crisp titanium

Campy

Novellino
9 Dicembre 2009
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Frequento il forum da anni ma non sono mai intervenuto limitandomi a leggere i Vs. posts spesso molto interessanti.

Scrivo per la prima volta per rispondere alla sollecitazione di SDG71.

Ho comprato un telaio da Crisp nel 2005.
Sono originario di Arezzo e quando ho saputo che in provincia c'era un americano che costruiva telai in titanio su misura non ho saputo resistere.
Mark (o meglio Darren, il suo primo nome) mi è rimasto subito molto simpatico. Cosa si può dire di un architetto texano che si trasferisce a Castiglion Fiorentino (dove mette su famiglia) e inizia a costruire telai in titanio!

Il mio telaio è molto "tradizionale". Geometria, appunto, tradizionale con verticale di 58 ed orizzontale di 57. Ho chiesto infatti a Crisp un telaio comodo data la mia schiena marmorizzata. Tubi tondi (Mark giustamente non condivide la filosofia dei tubi scatolati e dunque saldati) titanio grado 9 (3AL 2,5V) americani (non ricordo la marca) con forcellini e (mi sembra) tubo movimento centrale grado 5 (6AL 4V). Ho insistito per avere il tubo sterzo a "clessidra" per montare la serie sterzo integrale che preferisco dal punto di vista estetico. Crisp mi aveva consigliato uno sterzo tradizionale da montare con serie sterzo Chris King (tornando indientro.....).
Il telaio è abbastanza grande e per renderlo anche scattante, Darren ha costruito un carro molto corto. Devo dire poi che per una serie di ragioni Mark mi ha fatto un prezzo di favore...

Il telaio è un meraviglia. Scritte ottenute con acido (scusate la mancanza di approfondimento tecnico, ma non conosco il composto utilizzato) e smerigliatura (elegantissime) e appena visibili. Un telaio che ancora oggi con una bella lavata, olio paglierino e olio ..... di gomito sembra nuovo.

In strada è ancora meglio: comodo e sicuro in discesa e, con gambe diverse dalle mie, anche abbastanza scattante.

Dopo qualche tempo ho chiesto a Crisp una prima modifica: montare il porta-deragliatore anteriore a saldatura al posto di quello a fascia. Il carro era infatti così corto che in caso di raggio rotto il copertoncino rischiava di toccare la fascia del porta-deragliatore.
Mark ha eseguito il lavoro con grande maestria attento a non causare danni al telaio in una zona, pericolosamente, vicina alla saldature del movimento sentrale.

Negli anni ho cambiato tutti i componenti (scriverò, più tardi, l'allestimento attuale), arrivando a montare il Campy Record a 11 velocità.
Ho subito riscontrato delle difficoltà nell'utilizzo dei pignoni più piccoli. Numerose regolazioni (effettuate da meccanici che hanno lavorato con prof...) non hanno sortito alcun effetto. Mi sono così rivolto a Crisp che nell'ordine mi ha detto: 1) che odia l'11 velocità per le tolleranze troppo ristrette e 2) che il problema era dovuto alla ridotta lunghezza del carro. L'angolo tra la guarnitura e i pignoni più piccoli era un po' troppo grande (N.B. con il precedente Campy Centaur e guarnitura FSA non avevo avuto alcun problema).

A questo punto avevo due possibilità: o montare un 10 velocità (con notevole danno economico) o chiedere a Crisp una modifica che avevo in mente da tempo: sostituire il carro posteriore con uno più lungo.
Il carro così corto, infatti, dava alla bici uno sviluppo molto verticale che non mi piaceva molto, la bici sarebbe stata ancora più comoda (rinunciando a quella reattività che da passista-paracarro non sfruttavo minimamente) e avrei potuto utilizzare il bellissimo e costosissimo Record.

Credevo che Crisp mi avrebbe, educatamente, mandato a quel paese, invece è stato come al solito gentilissimo e disponibilissimo (noterete che utilizzo spesso il superlativo assoluto quando parlo di Crsip, ma è del tutto giustificato...).
Si è messo al lavoro e ha tagliato il vecchio carro, ha limato a mano (non voglio sapere per quanto tempo!) i resti della saldatura e ha nuovamente saldato un carro più lungo di 1 cm. Nel nuovo carro ha poi utilizzato dei nuovi forcellini che offrono una maggiore superficie di saldatura, a differenza dei precedenti "a pallottola".

Osservando il telaio ho notato i grandi progressi che Crisp ha realizzato nella saldatura in soli cinque anni. Le saldature sono ora perfette, sempre visibili (Crisp, giustamente, odia la limatura), ma veramente "fini" e, non saprei quale altro aggettivo usare, "leggere".
In quell'occasione ho cambiato anche la forcella passando da una Look HSC4SL ad una strepitosa EDGE (ora ENVE) 2.0.
Anche in questo caso il prezzo è stato di favore.

La bici va ancora meglio di prima, un po' più comoda, più facile in discesa (prima dovevo "buttarla" nella curva), e con un anteriore di roccia. E' impressionate la differenza tra la Look (già una ottima forcella) e la EDGE.
E finalmente il record funziona bene!

Il montaggio attuale è questo:
gruppo:Campy Record
ruote: Campy Neutron (prossime alla sostituzione),
attacco: Deda zero 100
curva: Deda Presa
reggisella: Deda Superzero
sella: Fizik Antares
pedali: Look Keo.

Ho scritto un romanzo e me ne scuso.
In definitiva, Crisp restituisce senso alla categoria di "artigiano" che ha reso grande la Toscana per secoli, pur venendo dal Texas. E non sto esagerando.
Cosa posso aggiungere, se potete permettervelo, un telaio Crisp è irrinunciabile.
 

Sergio Servadio

Apprendista Scalatore
23 Marzo 2006
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Ho scritto un romanzo e me ne scuso.
In definitiva, Crisp restituisce senso alla categoria di "artigiano" che ha reso grande la Toscana per secoli, pur venendo dal Texas. E non sto esagerando.
Cosa posso aggiungere, se potete permettervelo, un telaio Crisp è irrinunciabile.

Grazie per aver scritto questo bel romanzo, che poi e' storia vera.
Pero', sei fortunato ad aver avuto la possibilita' di viverlo dal vero.

Se posso, affiunferei volentieri un dettaglio, che irrilevante forse non e'.
A quanto mi ha detto, Darren ha praticato per anni la brasatura su telai in acciaio e si e' dedicato al titanio solo dopo essersi trasferito in Toscana. Per me questo conferma che l'arte va appresa per gradi e che, forse, alcuni telaisti moderni e giovani dovrebbero cominciare dall'A.B.C.

Sergio
Pisa
 

danysmart1972

Pignone
8 Agosto 2008
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Crisp Titanium - C'dale Caad 10
In definitiva, Crisp restituisce senso alla categoria di "artigiano" che ha reso grande la Toscana per secoli, pur venendo dal Texas. E non sto esagerando.
Cosa posso aggiungere, se potete permettervelo, un telaio Crisp è irrinunciabile.

Che dire? Io che ho altresi commissionato a Darren un telaio mi convinco sempre più delle mie positive impressioni quando gli ho fatto visita.

Mi sà che gli arriverà tanto di quel lavoro che quando gli commissionerò anche la MTB dovrò aspettare 2 anni....:cry:
Questa si che è pubblicità positiva.....
 

carrai

Apprendista Scalatore
29 Maggio 2008
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Che dire? Io che ho altresi commissionato a Darren un telaio mi convinco sempre più delle mie positive impressioni quando gli ho fatto visita.

Mi sà che gli arriverà tanto di quel lavoro che quando gli commissionerò anche la MTB dovrò aspettare 2 anni....:cry:
Questa si che è pubblicità positiva.....

Ognuno raccoglie quello che semina........avanti così non due ma cinque anni d'attesa......
 

anto.vane

Cronoman
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Scrivo per la prima volta.....Ho scritto un romanzo e me ne scuso.

Grazie a te Campy, questi sono gli interventi che rendono "utile" un forum, e soprattutto è anche un piacere leggere delle esperienze altrui avute con i vari telaisti o-o
 

carrai

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Se i tuoi interventi sono come questo......faresti bene ad intervenire più spesso.......

Ma qui c'è anche una storia di di amicizia , di stima di interesse e rispetto alla persona..........mica poco........
 
Ultima modifica:

alominator

Apprendista Cronoman
1 Dicembre 2008
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Pinarello FP3 Campy Record 10v e Laitueit
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Se i tuoi interventi sono come questo......faresti bene ad intervenire più spesso.......

Ma qui c'è anche una storia di di amicizia , di stima di interesse e rispetto alla persona..........mica poco........

...e che cmq fa sempre piacere leggere, aggiungerei io o-o
 
S

sdg71

Guest
Frequento il forum da anni ma non sono mai intervenuto limitandomi a leggere i Vs. posts spesso molto interessanti.

Scrivo per la prima volta per rispondere alla sollecitazione di SDG71.

Ho comprato un telaio da Crisp nel 2005.
Sono originario di Arezzo e quando ho saputo che in provincia c'era un americano che costruiva telai in titanio su misura non ho saputo resistere.
Mark (o meglio Darren, il suo primo nome) mi è rimasto subito molto simpatico. Cosa si può dire di un architetto texano che si trasferisce a Castiglion Fiorentino (dove mette su famiglia) e inizia a costruire telai in titanio!

Il mio telaio è molto "tradizionale". Geometria, appunto, tradizionale con verticale di 58 ed orizzontale di 57. Ho chiesto infatti a Crisp un telaio comodo data la mia schiena marmorizzata. Tubi tondi (Mark giustamente non condivide la filosofia dei tubi scatolati e dunque saldati) titanio grado 9 (3AL 2,5V) americani (non ricordo la marca) con forcellini e (mi sembra) tubo movimento centrale grado 5 (6AL 4V). Ho insistito per avere il tubo sterzo a "clessidra" per montare la serie sterzo integrale che preferisco dal punto di vista estetico. Crisp mi aveva consigliato uno sterzo tradizionale da montare con serie sterzo Chris King (tornando indientro.....).
Il telaio è abbastanza grande e per renderlo anche scattante, Darren ha costruito un carro molto corto. Devo dire poi che per una serie di ragioni Mark mi ha fatto un prezzo di favore...

Il telaio è un meraviglia. Scritte ottenute con acido (scusate la mancanza di approfondimento tecnico, ma non conosco il composto utilizzato) e smerigliatura (elegantissime) e appena visibili. Un telaio che ancora oggi con una bella lavata, olio paglierino e olio ..... di gomito sembra nuovo.

In strada è ancora meglio: comodo e sicuro in discesa e, con gambe diverse dalle mie, anche abbastanza scattante.

Dopo qualche tempo ho chiesto a Crisp una prima modifica: montare il porta-deragliatore anteriore a saldatura al posto di quello a fascia. Il carro era infatti così corto che in caso di raggio rotto il copertoncino rischiava di toccare la fascia del porta-deragliatore.
Mark ha eseguito il lavoro con grande maestria attento a non causare danni al telaio in una zona, pericolosamente, vicina alla saldature del movimento sentrale.

Negli anni ho cambiato tutti i componenti (scriverò, più tardi, l'allestimento attuale), arrivando a montare il Campy Record a 11 velocità.
Ho subito riscontrato delle difficoltà nell'utilizzo dei pignoni più piccoli. Numerose regolazioni (effettuate da meccanici che hanno lavorato con prof...) non hanno sortito alcun effetto. Mi sono così rivolto a Crisp che nell'ordine mi ha detto: 1) che odia l'11 velocità per le tolleranze troppo ristrette e 2) che il problema era dovuto alla ridotta lunghezza del carro. L'angolo tra la guarnitura e i pignoni più piccoli era un po' troppo grande (N.B. con il precedente Campy Centaur e guarnitura FSA non avevo avuto alcun problema).

A questo punto avevo due possibilità: o montare un 10 velocità (con notevole danno economico) o chiedere a Crisp una modifica che avevo in mente da tempo: sostituire il carro posteriore con uno più lungo.
Il carro così corto, infatti, dava alla bici uno sviluppo molto verticale che non mi piaceva molto, la bici sarebbe stata ancora più comoda (rinunciando a quella reattività che da passista-paracarro non sfruttavo minimamente) e avrei potuto utilizzare il bellissimo e costosissimo Record.

Credevo che Crisp mi avrebbe, educatamente, mandato a quel paese, invece è stato come al solito gentilissimo e disponibilissimo (noterete che utilizzo spesso il superlativo assoluto quando parlo di Crsip, ma è del tutto giustificato...).
Si è messo al lavoro e ha tagliato il vecchio carro, ha limato a mano (non voglio sapere per quanto tempo!) i resti della saldatura e ha nuovamente saldato un carro più lungo di 1 cm. Nel nuovo carro ha poi utilizzato dei nuovi forcellini che offrono una maggiore superficie di saldatura, a differenza dei precedenti "a pallottola".

Osservando il telaio ho notato i grandi progressi che Crisp ha realizzato nella saldatura in soli cinque anni. Le saldature sono ora perfette, sempre visibili (Crisp, giustamente, odia la limatura), ma veramente "fini" e, non saprei quale altro aggettivo usare, "leggere".
In quell'occasione ho cambiato anche la forcella passando da una Look HSC4SL ad una strepitosa EDGE (ora ENVE) 2.0.
Anche in questo caso il prezzo è stato di favore.

La bici va ancora meglio di prima, un po' più comoda, più facile in discesa (prima dovevo "buttarla" nella curva), e con un anteriore di roccia. E' impressionate la differenza tra la Look (già una ottima forcella) e la EDGE.
E finalmente il record funziona bene!

Il montaggio attuale è questo:
gruppo:Campy Record
ruote: Campy Neutron (prossime alla sostituzione),
attacco: Deda zero 100
curva: Deda Presa
reggisella: Deda Superzero
sella: Fizik Antares
pedali: Look Keo.

Ho scritto un romanzo e me ne scuso.
In definitiva, Crisp restituisce senso alla categoria di "artigiano" che ha reso grande la Toscana per secoli, pur venendo dal Texas. E non sto esagerando.
Cosa posso aggiungere, se potete permettervelo, un telaio Crisp è irrinunciabile.

...grazie di aver colto il mio invito...credo che testimonianze come la tua, oltre a rendermi contento della scelta fatta (mannaggia so stato un pomeriggio a Padova e non ho concluso una cicca..troppo impegnato Darren), rendono atto a questo artigiano di essere uno che non solo ci sa fare con gli attrezzi del mestiere, ma anche con le persone.
Come dice Carrai..fatti sentire più spesso e poi visto che l'anno scorso al Pegoraduno c'era anche Crisp (ieri sera a Padova sui Colli abbiamo fatto una mini anteprima....) e nel 2012 il raduno sarà un pego-crisp o crisp-pego...quindi tieniti libero!
 
S

sdg71

Guest
Grazie per aver scritto questo bel romanzo, che poi e' storia vera.
Pero', sei fortunato ad aver avuto la possibilita' di viverlo dal vero.

Se posso, affiunferei volentieri un dettaglio, che irrilevante forse non e'.
A quanto mi ha detto, Darren ha praticato per anni la brasatura su telai in acciaio e si e' dedicato al titanio solo dopo essersi trasferito in Toscana. Per me questo conferma che l'arte va appresa per gradi e che, forse, alcuni telaisti moderni e giovani dovrebbero cominciare dall'A.B.C.

Sergio
Pisa

Sergio,

leggo spesso i tuoi interventi e devo dirti che ti ammiro molto per come esprimi i concetti in modo semplice ed equilibrato, al pari dell'amico Luca (orsoarcubo), sapete esprimere con la necessaria precisione ed immediatezza quello che volete dire, forse dipenderà dal fatto che siete entrambi toscani? In quello che tu dici si capisce che rispetti e apprezzi molto chi lavora con le mani...cosa che pare non vada più tanto di moda nel nostro paese. Di questo ti ringrazio e non solo perchè qui si parla di Darren.
A questo proposito ho anche io una osservazione da riportare più che da fare e volevo la tua opinione....da più parti mi è stato detto che nel lavoro di Darren, se lo si confronta negli anni, si vede come lui sia decisamente migliorato nel tempo e come taluni particolari rendano atto di questi suoi progressi...ora so che è in fase di allestimento della nuova officina che gli dovrebbe consentire, oltre ad una maggiore efficienza, una maggior capacità di rispondere alle richieste della clientela che, buon per lui, aumentano di anno in anno.
 
S

sdg71

Guest
notare il contenuto del mio piatto...dieteticissimo!!

grazie Alberto per la foto
 

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sdg71

Guest
Il post di esserelongo mi fa venire in mente una cosa....che bello parlare di una persona e non di un'azienda.....non so voi come la pensate.....
 

sparviero

Passista
1 Settembre 2007
4.031
85
mare e monti
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Bici
Pegoretti Duende / Colnago C59
Beh. l'artigiano è la persona. Tutto il contesto è personale, il rapporto che si instaura che spesso oltre ad essere di fiducia diventa di amicizia e stima. Una cosa che per tanti motivi ti rimane impressa e la porti dentro e quando il momento lo permette la esterni compiaciuto ad altri, come in questo caso. Voglio dire che queste brave mani italiane eseguono un lavoro mettendoci esperienza e anima ma nello stesso tempo fanno vivere l'attesa e il possedere all'ordinante in modo entusiamante coinvolgendolo.
 
S

sdg71

Guest
Beh. l'artigiano è la persona. Tutto il contesto è personale, il rapporto che si instaura che spesso oltre ad essere di fiducia diventa di amicizia e stima. Una cosa che per tanti motivi ti rimane impressa e la porti dentro e quando il momento lo permette la esterni compiaciuto ad altri, come in questo caso. Voglio dire che queste brave mani italiane eseguono un lavoro mettendoci esperienza e anima ma nello stesso tempo fanno vivere l'attesa e il possedere all'ordinante in modo entusiamante coinvolgendolo.

Questa mattina ho telefonato a Darren. La sensazione che ho avuto dopo aver messo giù il telefono è proprio quella da te descritta.