Non è il caso di questi ma sempre più "amatori" forti sono ex professionisti infatti, conta però che tra un amatore top e il più scarso dei professionisti c'è un divario davvero importante che non è tanto dato dal metodo e dalle ore dedicate ad allenarsi ma dal modo in cui i professionisti sono "seguiti". Ti consiglio la lettura del libro di Di Luca a tal proposito per farti un'idea della vita del professionista.
La differenza con i "pro" non è data tanto dalla prestazione singola su una salita ma soprattutto dal recupero e dal saper assicurare sempre o quasi prestazioni al top.
Ovvero un conto è andare forte, un altro è saperne fare una professione cioè andare sempre ad un certo livello in qualunque parte del mondo, ormai in pratica tutto l'anno e garantire uno standard che magari l'amatore sfiora giusto ogni tanto.
Basti guardare la media di 47 km/h della coppa gran piemonte corsa oggi...mostri.