ESCLUSIVO: "Si, io pago per correre"

kikkokiu

Pedivella
9 Giugno 2012
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Piemonte
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UN PO'
Io no :== come detto nel post precedente al tuo....ma mi par di capire da alcuni interventi, che anche altri non ci trovano alcunchè di male.

Tanti del mondò prò vengono dal Veneto, perchè in Veneto il ciclismo è insito nella cultura e nella tradizione. Come in Toscana ad esempio. Tante ditte importanti sono di lì o originarie di lì (Pinarello, Selle San Marco, Selle Italia, SMP, Wilier, Campagnolo/Fulcrum, Battaglin/Full dynamics) mica per caso. Esse stesse poi come sponsor del mondo del ciclismo è ragionevole pensare che portino dei loro conoscenti in auge. Ma di certo non ci vedo chissà che mafia.

:wacko:
 

samuelgol

Flughafenwächter
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
x quando riguarda il motorspor il problema non è trovare i soldi solo quando se nella massima categoria, ma quando fai la gavetta una li si parla di centinaia e centinaia di migliaia di euro

e a quel punto o sei ricco di famiglia o hai lo sponsor,ad esempio vettel è seguito da redbull fin da bambino, stessa cosa hamilton e rosberg che già ai tempi del kart erano sotto l'egida di mercedes e ovviamente avevano il meglio del meglio in fatto di materiali, che nel motorsport fanno la differeza

per carità questa gente anche sui kart era impressionante...visti dal vivo,ma ho visto tanti altri ragazzi che avevano cmq un talento sopra la norma che non sono stati notati da sponsor o che non avevano la possibilità di correre nel giro buono..che hanno dovuto smettere o cmq restare nell' anonimato

almeno nel motorsport il talento è condizione sufficiente ma non recessaria per emergere
Ovvio, anche Senna era straricco, così come Schumacher. Parliamo di mostri sacri, mica normali ottimi piloti. Si sa, alcuni sport sono per ricchi, puoi emergere da giovane solo se te lo puoi permettere. Anche lo sci seppur in misura minore è così. Il ciclismo ancora ancora si salva un pò rispetto ad altri. Di certo scandali non ce ne vedo a pagarsi il posto in squadra portando uno sponsor.
Anche questo è uno dei tanti segreti del successo del calcio. E' uno sport popolare. Bastano due stracci per fare i pali e un pallone. A volte neanche quello. Se sei bravo che palleggi con una arancia (Pelè) o con un cartoccio di giornali legati con lo scotch (Maradona), emergi anche se non hai da mangiare tutti i giorni.
 

AndreaB

Pedivella
5 Luglio 2010
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che sia uno scandalo siamo,credo,tutti d'accordo il fatto è se un ragazzo/a ha voglia per passione di fare il/a ciclista di prof. ma nasce da genitori che non possono raccomandarlo perche nella vita hanno fatto tutt'altro e sono fuori dal giro o anche perche non vogliono proprio usare questo sistema usato ormai ovunque (in italia) risulta essere praticamente impossibile entrare nel giro.
chissà come mai molti ciclisti e meccanici sono tutti veneti o di quelle parti .

Io non lo trovo scandaloso.
Per definizione un professionista viene pagato per correre da una squadra.
Uno con la borsa viene pagato per correre da se stesso o massimo da uno 'sponsor'.
Finché la cosa viene fatta alla luce del sole e viene tutto dichiarato non lo vedo così poco etico.
E penso che non rubi il posto a nessuno visto che non toglie risorse, ma anzi, porta soldi alla squadra
 

DeivSaiborg

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Bianchi Sempre Veloce; Bianchi Pista Steel, Felt TK3
Boh per me non è scandaloso ... Alla fine il ciclismo e le sue squadre sono realtà private ... Ognuno fa quello che vuole. Visto che la pratica non è illegale, se il team X si vuole prendere il corridore Y che è mediocre ma porta sponsor o soldi suoi, che faccia pure. Dispiace per il corridore Z, talentuoso ma senza una lira ... Ma è la vita bellezza, che ci vuoi fare ...

PS: secondo voi perché le divise della Androni sono così stracariche di sponsor e loghi vari? managers abili o atleti con valigia? ;)
 

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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qualunquemente
Boh per me non è scandaloso ... Alla fine il ciclismo e le sue squadre sono realtà private ... Ognuno fa quello che vuole. Visto che la pratica non è illegale, se il team X si vuole prendere il corridore Y che è mediocre ma porta sponsor o soldi suoi, che faccia pure. Dispiace per il corridore Z, talentuoso ma senza una lira ... Ma è la vita bellezza, che ci vuoi fare ...

PS: secondo voi perché le divise della Androni sono così stracariche di sponsor e loghi vari? managers abili o atleti con valigia? ;)

concordo pienamente, d'altra parte è così anche nella vita reale (e l'ho visto più volte nella mia carriera in aziende private): estremamente difficile emergere per proprie capacità, molto spesso si tratta di un do ut des...
 

lucas.

Scalatore
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Coppi mythical
Se mi volete dire che il mondo gira così , sono d'accordo.
Che non sia scandaloso nel ciclismo, invece non sono d'accordo.
Insomma, si toglie la possibilità a gente che avrebbe mezzi fisici magari anche superiori, e magari maggiore volontà.
Poi per carità, va anche bene così, del resto la corruzione tra privati è sempre esistita. Magari però poi corre il figlio di quello che ha fatto i soldi perchè ha evaso le tasse, e qui cominciamo ad uscire dal privato per entrare nella frode fiscale (pubblica).
Quindi, al di là delle tasse, accetto il discorso ma non mi piace per nulla.
 

mescal

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quelle che non usa Peggio
dal mio punto di vista non si corre ad armi pari, l'accesso al mondo giovanile dello sport dovrebbe essere equo. Se chi ha i soldi va avanti è una realtà, non significa che sia accettabile.
 

samuelgol

Flughafenwächter
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
dal mio punto di vista non si corre ad armi pari, l'accesso al mondo giovanile dello sport dovrebbe essere equo. Se chi ha i soldi va avanti è una realtà, non significa che sia accettabile.
A parte che non si parlava di mondo giovanile, ma di squadre prò, ma questa cosa che tutti devono essere uguali e ad armi pari mica la trovo tanto condivisibile. E con tutti che devono comunque partire alla pari, muore lo spirito di iniziativa ad emergere, muore il tentativo di migliorarsi, migliorare la propria condizione, perchè tanto poi tutto viene annullato dal fatto che bisogna partire ad armi pari. Questa utopia del partire tutti pari è stata già bocciata dalla storia. Io credo che se uno ha i mezzi o se se li conquista, per avere dei vantaggi, è giusto che questi vantaggi possa sfruttarli. Beninteso, il tutto deve avvenire nell'ambito della legalità, possibilmente anche nell'ambito di un minimo di eticità e moralità. Però se io mi faccio un culo come una vasca da bagno, tiro su una ditta fiorente e mio figlio che ha la passione per il ciclismo e un minimo di mezzi atletici, vuole provare a fare il prò, io mi offro di sponsorizzare con la mia ditta la squadra che lo prende...magari avrò anche un ritorno economico nel mettere il nome della mia ditta sulle maglie, sia inteso come sgravi fiscali derivanti da sposorizzazioni (anche se in quell'ambito poi si annidano spesso costi fittizi e false fatturazioni) e sia inteso come pubblicità per la ditta stessa. E di certo aiuto a sopravvivere una squadra che darà da correre anche ad altri.
E' un esempio banale, ma possono farsene molti altri di similari. Perchè mai ciò dovrebbe essere disdicevole. Di certo non falso i valori dello sport, tanto mio figlio se ne ha emergerà, io gli do solo la chance, se non ne ha farà un anno o due poi stufo di prender legnate, magari verrà a lavorare nella mia ditta per darle continuità. O manco questo è permesso perchè la possibilità di lavoro deve essere per tutti uguale?
I soldi aiutano a vivere bene o quantomeno meglio, di che ci scandalizziamo? Vogliamo vietare al figlio di Bill Gates di studiare nei migliori college perchè alcuni, magari più intelligenti, non se lo possono permettere? O magari fare una legge che dia accesso ai migliori college a tutti obbligando quest'ultimi ad accettare gratis studenti intelligenti seppur economicamente non benestanti? Magari tramite concorso di accesso?
Il pubblico deve o dovrebbe perseguire una sorta di uguaglianza e solidarietà sociale (senza esagerare come poi avviene a volte), ma il privato, persegue l'utile, che sia un DS di una squadra o qualsiasi altro imprenditore. E se gli vieti di beneficiare di questo utile, perchè poi tutti devono partire alla pari, tutto muore e nessuno fa più nulla.
 
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rapportoagile

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Scapin Dyapason
So di uno che il padre si è venduto l'edicola per poter far correre il figlio tra gli under 23. Almeno adesso è professionista.

Se l'edicola rendeva economicamente è stato un passo azzardato, o una scelta coraggiosa: mollare un'attività solida per un salto nel buio.
D'altronde "chi non risica non rosica"...
Ricordo che quando avevo 13-14 anni facevo gare di sci e nella mia squadra c'era un mio coetaneo più dotato di me, il cui padre lo seguiva come un'ombra: mentre noi ci recavamo agli allenamenti infrasettimanali pomeridiani dopo la scuola in autobus, lui saliva in auto con il padre, spesso già di mattina saltando la scuola. Non ho capito se il padre fu licenziato o si licenziò lui, fatto sta che seguire il figlio divenne la sua attività principale. I risultati non mancarono a livello regionale, poi triveneto e anche a livello nazionale. fece anche uno stage nella nazionale, con il padre che lo seguiva come un ombra, pagando ovviamente tutte le spese. Intanto la famiglia la manteneva la mamma che lavorava. Poi la storia prese la piega più "probabile" in casi come questi e cioè che non riuscì a "sfondare" in campo internazionale e fece solo qualche buon piazzamento in campo nazionale. Troppo poco per costruire un futuro. Ebbe comunque la "fortuna" di entrare nelle Fiamme Gialle e diventare finanziere (cosa che è tuttora). Che dire? Hanno sbagliato (lui e il padre)? In fondo no, avranno fatto i conti, d'accordo con la madre, e ci hanno provato. Non è andata come speravano, ma neanche poi malaccio.
 
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utah

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18 Dicembre 2006
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Boh per me non è scandaloso ... Alla fine il ciclismo e le sue squadre sono realtà private ... Ognuno fa quello che vuole. Visto che la pratica non è illegale, se il team X si vuole prendere il corridore Y che è mediocre ma porta sponsor o soldi suoi, che faccia pure. Dispiace per il corridore Z, talentuoso ma senza una lira ... Ma è la vita bellezza, che ci vuoi fare ...

PS: secondo voi perché le divise della Androni sono così stracariche di sponsor e loghi vari? managers abili o atleti con valigia? ;)

Condivido, ma ambiente è piccolo e pochi DS e altrettanto pochi procuratori hanno possibilità concreta di fare cartello.
E' questa eventualità che va combattuta..

Del mondo ciclismo si parla spesso di corridori, ds, medici, preparatori piu' o meno affidabili.
Ma dei procuratori non si parla mai, dopotutto un po' di cose nelle varie inchieste della magistratura, alcune strampalate. Qualcosa era emerso
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
.......Ricordo che quando avevo 13-14 anni facevo gare di sci e nella mia squadra c'era un mio coetaneo più dotato di me, il cui padre lo seguiva come un'ombra: mentre noi ci recavamo agli allenamenti infrasettimanali pomeridiani dopo la scuola in autobus, lui saliva in auto con il padre, spesso già di mattina saltando la scuola. Non ho capito se il padre fu licenziato o si licenziò lui, fatto sta che seguire il figlio divenne la sua attività principale. I risultati non mancarono a livello regionale, poi triveneto e anche a livello nazionale. fece anche uno stage nella nazionale, con il padre che lo seguiva come un ombra, pagando ovviamente tutte le spese. Intanto la famiglia la manteneva la mamma che lavorava. Poi la storia prese la piega più "probabile" in casi come questi e cioè che non riuscì a "sfondare" in campo internazionale e fece solo qualche buon piazzamento in campo nazionale. Troppo poco per costruire un futuro. Ebbe comunque la "fortuna" di entrare nelle Fiamme Gialle e diventare finanziere (cosa che è tuttora). Che dire? Hanno sbagliato (lui e il padre)? In fondo no, avranno fatto i conti, d'accordo con la madre, e ci hanno provato. Non è andata come speravano, ma neanche poi malaccio.
A giudicare dalla tua età entrare a lavorare in Finanza quando lo fa fatto quel ragazzo tuo coetaneo, era molto facile (i vari Corpi militari ti pagavano addirittura un milione di lire per arruolarti, altro che mega concorsoni). Posti di lavoro ce ne erano a gogò e quindi quasi nessuno aveva interesse a quel tipo di posto fisso e sicuro (che invece ora è una chimera per quasi tutti). Quindi la soluzione migliore era studiare quando un titolo di studio rendeva ed era sfruttabile non solo per cultura personale e il fatto di essere entrato in Finanza tramite il gruppo sportivo, non fu affatto, al tempo, una buona alternativa. Riuscirci ora sarebbe invece come vincere la lotteria.
 
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Doppiomisto

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Alcune...
Io più che scandaloso trovo che la cosa sia una fesseria.

In pochi altri sport come nel ciclismo la selezione naturale (ovviamente al netto del doping etc) gioca un ruolo fondamentale. Quindi se sono una mezza pippa, perchè se devo pagare per poter correre da pro lo sono sicuramente altrimenti se avessi avuto risultati consistenti da juniores o U23 un posto in qualche squadra l'avrei già trovato di certo, ogni corsa a cui parteciperei prenderei mazzate dall'inizio alla fine, con l'aggravante di fare una fatica bestiale col rischio di finire sul camion scopa a differenza di qualsiasi motorsport dove il rischio e quello di essere doppiato.

E questo stato di cose non cambierà mai, anzi potrà solo peggiorare, perchè se non sono mai stato forte non lo diverrò di certo perchè qualcuno mi paga il posto in squadra.
 

toscorikka

Pedivella
12 Ottobre 2012
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wilier gtr - Tommasini Superprestige '86 - De Rosa sammontana '83
Anche questo è uno dei tanti segreti del successo del calcio. E' uno sport popolare. Bastano due stracci per fare i pali e un pallone. A volte neanche quello. Se sei bravo che palleggi con una arancia (Pelè) o con un cartoccio di giornali legati con lo scotch (Maradona), emergi anche se non hai da mangiare tutti i giorni.

Daccordo in parte. Nel calcio giocatori come maradona o pelè sono delle eccezioni, non la regola. Quando di fronte a te è evidente che hai un talento fuori dalla norma è ovvio che lo noti e se sei un ds lo tieni d'occhio o ne acquisti il cartellino. Il calcio però per il restante 99% è fatto di giocatori normali, non di fenomeni. E il 95% di quel 99% emerge perchè viene dalle giovanili di squadre blasonate, il cui accesso è soggetto alle pratiche della valigia, come accade nel ciclismo. Genitori che premono sui dirigenti, che collaborano con il club, che pagano materiali attrezzature per garantire al figlio l'appartenenza al club. QUando avevo 16 anni giocavo in una squadra giovanile di buon livello, vivaio di una squadra di serie a. Con me, tra gli altri, giocavano 2 ragazzi. Uno che era mostruosamente + bravo degli altri tanto da finire la stagione con 37 gol all'attivo, l'altro, bravino ma nella media, che difficilmente, seppure in un ruolo diverso, si faceva notare per le sue giocate. Il primo non aveva neanche i genitori a seguito la domenica, l'altro tutta la famiglia, ricca e presente in società. Uno gioca adesso in 2a categoria, l'altro fino all'anno scorso in serie b. Indovina quale dei 2.
 

lucas.

Scalatore
17 Aprile 2008
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A parte che non si parlava di mondo giovanile, ma di squadre prò, ma questa cosa che tutti devono essere uguali e ad armi pari mica la trovo tanto condivisibile. E con tutti che devono comunque partire alla pari, muore lo spirito di iniziativa ad emergere, muore il tentativo di migliorarsi, migliorare la propria condizione, perchè tanto poi tutto viene annullato dal fatto che bisogna partire ad armi pari. Questa utopia del partire tutti pari è stata già bocciata dalla storia. Io credo che se uno ha i mezzi o se se li conquista, per avere dei vantaggi, è giusto che questi vantaggi possa sfruttarli. Beninteso, il tutto deve avvenire nell'ambito della legalità, possibilmente anche nell'ambito di un minimo di eticità e moralità. Però se io mi faccio un culo come una vasca da bagno, tiro su una ditta fiorente e mio figlio che ha la passione per il ciclismo e un minimo di mezzi atletici, vuole provare a fare il prò, io mi offro di sponsorizzare con la mia ditta la squadra che lo prende...magari avrò anche un ritorno economico nel mettere il nome della mia ditta sulle maglie, sia inteso come sgravi fiscali derivanti da sposorizzazioni (anche se in quell'ambito poi si annidano spesso costi fittizi e false fatturazioni) e sia inteso come pubblicità per la ditta stessa. E di certo aiuto a sopravvivere una squadra che darà da correre anche ad altri.
E' un esempio banale, ma possono farsene molti altri di similari. Perchè mai ciò dovrebbe essere disdicevole. Di certo non falso i valori dello sport, tanto mio figlio se ne ha emergerà, io gli do solo la chance, se non ne ha farà un anno o due poi stufo di prender legnate, magari verrà a lavorare nella mia ditta per darle continuità. O manco questo è permesso perchè la possibilità di lavoro deve essere per tutti uguale?
I soldi aiutano a vivere bene o quantomeno meglio, di che ci scandalizziamo? Vogliamo vietare al figlio di Bill Gates di studiare nei migliori college perchè alcuni, magari più intelligenti, non se lo possono permettere? O magari fare una legge che dia accesso ai migliori college a tutti obbligando quest'ultimi ad accettare gratis studenti intelligenti seppur economicamente non benestanti? Magari tramite concorso di accesso?
Il pubblico deve o dovrebbe perseguire una sorta di uguaglianza e solidarietà sociale (senza esagerare come poi avviene a volte), ma il privato, persegue l'utile, che sia un DS di una squadra o qualsiasi altro imprenditore. E se gli vieti di beneficiare di questo utile, perchè poi tutti devono partire alla pari, tutto muore e nessuno fa più nulla.

Hai confuso mondo imprenditoriale con il mondo sportivo.
Classico ragionamento all'italiana, anch'esso fallimentare.
Ti spiego anche perchè, secondo me.
Il padre fa x,y,z e guadagna molti soldi, ok.
Il figlio però parte da zero e non sa fare nulla. Ha la passione del ciclismo ma avendo tutti gli agi del caso , spesso non ha la volontà di emergere del signor figlio di nessuno.
Quando una persona non ha o ha poche motivazioni nè primarie ( passione) nè secondarie ( necessità di sopravvivere) , spesso e volentieri fallisce, tantopiù nel ciclismo dove la volontà è quasi tutto, essendo un sport faticosissimo ( fatevi voi 30K km /anno sotto pioggia vento, sole ed intemperie varie ).
Questo avviene anche nel mondo imprenditoriale. Il figlio che non è in grado di portare avanti l'impresa del padre e la fa fallire è un clichè trito e ritrito ed è il motivo principale della crisi del settore industriale italiano attuale.
Insomma, a parer mio, la raccomandazione non funziona e non è garanzia di nulla, anzi, forse porta al peggio in alcuni casi. E questo per esperienza.
Ripeto, nel ciclismo di fatto tutti partono alla pari, i vantaggi economici non sono certo stati creati dalla mente del ragazzino di 20 anni che non ha mai lavorato ma solo dalla famiglia e questo non è sufficiente a creare un atleta serio e motivato. Che in alcuni casi accada non è la dimostrazione che la regola sia buona,anzi, forse trovo sia l'eccezione che conferma la regola.
Che poi in Italia la mentalità sia di assumere il parente di fiducia nelle aziende perchè si teme che l'estraneo lo metta in quel posto al titolare lo sappiamo tutti, ma ciò sta portando a quello che ci meritiamo, ovvero una grossa crisi di valori e di capacità che sta facendo fallire il paese. La politica vigente poi ne è l'attuale risultato, e non sarà certo il politico X a cambiare la mentalità di 50 milioni di italiani ( il resto sono stranieri).
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Hai confuso mondo imprenditoriale con il mondo sportivo.
Classico ragionamento all'italiana, anch'esso fallimentare.
.........
Il mondo sportivo, almeno quello professionistico, è imprenditoriale. E ora lo è sempre di più anche quello amatoriale.

E non è un ragionamento all'italiana anzi.....noi in questo arriviamo dopo il carro scopa. In questo, all'estero, in primis gli USA, sono un pezzo avanti.
 

lucas.

Scalatore
17 Aprile 2008
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Coppi mythical
Il mondo sportivo, almeno quello professionistico, è imprenditoriale. E ora lo è sempre di più anche quello amatoriale.

E non è un ragionamento all'italiana anzi.....noi in questo arriviamo dopo il carro scopa. In questo, in primis gli USA sono un pezzo avanti.

mi aspettavo questa risposta.
Il fatto è che il marketing e l'impreditoria sono una cosa, i valori sportivi sono un'altra cosa. Nel ciclismo vige la meritocrazia per ora, e non ancora il valore entertainment. E forse non succederà mai, mentre invece nel calcio si può fare. Basti vedere Thohir che vuole palesemente introdurre tale mentalità USA in italia, e forse lo sta facendo anche il Milan con Miss B. Ciò va bene in determinati sport, ma personalmente non ci credo nel ciclo.
Far dipendere il valore sportivo ciclistico di un ragazzo dalla sua dote economica è la classica ottusità medioevale ed il fatto che si faccia cartello in tal senso non è un vanto, anzi, abbassa il livello medio oppure tarpa le ali a chi avrebbe le motivazioni per emergere naturalmente.
Cioè , non è che se le decisioni di chi comanda siano queste, allora vadano bene, nè tantomeno è detto che portino al miglioramento.
 

lucas.

Scalatore
17 Aprile 2008
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Coppi mythical
è tutto una questione di soldi. il resto è conversazione.
Gordon Gekko

Benissimo, difatti il sistema retto su questi principi muore da solo, come sta accadendo. Tutti ottimi commerciali e bravi a vendere il loro prodotto. Poi di quello che ci sta sotto non interessa a nessuno, almeno fino al momento in cui le vendite ed il prodotto ( calcio, ciclismo, prodotti industriali od altro) non hanno più vendite . Ci si accorge del problema quando è troppo tardi ed il castello crolla di colpo. La mentalità imperante è questa in Italia, ma poi non lamentiamoci se il paese sta crollando.
 

stambecco

Maglia Gialla
14 Giugno 2005
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cane sciolto
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si
Far dipendere il valore sportivo ciclistico di un ragazzo dalla sua dote economica è la classica ottusità medioevale ed il fatto che si faccia cartello in tal senso non è un vanto, anzi, abbassa il livello medio oppure tarpa le ali a chi avrebbe le motivazioni per emergere naturalmente.
Cioè , non è che se le decisioni di chi comanda siano queste, allora vadano bene, nè tantomeno è detto che portino al miglioramento.


prova però a guardare dalla prospettiva opposta, non di quello che vorrebbe correre ma di quello che deve selezionare chi corre.
io ds ti dico: il primo anno se vuoi correre porti dei soldi, ovvero investi su te stesso, nella mia squadra hai la possibilità di metterti in luce e, se sfondi, potrai camminare con le tue gambe ed avere uno stipendio.

tu invece vuoi che un ds faccia da chioccia al pulcino, investa su di lui senza garanzie, si prenda tutto il rischio. e questo magari per 10 e più corridori. ti sembra fattibile?