Comincio io.
Posto un brano di un libro. Un libro che tutto sommato parla d'altro, anche se il ciclismo è onnipresente nelle opere di Alfred Jarry.
In questo brano si parla di una corsa immaginaria, surreale, fantastica, ma che possiede già (il racconto è del 1902!!!) molti elementi che fanno discutere ancora oggi.
Lo so, è molto lungo, e per non incorrere in problemi di copyright l'ho tradotto io dal francese invece di utilizzare la versione italiana. Fa schifo come traduzione, lo so, però la metto lo stesso per i più pigri o per chi non vuole comprarsi il libro.
Chiaro che è caldamente consigliato l'acquisto di quest ultimo nella traduzione italiana:
A. Jarry,
Il supermaschio, SE edizioni,1999
Lo posto a pezzi perchè intero non lo piglia.E se proprio vi fa schifo mi risparmio di metterlo tutto.:-)
Capitolo I : La maniglia all’asta
(…
E’un fatto osservato spesso, che gli esseri più deboli siano quelli che si occupano di più, nell’immaginazione, delle performance fisiche.
Solo, il dottore, con sangue freddo, obbiettò:
-ma la ripetizione di un atto vitale porta alla morte dei tessuti, o alla loro intossicazione, che chiamiamo fatica.
-la ripetizione porta l’abitudine e l’abi…lità, rispose con la stessa gravità Marcueil.
-Hurrah ! l’allenamento, disse Arthur Gough.
-Il mitridatismo, disse il chimico.
-L’esercizio disse il generale.
Ed Henriette Cyne scherzò : Presentaat-arm!! uno, due, tre!.
-E’ perfetto, signorina, concluse Marcueil, se voi volete continuare a contare fino all’esaurimento della serie infinita dei numeri.
-O, per farla breve, delle forze umane-, disse con il suo accento bleso Mrs. Arabella Gough.
-le forze umane non hanno limiti , signora, affermò tranquillamente André Marcueil.
Nessuno sorrise più, malgrado questa nuova occasione che ci offriva l’oratore : la sicurezza nell’esporre un tale teorema lasciava prevedere che Marcueil volesse arrivare a qualcosa.
Ma a cosa ? Tutto, nella sua esteriorità, faceva presagire che fosse meno capace di tutti gli altri di lanciarsi nella pericolosa strada degli esempi personali.
Ma l’attesa fu delusa : restò là, come se avesse chiuso la questione perentoriamente grazie ad una verità universale.
Fu ancora il dottore, che, seccato, ruppe il silenzio :
-Voi volete dire che vi sono degli organi che lavorano e si riposano quasi simultaneamente e danno l’illusione di non fermarsi mai ?...
-Il cuore, per restare nel sentimentale, disse William Elson
…fino alla morte?, terminò Bathybius.
ciò’ basta a rappresentare un lavoro infinito, notò Marcueil : il numero delle diastole e delle sistole di una vita umana o di un solo giorno superano tutte le cifre immaginabili.
-ma il cuore é un sistema di muscoli molto semplice corresse il dottore.
-I miei motori si fermano quando non hanno più benzina disse Arthur Gough.
-Si potrebbe immaginare, azzardò il chimico, un alimento per il motore umano che ritardi infinitamente, facendo recuperare quando serve, la fatica muscolare e nervosa. Ho creato da poco qualcosa del genere….
-Ancora, disse il dottore, il vostro Perpetual-Motion-Food ! Ne parlate sempre e non si vede mai. Credo che dovreste darne al nostro amico…
-Cosa ? chiese Marcueil. Voi dimenticate, mio caro, che tra gli altri handicap, ho anche quello di non comprendere l’inglese.
-Il cibo-delmovimento-perpetuo tradusse il chimico.
-E’ un nome allettante, disse Bathybius. Cosa ne pensate Marcueil ?
-sapete bene che non prendo mai medicine…anche se il mio migliore amico é medico, si premurò di aggiungere con un leggero inchino verso il dottore.
-é una chimica poco necessaria, credo, continuò Marcueil, rivolgendosi a Wiliam Elson. Dei gruppi di muscoli e di nervi complessi godono di un riposo assoluto, mi sembra, mentre i loro simmetrici lavorano. Si ignora che ciascuna gamba di un ciclista si riposa e beneficia anche di un massaggio automatico, più lenitivo di qualunque pomata , mentre l’altra é in funzione…
però’ ! e dove avete imparato queste cose ? disse Bathybius, non andate mica in bici voi ?
-Gli esercizi fisici non mi si confanno, caro amico, non sono abbastanza atletico, disse Marcueil.
-Andiamo.. ; un partito-preso, mormorò ancora il dottore : non sapere niente del fisico e del morale…ma perché ? E’ vero che é mingherlino.
-voi potete giudicare gli effetti del Perpetual-Motion-Food senza dover annoiarvi ad ingollarlo, restando semplicemente spettatore di performance fisiche, disse a Marcueil William Elson. Dopo domani avrà luogo la partenza di una corsa, nella quale una squadra di ciclisti ne sarà alimentata esclusivamente. Se non vi dispiacerà potrete farmi l’onore di assistere all’arrivo…
-contro chi corre questa squadra ? disse Marcueil.
-contro un treno, disse Arthur Gough. E scommetto che la mia locomotiva raggiungerà velocità che fin’ora non ci si è nemmeno sognati.
-Ah… ? E sarà lunga ? domandò Marcueil.
-Diecimila Miglia, disse Arthur Gough
-16093 kilometri e 200 metri spiegò William Elson.
-dei tali numeri non vogliono dire più niente, constatò Henriette.
-più grande della distanza da Parigi al mare del Giappone, precisò Arthu Gough. Siccome la distanza di 10.000 miglia non é precisa da Parigi a Vladivostok, faremo ritorno a due terzi della strada, tra Irkoutsk e Strysenk.
-In effetti, disse Marcueil, così vedremo l’arrivo a Parigi, che é meglio. Dopo quante ore ?
-Prevediamo 5 giorni di percorso rispose Arthur Gough
-E’ molto tempo, rispose Marcueil.
Il chimico e l’ingegnere repressero un’alzata di spalle a questa osservazione che rivelava tutta l’incompetenza del loro interlocutore.
Marcueil riprese ;
-voglio dire che sarebbe più interessante seguire la corsa che attendere l’arrivo.
-noi portiamo due vagoni letto, disse William Elson. A vostra disposizione. Non abbiamo altri passeggeri, oltre ai meccanici, salvo mia figlia, io stesso e Gough.
-Mia moglie non parte, disse questo, è troppo nervosa.
Non so se pure io sono nervoso, disse Marcueil ; ma sono sicuro d’avere sempre il mal di mare viaggiando in treno, e paura degli incidenti. In mancanza della mia sedentaria persona, che i miei auguri vi accompagnino.
-ma verrete almeno all’arrivo ? insistette Elson
-Almeno all’arrivo proverò, acconsentì Marcueil, scandendo le sue parole in modo bizzarro.
cos’’é il vostro Motion Food ? domandò Bathybius al chimico.
-voi sapete bene che non posso dirlo…se non che é base di stricnina ed alcool, rispose Elson .
-la stricnina, ad alte dosi, é un tonico, si sa ; ma l’alcool ? per alimentare dei corridori ? voi vi fate beffe di me, non mi bevo le vostre teorie, esclamò il dottore.