Buongiorno a tutti Signori, resoconto della Granfondo domenicale, solo per la parte che interessa la sezione dischi, il resto è noia ...
Io e il mio solito amico discato abbiamo fatto Loano, Gf d'apertura di stagione.
Alla discesa conclusiva dello Scravaion (15 km a tornanti con belle decelerate da 60 a 20/30 kmh a seconda del punto), siamo un gruppo di una ventina di unità, l'unico discato era il mio amico, tutti gli altri eravamo quasi tutti con
ruote full carbon e tubolari.
Volete sapere come è andata? Il mio amico si è messo in testa a tirare tutta la discesa, credendo di fare la differenza, io invece dopo poche centinaia di metri mi sono dovuto sfilare per appannamento della visiera. Quando ho risolto il problema sono riuscito a riacciuffare il gruppo in ultima posizione.
Da lì sono riuscito pian pianino nonostante il ritmo e i rilanci, ad ogni frenata a rientrare sul mio amico, fino ad arrivargli in scia al termine della discesa.
Eravamo in condizioni di asciutto.
Morale della favola (solito): anche questa volta il disco non ha battuto 20 caliperisti. Si vede che eravamo tutti super manici e draghi, pure con cerchi carbon e alu.
Tornando seri, non mi ricordo chi lo ha scritto, ma concordo sul fatto che i dischi possono migliorare la vita a chi non se ne fa niente del peso e all'amatore più tendente al cicloturista.
Ai prof. e agli agonisti, non serve ed è per questo che i primi non lo vogliono. Avresti un cancello di bici inutile da scarrozzarti per varie ore.
Il tutti o nessuno mi sa più di ... "Se vengo penalizzato con un cancello io, allora che ci vadano anche gli altri", non per la paura che qualcuno frena prima o che si venga tamponati.
Alla dimostrazione sul campo (alla faccia dei vari video di cui mi fido relativamente), io ho ben visto in varie situazioni come si comporta il disco rispetto al caliper. Non ci trovo alcuna miglioria nella guida.
Vedo bene invece la faccia della scontentezza sul mio amico in salita a tirar su il pachiderma. Ieri l'ho raggiunto a metà Scravaion, si era staccato dal suo gruppo di ultraleggeri.
Anche in volata o negli scatti nervosi sul saliscendi finale, non c'è storia, è una bici molto meno maneggevole e pronta, pur con il buonissimo telaio che monta, il Tarmac.
Dispiace che il mercato verrà portato dai costruttori verso il disco, viste le ingenti risorse messe in campo dai big del settore, ma sinceramente, non se ne sentiva il bisogno.
Speriamo che i prof riescano a boicottare il più a lungo possibile ...