Danilo Di Luca minaccia di vuotare il sacco alle Iene! Uragano in arrivo?

FrecciaAzzurra

Gregario
14 Marzo 2012
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la Pina
un conto è andare in un pronto soccorso e che questi ti mettano una protesi al posto dell'osso sano per prendersi i rimborsi, o uno psichiatra che ti gonfi di farmaci che non servono a nulla per prendersi la stecca dalla casa farmaceutica, un altro conto è uno che vada da conconi per andare di più in bici con tutti i mezzi, quelli illeciti in primo piano.
E fin qui sono d'accordo, sono livelli di "gravità" differente. Però il principio è lo stesso: mettere a rischio la salute di una persona per trarne un vantaggio personale (economico o sociale che sia).
Lì non c'è giuramento di ippocrate lì ci sono due adulti che si scambiano denaro in cambio conoscenza. a conconi interessano i soldi, a di luca vincere (soldi+gloria).
permettimi di dubitare che un atleta vada a trovare certi noti medici solo per una chiacchierata.
E se anche fosse (cito dal codice di deontologia medica art. 73) "Ai fini della tutela della salute il medico non deve consigliare, prescrivere o somministrare trattamenti farmacologici o di altra natura finalizzati ad alterare le prestazioni psico-fisiche correlate ad attività sportiva a qualunque titolo praticata, in particolare qualora tali interventi agiscano direttamente o indirettamente modificando il naturale equilibrio psico-fisico del soggetto."

Questo a me basta per rilevare un comportamento scorretto. Poi ognuno può interpretarlo come vuole.

Una lettura interessante in merito: http://www.preparazionealciclismo.it/etica.html
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
l'articolo 73 potrebbe riguardare un integratore x lecitisssssimo che funziona meglio di altri per il recupero. lo cambia l'equilibrio psico fisico dell'atleta? per me sì. ma per me, ovviamente.
 

FrecciaAzzurra

Gregario
14 Marzo 2012
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la Pina
l'articolo 73 potrebbe riguardare un integratore x lecitisssssimo che funziona meglio di altri per il recupero. lo cambia l'equilibrio psico fisico dell'atleta? per me sì. ma per me, ovviamente.

Si parlava di Epo, che proprio lecitissimo non è.
Gli integratori alimentari stanno in una sorta di "zona grigia", se vuoi parlare di quelli è meglio aprire una discussione a parte.
 

frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Specialized sworks sl6
tu sai cosa usò moser nel 1994?
eri là a vedere?

altra domanda: perchè si può spalare merda su chiunque, a cominciare da di luca, e poi quando si parla di san francesco salta sempre sù qualcuno che si indigna?

ripeto quello che ho detto: stiamo parlando del primo ciclista che si è messo in mano a conconi

il che non vuole dire nè dimostra niente di niente

tu eri li a vedere che trattamenti facevano ? :mrgreen::mrgreen:
 

albertop

Apprendista Scalatore
20 Aprile 2004
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il che non vuole dire nè dimostra niente di niente

tu eri li a vedere che trattamenti facevano ? :mrgreen::mrgreen:

se leggi quello che ho scritto io, non trovi da nessuna parte una mia affermazione sul fatto che moser abbia assunto questo o quel prodotto

io ho detto semplicemente che:
- se conconi nel servizio della gazzetta viene trattato come un delinquente
-visto che in passato sono stati considerati come delinquenti anche tutti quelli che si sono serviti delle "consulenze" di ferrari e fuentes
- non vedo perchè si debba considerare come un santo il primo fra tutti quelli che sono andati da conconi
 

frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Specialized sworks sl6
se leggi quello che ho scritto io, non trovi da nessuna parte una mia affermazione sul fatto che moser abbia assunto questo o quel prodotto

io ho detto semplicemente che:
- se conconi nel servizio della gazzetta viene trattato come un delinquente
-visto che in passato sono stati considerati come delinquenti anche tutti quelli che si sono serviti delle "consulenze" di ferrari e fuentes
- non vedo perchè si debba considerare come un santo il primo fra tutti quelli che sono andati da conconi


ho letto quello che hai scritto e ne ho anche inteso quello che volevi lasciare chiaramente intendere

Il ragionamento qui sopra descritto in effetti non farebbe una piega, se non fosse che IMHO parte da un presupposto sbagliato: ovvero che una frequentazione faccia di una persona un dopato e/o un delinquente. A maggior ragione se la frequentazione è avvenuta con una persona non radiata, condannata di alcunchè o interdetta ai tempi della frequentazione stessa.

Mi sembra un po' l'utilizzo della stessa legge del taglione che usarono in francia ai tempi della rivoluzione francese: bastava l'ombra di un sospetto e via di ghigliottina.
 

Gianka1964

Gregario
10 Dicembre 2011
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Trek Emonda
tu sai cosa usò moser nel 1994?
eri là a vedere?

altra domanda: perchè si può spalare merda su chiunque, a cominciare da di luca, e poi quando si parla di san francesco salta sempre sù qualcuno che si indigna?

ripeto quello che ho detto: stiamo parlando del primo ciclista che si è messo in mano a conconi

1 - io come te sappiamo quello che leggiamo, ma sei tu a scrivere infamanti accuse sulle vittorie di Moser, quindi sei tu che devi dare spiegazioni

2 - io ho scritto che credo in quello che ha detto Di Luca. Ma non si può confrontare un ciclista radiato perchè beccato più volte da un ciclista di 30 anni fa mai condannato (e penso neppure indagato)
 

Gianka1964

Gregario
10 Dicembre 2011
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Trek Emonda
scusa, un'ultima domanda: sei sicuro che l'epo nel 1994 fosse lecita?
con questo non sto dicendo che moser l'abbia presa, sto solo cercando di capire se era lecita o no

secondo me non lo era, i problemi erano:
1 - il fenomeno stava sorgendo in quegli anni, l'opionione pubblica non se ne era ancora resa conto
2 -non si conoscevano metodi per trovarla nel sangue e nelle urine (infatti, la prima idea che trovarono fu quella di misurare l'ematocrito, ma venna anni dopo)

infine: ti sei mai cheisto come fece un uomo di 43 anni a fare meglio di quando ne aveva 33 ed era allenatissimo?

e adesso ti dico anche perchè ho toccato l'argomento
qualche pagina più indietro, qualcuno ha avanzato la fantasiosa teoria che i principali responsabili del doping siano i tifosi
io non lo credo, però credo senz'altro che stampa e tv, sull'argomento, abbiano sempre tenuto un atteggiamento opportunistico
e il caso moser, visto ad anni di distanza e con la conoscenza che nel frattempo è maturata in merito al doping ematico, è l'esatta fotocopia del caso armstrong

Moser ha affermato n passato di aver utilizzato le tecniche allora legali, quali la emotrasfusione.
Di Epo non se ne è mai parlato, e sei tu che lo sospetti; rispetto ogni tuo sospeto, ma non farne di cvertezza realtà.
Non so se l'Epo allora esisteva, da quello che ho letto, no

Finisco comunque questa discussione stucchevole; rispetto i tuoi sospetti, anche io ne ho tanti su tutto il sistema, del resto le accuse che pendono su Saronni o le prestazioni di Horner non possono che crearcene sempre di nuovi
 

stefano2013

Apprendista Passista
25 Marzo 2013
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Pastrengo (VR)
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maddiline
???????;nonzo%;nonzo%;nonzo%;nonzo%
Ne ho letta qualcuna e francamente non vedo come si possa attribuire ai tifosi la diffusione del doping.
Dovresti provare a motivare meno genericamente la tua affermazione, altrimenti a cosa serve il Forum se ce la si può' cavare con un" vatti a rileggere le discussioni sul Forum..."?

Vedi in questo forum sono intervenuto più volte su questo argomento, portando anche la mia esperienza personale, che si aggiunge alle esperienze di tanti altri professionisti più famosi di me o di medici.....vi è stato detto ormai in tutte le salse che le prestazioni attuali del ciclismo professionistico per essere "naturali" dovrebbero scendere dal 10 al 20%, però il tifoso continua a considerare dopato solo chi è stato beccato, quando gli è stato spiegato che un non dopato non può battere un dopato dal doping moderno.
Si continua ad inneggiare a Pantani quando si sa che era dopato.....
Ecco cosa intendo....il tifoso ha un grande potere, perchè senza i tifosi il ciclismo professionistico non esisterebbe...è il tifoso in questo momento l'unica figura che può fermare il doping dicendo basta....ma in quanto tifoso, a lui non importa granchè di chi rinuncia ad una carriera e ad un sogno per avere detto non al doping....
 
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Travis Tygart Fan

Apprendista Scalatore
25 Gennaio 2013
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Le Iene: interviste a Giovanni Tredici e Stefano Feltrin sul doping nel ciclismo

Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici e Stefano Feltrin in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.


Mercoledì 29 gennaio 2014 all'interno del secondo appuntamento con Le Iene show, Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici, Responsabile Medico del Giro d'Italia e Stefano Feltrin, di Lega Ciclismo, in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate settimana scorsa alle Iene da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.
A seguire alcuni stralci dell' intervista al Professor Giovanni Tredici, da 30 anni medico del Giro d'Italia.
Professor Giovanni Tredici: Non deve passare assolutamente il concetto che il doping sia privo di rischi. Il doping è pericoloso.
Lucci: Perché è pericoloso il doping?
Professor Giovanni Tredici: Perché altera gli equilibri tra cellula e cellula tra organi e organi. Può provocare dei danni irreversibili e si vedono a distanza di tempo.
Lucci: Quali?
Professor Giovanni Tredici: Le neoplasie, i tumori.
Lucci: Secondo lei c'è qualcuno che vince senza essersi dopato?
Professor Giovanni Tredici: Io sono convinto di sì, il campione nasce campione.
Lucci: Lei ha fatto 30 anni di Giro d'Italia. Non ha visto la situazione raccontata da Di Luca?
Professor Giovanni Tredici: Non è tutto cosi come dice Di Luca.
Lucci: Se lei vedesse cose strane, buste di sangue, fiale, cose che non vanno bene, lei denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: Non è compito del medico.
Lucci: Ma se lei vedesse queste cose non le denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: No, perché il medico è tenuto ad una privacy.
Lucci: E' come il prete che sa il peccato…
Professor Giovanni Tredici: Sì, certo. Il mio compito è un altro. Devo convincerlo a non doparsi.
Lucci: Sì, però lei verrebbe a conoscenza di un illecito. Non dovrebbe denunciarlo?
Professor Giovanni Tredici: Io non posso e non devo.
Lucci: E le sono capitati casi simili in cui s'è accorto che qualcuno si dopava?
Professor Giovanni Tredici: Non rispondo a una domanda del genere perché non è corretta.
Lucci: E non ce lo dice se le è capitato qualche caso?
Professor Giovanni Tredici: No, non lo dico.
A seguire alcuni passaggi dell' intervista a Stefano Feltrin, Lega Ciclismo:
Enrico Lucci: Secondo te una denuncia come quella di Di Luca può avere una funzione positiva?
Stefano Feltrin: Fatta in maniera qualunquistica come è stata fatta, secondo me, no. Io dico che il ciclismo ha vissuto negli anni dei momenti molto bui, che però sono il passato.
Lucci: Il presente è già differente rispetto al passato?
Feltrin: Assolutamente sì. Il ciclismo ha fatto degli sforzi enormi. È lo sport con maggior numero di controlli, sangue, urine. Il passaporto biologico permette di controllare tutti, sempre, in qualsiasi momento. I ciclisti 365 giorni l'anno hanno 24 ore su 24 la reperibilità completa. Non è possibile dire che non ci sono i bari oggi. Ci sono, e infatti vengono scoperti, ma è molto importante che non passi un messaggio in cui si dice in maniera qualunquistica che tutti lo fanno. Non è vero che tutti lo fanno e io non ho alternative e lo devo fare. Non è vero.
http://www.movietele.it/post/televi...anni-tredici-e-stefano-feltrin-sul-doping-nel
 

Spartano

Apprendista Velocista
19 Aprile 2007
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Le Iene: interviste a Giovanni Tredici e Stefano Feltrin sul doping nel ciclismo

Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici e Stefano Feltrin in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.


Mercoledì 29 gennaio 2014 all'interno del secondo appuntamento con Le Iene show, Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici, Responsabile Medico del Giro d'Italia e Stefano Feltrin, di Lega Ciclismo, in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate settimana scorsa alle Iene da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.
A seguire alcuni stralci dell' intervista al Professor Giovanni Tredici, da 30 anni medico del Giro d'Italia.
Professor Giovanni Tredici: Non deve passare assolutamente il concetto che il doping sia privo di rischi. Il doping è pericoloso.
Lucci: Perché è pericoloso il doping?
Professor Giovanni Tredici: Perché altera gli equilibri tra cellula e cellula tra organi e organi. Può provocare dei danni irreversibili e si vedono a distanza di tempo.
Lucci: Quali?
Professor Giovanni Tredici: Le neoplasie, i tumori.
Lucci: Secondo lei c'è qualcuno che vince senza essersi dopato?
Professor Giovanni Tredici: Io sono convinto di sì, il campione nasce campione.
Lucci: Lei ha fatto 30 anni di Giro d'Italia. Non ha visto la situazione raccontata da Di Luca?
Professor Giovanni Tredici: Non è tutto cosi come dice Di Luca.
Lucci: Se lei vedesse cose strane, buste di sangue, fiale, cose che non vanno bene, lei denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: Non è compito del medico.
Lucci: Ma se lei vedesse queste cose non le denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: No, perché il medico è tenuto ad una privacy.
Lucci: E' come il prete che sa il peccato…
Professor Giovanni Tredici: Sì, certo. Il mio compito è un altro. Devo convincerlo a non doparsi.
Lucci: Sì, però lei verrebbe a conoscenza di un illecito. Non dovrebbe denunciarlo?
Professor Giovanni Tredici: Io non posso e non devo.
Lucci: E le sono capitati casi simili in cui s'è accorto che qualcuno si dopava?
Professor Giovanni Tredici: Non rispondo a una domanda del genere perché non è corretta.
Lucci: E non ce lo dice se le è capitato qualche caso?
Professor Giovanni Tredici: No, non lo dico.

A seguire alcuni passaggi dell' intervista a Stefano Feltrin, Lega Ciclismo:
Enrico Lucci: Secondo te una denuncia come quella di Di Luca può avere una funzione positiva?
Stefano Feltrin: Fatta in maniera qualunquistica come è stata fatta, secondo me, no. Io dico che il ciclismo ha vissuto negli anni dei momenti molto bui, che però sono il passato.
Lucci: Il presente è già differente rispetto al passato?
Feltrin: Assolutamente sì. Il ciclismo ha fatto degli sforzi enormi. È lo sport con maggior numero di controlli, sangue, urine. Il passaporto biologico permette di controllare tutti, sempre, in qualsiasi momento. I ciclisti 365 giorni l'anno hanno 24 ore su 24 la reperibilità completa. Non è possibile dire che non ci sono i bari oggi. Ci sono, e infatti vengono scoperti, ma è molto importante che non passi un messaggio in cui si dice in maniera qualunquistica che tutti lo fanno. Non è vero che tutti lo fanno e io non ho alternative e lo devo fare. Non è vero.
[url]http://www.movietele.it/post/televisione/15128-le-iene-interviste-a-giovanni-tredici-e-stefano-feltrin-sul-doping-nel[/URL]

In riferimento all'evidenziato in rosso, mi sorge una domanda, è veramente possibile che il Tredici non sia obbligato alla denuncia?
 

kar38

Recordman
23 Ottobre 2010
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si grazie
come di luca ha detto cose qualunquestiche feltrin ha detto le stesse cose ovviamente andando contro di luca

sinceramentre trovo gravi le dichiarazioni di un medico, che afferma prima che il doping faccia male e che dice di non denunciare se sa di casi di doping

da come ho sentito di luca ha avuto una bella sommetta con la sua intervista inutile, spero che anche i dottore abbia ricevuto una "mancia" xkè altrimenti queste interviste non hanno senso
 

emig72

Apprendista Cronoman
28 Marzo 2008
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Friul
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moderna in carbonio,vintage in acciaio,2 MTB
Vado anch'io perchè ne ho viste e sentite molte in 30 anni di mtb e bdc,chissà se mi danno una mancetta anche a me?!
Però io non sono nessuno,chi mi crederebbe....e pagherebbe.
 

frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Le Iene: interviste a Giovanni Tredici e Stefano Feltrin sul doping nel ciclismo

Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici e Stefano Feltrin in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.


Mercoledì 29 gennaio 2014 all'interno del secondo appuntamento con Le Iene show, Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici, Responsabile Medico del Giro d'Italia e Stefano Feltrin, di Lega Ciclismo, in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate settimana scorsa alle Iene da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.
A seguire alcuni stralci dell' intervista al Professor Giovanni Tredici, da 30 anni medico del Giro d'Italia.
Professor Giovanni Tredici: Non deve passare assolutamente il concetto che il doping sia privo di rischi. Il doping è pericoloso.
Lucci: Perché è pericoloso il doping?
Professor Giovanni Tredici: Perché altera gli equilibri tra cellula e cellula tra organi e organi. Può provocare dei danni irreversibili e si vedono a distanza di tempo.
Lucci: Quali?
Professor Giovanni Tredici: Le neoplasie, i tumori.
Lucci: Secondo lei c'è qualcuno che vince senza essersi dopato?
Professor Giovanni Tredici: Io sono convinto di sì, il campione nasce campione.
Lucci: Lei ha fatto 30 anni di Giro d'Italia. Non ha visto la situazione raccontata da Di Luca?
Professor Giovanni Tredici: Non è tutto cosi come dice Di Luca.
Lucci: Se lei vedesse cose strane, buste di sangue, fiale, cose che non vanno bene, lei denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: Non è compito del medico.
Lucci: Ma se lei vedesse queste cose non le denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: No, perché il medico è tenuto ad una privacy.
Lucci: E' come il prete che sa il peccato…
Professor Giovanni Tredici: Sì, certo. Il mio compito è un altro. Devo convincerlo a non doparsi.
Lucci: Sì, però lei verrebbe a conoscenza di un illecito. Non dovrebbe denunciarlo?
Professor Giovanni Tredici: Io non posso e non devo.
Lucci: E le sono capitati casi simili in cui s'è accorto che qualcuno si dopava?
Professor Giovanni Tredici: Non rispondo a una domanda del genere perché non è corretta.
Lucci: E non ce lo dice se le è capitato qualche caso?
Professor Giovanni Tredici: No, non lo dico.
A seguire alcuni passaggi dell' intervista a Stefano Feltrin, Lega Ciclismo:
Enrico Lucci: Secondo te una denuncia come quella di Di Luca può avere una funzione positiva?
Stefano Feltrin: Fatta in maniera qualunquistica come è stata fatta, secondo me, no. Io dico che il ciclismo ha vissuto negli anni dei momenti molto bui, che però sono il passato.
Lucci: Il presente è già differente rispetto al passato?
Feltrin: Assolutamente sì. Il ciclismo ha fatto degli sforzi enormi. È lo sport con maggior numero di controlli, sangue, urine. Il passaporto biologico permette di controllare tutti, sempre, in qualsiasi momento. I ciclisti 365 giorni l'anno hanno 24 ore su 24 la reperibilità completa. Non è possibile dire che non ci sono i bari oggi. Ci sono, e infatti vengono scoperti, ma è molto importante che non passi un messaggio in cui si dice in maniera qualunquistica che tutti lo fanno. Non è vero che tutti lo fanno e io non ho alternative e lo devo fare. Non è vero.
http://www.movietele.it/post/televi...anni-tredici-e-stefano-feltrin-sul-doping-nel

riassunto: il medico di dopati ne ha visti e ne vede tutt'ora ma gli conviene tenere la bocca chiusa.

ovvero pur dandogli contro di fatto da in parte ragione a Di Luca

IMHO
 

ROMBA

Apprendista Cronoman
18 Settembre 2007
3.641
224
Everest
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1 mtb 29er + 1 strada + 1 passeggio
Io sono favorevole a questa intervista perchè chiarisce la parte più brutta dell'intervista di Di Luca.
Il doping fa male.
Per tutto il resto dell'intervista le jene fanno il loro lavoro per fare audience per dimostrare che si dopano tutti (ma questo mi frega di meno).
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
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280
49
Centumcellae - Terra di Cafoni
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Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Io non sono un medico ma servirebbe un chiarimento, visto che riccò è stato squalificato in merito ad una denuncia di un medico, ora il dott. Tredici dice che non si può fare, quindi uno dei 2 sbaglia;nonzo%
Alhoa
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
5.686
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Siena
www.sembola.it
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verde
Io non sono un medico ma servirebbe un chiarimento, visto che riccò è stato squalificato in merito ad una denuncia di un medico, ora il dott. Tredici dice che non si può fare, quindi uno dei 2 sbaglia;nonzo%
Alhoa

Credo che l'obbligo di denuncia esista solo per gli incaricati di pubblico servizio, qual era evidentemente il medico che curò Riccò al suo arrivo in ospedale. Per tutti gli altri operatori sanitari esiste l'obbligo di referto (cioè di "informare" l'autorità giudiziaria), salvo che il referto esponga il paziente ad un'azione penale. Almeno è quello che sono riuscito a capire...
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
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Centumcellae - Terra di Cafoni
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Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Credo che l'obbligo di denuncia esista solo per gli incaricati di pubblico servizio, qual era evidentemente il medico che curò Riccò al suo arrivo in ospedale. Per tutti gli altri operatori sanitari esiste l'obbligo di referto (cioè di "informare" l'autorità giudiziaria), salvo che il referto esponga il paziente ad un'azione penale. Almeno è quello che sono riuscito a capire...
Un medico è un medico, tra l'altro il Dott. Tredici fa un servizio che è tipo pronto soccorso, visto che si occupa del primo intervento sui ciclisti.
Un amico mi ha segnalato diversi documenti, da cui si evince che ha ragione il Dott. Tredici...
Capo III Obblighi peculiari del medico
Art. 10 Segreto professionale
Il medico deve mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o di cui venga a conoscenza nell' esercizio della professione.
La morte del paziente non esime il medico dall' obbligo del segreto. Il medico deve informare i suoi collaboratori dell' obbligo del segreto professionale. L' inosservanza del segreto medico costituisce mancanza grave quando possa derivarne profitto proprio o altrui ovvero nocumento della persona assistita o di altri. La rivelazione è ammessa ove motivata da una giusta causa, rappresentata dall' adempimento di un obbligo previsto dalla legge (denuncia e referto all' Autorità Giudiziaria, denunce sanitarie, notifiche di malattie infettive, certificazioni obbligatorie) ovvero da quanto previsto dai successivi artt. 11 e 12. Il medico non deve rendere al Giudice testimonianza su fatti e circostanze inerenti il segreto professionale. La cancellazione dall'albo non esime moralmente il medico dagli obblighi del presente articolo.
Art. 11 Riservatezza dei dati personali
Il medico è tenuto al rispetto della riservatezza nel trattamento dei dati personali del paziente e particolarmente dei dati sensibili inerenti la salute e la vita sessuale. Il medico acquisisce la titolarità del trattamento dei dati sensibili nei casi previsti dalla legge, previo consenso del paziente o di chi ne esercita la tutela. Nelle pubblicazioni scientifiche di dati clinici o di osservazioni relative a singole persone, il medico deve assicurare la non identificabilità delle stesse.
Il consenso specifico del paziente vale per ogni ulteriore trattamento dei dati medesimi, ma solo nei limiti, nelle forme e con le deroghe stabilite dalla legge. Il medico non può collaborare alla costituzione di banche di dati sanitari, ove non esistano garanzie di tutela della riservatezza, della sicurezza e della vita privata della persona.
Capo IV Accertamenti diagnostici e trattamenti terapeutici
Art. 12 Trattamento dei dati sensibili
Al medico, è consentito il trattamento dei dati personali idonei a rivelare lo stato di salute del paziente previa richiesta o autorizzazione da parte di quest' ultimo, subordinatamente ad una preventiva informazione sulle conseguenze e sull' opportunità della rivelazione stessa.
Al medico peraltro è consentito il trattamento dei dati personali del paziente in assenza del consenso dell' interessato solo ed esclusivamente quando sussistano le specifiche ipotesi previste dalla legge ovvero quando vi sia la necessità di salvaguardare la vita o la salute del paziente o di terzi nell' ipotesi in cui il paziente medesimo non sia in grado di prestare il proprio consenso per impossibilità fisica, per incapacità di agire e/o di intendere e di volere; in quest' ultima situazione peraltro, sarà necessaria l' autorizzazione dell' eventuale legale rappresentante laddove precedentemente nominato. Tale facoltà sussiste nei modi e con le garanzie dell' art. 11 anche in caso di diniego dell' interessato ove vi sia l' urgenza di salvaguardare la vita o la salute di terzi.
http://www.enpam.it/wp-content/repository/universaliamultimediale/CI/fondamenti3.html
http://www.costituzionale.unige.it/dottorato/PENNINO.html
http://www.privacy.it/codeome.html
http://w3.uniroma1.it/medicinadella...ell'attuale normativa e prassi preventiva.pdf
Alhoa