Ero a Bardolino da spettatore ieri, la gara avrà anche il suo fascino (opinabile, a me tutta quella gente disturberebbe per vari motivi) ma quello che più mi è rimasto della giornata di ieri è l'assurda pericolosità della zona cambio.
Mi riferisco soprattutto al momento della T1 dei migliori uomini, che sono usciti dall'acqua trovandosi a correre come ossessi in spazi relativamente stretti tra donne e ultracinquantenni di ovviamente ben altro livello che erano partiti nelle batterie precedenti.
L'apice del delirio si è raggiunto nella discesa, bici alla mano, dal piano rialzato (dove c'erano sia i migliori uomini sia le donne) con gli uomini costretti a improbabili slalom tra donne che scendevano pianissimo (molte con le scarpe da bici indossate) da questa rampa pure abbastanza ripida e per niente messa in sicurezza con i tubi che ne definivano la struttura tutti a vista e senza protezioni.
Inevitabilmente qualche intoppo c'è stato, ma in particolare un ragazzo si è proprio incartato o in un altra bici, o con un tubo ed è volato due metri più avanti facendo una mezza capriola. Fortunatamente si è rialzato in fretta e apparentemente non si è fatto niente, l'ho anche visto tagliare il traguardo in buona posizione, ma ci voleva davvero poco perché cadendo battesse male la testa o si infilasse tra i tubi della struttura facendosi MOLTO male.
Non so come fossero scaglionate le partenze negli ultimi due anni, dato che questo mi pare sia il terzo con la zona cambio a due piani, ma quelle di quest'anno erano palesemente organizzate male. Si sa che almeno i primi 50 uomini escono e fanno "i matti" in T1, dato che tenere o perdere un gruppo cambia tutta la gara. Come si fa a fargli fare questa transizione in mezzo a persone che sarebbero state in difficoltà a uscire dalla zona cambio pure se in totale solitudine? Non so come l'abbiano vissuta dall'interno loro ma per me è stato un momento pericolosissimo, sia per i primi uomini sia per le donne attardate.