è di nuovo la volta del giorno libero, sole a palla e meteo che fa ben sperare per tutta la giornata...
mi alzo la mattina e vado in macchina in città per degli impegni...alle 7 e mezza/otto ci sono già parecchi ciclisti in giro da queste parti, tutti sul lungomare di solito...ragiono se farmi una passeggiata anche io con vista sul mare ma la accantono subito, è una cosa che mi annoia terribilmente
(piuttosto vado a fare un pò di running sulla spiaggia, lo preferisco di gran lunga se proprio devo andare in pianura)
penso se farmi il solito giro in collina andando magari più nell'entroterra del solito ma l'ho già fatto poco tempo fa, e sulle morbide (ma non sempre) stradine di campagna ci vado 3-4 giorni alla settimana dopo lavoro...così mi faccio prendere dal solito raptus di follia...MONTE NERONE!
partenza in macchina, carico bici e preparo tutto...in un'oretta sono a Pergola(AN), scarico e mi godo la vista...il famoso trittico davanti a me, ed eccolo che svetta su tutti il monte che feci la prima volta ad agosto
può sembrare scoraggiante, ma non per uno scalatore come il sottoscrittoanzi diciamo apprendista scalatore per non esagerare...visto che ho ancora solo 2800km nelle gambe...
mangio una crescia bella sostanziosa e mi vesto, ricordandomi che le temperature rispetto a una settimana fa sono calate molto e quella volta, ad agosto, era un freddo terribile lassù.
Parto con grandissima calma, molto agile, e in un'ora sono a Cagli...ai piedi del mitico Petrano, già fatto 3 volte...è ora di cambiare un pò ehehe
dopo il paese si entra in una bellissima gola, con quest'ultimo sopra di sè, e foreste fittissime che ti circondano su tutti i lati...comincio a darci dentro in pianura per riscaldarmi a dovere, il 52 frulla bene e tempo venti minuti inizia l'ascesa
dal versante di Pianello (non il più duro ma il più lungo di certo) è una salita particolare, perchè i primi km va su in maniera molto dolce ma allo stesso tempo infida, con un asfalto a grana grossa che fa saltellare la bici in maniera fastidiosa e raddoppiando la fatica:
e quel tipo di asfalto accompagnerà per quasi tutta l'ascesa, fino a che ci si fa il callo...arrivo al punto in cui si inizia a fare sul serio, dopo essermi idratato a dovere e inizio a salire...la giornata è di una limpidezza incredibile, cielo terso e foschia veramente poca...e soprattutto: temperatura quasi estiva!
non ci potevo credere...la prima volta ad agosto in tenuta estiva son morto di freddo, ora stavo schiattando dal caldo!:rosik:
mi metto il cuore in pace, i pantaloni lunghi ormai li tengo, così come il giubbino da mezza stagione...pensare che nello zaino tenevo pure i guanti invernali, lo scaldacollo e la maglietta intima termica...ci ho preso proprio
me ne faccio una ragione e vado su, tutta esperienza...il panorama è di quelli che non si dimenticano fin dai primi km...
(foto fatte in discesa ovviamente, a salire non mi fermo mai altrimenti non c'è il gusto della sfida)
con i tornanti che serpeggiano sul fianco della montagna
mi concentro al massimo su come dosare le forze senza stirarmi le gambe e in meno di un'ora sono in cima, danzando per lo più sui pedali, ma con il sudore che mi fa quasi scivolare la presa dalle manopole...il tratto finale presa bassa per salire veloce e darmi anche il colpo di grazia
Mi sembra di averci messo la metà della prima volta...ma sarà anche perchè avevo quasi 2000km in meno ed ero proprio un novizio
arrivo fino ai ripetitori della RAI e rimango estasiato dallo scenario, sembra di essere sul tetto del mondo e vorrei quasi fermarmi lì tutto il pomeriggio ma non posso...inizio a scattare foto a raffica, daranno un'idea solo parziale di quello che si viveva e si vedeva lassù, ma meglio di niente
abbastanza sfinito (più per il caldo) ma decisamente contento:
inizio a scendere e nei punti più belli faccio altri scatti al punto da scaricare il cell in questa si vede anche il Carpegna:
mentre questa dà un pò l'idea della pendenza nel tratto finale, che comincia ad essere duretta
qua mi aveva preso voglia di fare un pò di mountain bike
ultimo scatto e ritorno verso la macchina, 87 km finali ma belli intensi...a partire qua da casa in bici me ne sarebbero partiti 220 e passa ma ancora non me la sento
una delle più belle scalate mai fatte, che mi ha fatto ricredere su questa meta che dopo la prima volta vedevo un pò come qualcosa di infernale per via dell'asfalto, del freddo e del fatto che sembrava non finire mai...ma stavolta, con un pò di fortuna per il meteo e con l'esperienza in più, il paradiso!
mi alzo la mattina e vado in macchina in città per degli impegni...alle 7 e mezza/otto ci sono già parecchi ciclisti in giro da queste parti, tutti sul lungomare di solito...ragiono se farmi una passeggiata anche io con vista sul mare ma la accantono subito, è una cosa che mi annoia terribilmente
(piuttosto vado a fare un pò di running sulla spiaggia, lo preferisco di gran lunga se proprio devo andare in pianura)
penso se farmi il solito giro in collina andando magari più nell'entroterra del solito ma l'ho già fatto poco tempo fa, e sulle morbide (ma non sempre) stradine di campagna ci vado 3-4 giorni alla settimana dopo lavoro...così mi faccio prendere dal solito raptus di follia...MONTE NERONE!
partenza in macchina, carico bici e preparo tutto...in un'oretta sono a Pergola(AN), scarico e mi godo la vista...il famoso trittico davanti a me, ed eccolo che svetta su tutti il monte che feci la prima volta ad agosto
può sembrare scoraggiante, ma non per uno scalatore come il sottoscrittoanzi diciamo apprendista scalatore per non esagerare...visto che ho ancora solo 2800km nelle gambe...
mangio una crescia bella sostanziosa e mi vesto, ricordandomi che le temperature rispetto a una settimana fa sono calate molto e quella volta, ad agosto, era un freddo terribile lassù.
Parto con grandissima calma, molto agile, e in un'ora sono a Cagli...ai piedi del mitico Petrano, già fatto 3 volte...è ora di cambiare un pò ehehe
dopo il paese si entra in una bellissima gola, con quest'ultimo sopra di sè, e foreste fittissime che ti circondano su tutti i lati...comincio a darci dentro in pianura per riscaldarmi a dovere, il 52 frulla bene e tempo venti minuti inizia l'ascesa
dal versante di Pianello (non il più duro ma il più lungo di certo) è una salita particolare, perchè i primi km va su in maniera molto dolce ma allo stesso tempo infida, con un asfalto a grana grossa che fa saltellare la bici in maniera fastidiosa e raddoppiando la fatica:
e quel tipo di asfalto accompagnerà per quasi tutta l'ascesa, fino a che ci si fa il callo...arrivo al punto in cui si inizia a fare sul serio, dopo essermi idratato a dovere e inizio a salire...la giornata è di una limpidezza incredibile, cielo terso e foschia veramente poca...e soprattutto: temperatura quasi estiva!
non ci potevo credere...la prima volta ad agosto in tenuta estiva son morto di freddo, ora stavo schiattando dal caldo!:rosik:
mi metto il cuore in pace, i pantaloni lunghi ormai li tengo, così come il giubbino da mezza stagione...pensare che nello zaino tenevo pure i guanti invernali, lo scaldacollo e la maglietta intima termica...ci ho preso proprio
me ne faccio una ragione e vado su, tutta esperienza...il panorama è di quelli che non si dimenticano fin dai primi km...
(foto fatte in discesa ovviamente, a salire non mi fermo mai altrimenti non c'è il gusto della sfida)
con i tornanti che serpeggiano sul fianco della montagna
mi concentro al massimo su come dosare le forze senza stirarmi le gambe e in meno di un'ora sono in cima, danzando per lo più sui pedali, ma con il sudore che mi fa quasi scivolare la presa dalle manopole...il tratto finale presa bassa per salire veloce e darmi anche il colpo di grazia
Mi sembra di averci messo la metà della prima volta...ma sarà anche perchè avevo quasi 2000km in meno ed ero proprio un novizio
arrivo fino ai ripetitori della RAI e rimango estasiato dallo scenario, sembra di essere sul tetto del mondo e vorrei quasi fermarmi lì tutto il pomeriggio ma non posso...inizio a scattare foto a raffica, daranno un'idea solo parziale di quello che si viveva e si vedeva lassù, ma meglio di niente
abbastanza sfinito (più per il caldo) ma decisamente contento:
inizio a scendere e nei punti più belli faccio altri scatti al punto da scaricare il cell in questa si vede anche il Carpegna:
mentre questa dà un pò l'idea della pendenza nel tratto finale, che comincia ad essere duretta
qua mi aveva preso voglia di fare un pò di mountain bike
ultimo scatto e ritorno verso la macchina, 87 km finali ma belli intensi...a partire qua da casa in bici me ne sarebbero partiti 220 e passa ma ancora non me la sento
una delle più belle scalate mai fatte, che mi ha fatto ricredere su questa meta che dopo la prima volta vedevo un pò come qualcosa di infernale per via dell'asfalto, del freddo e del fatto che sembrava non finire mai...ma stavolta, con un pò di fortuna per il meteo e con l'esperienza in più, il paradiso!