Si allarga il numero dei ciclisti coinvolti
nell'inchiesta aperta dalla procura di Brescia
Doping, Figueras tra gli indagati
Si costituisce Domenico Romano
Il ciclista campano ha ammesso l'uso di sostanze
vietate, ma non ha voluto fare i nomi di altri colleghi
BRESCIA - C'è anche Giuliano Figueras fra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul doping aperta dalla Procura di Brescia e che ha portato all'arresto di altri due corridori, Antonio Varriale e Nicola Chesini, del loro presunto fornitore di sostanze, l'ex poliziotto sospeso Armando Marzano, e all'emissione di un ordine di custodia nei confronti di un altro ciclista, Domenico Romano che, si è costituito poco fa a Brescia.
Figueras (attualmente sospeso per una vicenda appunto di doping e, qindi, assente al Giro d'Italia) si trova nella stessa posizione di indagato di un suo collega, Filippo Perfetto, che ha lasciato il Giro dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia. Da quanto si è appreso è stata anche perquisita la sua abitazione ma gli inquirenti pare non abbiano trovato alcuna sostanza dopante.
Domenico Romano, invece, è stato arrestato mentre, davanti alla guardiola del tribunale di Brescia dove è andato per costituirsi, chiedeva dove fosse l'ufficio del pm. Riconosciuto da due agenti della Guardia di finanza che si trovavano all'altro lato della strada (il ciclista aveva una vistosa fasciatura a un polso e in mano teneva una busta) è stato preso sottobraccio e caricato sulla loro auto. L'auto si è diretta verso la caserma Leonessa, sede del comando provinciale delle Fiamme Gialle, dove a Romano verrà notificata l'ordinanza a di custodia cautelare in carcere. Romano, poi, durante l'interrogatorio, avrebbe ammesso di aver usato sostanze proibite, ma si sarebbe rifiutato di fare i nomi di altri colleghi.
Nel frattempo è slittato a domani l'interrogatorio di Marzano, considerato dagli inquirenti il fornitore di sostanze dopanti. Il rinvio si sarebbe reso necessario perché solo stamani i legali dell'arrestato avrebbero preso atto della notifica del mandato. Marzano, che si era costituito a Napoli nei giorni scorsi, era arrivato in tribunale a Brescia verso le 9.30 ed è stato quindi trasferito nella camera di sicurezza della caserma Masotti, sede del comando provinciale dei carabinieri. Nicola Chesini il corridore arrestato alla fine della tappa di Limone Piemonte e ora agli arresti domiciliari come Varriale, è stato interrogato nel primo pomeriggio ma ha deciso di non rispondere alle domande.
Ma ormai intorno alla corsa rosa resta c'è il clima pesante originato dalla bufera doping e si è in attesa dell'esito delle controanalisi dei laboratori del Cio a Losanna sui campioni di materiale organico di Stefano Garzelli, risultato non negativo dopo la tappa di Liegi che ha vinto e che gli ha consentito la conquista della maglia rosa. In attesa dell'esito delle contranalisi è pure Sgambelluri, anch'egli risultato non negativo e tuttora, come Garzelli, in corsa prima del verdetto di laboratorio.
(20 maggio 2002)