Dopo mesi e mesi di prove e riprove con le selle SMP, sono giunto alla conclusione che e impossibile per me trovare un assetto in bici corretto con queste selle.
Non voglio assolutamente cercare di dissuadere le persone dallacquistare queste selle (non ne avrei alcun motivo), ma vorrei portare la mia esperienza e le mie considerazioni.
Vista la ormai frequente diffusione di queste selle, non e raro imbattersi in persone che (pur avendo risolto ogni problema - o quasi - al soprasella) hanno sviluppato problematiche di posizione in bici (sovraccarico braccia, problemi a carico di cartilagini o tendini delle ginocchia). Io stesso conosco personalmemte (oltre a me stesso) altre 2 persone nella mia citta', e qui nel forum sono riportate qua e la esperienze analoghe.
In questo senso dire che anche team di prof le adottano potrebbe significare poco, in quanto non sappiamo certo i problemi di adattamento dei singoli atleti.
Cerchero di sintetizzare qui le mie considerazioni:
- la forma marcatamente "a conca" della sella fa si' che le tuberosita' ischiatiche non possano mai poggiare su una superficie orizzontale
- se la sella e' (anche leggermente) inclinata in avanti (soluzione solitamente consigliata, anche se non come impostazione iniziale dalla casa madre), il peso tende inevitabilmente a scivolare in avanti
- questo fa si che maggior peso gravi sulle braccia (e quindi sul collo) e sulle ginocchia (che quindi non lavorano piu "in scarico")
- tale antiversione del bacino porta inoltre ad una perdita di assialita' nel movimento delle ginocchia, accentuando eventuali problemi di pronazione del retropiede e favorendo rotazioni del bacino stesso
- sempre per lo stesso fatto, diventa piu' facile assumere una posizione "lunga" in bici e impugnare la piega bassa, anche se non si e' dotati di una buona flessibilita'
- viceversa, se la sella e' "in bolla" (esattamente come consigliato dalla casa madre come impostazione iniziale), il bacino si trova "incastrato" in una posizione di retroversione che finisce per sollecitare la parte bassa della schiena, soprattutto in salita dove il bacino tende naturalmente a ruotare e sposarsi in avanti
Con questo non voglio certo negare che tali selle scarichino completamente la zona perineale (almeno quella centrale piu delicata, in quanto il conseguente aggravio di peso sulle tuberosita e sulle ossa ischiatiche spesso si fa dolorosamente sentire).
Secondo me, tutto cio NON dipende dal posizionamento (altezza, arretramento, e inclinazione, provato da solo migliaia di volte e provato con Fulvio due volte), ne dalla larghezza della sella (provate prima evolution, poi stratos, poi glider, poi composit), ma dalle caratteristiche intrinseche delle selle SMP.
Rimango dell'idea che la sella da bdc debba essere il piu possibile piatta, in bolla e della larghezza giusta, ben posizionata in altezza e arretramento. Ma (soprattutto) chi ci sale sopra deve essere dotato di una flessibilita' delle catene muscolari posteriori (muscoli posteriori della coscia, dorsali) tale da permettere al bacino di giacere su una superficie quanto piu' possibile piana (tradotto: sulla sella si sta "seduti", non "a cavallo").
E' ovvio che se la sella e' posizionata male e/o il ciclista non e' dotato di sufficiente flessibilita', il perineo e' troppo schiacciato sulla sella, e qui cominciano i dolori... e qui si spiegano le esperienze positive (provate sulla mia pelle in tal senso) con la SMP, date dal fatto che grazie al profondo e largo taglio centrale la zona perineale e' effettivamente scaricata come con nessun'altra sella.
Spesso (non sempre) il sollievo in questo senso e' immediato. Ma alla lunga, per i motivi che ho cercato di spiegare, aumenta il rischio di una scomposizione dell'assetto che in alcune persone puo dare di problemi.
Aspetto le vostre considerazioni in proposito.
Tommaso
Non voglio assolutamente cercare di dissuadere le persone dallacquistare queste selle (non ne avrei alcun motivo), ma vorrei portare la mia esperienza e le mie considerazioni.
Vista la ormai frequente diffusione di queste selle, non e raro imbattersi in persone che (pur avendo risolto ogni problema - o quasi - al soprasella) hanno sviluppato problematiche di posizione in bici (sovraccarico braccia, problemi a carico di cartilagini o tendini delle ginocchia). Io stesso conosco personalmemte (oltre a me stesso) altre 2 persone nella mia citta', e qui nel forum sono riportate qua e la esperienze analoghe.
In questo senso dire che anche team di prof le adottano potrebbe significare poco, in quanto non sappiamo certo i problemi di adattamento dei singoli atleti.
Cerchero di sintetizzare qui le mie considerazioni:
- la forma marcatamente "a conca" della sella fa si' che le tuberosita' ischiatiche non possano mai poggiare su una superficie orizzontale
- se la sella e' (anche leggermente) inclinata in avanti (soluzione solitamente consigliata, anche se non come impostazione iniziale dalla casa madre), il peso tende inevitabilmente a scivolare in avanti
- questo fa si che maggior peso gravi sulle braccia (e quindi sul collo) e sulle ginocchia (che quindi non lavorano piu "in scarico")
- tale antiversione del bacino porta inoltre ad una perdita di assialita' nel movimento delle ginocchia, accentuando eventuali problemi di pronazione del retropiede e favorendo rotazioni del bacino stesso
- sempre per lo stesso fatto, diventa piu' facile assumere una posizione "lunga" in bici e impugnare la piega bassa, anche se non si e' dotati di una buona flessibilita'
- viceversa, se la sella e' "in bolla" (esattamente come consigliato dalla casa madre come impostazione iniziale), il bacino si trova "incastrato" in una posizione di retroversione che finisce per sollecitare la parte bassa della schiena, soprattutto in salita dove il bacino tende naturalmente a ruotare e sposarsi in avanti
Con questo non voglio certo negare che tali selle scarichino completamente la zona perineale (almeno quella centrale piu delicata, in quanto il conseguente aggravio di peso sulle tuberosita e sulle ossa ischiatiche spesso si fa dolorosamente sentire).
Secondo me, tutto cio NON dipende dal posizionamento (altezza, arretramento, e inclinazione, provato da solo migliaia di volte e provato con Fulvio due volte), ne dalla larghezza della sella (provate prima evolution, poi stratos, poi glider, poi composit), ma dalle caratteristiche intrinseche delle selle SMP.
Rimango dell'idea che la sella da bdc debba essere il piu possibile piatta, in bolla e della larghezza giusta, ben posizionata in altezza e arretramento. Ma (soprattutto) chi ci sale sopra deve essere dotato di una flessibilita' delle catene muscolari posteriori (muscoli posteriori della coscia, dorsali) tale da permettere al bacino di giacere su una superficie quanto piu' possibile piana (tradotto: sulla sella si sta "seduti", non "a cavallo").
E' ovvio che se la sella e' posizionata male e/o il ciclista non e' dotato di sufficiente flessibilita', il perineo e' troppo schiacciato sulla sella, e qui cominciano i dolori... e qui si spiegano le esperienze positive (provate sulla mia pelle in tal senso) con la SMP, date dal fatto che grazie al profondo e largo taglio centrale la zona perineale e' effettivamente scaricata come con nessun'altra sella.
Spesso (non sempre) il sollievo in questo senso e' immediato. Ma alla lunga, per i motivi che ho cercato di spiegare, aumenta il rischio di una scomposizione dell'assetto che in alcune persone puo dare di problemi.
Aspetto le vostre considerazioni in proposito.
Tommaso