Ciclismo Pulito. Un approccio Ironico?

yuka

Gregario
25 Ottobre 2014
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Bici
si
Buongiorno soci di bici . Nevica, niente bici. Questo e’ un 3d ironico e semifantastico. Quando mi impegno in qualcosa mi piace farmi una mia idea sulle cose ed allora mi informo e vedo se riesco a cavare il ragno dal buco. Nella fattispecie mi e’ suonato strano il continuo riferimento che trovo in giro al ‘ ciclismo pulito’ e non avendo trovato su wikipedia niente al riguardo mi sono fatto un po’ di cronistoria leggendo cose qua’ e la’. Chiedo scusa in anticipo per banalita’ del testo e per avere del tutto mancato il bersaglio. Ciclismo pulito? Che roba e’? Ecco quello che ho capito:

Dal ciclismo eroico…
Sport duro, da uomini veri. Nel ciclismo eroico , diciamo fino agli anni 50-60 le strade erano mal messe, fango e polvere dappertutto, si bucava spesso e ci si cambiava le ruote da soli. E’ logico che i ciclisti di quel tempo fossero sporchi , ed il fatto che cosi’ sporchi andassero cosi’ forte per cosi’ tanti chilometri fece nascere nel pubblico l’idea che per vincere o arrivare nei primi nel ciclismo si dovesse lasciare perdere la
pulizia Niente di piu’ sbagliato. A parte le biciclette che venivano lavate con l’annaffiatoio alla fine di ogni tappa, anche i ciclisti ci tenevano . Dopo sette otto ore di corsa il fango si era indurito e toglierlo era
una battaglia. A Girardengo venne in mente di lavare i suoi gregari con un prototipo di Pulivapor a 120 gradi che si usava per pulire i carri armati ed i poveretti venivano si belli lindi , ma gli si spelavano le gambe. Li nacque la tradizione delle gambe rasate, e da allora ci peliamo tutti, difatti anche io ho le gambe liscie come il culo di un bambino e scommetto anche voi.
Poi i direttori sportivi e gli allenatori ci tenevano che i loro ragazzi facessero bella figura e li lavavano a secchiate d’acqua anche a meta’ tappa, sui tratti di salita piu’ duri, altra tradizione rimasta nei tifosi fino ai giorni nostri. E non e’ tutto. A qualcuno venne in mente che la pulizia esteriore e’ solo secondaria, cosi’ penso’ che puliti dentro significava anche belli fuori e nell’intento di fare bene il proprio lavoro comincio’ a mettere nelle borracce delle polverine bianche (il Dixan non c’era ancora ma doveva essere roba tosta) Si racconta che una volta un corridore del Tour perse la borraccia sull’Izoard e che un tifoso amatore la raccolse e ne bevve il contenuto tornando a casa in bici. Non riuscirono piu’ a fermarlo, solo dopo sei settimane di inseguimento riuscirono a bloccarlo mentre faceva le ripetute sullo Zoncolan . Lo rinchiusero in un sanatorio e di lui non si seppe piu’ nulla. Il fatto pero’ dimostro’ che la ‘pulizia’ anche interiore era
decisiva. Il ciclismo di quel tipo fini’ malissimo che io ero piccolo piccolo ,( qui diventiamo seri, prego) quando un corridore inglese mise troppo detersivo nella borraccia e su una salita comincio’ ad uscirgli schiuma dalla bocca. Il poveretto ci lascio’ la pelle per davvero e che Riposi in Pace. La lezione non servi’ a niente.

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…All’Era del Cannibale ed il Ciclismo Moderno…
La storia del ciclismo l’ho letta su un bigino, quindi faccio un po’ di confusione. Se per molti il ciclismo moderno inizio’ dopo Coppi, per me inizio’ dalle parti di Moser, vedremo dopo. Fatto sta che ci fu un periodo dove del la pulizia esterna ed interna dei ciclisti non conviene parlare. I nomi di una certa epoca fanno paura solo a sentirli, Anquetil ,Gimondi ,Merckx , e chi ha il coraggio dire qualcosa al riguardo? E Dove lo metti Adorni ? E Pulidor ? Io non so se questi giganti fossero belli o brutti, non so cosa dire.
Questa e’ gente che se si incazza e’ ancora capace di saltare in bici e venire giu’ a trovarti tirando a tutta
per regolare la questione a muso duro, ne va dell’onore di una intera categoria di miti e di un intero periodo storico. A quei tempi dicono il Dixan fosse di uso comune ma erano gia’ a disposizione additivi piu’ sofisticati, come il Calfort anticalcare che ti sgorga le viscere che neanche il tuo idraulico saprebbe fare meglio . Il vantaggio del Calfort rispetto al Dixan era che non faceva bolle, e quindi era piu’ difficile da identificare. In quel modo un corridore pulito pareva che fosse gia’ nato cosi’, come madre natura l’aveva fatto, ed anche gli sponsor ne avevano vantaggio, che correre per la Molteni (che faceva il salame) pareva piu’ genuino che correre per la Salvarani che faceva cucine. Non essendoci notizie certe su cosa si usasse per lavare le biciclette ne’ sui sistemi di allenamento usati , ho trovato invece dati sulla nascita in quell’epoca di una figura chiave nell’allenamento del ciclista: Il Preparatore.
Tutti gli altri sport hanno gli Allenatori, i piu’ danarosi adesso hanno il Coach, che suona piu’ figo ma fa la stessa cosa. Un allenatore e’ un tipo tosto, meta’ mamma, meta’ papa’, meta’ amico, meta’ confessore.
A fare le somme risulta che un allenatore lavora come due persone messe insieme, troppo spreco, che i
ciclisti si accontentino di un Preparatore atletico! -Apro un paragrafo apposta

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Il DS, Il Medico ed il Preparatore
Dalla mia indagine semiseria salta fuori questo: Il Ds e’ sempre un ex corridore col pallino della squadra e di uno sponsor danaroso e non ha pace se non si corre bene senza fare casini, il medico che ti da l’aspirina da solo serve a poco al ciclista, ma puo’ ottenere effetti strani se fa un lavoro combinato come fosse un preparatore. Ancora lui, e che c’entra lui?. Ora, Il preparatore degli anni 60 e 70 era sempre un ex fantino o uno scudiero di cavalli da corsa, in effetti come si capisce bene dal film dove Fantozzi fa una corsa in bicicletta contro Filini & c. il risultato da ottenere era lo stesso: vincere di forza bruta nei testa a testa, chi ce l’ha piu’ duro negli ultimi 2 chilometri vince. Fantozzi nel film arrivava a nitrire come un purosangue, cosa altamente sconveniente in gruppo, ma talvolta ammessa dall UCI come espressione di giocosita’ giovanile. Questi preparatori andarono bene fino al periodo di Ferrari (FERMI!!!!! quello delle automobili )e di Castrol. Enzo Ferrari un giorno licenzio’ in tronco un elaboratore di motori, ed il caso volle che fosse l’unico meccanico con una laurea in medicina e che avesse un amico direttore sportivo di ciclismo: venne ingaggiato in squadra e porto’ la rivoluzione. Secondo questo signore che per motivi di privacy chiameremo Castrol il problema della pulizia nelle corse era stato preso dalla parte sbagliata. Era perfettamente inutile trattare i corridori come se fossero cavalli da GrandPrix , il segreto di ogni motore sta nei materiali di partenza e nella manutenzione programmata. Se una Ferrari cambia motore ogni due gare un ciclista non puo’ farlo, Castrol scopri’ che si possono ottenere grandi risultati e un motore piu’ pulito cambiandogli l’olio (al ciclista). Sobs.
Nacque li’ e non altrimenti il primo traffico di sacche di succo di fragola della storia , che porto’ a due cose: un record dell’ora poi non ritenuto valido, e la netta divisione(opportuna) tra Preparatore Medico e Preparatore Atletico , con un sacco di conseguenze sugli uni e sugli altri. Il Dixan e Calfort ebbero un crollo di popolarita’ pauroso , e rimasero in vendita nei supermercati solo per i nostalgici irriducibili e per i giovani kazaki.
Oggi i Preparatori sono professionisti da tanto di cappello, tutti sono ex dipendenti dell’Enel. Tu vai da loro (anche online), e loro ti mettono una lampadina in mano , ti infilano qualcosa nel naso, tu pedali e dal computer che ti hanno collegato alla seconda narice esce la tabella che fa al caso tuo: Tot Watt, Tot consumo, Tot ripetute da fare sui rulli, Se colleghi i rulli a un generatore di corrente risparmi Tot Euro sulla bolletta della luce. Il ciclismo e’ energia pulita !!!
Avrete notato che sto andando OT, perche’in effetti mi sono perso e siamo gia’ entrati a 48 di media nella prossima era. La gloriosa era del Nuovo Ciclismo.


… Al Nuovo Ciclismo…
Eccoci qui, 2014 : Il nuovo ciclismo e’ essenzialmente una questione di Look, di Mezzo meccanico e di Fisico.
Che i corridori siano pulitissimi dentro e fuori e’ormai sicuro , garantisce la Gazzetta, che quando sbaglia poi fa gli Errata Corrige e fa pagine e pagine sul Dio di due anni prima, ora Diavolo con le corna e gli zoccoli.
Il Look : L’avvento dei Media planetari impone che il corridore degli anni 2014 sia immacolato da tutti i punti di vista e sempre vestito bene, tono su tono. Il primo corridore del nuovo ciclismo fu Visentini che non solo guidava una Ferrari (ancora???) ma aveva una bicicletta con incorporato un phon portatile, col quale si phonava prima di ogni arrivo, anche in salita ed in luglio. Adesso l’aspetto esteriore deve abbinarsi
all’estetica generale del peloton, il gruppetto con il quale vai in fuga deve essere bene assortito come sponsor e colpo d’occhio generale. Che so, scattare sulla pietraia del Mont Ventoux impone che vesti almeno la maglia a pois, che risalti bene sullo sfondo, mentre tra gli abeti del Mortirolo avere indosso la maglia gialla sarebbe il massimo ma non si puo’ per evidenti motivi. I ciclisti pro sono severamente controllati con odor detectors e rilevatori di uranio impoverito, le maglie lavate con detergenti bio.
Il Mezzo Meccanico: E’ tutta colpa di Giant che ha inventato le biciclette piccole , buone al massimo per tuo nipote ma che fanno tendenza e fatturato. A trarne vantaggio sono stati i corridori colombiani, che essendo alti per statuto al massimo 150 cm, di solito anche su una Canyon XXXSSSS con un tubo
orizzontale da 23 cm sembravano bambini con una bici enorme da crescita presa in prestito a Bogota’, adesso sembrano belli pure loro. Poi, il pannello di controllo di una Pinarello Dogma e’ equipaggiato con sensori e displays al cui confronto quelli della Apollo 13 fanno ridere, il corridore impegnato allo spasimo su una crono di 65 km tiene in costante osservazione la borsa di Tokio, che si sa mai il prezzo del carbonio crolli e serva cambiare bici in corsa e tornare all’alluminio. L’elettronica si spinge oltre, fino nella leggenda , da quando Cancellara scatta al Fiandre che dicono sembri una moto (o forse e’ una moto )ed il controllo antidoping diventa cosi’ sofisticato che al Tour fanno le radiografie alle bici, si sa mai che stai partendo su un mezzo che ha la bronchite cronica o il fegato infiammato.
Il Fisico: Mentre le biciclette si fanno sempre piu’ piccole i ciclisti sono sempre piu’ alti e sempre piu’ magri, creando accostamenti bizzarri ma che fanno moda. Un top rider del nuovo ciclismo guida una bici XXS , e’ alto 1.85 e pesa a vuoto 64 kg (olio da rabboccare).Un qualunque veterinario che vedesse quel povero essere impegnato in uno dei grandi Tour lo darebbe per incapace di alzarsi dal letto al quarto giorno e spacciato al decimo, per evidenti motivi di mancanza di sostanza alla quale attingere, ma si tratta di giudizi antiquati, basati su dati vecchi e del tutto fuori luogo. In piu' con la pulizia non 'entrano niente.
Ma per tagliare la testa al toro basti dire che e’ attesa al Tour 2017 una squadra di autentici marziani (la Mars Cycling Team) per la quale e’ in lavorazione la licenza WT da parte della UCI, il problema e’ che i soggetti in questione hanno 4 gambe e non si capisce se farli correre sub judice o ammetterli con una quadrupla guarnitura gia’ allo studio da parte dei tecnici Campagnolo,Shimano e Sram (in ordine alfabetico).

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Ecco, di piu’ non so, continua a nevicare e vado avanti a lavorare.
Baci.

PS Note: Ogni riferimento a fatti, situazioni, luoghi, persone, aziende, categorie professionali e non realmente esistenti o esistite , defunte o nascenti e’ del tutto casuale e involontario. Si applicano le norme dei diritti umani, la convenzione di Ginevra e ci si appella alla clemenza della Corte. Per ogni lamentela rivolgetevi a mia suocera .​
o-o
:)
 
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Apprendista Velocista
24 Dicembre 2011
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Bici
Daccordi, CoppiMasciaghi, Aquila, Atala, ColnagoSport?
Ci risiamo col tempo da cani e con le nevicate
E allora, standocene a casa, al calduccio, uppiamo e ri-godiamoci questa interessante cronistoria del CiclismoPulito.
o-o
Buongiorno soci di bici . Nevica, niente bici. Questo e’ un 3d ironico e semifantastico. Quando mi impegno in qualcosa mi piace farmi una mia idea sulle cose ed allora mi informo e vedo se riesco a cavare il ragno dal buco. Nella fattispecie mi e’ suonato strano il continuo riferimento che trovo in giro al ‘ ciclismo pulito’ e non avendo trovato su wikipedia niente al riguardo mi sono fatto un po’ di cronistoria leggendo cose qua’ e la’. Chiedo scusa in anticipo per banalita’ del testo e per avere del tutto mancato il bersaglio. Ciclismo pulito? Che roba e’? Ecco quello che ho capito:

Dal ciclismo eroico…
Sport duro, da uomini veri. Nel ciclismo eroico , diciamo fino agli anni 50-60 le strade erano mal messe, fango e polvere dappertutto, si bucava spesso e ci si cambiava le ruote da soli. E’ logico che i ciclisti di quel tempo fossero sporchi , ed il fatto che cosi’ sporchi andassero cosi’ forte per cosi’ tanti chilometri fece nascere nel pubblico l’idea che per vincere o arrivare nei primi nel ciclismo si dovesse lasciare perdere la
pulizia Niente di piu’ sbagliato. A parte le biciclette che venivano lavate con l’annaffiatoio alla fine di ogni tappa, anche i ciclisti ci tenevano . Dopo sette otto ore di corsa il fango si era indurito e toglierlo era
una battaglia. A Girardengo venne in mente di lavare i suoi gregari con un prototipo di Pulivapor a 120 gradi che si usava per pulire i carri armati ed i poveretti venivano si belli lindi , ma gli si spelavano le gambe. Li nacque la tradizione delle gambe rasate, e da allora ci peliamo tutti, difatti anche io ho le gambe liscie come il culo di un bambino e scommetto anche voi.
Poi i direttori sportivi e gli allenatori ci tenevano che i loro ragazzi facessero bella figura e li lavavano a secchiate d’acqua anche a meta’ tappa, sui tratti di salita piu’ duri, altra tradizione rimasta nei tifosi fino ai giorni nostri. E non e’ tutto. A qualcuno venne in mente che la pulizia esteriore e’ solo secondaria, cosi’ penso’ che puliti dentro significava anche belli fuori e nell’intento di fare bene il proprio lavoro comincio’ a mettere nelle borracce delle polverine bianche (il Dixan non c’era ancora ma doveva essere roba tosta) Si racconta che una volta un corridore del Tour perse la borraccia sull’Izoard e che un tifoso amatore la raccolse e ne bevve il contenuto tornando a casa in bici. Non riuscirono piu’ a fermarlo, solo dopo sei settimane di inseguimento riuscirono a bloccarlo mentre faceva le ripetute sullo Zoncolan . Lo rinchiusero in un sanatorio e di lui non si seppe piu’ nulla. Il fatto pero’ dimostro’ che la ‘pulizia’ anche interiore era
decisiva. Il ciclismo di quel tipo fini’ malissimo che io ero piccolo piccolo ,( qui diventiamo seri, prego) quando un corridore inglese mise troppo detersivo nella borraccia e su una salita comincio’ ad uscirgli schiuma dalla bocca. Il poveretto ci lascio’ la pelle per davvero e che Riposi in Pace. La lezione non servi’ a niente.

bartali-coppi-tour-1952.jpg


…All’Era del Cannibale ed il Ciclismo Moderno…
La storia del ciclismo l’ho letta su un bigino, quindi faccio un po’ di confusione. Se per molti il ciclismo moderno inizio’ dopo Coppi, per me inizio’ dalle parti di Moser, vedremo dopo. Fatto sta che ci fu un periodo dove del la pulizia esterna ed interna dei ciclisti non conviene parlare. I nomi di una certa epoca fanno paura solo a sentirli, Anquetil ,Gimondi ,Merckx , e chi ha il coraggio dire qualcosa al riguardo? E Dove lo metti Adorni ? E Pulidor ? Io non so se questi giganti fossero belli o brutti, non so cosa dire.
Questa e’ gente che se si incazza e’ ancora capace di saltare in bici e venire giu’ a trovarti tirando a tutta
per regolare la questione a muso duro, ne va dell’onore di una intera categoria di miti e di un intero periodo storico. A quei tempi dicono il Dixan fosse di uso comune ma erano gia’ a disposizione additivi piu’ sofisticati, come il Calfort anticalcare che ti sgorga le viscere che neanche il tuo idraulico saprebbe fare meglio . Il vantaggio del Calfort rispetto al Dixan era che non faceva bolle, e quindi era piu’ difficile da identificare. In quel modo un corridore pulito pareva che fosse gia’ nato cosi’, come madre natura l’aveva fatto, ed anche gli sponsor ne avevano vantaggio, che correre per la Molteni (che faceva il salame) pareva piu’ genuino che correre per la Salvarani che faceva cucine. Non essendoci notizie certe su cosa si usasse per lavare le biciclette ne’ sui sistemi di allenamento usati , ho trovato invece dati sulla nascita in quell’epoca di una figura chiave nell’allenamento del ciclista: Il Preparatore.
Tutti gli altri sport hanno gli Allenatori, i piu’ danarosi adesso hanno il Coach, che suona piu’ figo ma fa la stessa cosa. Un allenatore e’ un tipo tosto, meta’ mamma, meta’ papa’, meta’ amico, meta’ confessore.
A fare le somme risulta che un allenatore lavora come due persone messe insieme, troppo spreco, che i
ciclisti si accontentino di un Preparatore atletico! -Apro un paragrafo apposta

merckx,wereldkampioen%20(cyclingteam%20vlaanderen)_e.jpg


Il DS, Il Medico ed il Preparatore
Dalla mia indagine semiseria salta fuori questo: Il Ds e’ sempre un ex corridore col pallino della squadra e di uno sponsor danaroso e non ha pace se non si corre bene senza fare casini, il medico che ti da l’aspirina da solo serve a poco al ciclista, ma puo’ ottenere effetti strani se fa un lavoro combinato come fosse un preparatore. Ancora lui, e che c’entra lui?. Ora, Il preparatore degli anni 60 e 70 era sempre un ex fantino o uno scudiero di cavalli da corsa, in effetti come si capisce bene dal film dove Fantozzi fa una corsa in bicicletta contro Filini & c. il risultato da ottenere era lo stesso: vincere di forza bruta nei testa a testa, chi ce l’ha piu’ duro negli ultimi 2 chilometri vince. Fantozzi nel film arrivava a nitrire come un purosangue, cosa altamente sconveniente in gruppo, ma talvolta ammessa dall UCI come espressione di giocosita’ giovanile. Questi preparatori andarono bene fino al periodo di Ferrari (FERMI!!!!! quello delle automobili )e di Castrol. Enzo Ferrari un giorno licenzio’ in tronco un elaboratore di motori, ed il caso volle che fosse l’unico meccanico con una laurea in medicina e che avesse un amico direttore sportivo di ciclismo: venne ingaggiato in squadra e porto’ la rivoluzione. Secondo questo signore che per motivi di privacy chiameremo Castrol il problema della pulizia nelle corse era stato preso dalla parte sbagliata. Era perfettamente inutile trattare i corridori come se fossero cavalli da GrandPrix , il segreto di ogni motore sta nei materiali di partenza e nella manutenzione programmata. Se una Ferrari cambia motore ogni due gare un ciclista non puo’ farlo, Castrol scopri’ che si possono ottenere grandi risultati e un motore piu’ pulito cambiandogli l’olio (al ciclista). Sobs.
Nacque li’ e non altrimenti il primo traffico di sacche di succo di fragola della storia , che porto’ a due cose: un record dell’ora poi non ritenuto valido, e la netta divisione(opportuna) tra Preparatore Medico e Preparatore Atletico , con un sacco di conseguenze sugli uni e sugli altri. Il Dixan e Calfort ebbero un crollo di popolarita’ pauroso , e rimasero in vendita nei supermercati solo per i nostalgici irriducibili e per i giovani kazaki.
Oggi i Preparatori sono professionisti da tanto di cappello, tutti sono ex dipendenti dell’Enel. Tu vai da loro (anche online), e loro ti mettono una lampadina in mano , ti infilano qualcosa nel naso, tu pedali e dal computer che ti hanno collegato alla seconda narice esce la tabella che fa al caso tuo: Tot Watt, Tot consumo, Tot ripetute da fare sui rulli, Se colleghi i rulli a un generatore di corrente risparmi Tot Euro sulla bolletta della luce. Il ciclismo e’ energia pulita !!!
Avrete notato che sto andando OT, perche’in effetti mi sono perso e siamo gia’ entrati a 48 di media nella prossima era. La gloriosa era del Nuovo Ciclismo.


… Al Nuovo Ciclismo…
Eccoci qui, 2014 : Il nuovo ciclismo e’ essenzialmente una questione di Look, di Mezzo meccanico e di Fisico.
Che i corridori siano pulitissimi dentro e fuori e’ormai sicuro , garantisce la Gazzetta, che quando sbaglia poi fa gli Errata Corrige e fa pagine e pagine sul Dio di due anni prima, ora Diavolo con le corna e gli zoccoli.
Il Look : L’avvento dei Media planetari impone che il corridore degli anni 2014 sia immacolato da tutti i punti di vista e sempre vestito bene, tono su tono. Il primo corridore del nuovo ciclismo fu Visentini che non solo guidava una Ferrari (ancora???) ma aveva una bicicletta con incorporato un phon portatile, col quale si phonava prima di ogni arrivo, anche in salita ed in luglio. Adesso l’aspetto esteriore deve abbinarsi
all’estetica generale del peloton, il gruppetto con il quale vai in fuga deve essere bene assortito come sponsor e colpo d’occhio generale. Che so, scattare sulla pietraia del Mont Ventoux impone che vesti almeno la maglia a pois, che risalti bene sullo sfondo, mentre tra gli abeti del Mortirolo avere indosso la maglia gialla sarebbe il massimo ma non si puo’ per evidenti motivi. I ciclisti pro sono severamente controllati con odor detectors e rilevatori di uranio impoverito, le maglie lavate con detergenti bio.
Il Mezzo Meccanico: E’ tutta colpa di Giant che ha inventato le biciclette piccole , buone al massimo per tuo nipote ma che fanno tendenza e fatturato. A trarne vantaggio sono stati i corridori colombiani, che essendo alti per statuto al massimo 150 cm, di solito anche su una Canyon XXXSSSS con un tubo
orizzontale da 23 cm sembravano bambini con una bici enorme da crescita presa in prestito a Bogota’, adesso sembrano belli pure loro. Poi, il pannello di controllo di una Pinarello Dogma e’ equipaggiato con sensori e displays al cui confronto quelli della Apollo 13 fanno ridere, il corridore impegnato allo spasimo su una crono di 65 km tiene in costante osservazione la borsa di Tokio, che si sa mai il prezzo del carbonio crolli e serva cambiare bici in corsa e tornare all’alluminio. L’elettronica si spinge oltre, fino nella leggenda , da quando Cancellara scatta al Fiandre che dicono sembri una moto (o forse e’ una moto )ed il controllo antidoping diventa cosi’ sofisticato che al Tour fanno le radiografie alle bici, si sa mai che stai partendo su un mezzo che ha la bronchite cronica o il fegato infiammato.
Il Fisico: Mentre le biciclette si fanno sempre piu’ piccole i ciclisti sono sempre piu’ alti e sempre piu’ magri, creando accostamenti bizzarri ma che fanno moda. Un top rider del nuovo ciclismo guida una bici XXS , e’ alto 1.85 e pesa a vuoto 64 kg (olio da rabboccare).Un qualunque veterinario che vedesse quel povero essere impegnato in uno dei grandi Tour lo darebbe per incapace di alzarsi dal letto al quarto giorno e spacciato al decimo, per evidenti motivi di mancanza di sostanza alla quale attingere, ma si tratta di giudizi antiquati, basati su dati vecchi e del tutto fuori luogo. In piu' con la pulizia non 'entrano niente.
Ma per tagliare la testa al toro basti dire che e’ attesa al Tour 2017 una squadra di autentici marziani (la Mars Cycling Team) per la quale e’ in lavorazione la licenza WT da parte della UCI, il problema e’ che i soggetti in questione hanno 4 gambe e non si capisce se farli correre sub judice o ammetterli con una quadrupla guarnitura gia’ allo studio da parte dei tecnici Campagnolo,Shimano e Sram (in ordine alfabetico).

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Ecco, di piu’ non so, continua a nevicare e vado avanti a lavorare.
Baci.

PS Note: Ogni riferimento a fatti, situazioni, luoghi, persone, aziende, categorie professionali e non realmente esistenti o esistite , defunte o nascenti e’ del tutto casuale e involontario. Si applicano le norme dei diritti umani, la convenzione di Ginevra e ci si appella alla clemenza della Corte. Per ogni lamentela rivolgetevi a mia suocera .​
o-o
:)