A differenza di Milano o Bologna questi luoghi (Vajont, ma anche Seveso, Cernis, ecc...) son diventati tristemente famosi solo ed esclusivamente per queste stragi.
Sicuramente ad esempio sarà diverso quando arriveranno a Brescia, eppure la strage di Piazza della Loggia sarà anch'essa da ricordare (e sicuramente la ricorderanno)
beh le stragi di milano e di bologna, come ustica e tanti altri episodi della nostra penisola, purtroppo, sono ancora completamente aperti, non si conoscono con certezza i nomi, i mandanti, chi ci fosse realmente dietro, quindi semmai sarebbe più doveroso tenere viva e fresca la memoria di tali episodi, sebbene il numero di vittime sia stato inferiore rispetto al Vajont del quale ormai tutte le responsabilità della SADE e le modalità secondo cui si è svolta la vicenda sono state accertate. Ribadisco ancora una volta. Non dico di non parlarne, anzi, è bene che la memoria resti viva. Ma i toni secondo me sono eccessivi. Un conto è se vedi lo spettacolo di Paolini che deve puntare tanto sull'emozione essendo un opera teatrale, ma al giro d'italia se ne può parlare senza cercare per forza la lacrima. Se oggi muore mia madre domani non riesco a parlarne, dopodomani ne parlo piangendo a dirotto, dopo un mese mi scendon le lacrime, dopo 10 anni sono triste ma l'ho metabolizzato. E' semplicemente questo che dico, contestavo i toni, non il fatto che se ne parli. Certo è anche vero che la DeStefano sa parlare solo così, pure quando parla del ritiro di un corridore da una corsa sembra che abbiano sparato al corridore e gli abbiano stuprato la famiglia e dato fuoco alla casa quando magari aveva solo una tendinite.