ciao a tutti, son tornato un'oretta fa da un giro che credo che mi ricorderò per moooolto tempo! premetto che non sarò sintetico, non sono tipo da due righe ma allo stesso tempo non credo neanche di essere noioso
tutto è iniziato a fine giugno, nel giorno in cui ho comprato questa splendida bici da corsa, un pò datata ma che mi da sempre più soddisfazioni...per tutto luglio ho pedalato sulle bellissime strade di collina della mia zona...e ad agosto mi ha preso voglia...di buttarmi in MONTAGNA!
il primo agosto, e la prima vetta conquistata fu il Petrano. Sicuramente qualcuno di voi lo conoscerà, ci passò il giro nel 2009 in un tappone durissimo che comprendeva anche il Catria...fu un'esperienza memorabile, non solo perchè era la prima salita seria ma anche per via di un fascino incredibile...le scritte per terra lasciate dal giro...il panorama splendido, la fatica e la soddisfazione enorme una volta in cima
l'unica nota stonata di quel giorno fu il brutto tempo che mi fece fare tutto in fretta e furia, ma per il resto uno spettacolo...quella volta avevo caricato la bici e lasciata poco distante dalla base del monte (a cagli, vicino a una sorgente che ormai è un posto fisso quando vado da quelle parti), così come feci i lunedì successivi, il mio giorno libero settimanale, scalando Nerone, Catria e Carpegna
ma questa volta volevo mettermi ancora più alla prova...partire da Senigallia in bici! 80 km circa mi separano da Cagli e avevo troppa curiosità di provarci.
Parto verso le 9 e mezza di stamattina, vado a prendere 3 barrette energetiche al mio negozionante di fiducia perchè le avevo finite e parto...la testa mi dice di fare tutta pianura, o almeno il più possibile perchè la strada è tanta ma non resisto (anche perchè la pianura dopo un pò mi annoia terribilmente)...mi butto fin da subito sulle colline marchigiane e nei suoi bellissimi saliscendi...Scapezzano, Monterado, Corinaldo, Castelleone di Suasa. tutto a risparmio ovviamente, il 39 gira continuamente anche quando non serve forse, ma dovevo risparmiare il più possibile, un pò di testa ce l'ho
mi butto sulla Pergolese, comincia la pianura...strada molto trafficata ma con bel panorama almeno...butto dentro il 52 e in poco tempo sono a Pergola. Mi fermo solo per mangiare una barretta e per cambiare l'acqua al pesce e riparto. Dopodichè si va verso Cagli, un pezzo che facevo spesso in moto per le belle curve, e con saliscendi abbastanza impegnativi.
I 3 giganti, Catria Nerone e Petrano, si ergono fieri davanti a me...foschia zero, aria bella fresca e scena che ho visto tante volte quando andavo all'università a Urbino in moto...ma da quando ho la bici da corsa e da quando li ho scalati tutti e 3, ha un sapore diverso...mi dà una carica pazzesca e mi salta fuori un gran sorriso a vedere quelle 3 vette appenniniche che mi han dato tante emozioni. Quando le vedevo nei giri in moto era solo belle montagne, ora sono qualcosa di più, molto di più.
Arrivo al paese e poi vado alla sorgente a riempire la borraccia, bere il più possibile dato che l'aria cominciava ad essere bella calda essendo mezzogiorno passato (la prox volta parto prima delle 9!) e mangiare la seconda barretta. L'ultima barretta l'avrei mangiata dopo la scalata e mi sarebbe bastata per tornare a casa...o almeno così speravo
ma andiamo con ordine.
Mi butto sulla mitica salita, subito 39x26 che ormai conosco bene e via.
Vado il più possibile seduto, avendo scoperto con l'esperienza, che la resistenza e la potenza si aumentano soprattutto pedalando il meno possibile in piedi sui pedali e infatti così mi sembra. Il paesaggio diventa sempre più indescrivibile, l'altra volta era nuvoloso a tratti e una volta in cima aveva iniziato a piovere ma questa volta c'è un cielo terso e blu zaffiro ad accompagnarmi.
I colori autunnali iniziano ad apparire e a rendere sempre più bello lo scenario ma il caldo è sempre più forte. In rari punti posso anche togliere un dente ma è meglio tenere energie, un pò di gamba mi serve per tornare e soprattutto per non bruciarmi a metà salita, non voglio sopravvalutarmi anche se ho fatto il mitico Cippo di Carpegna, e infatti dopo quel muro non mi spaventa più niente, ma qui ci vuole più resistenza essendo 4km più lunga.
Ma la cosa che mi piace di più è che pur essendo più basso di Nerone e Catria, il Petrano non molla praticamente mai, va su sempre uguale e allo stesso tempo appunto non ha impennate di pendenza. La goduria quando trovi il ritmo giusto è unica! la prima volta in certi punti stavo per cuocermi per via dell'inesperienza e ma questa volta non è così, vado su sciolto e determinato, mi alzo sui pedali giusto per riposare le chiappe
il decimo tornante arriva abbastanza in fretta, poi a bellissimi tratti nel bosco seguono altri in cui si passa di fianco a pareti di roccia; e quando compare il nono tornante inizia la successione fino in cima, tutto al sole ma con uno scenario fantastico e con tratti in cui si vedono i tornanti fatti.
In poco più di un'ora (non ricordo di preciso) sono in vetta, con una soddisfazione alle stelle per averlo fatto a un passo decisamente migliore della volta precedente e senza essere mai andato vicino alla cotta come quel primo agosto in cui stavo per mollare per 4-5 volte (era la prima volta in assoluto come già detto su una salita seria eheh).
Fantastico...il panorama parla da solo, non sarà mai come uno scenario alpino ma si difende comunque bene secondo me!
decido di tornare sui miei passi perchè a scendere dall'altro versante (Pontedazzo) avrei allungato sicuramente e non potevo rischiare, ma la prossima volta gli tocca
in discesa mi diverto come un matto scoprendo che sono migliorato anche su questo frangente, la prima volta ero un vero legno! le discese collinari sono robetta in quando a difficoltà in confronto a una di montagna ma piano piano faccio i miei passi avanti! una goduria anche in discesa, e ne approfitto per fermarmi ogni tanto a immortalare lo splendido paesaggio
colori autunnali...
la mia ormai inseparabile compagna di avventure
e una volta sceso torno alla solita sorgente per mangiare l'ultima barretta e bere di nuovo acqua fresca. Dopo poco tempo riparto...e una volta uscito da Cagli, alle 15 circa, inizia il calvario
un vento contrario forte e fastidioso oltre che caldo, unito a un traffico fastidioso sempre più crescente e a un bordo strada sempre più pieno di buche, costringendomi a rallentare un casino per attutirle oppure a girarmi continuamente all'indietro peggio di andy schleck per vedere se arrivano macchine e mettermi a centro corsia in modo da evitarle (odio essere d'intralcio alle macchine, oltre a ritenerla una cosa pericolosa, di solito sto sempre sulla riga bianca e se posso pure all'interno)....il divertimento è ormai lontano, ormai è sofferenza...faccio casino con le due corone, cambio continuamente ma non trovo mai il ritmo giusto, la presa bassa sarebbe utile contro questo vento non me la posso permettere perchè son troppo sfinito...le mani sull'orizzontale nemmeno perchè prendo troppa aria...manopole e via, non c'è altra scelta...stringo i denti e concludo i difficili saliscendi fino a Pergola, ma anche in pianura son sfinito...comincio a pensare di avere esagerato, i km sul parziale sono 125...il mio record era stato di 120, verso metà luglio, ma è stato un giro che non ricordo con piacere perchè ho voluto strafare sia come distanza sia come ritmo al ritorno per stare dietro a un altro ciclista e sono arrivato a casa con un male terribile alla parte alta della gamba, quasi vicino alla zona pubica, non so di preciso cosa...mi hanno detto nervo sciatico, boh! (forse perchè i primi tempi stavo troppo in presa bassa, così mi han detto) per fortuna piano piano, allenandomi, non mi è più comparso, e sono arrivato a fare giri di 90km massimo.
Anche questa volta non è riapparso, merito del fatto che non ho mai esagerato e sono andato con la testa oltre che col cuore, ma quel momento non sapevo dove sbatterla questa testa, e tanto incideva anche il solo pensare che dopo la pianura mi aspettava un altro tratto pianeggiante a cui sarebbe seguito traffico, una dose enorme di traffico
l'unico modo per evitarne era fare un giro largo passando sulle colline come all'andata, con una piccola deviazione con qualche piccola salita che mi avrebbe permesso appunto di arrivare a casa con molta più tranquillità. Ma in quelle condizioni non ce l'avrei mai fatta a fare altra salita!
appare pure il mal di testa e il motivo ormai mi pare chiaro: fame! pensare di concludere con delle barrette un giro così ma fa vergognare quasi di aver fatto un ragionamento così stupido...ma è tutta esperienza dai
arrivo a un bar e mi fiondo dentro, sono le 16 e 30 e mancano altri 40-50 km circa...prendo 3 bottiglie d'acqua, una di tè e soprattutto: una crescia (focaccia per i più) con prosciutto crudo e pecorino! gigantesca e veramente divina!!!!!!!!!! me la divoro in un lampo, bevo tutto e riempio la borraccia, sto una ventina di minuti fermo a far sbollire le gambe rilassandomi un pò e riparto.
tengo ancora il 39 per non bruciarmi subito, una volta calde piazzo il 52 e sento già che le energie piano piano ritornano...arrivo al bivio critico a cui pensavo prima: fare tutta pianura e poi l'inferno nell'attraversare la città oppure ricominciare i saliscendi e andare tranquillo senza traffico. Dai proviamoci!
Passo un sessantenne a cui avevo pensato di stare un pò in scia e poi ricambiare per ringraziarlo ma è troppo lento, lo saluto comunque quando lo passo e non ricambia, come tutti i ciclisti di quell'età e gli over 60 da queste parti...chissà forse si sentono ciclisti di un'altra era?mah
è passata ormai quasi un'ora da quella sosta rigeneratrice e....ERO RINATO!
sentivo che la forza era tornata nelle gambe, così come la motivazione, il fiato e il ritmo...non ci potevo credere, mi sembrava quasi come la mattina appena partito!!!!!!!!!!!!!!!!!!! addirittura in certi strappetti lasciavo il 52 alzandomi sui pedali e dandoci dentro perchè sentivo di poterlo fare
mi godo le bellissime colline e arrivo a scapezzano in poco tempo, divertendomi tra l'altro come un matto! la sofferenza ormai era un ricordo lontano...poi quasi tutta discesa verso la periferia di senigallia ed eccomi alla base! ci credete se dico che potevo ancora continuare??? non ci potevo credere
guardo il parziale e spalanco gli occhi...che impresa! molti qua dentro una cosa del genere sicuramente la farebbero ad occhi chiusi, ma per me basta e avanza...ed è tutta esperienza in più
indescrivibile...io con questo papiro ci ho provato, e spero appunto di non essere stato prolisso!
comunque ora ho 2 certezze:
-bisogna mangiare parecchio in bicicletta, soprattutto in giri come questo, mai prendere alla leggera come ho stupidamente fatto io una cosa del genere
-quel posto diventerà meta fissa nei giri da quelle parti!
e pure 1 domanda:
-che cacchio c'era in quella focaccia?
tutto è iniziato a fine giugno, nel giorno in cui ho comprato questa splendida bici da corsa, un pò datata ma che mi da sempre più soddisfazioni...per tutto luglio ho pedalato sulle bellissime strade di collina della mia zona...e ad agosto mi ha preso voglia...di buttarmi in MONTAGNA!
il primo agosto, e la prima vetta conquistata fu il Petrano. Sicuramente qualcuno di voi lo conoscerà, ci passò il giro nel 2009 in un tappone durissimo che comprendeva anche il Catria...fu un'esperienza memorabile, non solo perchè era la prima salita seria ma anche per via di un fascino incredibile...le scritte per terra lasciate dal giro...il panorama splendido, la fatica e la soddisfazione enorme una volta in cima
l'unica nota stonata di quel giorno fu il brutto tempo che mi fece fare tutto in fretta e furia, ma per il resto uno spettacolo...quella volta avevo caricato la bici e lasciata poco distante dalla base del monte (a cagli, vicino a una sorgente che ormai è un posto fisso quando vado da quelle parti), così come feci i lunedì successivi, il mio giorno libero settimanale, scalando Nerone, Catria e Carpegna
ma questa volta volevo mettermi ancora più alla prova...partire da Senigallia in bici! 80 km circa mi separano da Cagli e avevo troppa curiosità di provarci.
Parto verso le 9 e mezza di stamattina, vado a prendere 3 barrette energetiche al mio negozionante di fiducia perchè le avevo finite e parto...la testa mi dice di fare tutta pianura, o almeno il più possibile perchè la strada è tanta ma non resisto (anche perchè la pianura dopo un pò mi annoia terribilmente)...mi butto fin da subito sulle colline marchigiane e nei suoi bellissimi saliscendi...Scapezzano, Monterado, Corinaldo, Castelleone di Suasa. tutto a risparmio ovviamente, il 39 gira continuamente anche quando non serve forse, ma dovevo risparmiare il più possibile, un pò di testa ce l'ho
mi butto sulla Pergolese, comincia la pianura...strada molto trafficata ma con bel panorama almeno...butto dentro il 52 e in poco tempo sono a Pergola. Mi fermo solo per mangiare una barretta e per cambiare l'acqua al pesce e riparto. Dopodichè si va verso Cagli, un pezzo che facevo spesso in moto per le belle curve, e con saliscendi abbastanza impegnativi.
I 3 giganti, Catria Nerone e Petrano, si ergono fieri davanti a me...foschia zero, aria bella fresca e scena che ho visto tante volte quando andavo all'università a Urbino in moto...ma da quando ho la bici da corsa e da quando li ho scalati tutti e 3, ha un sapore diverso...mi dà una carica pazzesca e mi salta fuori un gran sorriso a vedere quelle 3 vette appenniniche che mi han dato tante emozioni. Quando le vedevo nei giri in moto era solo belle montagne, ora sono qualcosa di più, molto di più.
Arrivo al paese e poi vado alla sorgente a riempire la borraccia, bere il più possibile dato che l'aria cominciava ad essere bella calda essendo mezzogiorno passato (la prox volta parto prima delle 9!) e mangiare la seconda barretta. L'ultima barretta l'avrei mangiata dopo la scalata e mi sarebbe bastata per tornare a casa...o almeno così speravo
ma andiamo con ordine.Mi butto sulla mitica salita, subito 39x26 che ormai conosco bene e via.
Vado il più possibile seduto, avendo scoperto con l'esperienza, che la resistenza e la potenza si aumentano soprattutto pedalando il meno possibile in piedi sui pedali e infatti così mi sembra. Il paesaggio diventa sempre più indescrivibile, l'altra volta era nuvoloso a tratti e una volta in cima aveva iniziato a piovere ma questa volta c'è un cielo terso e blu zaffiro ad accompagnarmi.
I colori autunnali iniziano ad apparire e a rendere sempre più bello lo scenario ma il caldo è sempre più forte. In rari punti posso anche togliere un dente ma è meglio tenere energie, un pò di gamba mi serve per tornare e soprattutto per non bruciarmi a metà salita, non voglio sopravvalutarmi anche se ho fatto il mitico Cippo di Carpegna, e infatti dopo quel muro non mi spaventa più niente, ma qui ci vuole più resistenza essendo 4km più lunga.
Ma la cosa che mi piace di più è che pur essendo più basso di Nerone e Catria, il Petrano non molla praticamente mai, va su sempre uguale e allo stesso tempo appunto non ha impennate di pendenza. La goduria quando trovi il ritmo giusto è unica! la prima volta in certi punti stavo per cuocermi per via dell'inesperienza e ma questa volta non è così, vado su sciolto e determinato, mi alzo sui pedali giusto per riposare le chiappe
il decimo tornante arriva abbastanza in fretta, poi a bellissimi tratti nel bosco seguono altri in cui si passa di fianco a pareti di roccia; e quando compare il nono tornante inizia la successione fino in cima, tutto al sole ma con uno scenario fantastico e con tratti in cui si vedono i tornanti fatti.
In poco più di un'ora (non ricordo di preciso) sono in vetta, con una soddisfazione alle stelle per averlo fatto a un passo decisamente migliore della volta precedente e senza essere mai andato vicino alla cotta come quel primo agosto in cui stavo per mollare per 4-5 volte (era la prima volta in assoluto come già detto su una salita seria eheh).
Fantastico...il panorama parla da solo, non sarà mai come uno scenario alpino ma si difende comunque bene secondo me!
decido di tornare sui miei passi perchè a scendere dall'altro versante (Pontedazzo) avrei allungato sicuramente e non potevo rischiare, ma la prossima volta gli tocca
in discesa mi diverto come un matto scoprendo che sono migliorato anche su questo frangente, la prima volta ero un vero legno! le discese collinari sono robetta in quando a difficoltà in confronto a una di montagna ma piano piano faccio i miei passi avanti! una goduria anche in discesa, e ne approfitto per fermarmi ogni tanto a immortalare lo splendido paesaggio
colori autunnali...
la mia ormai inseparabile compagna di avventure
e una volta sceso torno alla solita sorgente per mangiare l'ultima barretta e bere di nuovo acqua fresca. Dopo poco tempo riparto...e una volta uscito da Cagli, alle 15 circa, inizia il calvario
un vento contrario forte e fastidioso oltre che caldo, unito a un traffico fastidioso sempre più crescente e a un bordo strada sempre più pieno di buche, costringendomi a rallentare un casino per attutirle oppure a girarmi continuamente all'indietro peggio di andy schleck per vedere se arrivano macchine e mettermi a centro corsia in modo da evitarle (odio essere d'intralcio alle macchine, oltre a ritenerla una cosa pericolosa, di solito sto sempre sulla riga bianca e se posso pure all'interno)....il divertimento è ormai lontano, ormai è sofferenza...faccio casino con le due corone, cambio continuamente ma non trovo mai il ritmo giusto, la presa bassa sarebbe utile contro questo vento non me la posso permettere perchè son troppo sfinito...le mani sull'orizzontale nemmeno perchè prendo troppa aria...manopole e via, non c'è altra scelta...stringo i denti e concludo i difficili saliscendi fino a Pergola, ma anche in pianura son sfinito...comincio a pensare di avere esagerato, i km sul parziale sono 125...il mio record era stato di 120, verso metà luglio, ma è stato un giro che non ricordo con piacere perchè ho voluto strafare sia come distanza sia come ritmo al ritorno per stare dietro a un altro ciclista e sono arrivato a casa con un male terribile alla parte alta della gamba, quasi vicino alla zona pubica, non so di preciso cosa...mi hanno detto nervo sciatico, boh! (forse perchè i primi tempi stavo troppo in presa bassa, così mi han detto) per fortuna piano piano, allenandomi, non mi è più comparso, e sono arrivato a fare giri di 90km massimo.
Anche questa volta non è riapparso, merito del fatto che non ho mai esagerato e sono andato con la testa oltre che col cuore, ma quel momento non sapevo dove sbatterla questa testa, e tanto incideva anche il solo pensare che dopo la pianura mi aspettava un altro tratto pianeggiante a cui sarebbe seguito traffico, una dose enorme di traffico
l'unico modo per evitarne era fare un giro largo passando sulle colline come all'andata, con una piccola deviazione con qualche piccola salita che mi avrebbe permesso appunto di arrivare a casa con molta più tranquillità. Ma in quelle condizioni non ce l'avrei mai fatta a fare altra salita!appare pure il mal di testa e il motivo ormai mi pare chiaro: fame! pensare di concludere con delle barrette un giro così ma fa vergognare quasi di aver fatto un ragionamento così stupido...ma è tutta esperienza dai
arrivo a un bar e mi fiondo dentro, sono le 16 e 30 e mancano altri 40-50 km circa...prendo 3 bottiglie d'acqua, una di tè e soprattutto: una crescia (focaccia per i più) con prosciutto crudo e pecorino! gigantesca e veramente divina!!!!!!!!!! me la divoro in un lampo, bevo tutto e riempio la borraccia, sto una ventina di minuti fermo a far sbollire le gambe rilassandomi un pò e riparto.
tengo ancora il 39 per non bruciarmi subito, una volta calde piazzo il 52 e sento già che le energie piano piano ritornano...arrivo al bivio critico a cui pensavo prima: fare tutta pianura e poi l'inferno nell'attraversare la città oppure ricominciare i saliscendi e andare tranquillo senza traffico. Dai proviamoci!
Passo un sessantenne a cui avevo pensato di stare un pò in scia e poi ricambiare per ringraziarlo ma è troppo lento, lo saluto comunque quando lo passo e non ricambia, come tutti i ciclisti di quell'età e gli over 60 da queste parti...chissà forse si sentono ciclisti di un'altra era?
mahè passata ormai quasi un'ora da quella sosta rigeneratrice e....ERO RINATO!
sentivo che la forza era tornata nelle gambe, così come la motivazione, il fiato e il ritmo...non ci potevo credere, mi sembrava quasi come la mattina appena partito!!!!!!!!!!!!!!!!!!! addirittura in certi strappetti lasciavo il 52 alzandomi sui pedali e dandoci dentro perchè sentivo di poterlo fare
mi godo le bellissime colline e arrivo a scapezzano in poco tempo, divertendomi tra l'altro come un matto! la sofferenza ormai era un ricordo lontano...poi quasi tutta discesa verso la periferia di senigallia ed eccomi alla base! ci credete se dico che potevo ancora continuare??? non ci potevo credere
guardo il parziale e spalanco gli occhi...che impresa! molti qua dentro una cosa del genere sicuramente la farebbero ad occhi chiusi, ma per me basta e avanza...ed è tutta esperienza in più
indescrivibile...io con questo papiro ci ho provato, e spero appunto di non essere stato prolisso!
comunque ora ho 2 certezze:
-bisogna mangiare parecchio in bicicletta, soprattutto in giri come questo, mai prendere alla leggera come ho stupidamente fatto io una cosa del genere
-quel posto diventerà meta fissa nei giri da quelle parti!
e pure 1 domanda:
-che cacchio c'era in quella focaccia?
:asd::asd::asd::asd:
