Doping in altri sport

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Passista
21 Settembre 2008
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Ho inserito questo articolo tratto da sportpro , dal titolo Passaporto biologico , il calcio fa melina ?

Il calcio sta pensando al cosiddetto `passaporto biologico`. Una sorta di carnet che registra i test ematici, campionati preferibilmente a sorpresa, in modo da stabilire la `fotografia` dei valori individuali; consentire di determinare la forbice della variabilità soggettiva (in più o in meno); ed eventualmente fermare l`atleta che va oltre questi limiti.
All`alba del 2013 `sua maestà` il calcio prende vagamente in considerazione l`idea di seguire la strada di altre 25 discipline che hanno riconosciuto - dati scientifici alla mano - come il passaporto biologico sia uno strumento fondamentale e insostituibile per evitare la fitta schiera di furbi e furbetti che per anni ha aggirato o eluso i controlli. Il prossimo 7 marzo il consiglio federale della Federcalcio prenderà visione dell`ipotesi di istituire una sorta di passaporto biologico per i propri tesserati. Si comincerà con il mettere sotto controllo prima di tutto gli atleti del giro della Nazionale per poi eventualmente allargare alle altre categorie. Ma al momento siamo ancora alla dichiarazione di intenti. E quanto questo fatto strida con il doping sempre più raffinato e facilmente occultabile dei nostri giorni (specie se si hanno danarose strutture mediche di supporto) è subito evidente. Siamo al doping genetico e ancora si discute se e come sottoporre i calciatori ad un monitoraggio riconosciuto in tutto il mondo come unica arma contro il dilagare della farmacia proibita. Nonché strumento fondamentale per la tutela della salute anche nello sport super professionistico e miliardario del pallone.

La scienza aggiorna quotidianamente il proprio sapere per l`inarrestabile (e giusta) ricerca verso sostanze o pratiche che risolvano i principali problemi di salute pubblica. E il doping è sempre dietro l`angolo. Pronto a sfruttare quegli aspetti collaterali delle nuove sostanze (pratiche) che possono consentire di migliorare la prestazione o di recuperare prima e meglio le fatiche di ogni disciplina. Ne è esempio probante la famigerata eritropoietina, l`ormone che è addirittura un salvavita (per i malati di reni e di tumore), ma le cui capacità di stimolare la produzione dei globuli rossi del sangue, dunque di trasportare più ossigeno, hanno nell`ultimo ventennio sconvolto i risultati di tantissime discipline, specie quelle di resistenza. In questo il doping è velocissimo: gli atleti sono spesso le cavie migliori. Pronti come sono ad assumere addirittura prodotti la cui sperimentazione non è ancora conclusa. Con tutto quel che ne consegue. Anni fa un ciclista rischiò di morire per aver assunto Pfc (perfluorocarburo), un prodotto per ossigenare il sangue ancora in fase sperimentale. Oggi sono alle viste nuove sostanze di origine genetica, realizzate con tecnica ricombinante in grado di mettere alla prova i test più evoluti.
Ma per contrastare il fenomeno ci si muove con la lentezza di un bradipo. Intanto una domanda: il doping nel calcio c`è? C`è, lo ammettono i massimi dirigenti; ma gli attuali controlli, fatti nella stragrande maggioranza dopo le gare, non riescono ad incrociare la realtà del fenomeno. Dunque sono inutili. Il doping nel calcio non sarà `organizzato` a livello societario, come sostiene il dottor Pino Capua, grande esperto e responsabile del settore antidoping della Figc, ma lo stesso medico azzurro deve ammettere (e ammette pubblicamente in un`intervista a Rete Sole ) che i ritmi asfissianti di gara (una partita ogni tre giorni mediamente e a intensità notevole), nonché gli infortuni (il calcio è sport di contrasto) possono essere una forte spinta verso la farmacia proibita. Individuale o di squadra, però, se il doping c`è, positività dell`ordine dello 0 virgola qualcosa per cento (quelle del calcio nostrano) non fotografano la verità di un movimento che nel 2011 superava il milione di tesserati (4 positivi: 3 per cannabis, le famigerate `canne` e 1 per cocaina, droga spesso solo voluttuaria). E, se questo è vero, ci si domanda perché ci si ostini a mettere in piedi programmi onerosi e tutto sommato inutili. Per il 2013 la Figc prevede qualcosa come 2.804 controlli per una spesa di 1,5 milioni di euro. Ma si tratta nella totalità di test post gara, peraltro concentrati nelle fasce superiori, dedicando scarsissima attenzione a quelle giovanili, dove invece la tentazione è più facile (meno controlli) e l`ambizione di arrivare spesso è cattiva consigliera. Ed è semplicemente illusorio pensare che oggi una squadra professionistica, magari con tanto di `lab` dedicato ai calciatori, rischi qualcosa in gara. La prova? Basta vedere la `qualità` delle positività accertate. Dopo l`ondata di nandrolone dei primi anni 2000, gli anabolizzanti sono pressoché scomparsi. Eppure servono eccome per il recupero, specie se si deve affrontare un match tre volte la settimana. Dunque poco meno di 2.100 controlli, su 941 gare, per il 2013. Sorvolando sul fatto che sono molto meno dei 4.975 del 2010 (il doping cresce e si evolve e i controlli diminuiscono?) si tratta di cifre che non dicono un alcunché se raffrontate alla mole delle gare di una stagione. Controllate poco meno di 1000 competizioni su 588.770, (cifre della stagione 2009-2010 secondo l`ultimo censimento Figc, n.d.r.); ovvero lo 0,85%. Con positività ridicole: lo 0,12%. Questa assoluta inadeguatezza adesso dovrebbe spingere d`urgenza a migliorare il `sistema`. Ma ci si muove con la lentezza della tartaruga. E soprattutto ipotizzando procedure che non servono affatto a creare un `passaporto biologico` affidabile. Si dovrebbe cominciare con la nazionale, partendo da test fatti in ritiro. Test, dunque, ben programmati e per nulla a sorpresa. Perciò presumibilmente inefficaci a cogliere eventuali magagne. L`elemento sorpresa nel doping è uno dei fattori fondamentali. Per questo da anni, ormai, la stessa Wada, l`agenzia mondiale antidoping, raccomanda che siano la maggioranza. E invece da noi accade esattamente il contrario: si continua a spendere inutilmente per test post-gara che al di là di un blando effetto deterrente, non hanno altro. Serve la sorpresa, non il test pianificato. I ciclisti e gli atleti delle altre discipline che hanno accettato il `passaporto` sono obbligati ad una reperibilità quotidiana attraverso un sofisticato programma informatico (Adams). Questo strumento è imprescindibile per creare un passaporto individuale credibile. Ogni altra soluzione sarà solo un inutile pannicello caldo.

Vorrei aggiungere una mia considerazione , nel calcio sarebbe molto più facile un controllo a sorpresa , visto che l'allenamento è sempre collegiale , e sarebbe attuabile semplicemente presentandosi al campo di allenamento.
 

lucianogiuseppe

Apprendista Cronoman
16 Maggio 2011
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Pinarello Dogma, Trek Domane
La Gazzetta di oggi scrive che ieri mattina, alle 6.20' è stato fatto un controllo Antidoping a sorpresa al pilota Fernando Alonso. Giusto dice Alonso, perchè oltre ai controlli alle gare è giusto fare anche controlli a sorpresa...dice anche, però, che questi controlli vengono fatti solo 7-8 volte l'anno e dovrebbero essere molto più frequenti...alla faccia di chi dice che il Doping riguarda solo gli Sport di potenza e resistenza o-o
 

mach1

Passista
4 Marzo 2010
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La Gazzetta di oggi scrive che ieri mattina, alle 6.20' è stato fatto un controllo Antidoping a sorpresa al pilota Fernando Alonso. Giusto dice Alonso, perchè oltre ai controlli alle gare è giusto fare anche controlli a sorpresa...dice anche, però, che questi controlli vengono fatti solo 7-8 volte l'anno e dovrebbero essere molto più frequenti...alla faccia di chi dice che il Doping riguarda solo gli Sport di potenza e resistenza o-o

beh la formula1 è una specie di combinazione di entrambi. I piloti corrono per un ora e mezza sottoposti a carichi molto intensi ( accelerazioni laterali e frenate su tutte ) per non parlare delle vibrazioni a cui sono sottoposti visto che corrono praticamente col sedere attaccato all'asfalto. Sia l'automobilismo che il motociclismo sono sport che richiedono tantissimo sotto il profilo atletico. E essere più lucido e prestante agli ultimi giri di una gara può fare la differenza tra arrivare o meno sul podio. Non mi stupirebbe sapere di uso di sostanze da parte dei piloti ( anni fa si parlava di cocaina, ma non credo che con le conoscenze mediche odierne non possano trovare qualcosa di meglio )
 

CLICK17

Passista
21 Settembre 2008
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La Gazzetta di oggi scrive che ieri mattina, alle 6.20' è stato fatto un controllo Antidoping a sorpresa al pilota Fernando Alonso. Giusto dice Alonso, perchè oltre ai controlli alle gare è giusto fare anche controlli a sorpresa...dice anche, però, che questi controlli vengono fatti solo 7-8 volte l'anno e dovrebbero essere molto più frequenti...alla faccia di chi dice che il Doping riguarda solo gli Sport di potenza e resistenza o-o

La maggiorparte dell'allenamento di Alonso è in bicicletta , anzi dal programma stabilito con il preparatore , lo stesso del grande Pantani , sembra quasi che vada a correre le GF , più che un GP di meno di 2 ore. In più ci sono essercizi in palestra per parte superiore del corpo e anche inferiore.
In un GP , molto tempo lo passano fuori soglia , e questo avviene nelle curve , perchè deve essere impiegata una notevole forza per cambiare direzione all'auto. Le vetture di F1 passano in pochi metri da 300 kmh a meno di 100 e la forza esercitata sui freni supera i 100 kg.

Per fare un'esempio della durezza di un Gp , posso citare un caso di anni fa. Mi ricordo di un pilota che riamasto senza benzina cercando di togliere l'auto dalla traiettoria a braccia crollava a terra per lo sforzo fatto.
L'unica cosa che non va bene è che , debbano controllare per forza uno sportivo alle 6.20 del mattino.
 
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Little58

Gregario
6 Marzo 2011
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mi piacerebbe!
La maggiorparte dell'allenamento di Alonso è in bicicletta , anzi dal programma stabilito con il preparatore , lo stesso del grande Pantani , sembra quasi che vada a correre le GF , più che un GP di meno di 2 ore. In più ci sono essercizi in palestra per parte superiore del corpo e anche inferiore.
In un GP , molto tempo lo passano fuori soglia , e questo avviene nelle curve , perchè deve essere impiegata una notevole forza per cambiare direzione all'auto. Le vetture di F1 passano in pochi metri da 300 kmh a meno di 100 e la forza esercitata sui freni supera i 100 kg.
[/B]

Ma quando mai... questo lo credi perche' in MotoGP hanno fatto quest'anno quella buffonata di pseudocardio nel giro di prova, dove nelle staccate il cuore "saliva" a 200 e passa

Erano numeri folli, altro che realta'.
Hai idea di cosa vuol dire avere il cuore a 190 guidando un'auto? Dovresti essere con la bava alla bocca e non rimanere lucido nemmeno per 3 curve.

(sono sicuro che sei in buona fede e ti fidi di quello che scrivono, io parlo per esperienza su moto)

p.s. prendine una e vai in montagna a correre come un ossesso, ti assicuro che usi piu' muscoli ma non arrivi manco al 70% della FCmax :mrgreen:
 
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kar38

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si grazie
Ma quando mai... questo lo credi perche' in MotoGP hanno fatto quest'anno quella buffonata di pseudocardio nel giro di prova, dove nelle staccate il cuore "saliva" a 200 e passa

Erano numeri folli, altro che realta'.
Hai idea di cosa vuol dire avere il cuore a 190 guidando un'auto? Dovresti essere con la bava alla bocca e non rimanere lucido nemmeno per 3 curve.

(sono sicuro che sei in buona fede e ti fidi di quello che scrivono, io parlo per esperienza su moto)

p.s. prendine una e vai in montagna a correre come un ossesso, ti assicuro che usi piu' muscoli ma non arrivi manco al 70% della FCmax :mrgreen:

hai mai fatto il pilota? non il giro lungo lago ma il pilota con tutti gli allenamenti connessi? se no sei tu che non sai di cosa parli

in una gara devi stare tutto il tempo concentrato altrimenti alla prima staccata ti prendono con la barella

i battiti sono altissimi non per lo sforzo in se (cmq notevole) ma xkè hai l'adrenalina che circola ovunque ...tanto che la fatica la senti quando finisce l'effetto dell' adrenalina

i piloti veri si allenano 4-5 ore la giorno in tante discipline (bici compresa, un certo bayliss è arrivato nei 10 alla 9 colli) proprio xkè devono tenere il corpo più allenato possibile altrimenti dopo pochi giri sarebbero sfiniti

nelle gare minori, se noti i piloti sia di moto o auto meno allenati da metà gara in poi alzano i tempi xkè nonostante l'adrenalina il corpo non gli permette di sostenere lo sforzo fisico e mentale
 
28 Gennaio 2013
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ponte(BN)
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trek
hai mai fatto il pilota? non il giro lungo lago ma il pilota con tutti gli allenamenti connessi? se no sei tu che non sai di cosa parli

in una gara devi stare tutto il tempo concentrato altrimenti alla prima staccata ti prendono con la barella

i battiti sono altissimi non per lo sforzo in se (cmq notevole) ma xkè hai l'adrenalina che circola ovunque ...tanto che la fatica la senti quando finisce l'effetto dell' adrenalina

i piloti veri si allenano 4-5 ore la giorno in tante discipline (bici compresa, un certo bayliss è arrivato nei 10 alla 9 colli) proprio xkè devono tenere il corpo più allenato possibile altrimenti dopo pochi giri sarebbero sfiniti

nelle gare minori, se noti i piloti sia di moto o auto meno allenati da metà gara in poi alzano i tempi xkè nonostante l'adrenalina il corpo non gli permette di sostenere lo sforzo fisico e mentale

hai pienamente ragione, alonso(per esempio) si allena facendo triatlhon e molti km in bici!
 

Little58

Gregario
6 Marzo 2011
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mi piacerebbe!
metti il garmin in una partenza con altri 30 matti che a 200km/h orari vogliono stare tutti in una traiettoria larga un metro poi ci dici se vai fuori soglia o meno

No, perche' spingo un rapporto duro e come è ben noto le SFR si fanno massimo al medio :hahaha:

Mi piacerebbe vedere un film garmin di un pilota, per me quei battiti sono esagerati.
Ci sono stato a 270 km/h, l'adrenalina c'è, ma da qui ad andare fuorisoglia ce ne passa :wacko:
 

CLICK17

Passista
21 Settembre 2008
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Ho trovato questo su un sito specifico e conferma molte cose che ho scritto.


Accellerazioni orizzontali

Frenare una monoposto di Formula 1 da 350 a 100 km/h, in meno di 2 sec. provoca decelerazioni con picchi di 5-6 G che si ripercuotono in particolare sulla muscolatura del collo (che deve trattenere il capo che altrimenti verrebbe spinto in avanti).
Ma non solo sul collo: ciò avviene anche sugli arti inferiori e la zona lombo-sacrale della colonna vertebrale, le quali vengono sottoposte a stress specifici che vanno a sommarsi all'elevato affaticamento muscolare.
A livello del capo, la pressione si esercita in fase di decelerazione fino ad avere un "buco nero" sensazione che il pilota lamenta con perdita della vista per una frazione di secondo, (stessa sensazione che descrivono i piloti aeronautici di aerei da caccia in fase di atterraggio o di decollo) dovuta alla forte pressione sulla scatola cranica che va a comprimere i nervi del cervello.
A livello degli arti inferiori, la pressione esercitata sul pedale del freno per rallentare una monoposto, che ricordiamo non è servo assistita, è in media di 70 kg. esercizio che viene ripetuto centinaia di volte nell'arco di un Gran Premio.
I picchi più elevati registrati in decelerazione durante le frenate che portano le vetture da 350 a 80-100 km/h (la pista del Canada ne è un esempio) sono pari a 110-120 kg di pressione che il pilota esercita sul pedale per frenare la monoposto.
Frequenza cardiaca

freq_cardiaca.jpg

Un impegno muscolare tanto intenso e specifico comporta frequenze cardiache con escursioni piuttosto ampie.
Normalmente un soggetto allenato ha una frequenza attorno ai 50/60 battiti al minuto, con l'avvicinarsi all'evento della gara si ha un innalzamento delle pulsazioni fino a 90/100 battiti a testimonianza dell'esistenza della tensione emotiva.
Quando il pilota sale in macchina per affrontare la partenza di un Gran Premio i battiti cardiaci salgono attorno a 110/120 per poi avere, durante il via, 140/150 battiti/minuto (periodo durante il quale la tensione nervosa è massima).
Ma non è in questa fase che si ha la massima frequenza cardiaca bensì durante lo svolgimento della gara. In particolare a fine Gp quando si rilevano picchi attorno a 190 pulsazioni al minuto, con una media per la durata della gara di 160/170 battiti, a dimostrazione del fatto che è importante la componente stressoria, ma è altresì rilevante l'affaticamento muscolare richiesto per sostenere un GP. Ad avvalorare questa tesi, si è notato che, in rettilineo, la frequenza cardiaca è più bassa rispetto alle curve, e soprattutto nell'uscita delle curve veloci; per due motivi:

  • Il primo è dovuto al lavoro muscolare di tipo isometrico, in questa situazione si ha una elevazione della tensione intramuscolare e quindi un aumento della pressione arteriosa, il cuore cerca di sopperire al maggior impegno richiesto aumentando la frequenza.
  • Il secondo motivo è che c'è la tendenza, da parte dei piloti, a percorrere le curve ad ampio raggio in apnea, quindi proprio a fine curva si crea un debito di ossigeno alattacido, che dovrà essere pagato dal nostro organismo attraverso l'aumento dei battiti.
Inoltre, altro elemento importante, guidando su pista bagnata la frequenza cardiaca media è normalmente inferiore rispetto a quanto accade nella condizione di pista asciutta (circa 20-30 battiti al minuto) infatti, diminuendo l'aderenza, il volante risulta molto più leggero e anche il lavoro a carico del collo e degli arti superiori è meno gravoso, essendo minore la velocità in curva e di conseguenza le accelerazioni laterali.
 
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kikkokiu

Pedivella
9 Giugno 2012
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UN PO'
una cosa è sicura l'allenamento allena il cuore e fiato e qualsiasi altro sport uno pratichi il ciclismo aiuta molto proprio per questo fatto andare in bici (a parer mio) è più divertente di un allenamento a piedi di corsa .
 
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Little58

Gregario
6 Marzo 2011
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mi piacerebbe!
Mi devo ricredere, parzialmente. Non pensavo che salissero così.
Ad ogni modo non si parla di percentuali...

Se lo riportassi sul mio caso, potrei dire che la f.media di una corsa di F1 è di 7-8 battiti inferiore ad un circuito o cronoscalata (un'ora entrambe).
Chiaramente è un'osservazione riguardo i numeri in gioco.

Nell'articolo si fa riferimento ad un Freq che sale verso la fine della gara (affaticamento), mentre l'adrenalina della partenza non ha questo effetto (140-150 battiti sono pochi per molti soggetti di quella fascia d'eta' 25-40 anni)

P.s. di fuorisoglia, solo un cenno a 190 pulsazioni ma nell'immagine ne vedo forse uno (è piccola). Diciamo che non è che stiano "gran parte" a quelle pulsazioni, perche' ripeto la lucidita' verrebbe a mancare

p.s. 2 senza misurazioni oggettive, si puo' sentire il cuore battere "forte" ma non è detto che sia anche "veloce"
 

diana1

Passista
12 Dicembre 2010
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trek emonda slr-merida ciclocross
Ma quando mai... questo lo credi perche' in MotoGP hanno fatto quest'anno quella buffonata di pseudocardio nel giro di prova, dove nelle staccate il cuore "saliva" a 200 e passa

Erano numeri folli, altro che realta'.
Hai idea di cosa vuol dire avere il cuore a 190 guidando un'auto? Dovresti essere con la bava alla bocca e non rimanere lucido nemmeno per 3 curve.

(sono sicuro che sei in buona fede e ti fidi di quello che scrivono, io parlo per esperienza su moto)

p.s. prendine una e vai in montagna a correre come un ossesso, ti assicuro che usi piu' muscoli ma non arrivi manco al 70% della FCmax :mrgreen:

Mi spiace little ma ti sbagli se trovo I grafici te li posto ma ti garantisco che I battiti salgono in certi casi anche a 200 e comunque anche senza scariche d'adrenalina dovute ad errori di guida la frequenza media e' di circa 130 battiti per l'intera gara

In partenza al semaforo si toccano picchi impressionanti
 

Little58

Gregario
6 Marzo 2011
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Mi spiace little ma ti sbagli se trovo I grafici te li posto ma ti garantisco che I battiti salgono in certi casi anche a 200 e comunque anche senza scariche d'adrenalina dovute ad errori di guida la frequenza media e' di circa 130 battiti per l'intera gara

In partenza al semaforo si toccano picchi impressionanti

Ciao Gian, allora aspetto il grafico perche' la cosa mi incuriosisce non poco e sono pronto ad ammettere il mio errore o-o

P.s. ritorniamo sempre al punto di prima, 130 battiti medi sono "pochi" per essere una "gara" (da qui il mio dubbio riguardo alcune affermazioni)