credo che @
gregory46 l'abbia fatta alcuni anni fa!
quest'anno non ho fatto rando ufficiali ma qualche lungo per i fatti miei: sabato scorso in 2 abbiamo fatto 280 km e 3200 d+ in 12 ore esatte, pedalate
diciamo 11.
si può fare, se stai bene: e non devi tirare, assolutamente. se poi sei in gruppo forse è ancora peggio: lì le pause si sommano! se sei affiatato e le pause sono comuni ok, altrimenti non finisce più!
concordo in toto. sono le cose che sostengo ogni volta che si parla delle rando. io ne ho fatte alcune, poche e quindi non ho una grande esperienza, ma non capisco l'avversione contro chi la fa andando con un buon passo. che t'importa? se tu vai più tranquillo, vacci e lascia gli altri tirare per quel che hanno.
e cmq dai, sono favole: l'anno scorso ho fatto i rpimi 120 km di un 600 ai 32 di media, compresi attraversamenti dei paesi e qualche semaforo rosso. ed eravamo una 40ina, mica in 3. ed io non sono nessuno, sono un ciclista medio e forse meno, ed avevo una borsa di 3 kg al tubo sella. e ne potrei raccontare altre, centinaia di km a medie sopra i 30.
insomma, tutti criticano ma poi chi può tiene il gruppo buono e pedala.
altra cosa, le frecciature. ultimamente trovi più percorsi tracciati, ma ci sono i puristi che se lo chiedi ti sparano. io non li capisco: io faccio una rando per farmi un giro e vedere posti che non conosco, quindi tutto ciò che mi aiuta a non perdere tempo, a non stressarmi se ho dei dubbi sul percorso, è ben accetto. se questo non c'è, beh a sto punto mi faccio i miei percorsi lunghi (domani un 5-600, sperando che non divenga uno strazio, vista la mia forma attuale), scelgo i posti da vedere, e se perdo la strada son fatti miei, non sono costretto a rientrare su un percorso ecc.
se le critiche che i puristi fanno alla velocità ed ad altro sono veramente fatte per contrastare lo spirito agonistico, la mia proposta sarebbe quella di mettere un limite e definire meglio co'è una randonnee. conosco alcuni granfondisti che si sono fatti una 300 e che prima (sentiti perchè ci esco assieme) calcolavano medie ed addirittura tempi dei cambi nel treno che avrebbero fatto per stare entro un certo tempo. e questo lo facevano solo per poter dire di aver fatto una rando, che oggi va molto di moda. quindi basterebbe definire rando quelle che veramente, secondo me, lo sono: quelle che implicano, ad es., una notte intera in sella, o altre caratteristiche che tengano lontani i gfondisti che vogliono solo avere nel loro palmares una rando da esibire. se poi invece qualcuno di questi la fa a ritmi elevati, ben venga, vuol dire che ne ha le capacità!
e questa linea la metto pure in pratica: ai gfondisti che preparavano la 300 e mi chiedevano di andare con loro, rispondevo che io faccio randonnee, e che quindi solo un 300, che non è una rando, io non lo faccio! ( sarò passato per sborone
, come si dice da noi, ma in fondo la penso così sul serio!)