Le cassette pignoni destinate ai granfondisti sono state pensate cosi, proprio per rispondere alle caratteristiche dei percorsi delle granfondo stesse, spesso ricche di salite e di discese, ma anche della tipologie di ciclisti che che le affrontano, in grado di pedalare di rapporto nelle lunghe discese ma non sufficientemente allenati per tenere rapporti troppo duri in salita.
Da qui nasce la logica dell' 11/28 o dell'11/32 da destinare alle granfondo, abbinati ad una compact 50/34. Un granfondista mediamente allenato (e lo deve essere se vuole portare a termine il percorso e essere considerato tale, parliamo di 800/1000 di Vam) è in grado di spingere un 50/13 in pianura e avrà un paio di rapporti in più (12 e 11) da sfruttare nei falsopiani o nelle discese che consentono alte velocità. Pedalare in discesa non è un vezzo tipico solo di chi vuol vincere una gara, ma è un ottimo modo per tenere la gamba calda e prevenire i crampi al fondo di una discesa, soprattutto se troviamo subito una nuova salita da affrontare e poi un'altra ancora!
Avere inoltre la possibilità di "sentire la catena" in discesa, permette di non pedalare a vuoto e di mantenere un buon equilibrio, oltre che una buona andatura.
Diverso il discorso per chi è un amatore evoluto o un agonista: qui si parla già di prestazioni decisamente più alte (1200/1300 di Vam), anche prossime a quelle di un medio professionista. In questo caso le cassette pignoni più utilizzate di solito sono le 11/23 o le 11/25 (che garantiscono una cambiata di un dente alla volta o quasi), abbinate ad una moltiplica 53/39.... questo sia per le capacità atletiche, sia per avere maggiori garanzie di efficienza nella cambiata nelle fasi più concitate di una corsa, proprio per la scalatura dei rapporti molto ravvicinata.
