Nota: questo vale per QUALSIASI dispositivo Bryton di qualsiasi "generazione".
In questi giorni ho la bici dal “dottore” a causa di un meccanico cretino che ha stretto troppo il collarino del deragliatore causando una crepa sul telaio, pertanto – oltre al fatto di essere smodatamente ‘zzato– mi trovo nella condizione ove “tutti i voli sono sospesi”. L’ottimismo che comunque mi deriva dal paradigma del bicchiere mezzo pieno/vuoto (o, nell’ottica ingegneristica “questo bicchiere e’ progettato per contenere il doppio della quantità di liquido prevista"), mi permette di fare altre cose. Tra queste, colgo l’occasione per documentare – a beneficio di chi non lo sapesse – un interessantissimo workaround che, nella sua banalita', puo' non essere cosi' ovvio: ne ho brevemente accennato qualche messaggio or sono al buon [MENTION=58994]Lightwave[/MENTION], ed eccovi ora la versione completa.
Uno dei crucci che mi assilla con il Bryton 310 è il connettore USB: ho letto da diverse parti che, spesso e volentieri, si distacca senza preavviso (l'unica soluzione e' la sostituzione in garanzia oppure, in alternativa, grandemente sconsigliato a chi non ne ha la pratica e gli
attrezzi, la risaldatura). Certo, il cavo USB fornito di serie non è esattamente il più delicato a disposizione (l’enorme blocco a L a monte del connettore non m’ispira esattamente delicatezza nella connessione/disconnessione). Certo, nonostante le consolanti riassicurazioni del nostro inossidabile Agente [MENTION=28265]SoftMachine[/MENTION] (questo mondo cadrebbe in pezzi se non fosse per l’Agente che vigila su di noi come un novello Batman) ho esplorato soluzioni alternative: dapprima ho realizzato un connettore privo della gabbia di contenimento, ma non ha funzionato granché, dopodiché ho esaminato tutti i cavi con connettore USB Micro-B in mio possesso per giungere ad un soddisfacente compromesso: i cavi dei caricabatteria degli smartphone
Samsung (quelli vecchi, con il cavo permanentemente collegato all’alimentatore) sono laschi quel tanto che basta, pertanto trovo questa soluzione eccelsa. Però c’è un problema ovvio: come trasferisco i fit dal Bryton al PC (si, sono un “digital hoarder” e voglio tutte le mie attività disponibili nel formato originale)? No, non ho tempo e voglia di mettermi a capire come funziona, pertanto ho cercato soluzioni alternative. E ne ho trovata una: TrainingPeaks.
Qualche mese fa, la criticabile app di Bryton ha introdotto – oltre a Strava – la possibilita’ di sincronizzare le attività con TrainingPeaks (versione base, nessun subscription necessario per questa operazione): grandiosa novella, specialmente se consideriamo il fatto che in questa maniera il file fit viene compresso e memorizzato nella condizione originale – in pratica, possiamo accedere all’attivita’ direttamente senza collegare direttamente il Bryton al PC.
Insomma, se non l’avete gia’ fatto, createvi un account
TrainingPeaks, attivate dall’app la sincronizzazione con quest’ultimo e siete pronti.
Prima immagine -
1.jpg Da TrainingPeaks selezionate l’attivita’ che volete scaricare (
1).
Seconda immagine -
2.jpg Attendete qualche secondo: quando il pulsante “upload” diventa “files”, selezionatelo (
1) e premete “Download” (
2) e decomprimete il file
gz (ad esempio, se usate Windows,
7zip è una buona soluzione, tar –xzf <file> se usate *nix, di serie con il
Mac): certo, il nome è diverso ma il file è esattamente identico – terza immagine
3.jpg trovate conferma in una prova della comparazione tra due file (uno dal Bryton, uno scaricato con il metodo descritto).
Tutto qua: non serve più collegare/scollegare il cavo al PC per trasferire l'attivita', contribuendo a prolungare cosi' la vita del connettore USB del dispositivo. Buon divertimento!