TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 3)

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IlNigno

Apprendista Cronoman
13 Agosto 2010
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La Citta' dei Doria
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ARGON18 Krypton / VINER X-Plus
Il mio e un discorso più ambio, chiaro che fare il kamikaze in salita, magari tirando rapportoni assurdi porterà a morire nella corsa, ci sono passato io Im elba 2012, dove dopo 6 ore bici, ho corso la mia peggior maratona.
Pero trovo poco motivante e soprattutto poco divertente, tagliare un traguardo ed essersi resi conto di nn aver dato quanto si poteva dare.

Certo!Ed è lì che il confronto coi PRO salta.Se il PRO vince e ha anche risparmiato energia ha centrato in pieno l'obbiettivo se tu tagli un traguardo restando col dubbio che potevi dare di più...insomma...centri l'obbiettivo pure tu MA...poteva essere la volta buona per la prestazione "monstre"?:mrgreen:
 

N3bbia

Maglia Gialla
[Zwift] Team BDC
27 Agosto 2012
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Cannondale slice 2011
Il mio e un discorso più ambio, chiaro che fare il kamikaze in salita, magari tirando rapportoni assurdi porterà a morire nella corsa, ci sono passato io Im elba 2012, dove dopo 6 ore bici, ho corso la mia peggior maratona.
Pero trovo poco motivante e soprattutto poco divertente, tagliare un traguardo ed essersi resi conto di nn aver dato quanto si poteva dare.

vissute tutte e due le situazioni, lo scoppio e l eccessiva sicurezza. per me non sono nemmeno da paragonare.

Finire cervia avendone, senza mai aver patito nulla che non fosse un sano mal di gambe (pur non avendo allenato la corsa come avrei voluto) mi ha lasciato un ottimo ricordo e la voglia di rifarlo il giorno dopo e ovviamente la voglia di farne un più veloce certo.

inutile che vi dica cosa mi hanno lasciato gli IM in cui ho 'osato' troppo in bici.

La mia opinione è che serva comunque una base, un punto di partenza da cui costruire una prestazione migliore, da quello si costruisce la prestazione perfetta, quella tirata dall inizio al fine al limite dello scoppio senza mai raggiungerlo. ma ci vogliono N gare per raggiungerla imo.

e poi ricordiamoci sempre che tutto il discorso è incentrato sul tipo di gara che si fa. Osare in un olimpico o sprint comporta rischi ben diversi che farlo in un IM che è una gara incentrata sulla gestione delle risorse.

come diceva guido se sbagli la bici in uno sprint correrai un po più lento, se la sbagli in un IM correrai davvero poco.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Certo, la dinamica rispetto al ciclismo è e deve essere diversa, l'approccio di Gomez è razionale per il tipo di gara, quello che a mio avviso voleva intendere Contador è che l'uso troppo scientifico dei moderni strumenti può condizionare quella capacità di gettare il cuore oltre la barricata, che poi è la caratteristica che rende emozionante una competizione, l'eccessivo controllo può portare più facilmente al podio ma rischia di uccidere la bellezza dell'evento.

Di esempi ce ne sono tanti, chi rendeva appassionanti e belle le gare, chi ti teneva incollato davanti alla TV, Prost o Villeneuve? Froome o Bettini?

Ma forse le mie sono considerazione troppo nostalgiche per i tempi moderni :cry


ehm io guardo solo le crono (anche a squadre qualche volta) :mrgreen:
 

Triarm

Pignone
26 Settembre 2016
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vissute tutte e due le situazioni, lo scoppio e l eccessiva sicurezza. per me non sono nemmeno da paragonare.

Finire cervia avendone, senza mai aver patito nulla che non fosse un sano mal di gambe (pur non avendo allenato la corsa come avrei voluto) mi ha lasciato un ottimo ricordo e la voglia di rifarlo il giorno dopo e ovviamente la voglia di farne un più veloce certo.

inutile che vi dica cosa mi hanno lasciato gli IM in cui ho 'osato' troppo in bici.

La mia opinione è che serva comunque una base, un punto di partenza da cui costruire una prestazione migliore, da quello si costruisce la prestazione perfetta, quella tirata dall inizio al fine al limite dello scoppio senza mai raggiungerlo. ma ci vogliono N gare per raggiungerla imo.

e poi ricordiamoci sempre che tutto il discorso è incentrato sul tipo di gara che si fa. Osare in un olimpico o sprint comporta rischi ben diversi che farlo in un IM che è una gara incentrata sulla gestione delle risorse.

come diceva guido se sbagli la bici in uno sprint correrai un po più lento, se la sbagli in un IM correrai davvero poco.
Esperienza vissuta sabato scorso a Barcellona dove ho esagerato nella corsa ultimi 12 calvario assoluto

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Mancio82

Apprendista Passista
8 Maggio 2013
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BMC Team Machine SLR01
Stavo valutando come organizzare la bici in off season: Allora l'obiettivo per la stagione 2018 è migliorare il mio rank sulla distanza sprint, quindi farò quasi esclusivamente quelle gare (magari 1-2 olimpici importanti per la squadra me li tengo in calendario)

D'inverno non pedalo molto, principalmente off road con la MTB e la BDC la piazzo sui rulli per usarla quando fuori è improponibile anche per la MTB; mi focalizzo principalmente su nuoto, corsa e palestra (in ordine di frequenza) mentre uso la MTB il weekend per fare un pò di tutto (endurance, forza, qualche lavoro in soglia senza esagerare...)

La BDC ritorna il mio mezzo principale da Marzo, quando la smonto dai rulli e la uso con più continuità e inizio con i vari lavori in base ai vari periodi...

Può essere una buona pianificazione invernale?

o-o
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Io credo che tutti noi abbiamo vissuto esperienze del genere, crisi, scoppi e anche la sconfortante sensazione di non aver dato il massimo.

Detto ciò penso siamo tutti d'accordo che è bene, in relazione al tipo di gara, controllare la prestazione per evitare debacle, tuttavia credo anche che un atleta esperto, che abbia gestito bene la sua preparazione anche allenandosi a sentire i feedback del proprio corpo, possa valutare, al di la di una mera cifra indicata dal PM o dal Cardio, se è possibile dare di più.

L'appiattimento prestazionale delle competizioni, oramai generalizzato, è un fenomeno che alla lunga può annoiare anche gli stessi atleti, parlo degli amatori ovviamente perchè per i pro essendo un mestiere il discorso cambia.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Io credo che tutti noi abbiamo vissuto esperienze del genere, crisi, scoppi e anche la sconfortante sensazione di non aver dato il massimo.

Detto ciò penso siamo tutti d'accordo che è bene, in relazione al tipo di gara, controllare la prestazione per evitare debacle, tuttavia credo anche che un atleta esperto, che abbia gestito bene la sua preparazione anche allenandosi a sentire i feedback del proprio corpo, possa valutare, al di la di una mera cifra indicata dal PM o dal Cardio, se è possibile dare di più.

L'appiattimento prestazionale delle competizioni, oramai generalizzato, è un fenomeno che alla lunga può annoiare anche gli stessi atleti, parlo degli amatori ovviamente perchè per i pro essendo un mestiere il discorso cambia.

come dicevo, posso esser d accordo, ma non sul fatto che la sensazione di non aver dato il massimo sia sconfortante. La trovo motivante e rassicurante se rapportata ai lunghi.

Motivante perchè per me, anche se do il massimo, lo scopo è la volta dopo fare meglio quindi se non ho dato il massimo la motivazione è solo rafforzata.

Rassicurante perchè un lungo fatto bene e tranquillo mi ha dato consapevolezza su di me e su certi schemi di allenamento per me nuovi e su cui avevo qualche dubbio.

Lo sconforto l ho avuto in ben altre occasioni...quando al 5° km della maratona ero cotto per dirne una
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Stavo valutando come organizzare la bici in off season: Allora l'obiettivo per la stagione 2018 è migliorare il mio rank sulla distanza sprint, quindi farò quasi esclusivamente quelle gare (magari 1-2 olimpici importanti per la squadra me li tengo in calendario)

D'inverno non pedalo molto, principalmente off road con la MTB e la BDC la piazzo sui rulli per usarla quando fuori è improponibile anche per la MTB; mi focalizzo principalmente su nuoto, corsa e palestra (in ordine di frequenza) mentre uso la MTB il weekend per fare un pò di tutto (endurance, forza, qualche lavoro in soglia senza esagerare...)

La BDC ritorna il mio mezzo principale da Marzo, quando la smonto dai rulli e la uso con più continuità e inizio con i vari lavori in base ai vari periodi...

Può essere una buona pianificazione invernale?

o-o

x migliorare rank sprint..... unica via produttiva , migliora a nuoto
 

Darius

Scalatore
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come dicevo, posso esser d accordo, ma non sul fatto che la sensazione di non aver dato il massimo sia sconfortante. La trovo motivante e rassicurante se rapportata ai lunghi.

Motivante perchè per me, anche se do il massimo, lo scopo è la volta dopo fare meglio quindi se non ho dato il massimo la motivazione è solo rafforzata.

Rassicurante perchè un lungo fatto bene e tranquillo mi ha dato consapevolezza su di me e su certi schemi di allenamento per me nuovi e su cui avevo qualche dubbio.

Lo sconforto l ho avuto in ben altre occasioni...quando al 5° km della maratona ero cotto per dirne una

Dipende dall'approccio, se è da finisher (che è più applicabile al mio caso :mrgreen:) allora hai ragione, ma se uno si allena seriamente e duramente tutto l'anno per partecipare a uno/due eventi dovrebbe impostare la propria partecipazione per il massimo, anche più se possibile, altrimenti che divertimento è, sono convinto che si acquisiscono i proprio limiti solo se si tenta di superarli, e del traguardo chi se ne fotte (ma è il mio pensiero ovviamente o-o)
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Dipende dall'approccio, se è da finisher (che è più applicabile al mio caso ovviamente :mrgreen:) allora hai ragione, ma se uno si allena seriamente e duramente tutto l'anno per partecipare al massimo a uno/due eventi deve impostare la propria partecipazione per il massimo, anche più se possibile, altrimenti che divertimento è.

credo di rientrare nel secondo caso, finisher lo sono già stato anche partendo in condizioni precarie e direi che di soddisfacente ha davvero poco. La gioia dei primi 10' dopo il traguardo nel mio caso è stata subito sostituita da un obbiettivo 'alla fine non è st gran che finirlo e basta'. ricordo dei 10k molto più soddisfacenti di un IM 'finito' soltanto.

rimango dell idea che per dare il massimo, che condivido come obbiettivo, sia necessaria una base solida per dire 'il prossimo più forte'. Se si hanno nel database solo scoppi o gare incerte è difficile poter definire con obbiettività quella che potrebbe essere una gara ideale.
 

Darius

Scalatore
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credo di rientrare nel secondo caso, finisher lo sono già stato anche partendo in condizioni precarie e direi che di soddisfacente ha davvero poco. La gioia dei primi 10' dopo il traguardo nel mio caso è stata subito sostituita da un obbiettivo 'alla fine non è st gran che finirlo e basta'. ricordo dei 10k molto più soddisfacenti di un IM 'finito' soltanto.

Infatti, la frase se uno si allena seriamente e duramente tutto l'anno era riferita a te, da quello che si evince dagli allenamenti che racconti, ma anche da come li racconti, si capisce che il tuo obiettivo non è "finire". o-o



rimango dell idea che per dare il massimo, che condivido come obbiettivo, sia necessaria una base solida per dire 'il prossimo più forte'. Se si hanno nel database solo scoppi o gare incerte è difficile poter definire con obbiettività quella che potrebbe essere una gara ideale.

Solo scoppi e gare incerte certamente no, ma questi episodi li trovi nei database di tutti gli atleti, amatori e pro, e sono molto formativi, spesso costituiscono, con la giusta autocritica, un punto di ripartenza per migliorare, specie se ad analizzare le debacle è un estraneo, magari un allenatore che vede le cose in modo obiettivo.

Quando gareggiavo nel nuoto, il giorno dopo le gare, che fossero andate bene o male, c'era un momento di confronto dove si analizzava la prestazione, e spesso erano più mazzate che complimenti, con la giusta umiltà tuttavia si doveva riconoscere che quanto affermava l'allenatore era sempre verità.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Infatti, la frase se uno si allena seriamente e duramente tutto l'anno era riferita a te, da quello che si evince dagli allenamenti che racconti, ma anche da come li racconti, si capisce che il tuo obiettivo non è "finire". o-o





Solo scoppi e gare incerte certamente no, ma questi episodi li trovi nei database di tutti gli atleti, amatori e pro, e sono molto formativi, spesso costituiscono, con la giusta autocritica, un punto di ripartenza per migliorare, specie se ad analizzare le debacle è un estraneo, magari un allenatore che vede le cose in modo obiettivo.

Quando gareggiavo nel nuoto, il giorno dopo le gare, che fossero andate bene o male, c'era un momento di confronto dove si analizzava la prestazione, e spesso erano più mazzate che complimenti, con la giusta umiltà tuttavia si doveva riconoscere che quanto affermava l'allenatore era sempre verità.

si vero. non ho molte doti ma quel poco che ho cerco di farlo funzionare. finire lo concepisco giusto la prima volta poi le motivazioni devono essere altre.

credo serva tutto per costruire una prestazione ottimale. la gara sopra e sotto il proprio limite.

soprattutto (almeno per un IM) serve voglia di rifarlo. se lo si fa per scriverlo su facebook si dura poco.

io mi son dato uno scopo ambizioso basato sulla gara di cervia..sempre a cervia.

sto aspettando di trasferie klag a cervia anche se mi rimane il tarlo di tenere entrambi.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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se vuoi ottenere il massimo nella gara obbbiettivo, devi essere disposto a saltare.

stiamo dicendo la stessa cosa da un po con giri diversi imo.

io sta cosa la applico bene in tutte le gare che in qualche modo ho già 'portato a casa bene'. Lo facevo nei 10k nelle mezze, nel nuoto. Quante gare 'buttate' cercando il PB, se si è al limite dello scoppio..è ovvio che si possa scoppiare ed è li il gioco. Ma si parlava anche di 1h e mezza di sforzo.

Nell IM posso permettermi di farlo da ora in poi, dopo cervia appunto visto che non solo è la gara obbiettivo....ma anche l unica. Se salto aspetto un anno per rifarmi..:cry:

Se fossi scoppiato a cervia l anno prossimo avei tirato il freno a mano in gara chiedendomi ancora 'chissà come deve essere correre la maratona di un IM ;nonzo% '
 
Ultima modifica:

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Bravo Nebbia, direi che ci siamo.
Ot. Ho cominciato a lavorare in una palestra x ciclisti e triathleti , attrezzata con 16 postazioni drivo e Swift, ieri prima del lavoro mi sono portato la bici, e ho provato un percorso con salite che avrei fatto provare ai clienti 2 ore dopo.
Impatto su di me che sono vecchia guardia, incredibile...... Una piattaforma talmente reale con la cambiata e la percezione della salita ad alte rpm e potenze , che nn avevo mai provato.
Unica cosa nn veritiera e la discesa, dove nn recuperi, visto che la bici nn corre da sola, potresti interrompere la pedalata ma nn e molto intuitivo.
 

aetius

Gregario
2 Novembre 2007
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Bravo Nebbia, direi che ci siamo.
Ot. Ho cominciato a lavorare in una palestra x ciclisti e triathleti , attrezzata con 16 postazioni drivo e Swift, ieri prima del lavoro mi sono portato la bici, e ho provato un percorso con salite che avrei fatto provare ai clienti 2 ore dopo.
Impatto su di me che sono vecchia guardia, incredibile...... Una piattaforma talmente reale con la cambiata e la percezione della salita ad alte rpm e potenze , che nn avevo mai provato.
Unica cosa nn veritiera e la discesa, dove nn recuperi, visto che la bici nn corre da sola, potresti interrompere la pedalata ma nn e molto intuitivo.

Non so se sia l'unico... Tacx Neo simula anche la discesa, basta fare un minimo di cadenza (altrimenti non capisce se ti vuoi fermare o solo recuperare)
 

Mancio82

Apprendista Passista
8 Maggio 2013
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Bici
BMC Team Machine SLR01
x migliorare rank sprint..... unica via produttiva , migliora a nuoto

Sicuramente la prima frazione è fondamentale, quindi cercherò nel limite del possibile di migliorare; la bici però non va sottovalutata, soprattutto in gare mosse dove si c'è il gruppo, ma magari qualche strappo da affrontare a tutta crea selezione...

o-o
 

N3bbia

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Bravo Nebbia, direi che ci siamo.
Ot. Ho cominciato a lavorare in una palestra x ciclisti e triathleti , attrezzata con 16 postazioni drivo e Swift, ieri prima del lavoro mi sono portato la bici, e ho provato un percorso con salite che avrei fatto provare ai clienti 2 ore dopo.
Impatto su di me che sono vecchia guardia, incredibile...... Una piattaforma talmente reale con la cambiata e la percezione della salita ad alte rpm e potenze , che nn avevo mai provato.
Unica cosa nn veritiera e la discesa, dove nn recuperi, visto che la bici nn corre da sola, potresti interrompere la pedalata ma nn e molto intuitivo.

grande daniele, detto da un outdooorista come te vale doppio. o-o

Il drivo è il top di gamma della elite, io ho appena ordinato il direto, quello nuovo un gradino sotto come livello ma davvero un ottimo oggetto da quello che leggo un po ovunque.

zwift sarà uno dei miei primi test (sfruttando i vari mesi gratuiti che offrono queste app). a lui accoppierò un software a cui dare in pasto file di percorsi reali da riprodurre indoor.

mi interessa moltissimo il lato 'simulazione percorsi reali' perchè mi darebbe un grande valore aggiunto agli allenamenti indoor e li renderebbe più vari cosa che il lemond, che rimane un ottimo oggetto, non può dare.

ti chiedo, tu che il lemond come me lo mastichi bene. come hai trovato la pedalata, il cosidetto 'road feel' sul drivo. il lemond da sto punto di vista spacca come fedeltà.
 
Stato
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