagliata dal punto di vista tattico o è li che sta a dormire in mezzo al gruppo mentre si sta svolgendo un'azione decisiva, viene immediatamente corretto (letteralmente in tempo reale) dall'ammiraglia.

Esempio: Basso sul Vesuvio quando scattò per inseguire Sastre che se ne stava andando non fece in tempo neanche a terminare la sua azione e a sperare di raggiungere lo spagnolo che venne immediatamente fermato dall'ammiraglia per dare una tirata di 200 metri a Pellizzotti che nel frattempo aveva staccato Menchov e Di luca. Bene, senza quello stop, l'ordine d'arrivo sarebbe cambiato...non di molto, ma sarebbe cambiato e, un piccolo episodio oggi, un piccolo episodio domani alla fine di una gara (specie se a tappe) fanno, il più delle volte, un grande episodio...pure il destino delle persone a volte e deciso da piccoli episodi, figuriamoci in una gara ciclistica.

Ecco, queste sono le cose che io da sportivo e tifoso non vorrei mai vedere.
Eppoi scusa chi lo ha detto che una caduta o una foratura siano sempre un evento sfortunato? Un corridore cotto difficilmente riesce a vedere e a schivare un brecciolino che ti può far forare...lo stesso per le cadute: quante volte uno cade perchè rischia troppo (magari perchè è staccato e deve rientrare) o perchè è poco lucido. Che ciclismo sarebbe se ogni volta si dovesse aspettare chi ha forato, chi è caduto (come ha fatto quel tonto di Ullrich nell'unico Tour in cui poteva battere Armstrong quando l'americano cadde in salita agganciando col manubrio il braccio di uno spettatore) o chi semplicemente ha avuto sfiga? allora, con questo metro si dovrebbe aspettare anche chi ha la malasorte di andare in crisi o di avere una giornata "no"...e continuando ad andare avanti per paradossi si sarebbe dovuto chiudere un occhio anche con Pantani, quando ebbe la "sfortuna", al giro del '99, di avere l'ematocrito a 51,5% (se non erro) mentre Gotti, che vinse il giro, e Savoldelli, che arrivò secondo l'avevano oltre 49%.
Gli episodi fanno la storia (in senso generale) ed è proprio questo il bello, anche nel ciclismo. Armstrong e Indurain hanno vinto' dodici Tour de France in due perchè erano i più forti ma anche perchè in 12 anni non hanno mai fatto uno starnuto...a Gaul invece è andata diversamente: una ca gata in mezzo a una vigna gli è costata un giro d'Italia...ma è proprio questo il bello del ciclismo. Saluti a.p.

secondo me è un passo indietro, nello sport anche la tattica deve avere il suo grado di incidenza sul risultato e soprattutto il suo fascino allora faccio una domanda
chi come me guarda le tappe delle grandi e medie corse (visto che di piu non ci fanno vedere in tv) anche da 80 km dalla fine, magari tappe in linea o vallonate, cosa guarda??? io sinceramente sono molto affascinato dalle tattiche che propongono i team nelle varie fasi delle corse e l'assenza di radioline limita molto questo aspetto

Questo cosa significa? che senza radioline non ci sia tattica? o che in tutti gli anni che si è corso senza radioline le squadre e i corridori non sviluppavano e mettevano in pratica tattiche e strategie? saluti, a.p.