Migliorare in discesa...è possibile??

Alias

Pedivella
11 Luglio 2007
342
40
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Ma voi nelle curve veloci precedute da pietrisco e accidenti vari come fate? io mi irrigidisco, non mi viene di spingere sul manubrio e inclinare il necessario, finisco sempre per andare dritto e frenare a più non posso. Il pietrisco è la mia bestia nera! e ormai lungo ogni strada delle mie zone interne se ne incontra a badilate. oggi discesa di oltre 20 km, strada ormai abbandonata al suo destino, i dritti non li ho contati! uno stress!!!
 

aviatore_gilles

Novellino
10 Luglio 2009
79
2
Padova provincia
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Una volta un pilota chiese, a Juan Manuel Fangio, come faceva ad andare così veloce. Lui rispose "meno freno e più gas". Come risposta non fa una piega :asd:
Nella teoria è tutto più semplice, nella pratica ci si scontra con le proprie paure, con la propria sensibilità, con la propria valutazione del rischio, tante cose che si possono riassumere con "Attitudine alla velocità". Questa o ce l'hai o non ce l'hai, c'è poco da fare.
In discesa me la cavo abbastanza, ma non saprei dare un consiglio, io vado e basta, faccio quello che l'istinto mi dice di fare, ma magari va bene per me e non va bene per te.
L'unica cosa che posso consigliare è fare quello che ci si sente di fare e non andare oltre i propri limiti, perché è molto pericoloso quando le velocità iniziano a crescere e i margini di manovra si restringono sempre di più. Andate sereni che tanto non ci si gioca nulla.
 

parakito

Passista
24 Giugno 2009
3.875
130
Piovene Rocchette (Vicenza)
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Bici
Scott cr1pro,Cannondale cad3,NSR,Litespeed Archon ,Rewel titanio,Treck fuel,Kona Stinky,Bianchi,ecc
Una volta un pilota chiese, a Juan Manuel Fangio, come faceva ad andare così veloce. Lui rispose "meno freno e più gas". Come risposta non fa una piega :asd:
Nella teoria è tutto più semplice, nella pratica ci si scontra con le proprie paure, con la propria sensibilità, con la propria valutazione del rischio, tante cose che si possono riassumere con "Attitudine alla velocità". Questa o ce l'hai o non ce l'hai, c'è poco da fare.
In discesa me la cavo abbastanza, ma non saprei dare un consiglio, io vado e basta, faccio quello che l'istinto mi dice di fare, ma magari va bene per me e non va bene per te.
L'unica cosa che posso consigliare è fare quello che ci si sente di fare e non andare oltre i propri limiti, perché è molto pericoloso quando le velocità iniziano a crescere e i margini di manovra si restringono sempre di più. Andate sereni che tanto non ci si gioca nulla.
Direi che una delle prime cose e seguire un amico che sa andare in discesa cosa da fare di comune accordo..
Perché?
Semplice perché uno dei fattori principali sono le traiettorie ...quelle che per così dire cercano di limare il più possibile le tortuosi del percorso proprio per non dovere usare troppo i freni.
Poi i l modo di fare un tornante fa un enorme differenza , tanto più che non tutti i tornanti sono uguali e quindi pure li vanno interpretati in modo diverso ...non c'è una regola fissa ...ma qualcosa di massima c'è.
Ma poi io suggerisco sempre a chi tenta di starmi dietro di non andare mai oltre il proprio limite e quindi il proprio istinto , semplicemente perché quello davanti a te la curva la fa bene ...ma basta una piccola impostazione diversa una pinzato di freno in un momento diverso e succede lirrimediabili ..
Direi che discesisti si nasce...uno che non lo nasce può migliorare ma non in modo stravolgente ...quindi serve farsene una ragione ....forzare una cosa che non viene naturale porta a brutte sorprese .
E comunque si deve fare per gradi .
 

bicimix

Ammiraglia
6 Agosto 2009
22.634
2.637
ABRUZZO sulla costa adriatica!
www.strava.com
Bici
7 Tour de France consecutivi!
Personalmente credo che la discesa è uno di quegli ambiti dove o hai pelo sullo stomaco, oltre ad una certa sensibilità, oppure pur imparando la tecnica (punto di corda, traiettorie , peso , frenare ecc ecc) potrai migliorare ma non andrai mai forte.
 

sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
20.509
2.588
Roma Eur
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Bici
BMC slr01 TREK Madone
Una volta un pilota chiese, a Juan Manuel Fangio, come faceva ad andare così veloce. Lui rispose "meno freno e più gas". Come risposta non fa una piega :asd:
Nella teoria è tutto più semplice, nella pratica ci si scontra con le proprie paure, con la propria sensibilità, con la propria valutazione del rischio, tante cose che si possono riassumere con "Attitudine alla velocità". Questa o ce l'hai o non ce l'hai, c'è poco da fare.
In discesa me la cavo abbastanza, ma non saprei dare un consiglio, io vado e basta, faccio quello che l'istinto mi dice di fare, ma magari va bene per me e non va bene per te.
L'unica cosa che posso consigliare è fare quello che ci si sente di fare e non andare oltre i propri limiti, perché è molto pericoloso quando le velocità iniziano a crescere e i margini di manovra si restringono sempre di più. Andate sereni che tanto non ci si gioca nulla.
ovvero non si migliorerà mai...la discesa va allenata quanto la salita, un pochino "fuori soglia" bisogna pur andarci per capire cosa c'e' dopo quel limite....
ma cmq resta come detto, ovvero che prima di tutto bisogna saper gestire la paura, per assurdo è piu pericoloso attaccarsi ai freni che lasciar scorrere la bici, poi superato questo si riusciranno pure a fare belle linee e traiettorie e staccate al limite o-o
 

Joe_T

Ciclo Randagio
11 Ottobre 2016
5.085
3.458
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IT
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Bici
2
Le persone che vanno forte in discesa hanno gia di loro come dote naturale una bassa percezione del pericolo..che attenzione..è diverso dall'essere incoscienti, anche in questo, o forse solo in questo..si può riassumere il senso della velocità.
Ragionano semplicemente più veloci di altri nell interpetare la strada che gli scorre avanti e il da farsi.
Credo inoltre che chi ha già di suo questa attitudine, è sicuramente più predisposto di altri, anche a potersi migliorare ulteriormente affinandosi.
Altre persone che viaggiano all opposto, superando una certa velocità,come un riflesso incondizionato tenderanno sempre a preservare se stessi, frenando di istinto.
 

parakito

Passista
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Le persone che vanno forte in discesa hanno gia di loro come dote naturale una bassa percezione del pericolo..che attenzione..è diverso dall'essere incoscienti, anche in questo, o forse solo in questo..si può riassumere il senso della velocità.
Ragionano semplicemente più veloci di altri nell interpetare la strada che gli scorre avanti e il da farsi.
Credo inoltre che chi ha già di suo questa attitudine, è sicuramente più predisposto di altri, anche a potersi migliorare ulteriormente affinandosi.
Altre persone che viaggiano all opposto, superando una certa velocità,come un riflesso incondizionato tenderanno sempre a preservare se stessi, frenando di istinto.
Vorrei precisare che è fondamentale pure il mezzo che usi ...io ho più di dieci bici e non su tutte sento lo stesso filing quindi sicurezza a pelle ...e vi posdo garantire che non c'entra il livello del mezzo inteso come costo ...
Paradossalmente forcella anteriore e ruote elastiche sulle strade odierne fanno un botto di differenza ,mentre in velocità c'entra moltissimo la bilanciatura cerchi che io da scrupoloso e quasi maniaco effettuo di persona ...e vi garantisco che a 70 km/h , la bici sembra ferma e non da lode della velocità un pò come stare in moto ...viceversa con cerchi sbilanciati vibra tutto da mettere paura quindi sei tentato di frenare anche senza che ci sia una necessità reale ...oltre ovviamente ad influenzare la stabilità del mezzo...
Poi bilanciare la frenata fra i due freni con azioni precise in base non viene naturale .
 

MBerge

Velocista
10 Luglio 2013
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Cuneo
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Corsa: Caad12 Ultegra; Fondriest MAX Carb - mtb: Giant Terrago
Savoldelli, in una puntata de "Le Grandi Salite del Ciclismo" di Cassani racconta come ha fatto a migliorarsi in discesa...
In pratica racconta che quando si allenava da ragazzo sulle sue strade c'era una discesa piuttosto veloce che ad un tratto aveva una curva quasi ad U. Lui si era fissato di volerla fare senza toccare i freni, ed ogni volta ci provava... Non riuscì le prime X volte, finchè ce la fece.
Chiaramente ci va un bel pelo, che non tutti hanno.
Parla poi di una cosa che sulla carta può sembrare banale, ma per noi amatori non lo è: sfruttare tutta la carreggiata. Un pò come nelle corse delle moto si vedono i piloti passare dal un lato estremo della pista per tagliare al massimo la curva, la stessa cosa andrebbe fatta in bici. Peccato che noi però abbiamo le strade aperte, e non ci è possibile. Il che poi per mancanza di abitudine ci manca anche in situazioni di corsa...
Paradossalmente domenica mattina ho fatto una crono, dove tagliare la strada è piuttosto importante. Eppure a me veniva naturale stare a destra, magari anche con la strada sconnessa, perchè sono abituato a fare migliaia di km così e pochi in corsa.
 

Joe_T

Ciclo Randagio
11 Ottobre 2016
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Vorrei precisare che è fondamentale pure il mezzo che usi ...io ho più di dieci bici e non su tutte sento lo stesso filing quindi sicurezza a pelle ...e vi posdo garantire che non c'entra il livello del mezzo inteso come costo ...
Paradossalmente forcella anteriore e ruote elastiche sulle strade odierne fanno un botto di differenza ,mentre in velocità c'entra moltissimo la bilanciatura cerchi che io da scrupoloso e quasi maniaco effettuo di persona ...e vi garantisco che a 70 km/h , la bici sembra ferma e non da lode della velocità un pò come stare in moto ...viceversa con cerchi sbilanciati vibra tutto da mettere paura quindi sei tentato di frenare anche senza che ci sia una necessità reale ...oltre ovviamente ad influenzare la stabilità del mezzo...
Poi bilanciare la frenata fra i due freni con azioni precise in base non viene naturale .

Certo! Assolutamente daccordo con Te.
Il feeling che abbiamo col mezzo è una cosa fondamentale.
Una parte della "sicurezza" che acquisiamo, deriva assolutamente dalle sensazioni, e dall "handling" che nel ns specifico Caso, la bici ci trasmette
 

parakito

Passista
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Certo! Assolutamente daccordo con Te.
Il feeling che abbiamo col mezzo è una cosa fondamentale.
Una parte della "sicurezza" che acquisiamo, deriva assolutamente dalle sensazioni, e dall "handling" che nel ns specifico Caso, la bici ci trasmette
Per dire basta capire la differenza fra la presa in alto e quella in basso .
Abbassando la piega togliendo spessori da sotto la pipa già cambia tutto ...
Cos'è che in salita fanno poca differenza ma in discesa veloce con cambi direzione repentini e sopratutto trasferimenti di carico in vari punti della bici cambia dal giorno alla notte ...
 

AXA

Passista
11 Settembre 2015
3.723
4.127
Rovereto
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Emonda SLR
Certo! Assolutamente daccordo con Te.
Il feeling che abbiamo col mezzo è una cosa fondamentale.
Una parte della "sicurezza" che acquisiamo, deriva assolutamente dalle sensazioni, e dall "handling" che nel ns specifico Caso, la bici ci trasmette

Per dire basta capire la differenza fra la presa in alto e quella in basso .
Abbassando la piega togliendo spessori da sotto la pipa già cambia tutto ...
Cos'è che in salita fanno poca differenza ma in discesa veloce con cambi direzione repentini e sopratutto trasferimenti di carico in vari punti della bici cambia dal giorno alla notte ...

Il mezzo aiuta a migliorare il feeling ma il problema della maggior parte dei ciclisti bloccati in discesa è una lacuna sulla dinamica basilare della bicicletta in curva.
Non è solo questione "di pelo", ma proprio come e quando frenare e dove stare.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
9.647
456
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Bici
molto bella e funzionale
Peccato che il video non sia più disponibile :

http://www.bdc-mag.com/video-la-fantastica-discesa-di-sagan-16a-tappa-tour-2015/


Diversamente si sarebbe potuto notare benissimo che non sono solo le traiettorie ad essere importanti per saper andare in discesa ma bensi la cosa più importante è il bilanciamento e l'impostazione sul mezzo... questo consente di essere scorrevoli... ovviamente si deve poi scegliere la traiettoria migliore e più breve... ma per far si che tutto conduca ad un risultati tangibile bisogna possedere delle doti che purtroppo non tutti possono avere... cioè sentirsi un tutt'uno con il mezzo, che ovviamente dobbiamo conoscere a fondo nei sui pregi e difetti.
 

parakito

Passista
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Il mezzo aiuta a migliorare il feeling ma il problema della maggior parte dei ciclisti bloccati in discesa è una lacuna sulla dinamica basilare della bicicletta in curva.
Non è solo questione "di pelo", ma proprio come e quando frenare e dove stare.
Non voglio sollevare il solito polverone...ma il bilanciamento sta principalmente nei trasferimenti di carico dovuti a frenata per cui serve sapere e intuire con esattezza quali saranno e per fare ciò serve avere una potenza frenante sempre identica e quindi prevedibile ...quindi la tua reazione sarà prepara e voluta in ogni dettaglio sfruttando tutta l'aderenza possibile...staccate da moto gp per capirci ...il problema è che il naturale cedimento x calore dei freni tradizionali ti varia la frenata che devi correggere in corso d'opera tirando di più la leva per esempio,ma questo comporta dei tempi di reazione è ragionamento aggiuntivi che per quanto veloci ti fanno percorrere metri i più di quelli previsti ....il tipico finire lunghi ..
E la curva invece di tagliarla verso l'interno la percorri per tutto il suo raggio perdendo tempo metri e velocità....una botta di tempo ...
Sto ovviamente parlando di guida al limite quella con baricentro spostato tutto indietro per compensare/evitare il sollevamento ruota posteriore il più possibile...
Visto che si parla di andare forte in discesa io la intendo così...magari con tradendo chiuse al traffico.
Per andare veloci senza esaggerare ma semplicemente migliorando abbastanza basta seguire e osservare qualche collega capace .....traiettorie e quant'altro.
 

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Non voglio sollevare il solito polverone...ma il bilanciamento sta principalmente nei trasferimenti di carico dovuti a frenata per cui serve sapere e intuire con esattezza quali saranno e per fare ciò serve avere una potenza frenante sempre identica e quindi prevedibile ...quindi la tua reazione sarà prepara e voluta in ogni dettaglio sfruttando tutta l'aderenza possibile...staccate da moto gp per capirci ...il problema è che il naturale cedimento x calore dei freni tradizionali ti varia la frenata che devi correggere in corso d'opera tirando di più la leva per esempio,ma questo comporta dei tempi di reazione è ragionamento aggiuntivi che per quanto veloci ti fanno percorrere metri i più di quelli previsti ....il tipico finire lunghi ..
E la curva invece di tagliarla verso l'interno la percorri per tutto il suo raggio perdendo tempo metri e velocità....una botta di tempo ...
Sto ovviamente parlando di guida al limite quella con baricentro spostato tutto indietro per compensare/evitare il sollevamento ruota posteriore il più possibile...
Visto che si parla di andare forte in discesa io la intendo così...magari con tradendo chiuse al traffico.
Per andare veloci senza esaggerare ma semplicemente migliorando abbastanza basta seguire e osservare qualche collega capace .....traiettorie e quant'altro.

Te parli già del passo successivo. Nelle GF vedo molti che non hanno la minima idea di come affrontare una curva in discesa. Cercano di entrare larghi ispirandosi a qualche pilota per poi arrivare puntualmente lunghi e non riuscire a stringere, quindi si attaccano ai freni in piega per correggere. Il risultato è che in percorrenza di curva sono lenti e con un mezzo poco stabile ed in uscita praticamente fermi.
Affrontando le curve in questo modo la distribuzione dei pesi può accompagnare solo.
 

parakito

Passista
24 Giugno 2009
3.875
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Piovene Rocchette (Vicenza)
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Te parli già del passo successivo. Nelle GF vedo molti che non hanno la minima idea di come affrontare una curva in discesa. Cercano di entrare larghi ispirandosi a qualche pilota per poi arrivare puntualmente lunghi e non riuscire a stringere, quindi si attaccano ai freni in piega per correggere. Il risultato è che in percorrenza di curva sono lenti e con un mezzo poco stabile ed in uscita praticamente fermi.
Affrontando le curve in questo modo la distribuzione dei pesi può accompagnare solo.
Esattamente ciò che intendo dire.
Ma purtroppo difficile cambiare certe situazioni ....se ti assale la paura la concentrazione va a farsi friggere e gli errori si moltiplicano ...così come le correzioni e i secondi che passano .
 

Joe_T

Ciclo Randagio
11 Ottobre 2016
5.085
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Il mezzo aiuta a migliorare il feeling ma il problema della maggior parte dei ciclisti bloccati in discesa è una lacuna sulla dinamica basilare della bicicletta in curva.
Non è solo questione "di pelo", ma proprio come e quando frenare e dove stare.

Axa se succede e proprio perchè Qualcuno ha "più pelo" di un Altro nell' affrontare una guida veloce in discesa.
credo che fondamentalmente Tu, Parakito, ed io, stiamo dicendo la stessa cosa.

A monte di tutto ci sarà per l'individuo "A"... un istinto di preservazione, che scatterà in automatico superata una certa velocità, e che lo porterà come un effetto a catena, a sbagliare tempi di frenata, punti di corda, entrata o uscita che si voglia, generando cosi una percorrenza scomposta, ed inevitabilmente Lenta.

mentre L'individuo "B" ragionerà prima e più velocemente dell'altro, per dote naturale oserà più dell altro, e soprattutto Frenerà meno dell altro, sfruttando e ricavando quindi velocità da ogni fase della sua discesa. Anche dalla posizione in bici in quei momenti.

Se il Tuo cervello, oltre un certo limite riceve, e Ti trasmette un segnale di pericolo, Tu quel limite non lo superi per riflesso, non perchè non vuoi superarlo.
 

Joe_T

Ciclo Randagio
11 Ottobre 2016
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Peccato che il video non sia più disponibile :

http://www.bdc-mag.com/video-la-fantastica-discesa-di-sagan-16a-tappa-tour-2015/


Diversamente si sarebbe potuto notare benissimo che non sono solo le traiettorie ad essere importanti per saper andare in discesa ma bensi la cosa più importante è il bilanciamento e l'impostazione sul mezzo... questo consente di essere scorrevoli... ovviamente si deve poi scegliere la traiettoria migliore e più breve... ma per far si che tutto conduca ad un risultati tangibile bisogna possedere delle doti che purtroppo non tutti possono avere... cioè sentirsi un tutt'uno con il mezzo, che ovviamente dobbiamo conoscere a fondo nei sui pregi e difetti.

dagos è questo il video?

https://youtu.be/0hiv6Y2zh7I

chi era quello dietro?
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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Si è questo (grazie ieri non riuscivo a ripescarlo) dove si vede chiaramente che al netto delle stesse traiettorie (e non poteva essere diversamente perchè quello dietro viene guidato da chi sta davanti) e dei rilanci... ciò che realmente fa la differenza è la scioltezza con cui si lascia scorrere il mezzo nonostante si debba frenare in certe curve... questa scioltezza oltre che da una dote naturale, che ripeto o si possiede o c'è nulla da fare perchè difficilmente si acquisisce, permette un ottimo bilanciamento del mezzo e dei suoi appoggi a terra che influiscono sulla scorrevolezza dell'insieme e nel video si nota benissimo.
Certo che Sagan è veramente un mostro con la bici.
 
23 Ottobre 2015
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Varese
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Cube, Specialized
dagos è questo il video?



https://youtu.be/0hiv6Y2zh7I



chi era quello dietro?

Un esempio perfetto di come affrontare le curve senza far calare tanto la velocità.

Nel primo minuto quello dietro frenava di più e, nonostante pedalasse come un dannato non riusciva a recuperare.

A 2' 20" arriva un pelo lungo, non si scompone e riesce a tener alta la velocità percorrendo la curva sul bordo esterno modificando la traiettoria.



Detto questo su strade aperte al traffico è tutta un'altra cosa, occorre tenersi un ampio margine per intervenire in caso di imprevisti.

Inviato dal mio Lumia 950 usando mTalk
 

Joe_T

Ciclo Randagio
11 Ottobre 2016
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Guardate dal 0:54 del video, quando sono ancora vicini.. si vede chiaramente sagan spalmarsi nuovamente sulla bici, e cominciare ad impostare, entrare, percorrere, ed uscire dalla curva..mantenendo la stessa posizione sulla bici..
Mentre quello che lo segue pur seguendo le sue stesse traiettorie,cercherà di mantenere la stessa posizione per un attimo.. dal sec 0,58 al al minuto 1,01 non riuscendo a tenerla per più di 2-3 secondi.
Da li Sagan comincia ad allungare, e a perderlo definitivamente.
Adesso stiam parlando di due grandi professionisti, ma la differenza la fa il pelo in più di Sagan che lo porta a guadagnare laddove l altro non riesce ad Osare quanto Lui.
PS: chi è l altro ciclista?