Salite strudelose

rapportoagile

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20 Agosto 2008
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Settequerce (Bolzano)
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Scapin Dyapason
Bon, pare che il momento di apatia ciclistica mi sia passato e mi sia tornata un po' di voglia di pedalare alla "mia" maniera, cioè alla ricerca di posti in cui recuperare le enrgie perse con un buon strudel e una Coca, dopo una bella salita. Per molte delle mete mi ispiro a Meranobike.it
In questa sezione posterò le mie "conquiste", e pregherei anche chi ne "scova" altre di segnalarle.
Le caratteristiche che dovrebbero avere sono:
1) Non troppo lontane da Bolzano (Zona della bassa atesina, Meranese, inizio Val Venosta, inizio Val Passiria etc etc), in modo che si riesca a fare il giro partendo dopo le 16.00 e rientrare per le 20.00.
2) Possibilmente che ci sia uno strudel da mangiare, che gustato dopo la fatica con un bicchierone di Coca, diventa quasi "mistico"
 
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Scapin Dyapason
Non male come inizio. Per arrivare all'inizio della salita "vera" ho dovuto pedalare per ca. 25 km, fino a Tell all'inizio della Val Venosta.

Poi, superato il Ponte sull'adige e il passaggio a livello...iniziano le danze.
Il biglietto da visita iniziale è un breve tratto al 13%, che ti taglia le gambe, perchè è subito dopo un tratto pianeggiante.
La salita è molto bella, ombreggiata e con pochissimo traffico.
È piuttosto irregolare e alterna tratti molti ripidi (o visto anche un 16% sul computerino) ad altri pianeggianti. Ma i numeri e la grafica dal sito Meranobike parlano chiaro: http://www.meranobike.it/htmlit/bdc_35.htm
A due terzi della salita ci sono due possibilità: a sinistra, prendendo un tornante si arriva all'Eggerhof, proseguendo dritti alla cava di Sassi denominata Mahlbach, in cui oltre alla cava non c'é altro, nenache lo strudel, quindi giro a sx in direzione Eggerhof.
Qui le pendenza aumentano sensibilmente, e sono quasi sempre sopra l'11%.
Sono quasi euforico per essere arrivato fino a questo punto senza mettere il piede a terra. Dopo il brutto periodo è una conquista.
Anni fa c'ero stato, ma mi ero fermato poco prima della meta, convinto di essere arrivato. E non sapevo che proseguendo avrei raggiunto L'Eggerhof (e uno strudel).
Continuo e scopro che qualcosa è cambiato da allora. Mi si para davanti un villaggio tutto nuovo di casette bifamiliari in legno, che nonostante la modernità, tutto sommato si integrano bene nel paesaggio. Delle sbarre elettriche impediscono l'accesso ai non residenti. Io non sono residente, ma sono un ciclista, e quindi riesco a passare a fianco della sbarra.
Non riesco a capire se si trattano di abitazioni, o di case-vacanza. Qualcuna è abitata e "viva" con dei giardinetti molto curati, altre sembrano chiuse. Comunque, io cerco qualcosa d'altro. Proseguo e subito dopo le case ecco L'Eggerhof, di cui ignoravo l'esistenza. Il cielo si rannuvola e fa subito fresco. Gli unici avventori del locale, che ha dei bei tavoli e panche all'esterno, sono germanici Ettepareva, loro in Alto Adige conoscono posti che noi, che qui ci siamo nati, non abbiamo mai neanche sentito nominare (E uno scopo delle "salite strudelose" è anche questo). Chiedo un bella fetta di strudel e un Coca, che è il mio menù fisso, in queste occasioni. La vista è molto bella e spazia dal Gruppo del Tessa, ad Avelengo, alla Zona di Meltina in lontananza.
Pago e riparto per la stessa strada. La notevole pendenza è confermata dai freni costantemente tirati. Poi il fattaccio: una canaletta per l'acqua era piuttosto profonda, anche se non sembrava. Nonostante la velocità moderata il colpo è forte e....sdeeeeeng...... si rompe un nipple di un raggio anteriore, che essendo in ergal è piuttosto delicato. Ovviamente la ruota si s-centra e rimane bloccata ogni volta che tocca il freno.
Non mi rimane altro da fare di fissare il raggio penzolante con un elastico rimediato togliendolo da un lucetta Led, e di tirare il raggio opposto, per cercare di ridurre "l'otto". Apro del tutto il freno perdendo molto potere frenante e riparto. In queste condizioni la discesa è stata tutt'altro che piacevole! Giunto in pianura ho dovuto fare quasi una cronometro per essere a casa all'ora prefissata per l'appuntamento.
È andata bene, ma d'ora in poi nella borsetta un paio di nipples me li porto dietro.
Alla fine:79 km per ca.1000 m di dislivello.

In foto: in primo piano il protagonista, cioè lo strudel;
in secondo la Coca;
in terzo le casette bifamilari;
in quarto la cima Ifinger;
in quinto piano sullo sfondo con la neve la Sarner Scharte (Forcella Sarentina)
 

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ElMic

Apprendista Cronoman
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Il Eggerhof lo conosco, ma non sono mai salito in bici, io ho sempre proseguito sulla strada per Aschbach/Rio Lagundo. Il Eggerhof lo conosco dalle uscite di "corsa" in autunno.

Per la prossima volta ti propongo il prossimo Eggerhof sopra Scena se non lo conosci giá...salita pedalabile. :mrgreen:
 

mabon12

Apprendista Cronoman
7 Aprile 2008
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www.marcobonatti.it
Bici
Non sono mai abbastanza!
certo che klaus abbiamo due filosofie diverse della bici:

tu breve ma molto intenso io lungo ma più blando :)

sei d'accordo? :)


Secondo me avete due modi diversi di godervi la bici.

Quello del "breve ma intenso" sono io ;-) Io magari mi faccio la ciclabile BZ-Appiano tutta a 25-35/h, poi salgo a strappi sul Bellavista, scendo a Caldaro e do una tirata sulla ciclabile fino a casa. Ecco, questo per me è "breve ma intenso". :-)
 

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certo che klaus abbiamo due filosofie diverse della bici:

tu breve ma molto intenso io lungo ma più blando :)

sei d'accordo? :)

Eh, già....però correggerei la mia "filosofia" da breve ma molto intensa in breve e blanda:mrgreen::mrgreen:..l'importante è arrivare su.
Però ho notato che se faccio la Mendola, o la Meltina che costituiscono la routine e le conosco benissimo, rischio di più di cuocermi, rispetto a salite sconosciute. Questo perchè, inconsciamente, sulla salite note cerco di fare un buon tempo. Quelle sconosciute invece, le affronto con molto più rispetto non sapendo cosa mi aspetta.o-o
 

ElMic

Apprendista Cronoman
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Queste uscite tranquille, con una salita e eventualmente un Strudel in cima sono le uscite piú belle. Non serve molto tempo, dai tutto in salita, ti puoi godere il riposo con il panorama e non hai nessun stress per continuare o tornare, tanto in un oretta o due sei a casa. La soddisfazione di aver fatto qualcosa é la stessa che quando faccio un uscita di 6 ore.

Sono le uscite che amo fare a fine stagione, settembre, ottobre.
 

ElMic

Apprendista Cronoman
3 Luglio 2008
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Fatta oggi la salita fino al Eggerhof ma purtroppo era tardi (dopo le 8 di sera) e io ero senza soldi e non sono nemmeno sicuro se l'Eggerhof era ancora aperto per ospiti....perció niente strudel.

Non so se posso scrivere un reportage se manca la cosa essenziale...;nonzo%
 

pensopositivo

Velocista
28 Giugno 2009
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Trek Emonda SL6 (BDC) - Scott Scale 40 (MTB)
Fatta oggi la salita fino al Eggerhof ma purtroppo era tardi (dopo le 8 di sera) e io ero senza soldi e non sono nemmeno sicuro se l'Eggerhof era ancora aperto per ospiti....perció niente strudel.

Anch'io giro senza soldi, ma la bici.... ce li ha !

Mi e' gia' capitato di dover andare ad elemosinare un panino in un bar (in cima alla Mendola, moooolti anni fa), da allora tutte le mie bici hanno sempre 20 euro nella borsa sottosella. ;-)