Grazie me lo guardo volentieri...Buona visione
Prendilo come un divertissement, non ha nulla di scientifico...
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Grazie me lo guardo volentieri...Buona visione
Prendilo come un divertissement, non ha nulla di scientifico...
In discesa raccontaci della salitaQuello che vi dico è che domenica scorsa ho usato la gravel con i dischi con copertoni da 28 su asfalto e sterrato leggero, ed in discesa ho goduto. Tanto. Ma tanto tanto!!!
PF86 sulla mia in metallo, tolleranze perfette e mai cigolii.. Di contro un carbonio economico o non lavorato a regola d'arte dà spesso problemi in zona movimento: giusto una settimana fa visto una bici con un gioco al movimento visibile a occhio nudo.@Maurolic, ma tu che bicicletta usi? Ancora una coi comandi al telaio e i pignoni a vite, immagino.
Se no, perdonami se te lo dico sei una "vittima del marketing" pari pari a chi la bici la acquista coi dischi., con tutto quel che segue e consegue.
p. s. Io ho avuto due bici con il pressfit 41/92 e ne posseggo altre due sempre con questa soluzione, e nessuna delle quattro ha mai cigolato. Per contro tutti i miei amici e conoscenti con bici PF30 hanno avuto problemi. Ho anche visto bici con la scatola filettata male e non fresata con conseguenti problemi.
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Sì chiaro, certe discese sono più adatte di altre. Col passo così lungo sicuramente va in crisi sullo stretto e cambi reperentini di direzione.In discesa raccontaci della salita
Per me è scontato che con un mezzo più pesante e in genere dal passo più lungo certe discese le affronti in modo diverso (certe... non tutte)
Per me il massimo sarebbe avere un bel telaio rigido in senso longitudinale, flessibile il giusto verticalmente (ma già potrebbero bastare certi reggisella e piega manubrio) corto di carro (max 410 ma se 405 meglio) e inclinazione cannotto sterzo 71 max 71,5
Chiaramente con le misure adatte al mio fisico.
In discesa raccontaci della salita
Per me è scontato che con un mezzo più pesante e in genere dal passo più lungo certe discese le affronti in modo diverso (certe... non tutte)
Per me il massimo sarebbe avere un bel telaio rigido in senso longitudinale, flessibile il giusto verticalmente (ma già potrebbero bastare certi reggisella e piega manubrio) corto di carro (max 410 ma se 405 meglio) e inclinazione cannotto sterzo 71 max 71,5
Chiaramente con le misure adatte al mio fisico.
Al Mugello in quanto giri?
Volevi dire tempo ?
Il mio povero nonno era un esperto di millesimi o per meglio dire millesimate.. si trattava però di distillati, fa lo stesso ?Visto l'assetto al mm della bici...
Dipende se ne hai assunti troppi quando scrivi [emoji23]
anche M.Marquez per cercare il limite del suo bolide , cade! ora che l'hai trovato .....buone staccate!Oggi seconda uscita con i dischi: a fare il fenomeno a vedere fino a dove riuscivo a staccare nei tornanti in discesa, a momenti mi ammucchio in un fosso
Si ma in realtà sono più sicuriOggi seconda uscita con i dischi: a fare il fenomeno a vedere fino a dove riuscivo a staccare nei tornanti in discesa, a momenti mi ammucchio in un fosso
Parlo per me. Non si fanno le staccate perché non si ha il motore in uscita di curva, perdere tanta velocità in ingresso vuol dire recuperarlo in uscita . oltre che fare frenate brusche su strade spesso sporche e con coperture di pochi mm non è proprio sicuroDirò una eresia ma ho la sensazione che il potenziale messo a disposizione dai dischi non sia ancora sfruttato dai professionisti sennò diversamente, non ci dovrebbere essere stato dubbio sulla loro adozione immediata.
Cerco di spiegare la mia sensazione che è legata al fatto che nel ciclismo non mi pare ci sia la cultura della staccata ma c'è piuttosto la tendenza a pennellare le curve, ad accompagnarle. Infatti ho letto spesso una cosa strana e cioè che molti consumano piu i freni posteriori che quelli anteriori e questa cosa è compatibile con uno stile di guida che non prevede lo sfruttamento al massimo della velocità e la conseguente staccata per l'ingresso in curva ma un approccio più fluido ed accompagnatorio forse legato anche al fatto che le coperture sono molto strette e quindi non consentono di aggrapparsi ai freni con veemenza.
È un'idea che mi sono fatto e sulla quale mi piacerebbe leggere le vostre impressioni che le discese le fate davvero...
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Esatto.. e vale per qualsiasi mezzo (fatte le opportune distinzioni di peso chiaramente)Cerco di spiegare la mia sensazione che è legata al fatto che nel ciclismo non mi pare ci sia la cultura della staccata ma c'è piuttosto la tendenza a pennellare le curve, ad accompagnarle. Infatti ho letto spesso una cosa strana e cioè che molti consumano piu i freni posteriori che quelli anteriori e questa cosa è compatibile con uno stile di guida che non prevede lo sfruttamento al massimo della velocità e la conseguente staccata per l'ingresso in curva ma un approccio più fluido ed accompagnatorio
Parlo per me. Non si fanno le staccate perché non si ha il motore in uscita di curva, perdere tanta velocità in ingresso vuol dire recuperarlo in uscita . oltre che fare frenate brusche su strade spesso sporche e con coperture di pochi mm non è proprio sicuro
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