La seconda parte della visita a canyon comincia da dove l'avevamo lasciata, ovvero dal piano "nobile" della ricerca e sviluppo dell'azienda. In uno degli uffici, oltre ai soliti pc e raccoglitori di documenti se ne trova uno con cavalletto per bici e valigia degli attrezzi.
E' quello in cui prendono forma i progetti che poi andranno ad essere realizzati materialmente in Oriente.
Come per tutte le ditte che fanno produrre a Taiwan, la progettazione e lo sviluppo dei prodotti avviene per mano degli ingegneri di casa (molto giovani in casa Canyon).
In Oriente si "fabbrica" e basta. Almeno questo é quello che i più dicono.
Canyon pero' fa qualcosa in più. E questo qualcosa non solo é un "plus" notevole, ma é qualcosa che getta dei semi che nel futuro daranno dei frutti.
Qusto pero' non avviene a Koblenz alla sede Canyon, ma 250km più a sud.
Pertanto, dopo aver nutrito lo spirito la sera a suon di birre, la mattina seguente, alle ore 6.30 in punto ci avviamo in direzione Pforzheim, alla volta della locale Università (http://www.hs-pforzheim.de/de-de/Seiten/Home.aspx )
Qui, Canyon ha avviato una joint-venture con la facoltà di ingegneria meccanica. E precisamente col laboratorio di dinamica dei sistemi, diretto dal Prof. Peter Kohmann, che ci ha accolto e fatto da appassionato cicerone nella visita. Se vi state chiedendo perché proprio qui, c'é da dire che l'ing. Kohmann non é appassionato solo nel modo di fare e spiegare, ma anche appassionato praticante, dato che é un triatleta con diversi Ironman completati alle spalle!
In questo laboratorio vengono testati e sviluppati i progetti per Canyon, in modo da migliorare i telai di anno in anno, sia attraverso i feedback ottenuti dai clienti, sia dai test strumentali,ed infine, ma non ultimo, dalle idee degli studenti.
I test strumentali includono verifiche statiche delle rigidità dei telai nelle zone più sollecitate come tubo sterzo, movimento centrale e tubo piantone.
Dei carichi assolutamente realistici (centinaia di kg) vengono applicati per verificare la flessione in modo da ricavare dai dati delle indicazioni per ottenere il massimo della rigidità e del comfort anche nell'accoppiamento con la componentistica che verrà poi montata
A questi seguono dei test dinamici, come ad esempio quelli per verificare lo smorzamento ideale delle vibrazioni in caso di frenate violente da parte delle forcelle da strada
Fino ad arrivare ai test sui sistemi di sospensione, grazie ad una macchina (tutte le macchine che vedete in foto sono state realizzate all'interno dell'università) che fa comprimere le sospensioni in modo da avere in tempo reale la curva di compressione in base a svariati parametri, come pressione ammortizzatore, velocità compressione, etc; in modo da ottimizzare il design della sospensione stessa od il suo accoppiamento con gli ammortizzatori.
Altri test sono eseguiti per controllare le quote dei telai ed ottimizzare non solo la loro forma in base alle caratteristiche dinamiche richieste, ma anche alla loro compatibilità con la componentistica che verrà montata. Per fare questo, viste le forme sempre più complesse (ottenibili ad esempio coi telai in carbonio) delle tubazioni utilizzano uno speciale scanner laser applicato su un braccio articolato che permette di riportare su video le quote reali del telaio in modo da poterle poi elaborare interpolandole con tutti gli altri parametri. In questo modo possono avere una copia 3D del telaio in versione digitale e "sperimentare" con quella.
E per finire, ciliegina sulla torta, si passa ad una camera in cui é montata una macchina per il controllo del funzionamento dinamico globale dei telai e per testarli a fatica (la costruzione di questa macchina "multiforce" e lo sviluppo del software relativo ha impiegato fulltime per 4 mesi 7 ingegneri locali).
Questa macchina simula tutte le forze in gioco durante la pedalata, ovvero le spinte sui pedali, il peso sulla sella, il peso sul manubrio, le flessioni laterali, etc... Ogni parametro puo' essere variato via computer in base a frequenza, velocità, intensità, durata. Vari accelerometri e sensori catturano le reazioni del telaio dando cosi' poi la possibilità di valutare tutti questi dati.
Oltre ovviamente a sottoporre i telai a veri test "distruttivi" dato che possono essere "torturati" dalla macchina fino alla rottura dopo centinaia di migliaia di cicli di fatica.
Test che vengono condotti anche su campioni della concorrenza per poter avere dei confronti realistici e poter migliorare costantemente i prodotti.
Qui potete vedere un video e "sentire" la voce di questa macchina:
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Questa collaborazione tra industria e ricerca é sicuramente una cosa degna di nota, ed un fiore all'occhiello di cui potersi vantare, non solamente per una questione di principio, ma anche per poter attingere costantemente dal serbatoio delle "forze fresche" che sono i giovani studenti, cosa che qui é realizzata in pratica e non solo uno slogan.
Ed anche, cosa molto importante, come ci viene spiegato, per non essere dipendenti da quello che viene sviluppato e prodotto in Oriente; che sempre più sta monopolizzando non solo il mercato, ma anche lo sviluppo dei prodotti in questo settore.
That's all folks!!!
e Buon Natale
Un ringraziamento a Theo-Josef Sandu che ci ha molto gentilmente intrattenuto e scarrozzato
ps
Prima di congedarci, il Prof. Kohmann ci ha invitato a fare un test pratico nell'ingresso del dipartimento, su una sua creazione: la Snaix Bike. Una bici concepita per la riabilitazione delle patologie motorie che consiste in una bici con uno snodo in mezzo (stile graziella) che fa "controsterzare" la parte posteriore della bici e che pertanto necessita di essere bilanciata col movimento dela schiena per poter andare dritti.
Esercizio nel quale Marco ha fatto sfoggio di capacità circensi, mentre il sottoscritto stava per guadagnarsi un ricovero.
Per i curiosi: www.snaix.com
foto: Marco Toniolo
testo: Ser pecora
E' quello in cui prendono forma i progetti che poi andranno ad essere realizzati materialmente in Oriente.


Come per tutte le ditte che fanno produrre a Taiwan, la progettazione e lo sviluppo dei prodotti avviene per mano degli ingegneri di casa (molto giovani in casa Canyon).
In Oriente si "fabbrica" e basta. Almeno questo é quello che i più dicono.
Canyon pero' fa qualcosa in più. E questo qualcosa non solo é un "plus" notevole, ma é qualcosa che getta dei semi che nel futuro daranno dei frutti.
Qusto pero' non avviene a Koblenz alla sede Canyon, ma 250km più a sud.
Pertanto, dopo aver nutrito lo spirito la sera a suon di birre, la mattina seguente, alle ore 6.30 in punto ci avviamo in direzione Pforzheim, alla volta della locale Università (http://www.hs-pforzheim.de/de-de/Seiten/Home.aspx )


Qui, Canyon ha avviato una joint-venture con la facoltà di ingegneria meccanica. E precisamente col laboratorio di dinamica dei sistemi, diretto dal Prof. Peter Kohmann, che ci ha accolto e fatto da appassionato cicerone nella visita. Se vi state chiedendo perché proprio qui, c'é da dire che l'ing. Kohmann non é appassionato solo nel modo di fare e spiegare, ma anche appassionato praticante, dato che é un triatleta con diversi Ironman completati alle spalle!
In questo laboratorio vengono testati e sviluppati i progetti per Canyon, in modo da migliorare i telai di anno in anno, sia attraverso i feedback ottenuti dai clienti, sia dai test strumentali,ed infine, ma non ultimo, dalle idee degli studenti.
I test strumentali includono verifiche statiche delle rigidità dei telai nelle zone più sollecitate come tubo sterzo, movimento centrale e tubo piantone.
Dei carichi assolutamente realistici (centinaia di kg) vengono applicati per verificare la flessione in modo da ricavare dai dati delle indicazioni per ottenere il massimo della rigidità e del comfort anche nell'accoppiamento con la componentistica che verrà poi montata
A questi seguono dei test dinamici, come ad esempio quelli per verificare lo smorzamento ideale delle vibrazioni in caso di frenate violente da parte delle forcelle da strada
Fino ad arrivare ai test sui sistemi di sospensione, grazie ad una macchina (tutte le macchine che vedete in foto sono state realizzate all'interno dell'università) che fa comprimere le sospensioni in modo da avere in tempo reale la curva di compressione in base a svariati parametri, come pressione ammortizzatore, velocità compressione, etc; in modo da ottimizzare il design della sospensione stessa od il suo accoppiamento con gli ammortizzatori.
Altri test sono eseguiti per controllare le quote dei telai ed ottimizzare non solo la loro forma in base alle caratteristiche dinamiche richieste, ma anche alla loro compatibilità con la componentistica che verrà montata. Per fare questo, viste le forme sempre più complesse (ottenibili ad esempio coi telai in carbonio) delle tubazioni utilizzano uno speciale scanner laser applicato su un braccio articolato che permette di riportare su video le quote reali del telaio in modo da poterle poi elaborare interpolandole con tutti gli altri parametri. In questo modo possono avere una copia 3D del telaio in versione digitale e "sperimentare" con quella.
E per finire, ciliegina sulla torta, si passa ad una camera in cui é montata una macchina per il controllo del funzionamento dinamico globale dei telai e per testarli a fatica (la costruzione di questa macchina "multiforce" e lo sviluppo del software relativo ha impiegato fulltime per 4 mesi 7 ingegneri locali).
Questa macchina simula tutte le forze in gioco durante la pedalata, ovvero le spinte sui pedali, il peso sulla sella, il peso sul manubrio, le flessioni laterali, etc... Ogni parametro puo' essere variato via computer in base a frequenza, velocità, intensità, durata. Vari accelerometri e sensori catturano le reazioni del telaio dando cosi' poi la possibilità di valutare tutti questi dati.
Oltre ovviamente a sottoporre i telai a veri test "distruttivi" dato che possono essere "torturati" dalla macchina fino alla rottura dopo centinaia di migliaia di cicli di fatica.
Test che vengono condotti anche su campioni della concorrenza per poter avere dei confronti realistici e poter migliorare costantemente i prodotti.
Qui potete vedere un video e "sentire" la voce di questa macchina:
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Questa collaborazione tra industria e ricerca é sicuramente una cosa degna di nota, ed un fiore all'occhiello di cui potersi vantare, non solamente per una questione di principio, ma anche per poter attingere costantemente dal serbatoio delle "forze fresche" che sono i giovani studenti, cosa che qui é realizzata in pratica e non solo uno slogan.
Ed anche, cosa molto importante, come ci viene spiegato, per non essere dipendenti da quello che viene sviluppato e prodotto in Oriente; che sempre più sta monopolizzando non solo il mercato, ma anche lo sviluppo dei prodotti in questo settore.
That's all folks!!!
e Buon Natale

Un ringraziamento a Theo-Josef Sandu che ci ha molto gentilmente intrattenuto e scarrozzato
ps
Prima di congedarci, il Prof. Kohmann ci ha invitato a fare un test pratico nell'ingresso del dipartimento, su una sua creazione: la Snaix Bike. Una bici concepita per la riabilitazione delle patologie motorie che consiste in una bici con uno snodo in mezzo (stile graziella) che fa "controsterzare" la parte posteriore della bici e che pertanto necessita di essere bilanciata col movimento dela schiena per poter andare dritti.
Esercizio nel quale Marco ha fatto sfoggio di capacità circensi, mentre il sottoscritto stava per guadagnarsi un ricovero.
Per i curiosi: www.snaix.com
foto: Marco Toniolo
testo: Ser pecora