Finalmente riprende la stagione italiana!! Dopo la parentesi argentina ho rimesso finalmente il pettorale per la prima fatica stagionale nel Duathlon del Mugello, con solo una uscita di 50 km nelle gambe negli ultimi 20 giorni.... Il giorno pre gara è stato un incubo , la sera mi viene comunicato che la bici che doveva usare un mio atleta italo argentino non era pronta, per cui gli presterò la mia, il problema è che io ho solo un telaio del 2004 (alluninio) che in fretta o furia ho sistemato e ho reso operativo. Sabato mattina però mentre gonfio la "ruota" posteriore scoppia la camera d'aria (avevo prtato la ruota a sistemare giusto due gg prima), per fortuna che ho portato la ruota di scorta (che non ho provato naturalmente)... La prima frazione è quella che mi preoccupa di più, ho da tempo problemi alla schiena che non mi permettono di correre più di 2 km di seguito senza problemi..Per fortuna però ho fatto un "bell'inverno" e parto comunque fiducioso. Naturalmente parto ben ultimo, dopo 50m mi fermo pure a salutare il mitico ct Compagnoni e Andrea D'Aquino (al suo esordio come tecnico) e riparto "tranquillamente" ultimo. Dopo poche centinaia di metri si sale, passo al primo km in 4'45" , mi sento ancora bene.....spiana la strada e poi si scende, il 2° km lo temino in 4'17", va ancora bene....la strada sale ancora, ma provo a spingere senza ammazzarmi 4'36", va ancora bene....ancora un po' di piano e discesa, 4'13" va bene..... oramai vedo il "traguardo" , ma non voglio strafare, 4'21" cercando di sciogleire il finale per spingere da subito in bici. Entro in t1, cambio veloce e via in sella , la prima salitella la passo sullo slancio, poi mi lancio in discesa e alla prima "frenata" mi accorgo chge il freno dietro rimane bloccato (lo devo sbloccare con le mani) e quello davanti è praticamente inesistente..Morale della favola in discesa mi saluta il gruppo, che puntualmente cerco di riprendere sullo strappo. MI alzo sui pedali per rilanciare e.taaaaaac, si sgancia la scarpa sinistra. I pedali riesumati per l'occasione erano "leggermente" consumati e la scarpa sinistra al minimo movimento brusco si sganciava. Anche qui, mi armo di buona pazienza e faccio quello che posso, mai alzarsi sui pedali, mai frenare (per il possibile), i cambi saltano (il pacco pignoni della ruota dii scorta non era molto compatibile)...All'inizio dell'ultimo giro ci si mettono pure i crampi, ma oramai il grosso è fatto e per me è già una vittoria essere in gara. Scendo dalla bici con un bel gruppetto (che mi ha preso nel finale) e mi "lancio" sul percorso pensando solo alla finish line. Il primo km lo corro un po' "duretto", ho paura dei crampi, la salita sembra al 20%, il
garmin marca 5' per il primo km,ma so che adesso c'è solo discesa e pianura , per cui cerco di distendermi (parolona) sempre al limite dei crampi (4'33" il 2° km)..Quando sento che il garmin mi segna il 2° km, "vedo" già il traguardo, spingo un pochino per fare un arrivo dignitoso (4'11"/km il passo degli ultimi 550m)...
All'arrivo sono FINITO ma contento, la schiena mi ha dato una tragua che mi ha fatto assaporare la bellezza della multidisciplina, poi ritrovare gli amici alle gare è sempre bello. Si replica Domenica prossima (16.03) a Romano di Lombardia