doping genetico di cosa si tratta?

kar38

Recordman
23 Ottobre 2010
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si grazie
capito quindi si vanno a modificare proprio delle cellule

in questo caso si potrebbe parlare quindi di veri e proprio atleti costruiti in laboratorio, visto il poteziale che potrebbe raggiungere è immenso

anche xkè un atleta potrebbe comparire da un momento all' alto e polverizzare qualsiasi record
 

poloni paolo

Apprendista Scalatore
4 Aprile 2010
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breda di piave
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a 2 ruote(per il momento)
capito quindi si vanno a modificare proprio delle cellule

in questo caso si potrebbe parlare quindi di veri e proprio atleti costruiti in laboratorio, visto il poteziale che potrebbe raggiungere è immenso

anche xkè un atleta potrebbe comparire da un momento all' alto e polverizzare qualsiasi record

Si,probabilmente ci stanno lavorando "sottocoperta" e lo scopo è quello e quello legato a un nuovo probabile business,doping evidente e praticamente non mascherabile,la strada per arrivarci è comunque molto lunga e dovrebbe essere più complicato di quel che sembra,penso che inoltre ci vogliano parecchie risorse economiche,e sarei lieto se le stesse fossero usate per la lotta genetica contro il cancro e non per "atleti" da laboratorio.:cry
 

Rubz

Passista
26 Luglio 2012
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forse
capito quindi si vanno a modificare proprio delle cellule

in questo caso si potrebbe parlare quindi di veri e proprio atleti costruiti in laboratorio, visto il poteziale che potrebbe raggiungere è immenso

anche xkè un atleta potrebbe comparire da un momento all' alto e polverizzare qualsiasi record
Avere presente i rischi che si correrebbero???
Un aumento esagerato delle possibilità di tumore , spero non ci sia nessun ciclista cosi cretino da provarlo ...
 

Travis Tygart Fan

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Alberto Cei

Psicologo dello sport




Il doping è un inganno sociale

Nello sport il doping si è diffuso in modo così ampio da quando è diventata dominante la filosofia secondo cui "l'unica cosa che conta è vincere" e quindi "il secondo è il primo dei perdenti".
Se a questo approccio si aggiunge la presenza di gare durante tutto l'anno, i notevoli investimenti economici degli sponsor, la continua visibilità sui media degli atleti e delle loro squadre, emerge con chiarezza la forte pressione esercitata sugli atleti ad essere competitivi durante tutto l'arco della stagione che ormai è di 11 mesi. E non è solo ciclismo. Basta pensare al baseball, sport americano per eccellenza, dove per lungo tempo non vi è stato alcun controllo e i battitori sono stati chiamati "bombardieri" per la forza impiegata nel riuscire a fare sempre più fuori campo, determinati non solo dalla loro abilità ma dall'uso continuato di sostanze dopanti, tanto da essere chiamato questo periodo "L'Era degli Steroidi".
Il doping può essere definito come un inganno nei confronti della società, perchè è un comportamento diretto a ledere con l'inganno un diritto altrui, che è quello di competere alla pari. Consiste, quindi, nell'ottenere un risultato vantaggioso per colui che lo ordisce, facendo avere agli ingannati notizie false e si caratterizza in termini di volontarietà nella ricerca delle strategie d'inganno e dei modi per attuarle. Una seconda componente cruciale di questo processo di frode riguarda la rilevanza dell'inganno per gli ingannati. La terza comporta il sottrarre informazioni indispensabili e tali che il comportamento degli altri atleti sarebbe stato diverso se fossero stati in possesso di notizie corrette. In altre parole è stato fatto credere il falso (vinca il migliore) e non è stato fatto sapere il vero (l'uso di sostanze proibite per migliorare le prestazioni). Queste considerazioni introducono il quarto ed ultimo aspetto presente nel processo dell'inganno: non si fa sapere all'ingannato che lo si sta ingannando.
Per giustificare questi comportamenti si sviluppano anche forme di autodifesa che negano l'esistenza della truffa. Ad esempio si pensa "tanto lo fanno tutti" o ci si dice "se non mi aiuto con qualche farmaco non posso vincere". Si pensa di fare solo quello che già altri fanno: "guarda Tizio e Caio sono campioni osannati per le loro vittorie, eppure lo sappiamo tutti come hanno fatto a raggiungere questi risultati". Si pensa di salvaguardare la propria salute: "se mi affido a un bravo medico, quello mi segue così bene che nessuno mai mi scoprirà". Ci si dice di non avere altra scelta: "e poi che faccio se mi rifiuto, vengo messo da parte e non c'ho mica i soldi per vivere di rendita, sono ancora giovane e non ho un altro mestiere". Ci si convince ulteriormente dicendosi "lo faccio solo per un po', per fare una bella stagione agonistica, così strappo un bel contratto per l'anno prossimo e poi ci si ferma". Ci si illude che non fa male: "con tutti quegli atleti che si dopano, proprio a me deve fare male? Sono giovane, sono forte, mi alleno come un matto, con le medicine mi metto solo alla pari degli altri e non gareggio con l'handicap".
Quando l'obiettivo è solo la vittoria è facile convincersi della correttezza di questi pensieri, anche perché è l'ambiente sportivo stesso che ha favorito l'affermarsi di questa mentalità, che ha come obiettivo lo sfruttamento senza limiti del campione e dei giovani talenti. I giovani sono infatti le persone più vulnerabili al canto delle sirene del doping, presentato come la scorciatoia vincente per realizzare il proprio sogno di diventare un campione ammirato da tutti. Sono poche le storie conosciute di atleti molto giovani che hanno iniziato questo cammino negativo. Una che è servita a porre maggiore attenzione su questo problema è quella di Efrain Marrero un ragazzo di 19 anni che giocava a football, un giorno sua madre scoprì che faceva uso di steroidi. Insieme al padre gli dissero di smettere perché era pericoloso ma il giovane sosteneva che anche Barry Bonds idolatrato campione di baseball lo faceva. I genitori gli risposero che era sbagliato, Efrain promise di smettere e mantenne la promessa.
Tre settimane dopo si suicidò nel letto di casa con un colpo di pistola alla testa. Non era un ragazzo depresso o problematico, i medici spiegarono ai genitori che la causa di questo gesto disperato era stata l'improvvisa sospensione degli steroidi. Dissero che quando un individuo assume degli steroidi, il corpo sopprime la produzione naturale di testosterone. Dopo che l'assunzione viene interrotta sono necessarie settimane o mesi perché l'organismo ritorni a produrne a livelli normali, in questa fase però le persone sono particolarmente vulnerabili a profondi cambiamenti d'umore.
Questo caso illustra meglio di ogni ragionamento quanto i giovani possano lasciarsi influenzare dai loro miti sportivi e sino a che punto siano disposti a spingersi pur di avere un giorno, forse, il successo. Marrero non era comunque solo nell'uso degli steroidi e anche altri giocatori della squadra li assumevano. Perché l'atleta non agisce da solo, è comunque parte di un sistema organizzativo che comprende da caso a caso la partecipazione di compagni, medici, preparatori fisici, allenatori e dirigenti sportivi. Questa storia dimostra come i giovani, anche se inseriti all'interno di una squadra e in un club sportivo, troppo spesso sono abbandonati a se stessi, sono senza alcun controllo sul loro stato di salute e sull'eventuale assunzione di pillole e bibitoni che, come si è visto possono essere letali, e l'ambiente sportivo non è sempre interessato a educarli mentre è disponibile a lasciarli crescere nel mito di campioni discutibili.

http://www.huffingtonpost.it/alberto-cei/il-doping-e-un-inganno-so_b_3022234.html?utm_hp_ref=italy
 

Rubz

Passista
26 Luglio 2012
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Bici
forse
Non è detto che sia quello il rischio che corrono,potrebbe essere meno pericoloso dei sistemi attuali

No è quello di sicuro !!! Fidati di me vivo in una famiglia di medici , se vanno a mutare il Dna e tutto il meccanismo di duplicazione (che è complicatissimo ...) , basta una base azotata sia nel posto sbagliato e il danno é fatto ...
 

poloni paolo

Apprendista Scalatore
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a 2 ruote(per il momento)
No è quello di sicuro !!! Fidati di me vivo in una famiglia di medici , se vanno a mutare il Dna e tutto il meccanismo di duplicazione (che è complicatissimo ...) , basta una base azotata sia nel posto sbagliato e il danno é fatto ...

Bene,visto che è così dovrebbe essere un deterrente efficace per non provarlo mai,sono dell'idea che comunque qualcuno lo proverà prima o dopo.
 

bach7

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10 Gennaio 2011
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Pinifarina

purtroppo nulla di nuovo.
si sa benissimo che i limiti imposti dalle norme antidoping sono per forze di cose "non uguali per tutti".

e sappiamo ancora meglio che i controlli antidoping possono "facilmente" venire superati.

mi piace molto di piú la prima parte dell'articolo dove si parla del nuovo corso del ciclismo.
mi fa sperare che qualcosa si stia muovendo, anche se sono sicuro sará lento e per certi aspetti deludente.

in fondo una persona non cambia un sistema.
 

bach7

Passista
10 Gennaio 2011
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Pinifarina

il discorso dell'articolo di capodacqua non fa una grinza ma ci tengo a sottolineare che il problema sostanzialmente rimangono i protocolli per l'individuazione delle sostanze.

questi devono essere validi e "uguali" per tutti.
inoltre tutti i laboratori accreditati devono essere in grado di eseguirli.

il lavoro piú importante del prossimo futuro sará proprio questo.
oggi purtroppo si tende a rimanere troppo statici su questi temi.
 

mach1

Passista
4 Marzo 2010
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Bene,visto che è così dovrebbe essere un deterrente efficace per non provarlo mai,sono dell'idea che comunque qualcuno lo proverà prima o dopo.

deterrente efficace ma dove? Stiamo parlando di ragazzi di 20 anni che si sentono immortali ai quali viene prospettato un futuro di fama, successo, vittorie e camion di soldi. Se gli dici "guarda c'è un nuovo treno si chiama doping genetico e ti farà andare dieci volte di più rispetto al doping tradizionale" questi ci saltano su con tutti i bagagli e francamente vista l'alternativa che per molta di questa gente data la loro intelligenza media è una vita da precario che si concluderà con una pensione minima nemmeno mi sento di biasimarli.
Chiunque se gli dicono "ti do un milione di euro per spararti un colpo in testa ci stai?" ti rispondono di no ma se gli dicono "ti do un milione di euro per farti una punturina che ti farà andare come un treno, trombare come un riccio e poi forse tra trent'anni muori" ti chiedono dove si firma perchè intanto guadagni, trombi e vinci, poi si vedrà.

Ma cazzo come società siamo pieni noi di vizi che ci fanno male, fumiamo, siamo sedentari, mangiamo male, facciamo poco moto, ci alcolizziamo, ci droghiamo, non ci laviamo i denti e palle varie, tutta roba che fra 30 anni, proprio come il doping, ci presenterà il conto ( senza neanche fornirci vantaggi in contropartita come fa il doping ) e ce ne sbattiamo, figurati questi.
 

poloni paolo

Apprendista Scalatore
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a 2 ruote(per il momento)
deterrente efficace ma dove?

Ho usato il "dovrebbe",quindi non un termine assoluto,nella società odierna tutto è possibile,per il momento il doping genetico è in alto mare per fortuna e quindi il problema per ora non esiste,meglio che pensino a sconfiggere certe malattie usando la mappatura genetica e non pensare al doping genetico.
 

mach1

Passista
4 Marzo 2010
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che poi io a sto punto non vedo l'ora che i cinesi scoprano il ciclismo. Già in sport tipo il nuoto e il mezzo fondo stan venendo fuori. Hanno il potenziale di ricerca innovazione, "carne da cannone" e menefreghismo dei diritti umani che aveva la russia ai tempi della guerra fredda. vuoi mettere che robe potrebbero inventarsi col doping? Una bella world tour tipo astana tutti di cinesi che viaggia come la us postal di un tempo. Cavoli visto che a quanto pare continuano tutti a bombarsi come scimmie se dobbiamo fare il botto almeno facciamolo grosso.