Azione giudiziale contro produttore ruote

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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Brianza
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Trek Emonda SLR
Non sono avvocato, pero' anche a me la strategia difensiva sembra la migliore possibile. In realta' pero' anche il produttore delle ruote si e' ben cautelato. Nel momento in cui afferma che l'incidente e' avvenuto per il surriscaldamento del cerchio, ha semplicemente affermato che la causa dello scoppio della gomma e' stato un aumento della temperatura del cerchio. L'aumento della temperatura e' obbiettivamente un fatto fisico, quindi se il cerchio non ha ceduto ed e' sano, non vedo cosa si possa imputare al produttore. Forse si potrebbe valutare un'azione contro il produttore della camera e/o copertone


Il cerchio resiste (pur rovinandosi la pista se in carbonio e deteriorandosi il cerchio) a temperature > 100 gradi condizioni ben gravose per qualsiasi camera

Qui poi bisogna vedere cosa sia realmente accaduto, potrebbe essersi dilatato il fianco e causa l'aumento di pressione e volume della camere potrebbe aver stallonato e qui la camera non c'entra nulla
 

Giampi0308

Passista
16 Gennaio 2008
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ALBENGA (SV)
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Si, ce l'ho.
Ciao, sono un collega...

Come in molti hanno già scritto, la vedo piuttosto dura nel senso che o c'è una totale mancanza di rispetto da parte del produttore delle norme relative a sicurezza e costruzione del prodotto ed omologazione (e anche in questo caso il nesso causale tra scoppio e difetto costruttivo della ruota non è comunque certo) oppure il fatto che il produttore (come mi pare tu abbia scritto) abbia stabilito e di conseguenza eventualmente ammesso nel surriscaldamento la ragione dello scoppio della camera d'aria non implica alcunché.

Si fosse trattato di un cedimento strutturale (pista frenante, raggio, gola del cerchio) ok ma lo scoppio...

La responsabilità del produttore dal punto di vista causale (e lasciando perdere aspetti più prettamente giuridici) potrà configurarsi se il surriscaldamento è causato da un difetto di costruzione o progettazione del cerchio e al contempo (prova diabolica) siano escluse responsabilità nella scelta e montaggio della camera d'aria utilizzata, nella pressione di gonfiaggio della stessa, di scelta e montaggio dei pattini ma soprattutto di utilizzo dei freni da parte del ciclista

Che un cerchio si surriscaldi in frenata è normale e fisiologico, che un cerchio in carbonio dissipi meno calore di uno in alluminio lo è ugualmente, che una camera possa esplodere per l'aumento di pressione dovuta al surriscaldamento idem

Se l'atleta usa male i freni (frenando in modo eccessivo, continuato e senza permettere al cerchio di raffreddarsi) può accadere uno scoppio, se l'atleta ha montato male la camera o l'ha gonfiata troppo le probabilità aumentano parecchio ed è normale e ciò anche se il cerchio è costruito perfettamente nel rispetto di ogni regola di buona costruzione e norma

Ovvio sarà rilevante il contesto nel quale si è avuto l'incidente e quindi se su un "piattone" il tuo ha frenato due e tre volte in cinque minuti e la camera è esplosa ok ma se l'evento si è verificato scendendo dal Gavia o anche solo da una discesa di 3-4 km a freni costantemente tirati (cosa che come saprai non si fa... Nemmeno in auto) allora è un altro paio di maniche

Poi ovvio provarci lo sappiamo può portare a risultati con offerta da parte del produttore o dell'assicurazione per evitare un contenzioso (dipende ovviamente dall'entità del risarcimento richiesto) ma prima di notificare un atto di citazione io mi rivolgerei ad un consulente tecnico di parte per approfondire ogni aspetto tecnico

In bocca al lupo

Sostanzialmente condivisibile (sono un collega anch'io).
Un approfondimento con un consulente tecnico preparato sullo specifico campo lo vedo necessario, e lo consiglierei se si va in giudizio.
 

Giampi0308

Passista
16 Gennaio 2008
4.367
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ALBENGA (SV)
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Si, ce l'ho.
io credo che la "strategia" del collega sia piuttosto arguta e che ci possano essere margini per ottenere un risarcimento o quantomeno un'offerta

visto che il giudice non è un tecnico (attenzione comunque che il CTU lo è anche se non è un ciclista) arrivare in giudizio con l'ammissione che la caduta è dovuta allo scoppio della camera d'aria e che lo scoppio della camera d'aria è dovuto al surriscaldamento del cerchio mette in pole position l'attore perché è duro per controparte provare che il ciclista ha usato il cerchio in modo non accorto

alla fine un giudice potrà ben pensare... "cioè questo è sceso piano da una discesa e ha frenato... cosa normalissima in discesa. Quindi se è successo il patatrac è perché la ruota è fatta male"

di fronte all'osservazione "quel cerchio è particolare e va usato in modo accorto...", il collega potrà ribattere... "essendo un cerchio particolare se ci sono accortezze particolare sul suo uso dovevate comunicarlo in modo esplicito ed espresso... non l'avete fatto quindi siete responsabili"

:mrgreen:

Se si arriva ad una CTU in corso di causa ci sono comunque meno margini per questo tipo di ragionamento. Anche se poi bisogna valutare quanto un CTU abbia dimestichezza con la materia. Non credo siano casi giudizialmente frequenti.
 

frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Specialized sworks sl6
Non di lavarsene le mani, ma per evitare cause assurde.

sono d'accordo. come già detto un ciclista di 90 kg che viene giù da una lunga discesa al 10-15% con un cerchio in carbonio per copertoncino è , ad essere buoni, molto poco intelligente. mi contengo perchè essendoci avvocati in giro non si sa mai...ma avete capito.
 
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frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Specialized sworks sl6
Scusa frejus ma io non sono 90 chili ma 80 ho usato cerchi in carbonio di prima,di seconda e di terza generazione di tutte le marche per tubolare e per coprertoncino e non mi è mai scoppiata nessuna camera !!! Sarò fortunato ? :mrgreen:
P.S. Non ho mai letto le Avvertenze dei costruttori .......... neanche della macchina ........ e non mi è mai scoppiata :wacko:

probabilmente sai frenare, o non hai fatto lunghe discese al 10/15%

e comunque tra 80 e 90 c'è una gran differenza
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
sono d'accordo. come già detto un ciclista di 90 kg che viene giù da una lunga discesa al 10-15% con un cerchio in carbonio per copertoncino è , ad essere buoni, molto poco intelligente. mi contengo perchè essendoci avvocati in giro non si sa mai...ma avete capito.

Mi dispiace che il cliente di [MENTION=53693]jack070767[/MENTION] sia caduto e si sia fatto male. Non è mai bello quando uno di noi cade, si sa quanto ci voglia per rimetterci in sesto e ripartire.
Detto questo, la mia opinione su di lui è a dir poco negativa, senza voler usare termini volgari. Se fossi caduto, e credo come me migliaia di altri ciclisti, penso che andare dall'avvocato sarebbe stata l'ultima cosa che mi sarebbe venuta in mente. Prima di arrivare a dar colpa alle ruote, avrei dato colpa alla sfiga che mi ha fatto esplodere un copertoncino in una discesa così pericolosa, poi - in sequenza - a tutto il resto che ha a che fare con la frenata.
Insomma, tutta la mia solidarietà per l'incidente, ma è una persona da tenere alla larga e nemmeno da salutare, perché se gli dici: «Buongiorno.» e quello non ha dormito è capace a farti causa per truffa.
 
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Load

Apprendista Velocista
18 Marzo 2010
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Venge Sworks Di2 +Epic 29 Sworks
Mi dispiace che il cliente di [MENTION=53693]jack070767[/MENTION] sia caduto e si sia fatto male. Non è mai bello quando uno di noi cade, si sa quanto ci voglia per rimetterci in sesto e ripartire.
Detto questo, la mia opinione su di lui è a dir poco negativa, senza voler usare termini volgari. Se fossi caduto, e credo come me migliaia di altri ciclisti, penso che andare dall'avvocato sarebbe stata l'ultima cosa che mi sarebbe venuta in mente. Prima di arrivare a dar colpa alle ruote, avrei dato colpa alla sfiga che mi ha fatto esplodere un copertoncino in una discesa così pericolosa, poi - in sequenza - a tutto il resto che ha a che fare con la frenata.
Insomma, tutta la mia solidarietà per l'incidente, ma è una persona da tenere alla larga e nemmeno da salutare, perché se gli dici: «Buongiorno.» e quello non ha dormito è capace a farti causa per truffa.

Concordo!
In effetti secondo me si sta un attimino esagerando,a 360° intendo!

Però, viste le indicazioni su tutti i libretti di uso e manutenzione delle bici,indicazioni veramente ovvie,è evidente che per pararsi il posteriore le case devono scrivere un sacco di banalità.

Sarò cattivo,ma se uno ha bisogno di leggere che gli sganci delle ruote vanno serrati prima di pedalare(tanto x fare un esempio) ....beh....forse allora sarebbe il caso che si lanciasse giù dal Fedai a sganci aperti....:mrgreen:
 

enzo.

Pedivella
17 Dicembre 2010
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Canyon Ultimate AL SLX 9
Non sono avvocato, pero' anche a me la strategia difensiva sembra la migliore possibile. In realta' pero' anche il produttore delle ruote si e' ben cautelato. Nel momento in cui afferma che l'incidente e' avvenuto per il surriscaldamento del cerchio, ha semplicemente affermato che la causa dello scoppio della gomma e' stato un aumento della temperatura del cerchio. L'aumento della temperatura e' obbiettivamente un fatto fisico, quindi se il cerchio non ha ceduto ed e' sano, non vedo cosa si possa imputare al produttore. Forse si potrebbe valutare un'azione contro il produttore della camera e/o copertone

Neanch'io sono un avvocato e non ho mai usato cerchi in carbonio, ma penso che se la tecnologia e i materiali di un cerchio, venduto nei negozi e usato in frenata entro i limiti delle normali condizioni d'uso delle ruote, può causare un aumento così pericoloso della temperatura, tale da provocare lo scoppio/cedimento del sistema cerchio-gomma-camera, e di conseguenza il rischio di caduta e di morte del ciclista, allora subentri anche una grave responsabilità del produttore (di cerchi, come di pneumatici, di telai e così via. Di fatto, non mi sembra ci siano tanti componenti "accessori" in una bici che non vadano ad influire direttamente sulla sicurezza del ciclista), il quale è tenuto al rispetto di tutte le norme legali sulla produzione e la commercializzazione di prodotti che vengono venduti normalmente nei negozi e anche delle norme morali che riguardano le informazioni necessarie alla tutela della salute dell'utilizzatore (sebbene alcune omissioni non sempre siano perseguibili).

In parole povere, se io so che producendo un certo tipo di cerchio faccio aumentare grandemente i pericoli che dei normali utilizzatori lo portino oltre i limiti di sicurezza della ruota nel suo complesso, mettendo facilmente a rischio la salute e la stessa vita delle persone, allora sono tenuto per obbligo di legge e di coscienza ad informare in modo adeguato gli acquirenti. E non aspetterei che mi obblighi la legge a farlo, perchè in questi casi dare informazioni per la tutela del bene della vita altrui è un dovere morale naturale ed evidente che soverchia senza possibilità di confronto i miei interessi commerciali.

Questo significa che, a mio avviso, non è uno stupido chi va al negozio a comprarsi delle costosissime ruote in carbonio, fiducioso di poterle utilizzare come tante altre ruote simili e di ricavarne i benefici pubblicizzati da produttori e venditori, e poi sperimenta a rischio della vita, senza essere stato parimenti informato sui rischi, che in alcune condizioni usuali queste ruote invece sono molto pericolose. Così come non sarebbe uno stupido chi comprasse dei costosissimi componenti speciali per qualsiasi altro veicolo, venduti normalmente nei negozi e, senza essere stato informato da chi li produce e da chi li vende dei rischi collegati all'uso di certi materiali e tecnologie, ne sperimentasse poi gli svantaggi sulla propria pelle.

Un cerchio o una ruota sono fatti per essere tali, cioè tali a come sono conosciuti dalla maggior parte dei consumatori ed, entro i limiti dichiarati (e, possibilmente, con un sufficiente margine di tolleranza), devono poter svolgere la funzione che gli acquirenti normalmente si aspettano e per cui sono stati informati. Se una ditta non avvisa che i suoi cerchi in carbonio per copertoncino si surriscaldano molto pericolosamente in condizioni che i normali utilizzatori considerano usuali, perchè teme che rendendone consapevoli gli acquirenti molti poi possano scoraggiarsi dall'acquisto, allora è giusto che si assuma le sue responsabilità in caso di incidente.

Sempre a mio avviso, questo tipo di informazioni sono tutt'altro che superflue.
o-o
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
In parole povere, se io so che producendo un certo tipo di cerchio faccio aumentare grandemente i pericoli che dei normali utilizzatori lo portino oltre i limiti di sicurezza della ruota nel suo complesso, mettendo facilmente a rischio la salute e la stessa vita delle persone, allora sono tenuto per obbligo di legge e di coscienza ad informare in modo adeguato gli acquirenti. E non aspetterei che mi obblighi la legge a farlo, perchè in questi casi dare informazioni per la tutela del bene della vita altrui è un dovere morale naturale ed evidente che soverchia senza possibilità di confronto i miei interessi commerciali.

Stai facendo un esempio che non ha senso. Chi metterebbe in commercio ruote (o prodotti) simili, esponendosi a cause per risarcimento danni?
Qui parliamo di uno a cui è scoppiato il copertone, il quale imputa alle ruote la causa della sua caduta. Nell'esempio che dici tu non parleremmo più di un singolo cliente, perché se le ruote sono pericolose, le cadute sarebbero molte e porterebbero ad una casistica seria. E le successive perizie attesterebbero la pericolosità delle ruote.
Vanno bene le istruzioni sul libretto (poi voglio vedere chi le legge), ma tu stai parlando di mettere in commercio articoli potenzialmente pericolosi per i clienti. Per queste cose non c'è libretto di istruzioni che tenga.
 

lucagt

Apprendista Cronoman
21 Giugno 2007
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Argon18 Gallium, Argon18 E118 e Merida 905 powercrankizzata
Salve a tutti,
sono un avvocato (medio) ciclista (scarso) e mi sto documentando per un azione giudiziale contro un noto produttore di ruote avente per oggetto il risarcimento dei danni riportati dal mio cliente per gli esiti di una caduta causata dall'eccessivo riscaldamento della ruota anteriore in carbonio per copertoncino con conseguente scoppio della camera d'aria.
Avrei bisogno di sapere, per quanto di Vostra conoscenza, se le ruote per le biciclette (bdc, mtb, ecc...) debbano ottenere qualche tipo di omologazione per poter essere utilizzate su strade aperte al traffico (in ambito non competitivo) oppure se invece chiunque possa inventarsi una ruota come gli pare e poi buttarla sul mercato in assenza di requisiti minimi di sicurezza da rispettare.
Cercando sulla rete non sono riuscito nemmeno a ritrovare norme comunitarie obbligatorie per il produttore...
Ringrazio anticipatamente chi mi potra' dare dei lumi.
Iacopo Guarducci

Premesso che non ho letto tutti i commenti e magari ripeto quanto già esposto da altri, tutti i materiali hanno delle prescrizioni d'uso per pressione, serraggio, peso ecc. se parliamo di cerchi per carbonio per copertone oltre ad esserci le implicazioni se non rispettate hanno conseguenze pesanti.
Con questo non voglio dire che la persona abbia tirato la pressione a 12atm ma bisognerebbe poter dimostrare che non l'abbia fatto rendendosi causa dell'incidente....
 

lucagt

Apprendista Cronoman
21 Giugno 2007
3.041
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Argon18 Gallium, Argon18 E118 e Merida 905 powercrankizzata
Ormai la bdc sta diventando un fenomeno di massa e di moda, non é più appannaggio di pochi agonisti ed amatori esperti.
Anche il signor Brambilla che decide di comprarsi una bdc da 10.000,00 euri non essendo mai più salito in bici dalle elementari deve essere tutelato.
Non si può dare per scontata una conoscenza tecnica per cui le ruote in carbonio per copertoncino vanno utilizzate in discesa con una particolare tecnica di frenata.
Qui c'è in gioco la sicurezza propria ed altrui e non si schetza.
Nessuno ti dice queste cose al momento dell'acquisto, nemmeno il produttore.
Provate a leggere in ogni sua parte il libretto di uso e manutenzione di un'autovettura e capirete cosa intendo...

Secondo me il ragionamento che fai è corretto ma c'è un errore di fondo, qualsiasi prodotto ha ben pubblicate delle limitazioni ed indicazioni d'uso che poi ben pochi leggono.
Se leggi il manuale che esiste per qualsiasi bici c'è scritto di fare una sorta di check list lunga quanto quella per un aereo, da verificare i serraggi, controllare la pressione delle gomme, evitare frenate brusche e via così.
Idem per i cerchi con pressioni, pattini idonei, peso, controllo minuzioso se si passa su una buca etc.etc.
Il tuo cliente li ha letti? Li ha scaricati dal sito? Si è attenuto, a maggior ragione, se inesperto e poco in grado di valutare gli esiti di controlli sommari?
I cerchi sono di primo equipaggiamento o qualche parte è stata sostituita?

Ovviamente ti auguro di provare le tue tesi ma la vedo assai dura.
Ho visto amici a fatica farsi rimborsare per la testa di una forcella che ha ceduto e che sostenevano sempre serrata a regola d'arte (io per il tipo di frattura subito non penso che avrei giurato a favore di questa tesi in caso fossi stato un teste ma non vedo perchè avrebbero dovuto giurare il falso con me in conversazione privata)
 

Giampi0308

Passista
16 Gennaio 2008
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Si, ce l'ho.
Nel lontano 1986 Suzuki avvisava il motociclista sul manuale d'uso che bere l'acido della batteria è pericoloso.

Leggendolo ho sorriso ma probabilmete già allora stavano indossando mutande di ghisa a prova di risarcimento.

"attenzione, l'uso di questo oggetto può causare lesioni gravi e/o altresì la morte"
Manuale della Beretta 98 (cal. 9) :mrgreen:
Quando l'ho letto, ovviamente ho riso, maaaaa...
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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5.925
Siena
www.sembola.it
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verde
A me sembra doveroso che sul manuale d'uso venga spiegato come l'oggetto può, deve o non deve essere usato. Non mi pare il caso di buttarla in burletta accomunando un caso come questo a quelli citati ai nostri occhi (apparentemente) assurdi, mi sembra un clasico esempio di come si possa buttare via il bambino insieme all' acqua sporca.
 

gabrybe

Apprendista Cronoman
25 Marzo 2006
2.951
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"provincia degli uomini di mondo!"
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cletta
A me sembra doveroso che sul manuale d'uso venga spiegato come l'oggetto può, deve o non deve essere usato. Non mi pare il caso di buttarla in burletta accomunando un caso come questo a quelli citati ai nostri occhi (apparentemente) assurdi, mi sembra un clasico esempio di come si possa buttare via il bambino insieme all' acqua sporca.
D'accordo tutto, ma dare la colpa al produttore e pretendere un risarcimento perché:

1) pesi 90kg
2) con ruote nuove full carbon fai una discesa lunga con il "10-15% di dislivello" (sic) qualunque cosa ciò significhi
3) cadi e ti fai male *da solo*

...beh... quando cadevo io da piccolo i miei mi davano il resto, altro che cercare un avvocato per provare a dare la colpa al produttore ed essere così risarciti della propria imperizia...

E, ultimo sassolino, il surriscaldamento accade anche con le piste in alluminio...alla Coppi ho sorpassato diversi concorrenti sulla discesa del Fauniera verso Demonte sentendo chiaramente puzza di bruciato...
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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verde
D'accordo tutto, ma dare la colpa al produttore e pretendere un risarcimento perché:

1) pesi 90kg
2) con ruote nuove full carbon fai una discesa lunga con il "10-15% di dislivello" (sic) qualunque cosa ciò significhi
3) cadi e ti fai male *da solo*...

...beh... quando cadevo io da piccolo i miei mi davano il resto, altro che cercare un avvocato per provare a dare la colpa al produttore ed essere così risarciti della propria imperizia...

Consentimi di non esser d'accordo.

Se usare delle ruote in composito quando pesi 90 kg o su discese da 10 km al 10% o un qualche modo specifico è in qualche modo "sbagliato" allora chi le compera per poi usarle ha il diritto di saperlo. Il fatto stesso che periodicamente appaiano post sui forum o articoli sulle riviste (di carta ed online) su come si frena correttamente dimostra che è tutt'altro che una verità conosciuta e condivisa da tutti; e se qualche produttore inserisce avvertenze in proposito evidentemente la problematica esiste sul serio.

Ripeto, anche a me certe avvertenze sui manuali d'uso (che ho il brutto vizio di leggere, a volte anche prima di acquistare i prodotti) appaiono superflue e talvolta ridicole. Ma stabilire a priori che il ciclista in questione è sicuramente caduto da solo per sua imperizia mi pare decisamente sbagliato.
 

frejus82

Maglia Gialla
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Specialized sworks sl6
Mi dispiace che il cliente di [MENTION=53693]jack070767[/MENTION] sia caduto e si sia fatto male. Non è mai bello quando uno di noi cade, si sa quanto ci voglia per rimetterci in sesto e ripartire.
Detto questo, la mia opinione su di lui è a dir poco negativa, senza voler usare termini volgari. Se fossi caduto, e credo come me migliaia di altri ciclisti, penso che andare dall'avvocato sarebbe stata l'ultima cosa che mi sarebbe venuta in mente. Prima di arrivare a dar colpa alle ruote, avrei dato colpa alla sfiga che mi ha fatto esplodere un copertoncino in una discesa così pericolosa, poi - in sequenza - a tutto il resto che ha a che fare con la frenata.
Insomma, tutta la mia solidarietà per l'incidente, ma è una persona da tenere alla larga e nemmeno da salutare, perché se gli dici: «Buongiorno.» e quello non ha dormito è capace a farti causa per truffa.

peraltro, al posto suo, un minimo di autocritica me la farei.
 

frejus82

Maglia Gialla
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Specialized sworks sl6
Consentimi di non esser d'accordo.

Se usare delle ruote in composito quando pesi 90 kg o su discese da 10 km al 10% o un qualche modo specifico è in qualche modo "sbagliato" allora chi le compera per poi usarle ha il diritto di saperlo. Il fatto stesso che periodicamente appaiano post sui forum o articoli sulle riviste (di carta ed online) su come si frena correttamente dimostra che è tutt'altro che una verità conosciuta e condivisa da tutti; e se qualche produttore inserisce avvertenze in proposito evidentemente la problematica esiste sul serio.

Ripeto, anche a me certe avvertenze sui manuali d'uso (che ho il brutto vizio di leggere, a volte anche prima di acquistare i prodotti) appaiono superflue e talvolta ridicole. Ma stabilire a priori che il ciclista in questione è sicuramente caduto da solo per sua imperizia mi pare decisamente sbagliato.

quando si acquista un componente "racing" come una ruota in carbonio si cerca la prestazione ed è insito accettare una minore durata e un qualche componente così come una maggiore delicatezza e minor durata dello stesso. non accettare questi rovesci della medaglia è un po' miope.

se io acquisto un'utilitaria so che le prestazioni saranno scarse ma mi aspetto che il motore faccia 250000 km senza problemi e che anche se salto qualche tagliando la macchina in qualche modo va avanti. se acquisto una supercar so che avrò prestazioni "da pista" ma che avrò maggiori probabilità di avere problemi e dovrò essere molto più attento con le manutenzioni. questo c'è bisogno di scriverlo o qualunque autista con un minimo di intelligenza lo dovrebbe sapere? secondo me la seconda.
 

SCR1

Recordman
19 Maggio 2008
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Fiorentino ai 100%
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Scott CR1 SL+Specialized New tarmac SL6
Io credo che alla fine il problema sia stato solamente nella scelta dei pattini , o magari una camera fallata o iperleggera che si è rotta casualmente.
Non credo che marche importanti siano passibili di tale problematica.
 

sembola

Velocista
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quando si acquista un componente "racing" come una ruota in carbonio si cerca la prestazione ed è insito accettare una minore durata e un qualche componente così come una maggiore delicatezza e minor durata dello stesso. non accettare questi rovesci della medaglia è un po' miope.

se io acquisto un'utilitaria so che le prestazioni saranno scarse ma mi aspetto che il motore faccia 250000 km senza problemi e che anche se salto qualche tagliando la macchina in qualche modo va avanti. se acquisto una supercar so che avrò prestazioni "da pista" ma che avrò maggiori probabilità di avere problemi e dovrò essere molto più attento con le manutenzioni. questo c'è bisogno di scriverlo o qualunque autista con un minimo di intelligenza lo dovrebbe sapere? secondo me la seconda.

Evidentemente c'è bisogno di scriverlo proprio perchè il consumatore sappia esattamente come usare al meglio il bene, come manutenerlo al meglio e cosa evitare di fare. E infatti i libretti di uso e manutenzione ANCHE delle utilitarie contengono tutta una serie di avvertenze sull'uso e la manutenzione, guarda caso anche avvertenze sul rischio che in strade di montagna i freni possano surriscaldarsi e perdere di efficacia. Forse quello che "secondo me" in sede legale non vale nulla? ;-)

Per tornare al nostro campo, "lo sanno tutti" che se si serra un bullone troppo si possono fare dei danni. Ma proprio perchè "troppo" è un concetto vago sui pezzi cruciali sono riportate le coppie di serraggio...

Facciamo a capirci, io mi guardo bene dal dare responsabilità al produttore. Quello che sappiamo è poco e per forza di cose "di parte". Quello che dico è che trovo fuori luogo certe ironie che tirano in ballo i criceti nel microonde o l'acido delle batterie per ridicolizzare il fatto che il consumatore (che paga dei bei soldi, non ce lo dimentichiamo) venga adeguatamente informato su quello che compra.


Io credo che alla fine il problema sia stato solamente nella scelta dei pattini...
Potrebbe essere, ma potrebbero anche essere stati forniti insieme alle ruote, come talvolta accade... o potrebbero essere stati posizionati in modo errato.

... o magari una camera fallata o iperleggera che si è rotta casualmente.
Potrebbe essere anche questo, ma la casa produttrice ha individuato nel surriscaldamento la causa dell'incidente.

Non credo che marche importanti siano passibili di tale problematica.
Se succede alla Toyota di trovarsi con difetti anche gravi sui prodotti penso che possa capitare a chiunque ;-)