Io non voglio difendere niente e nessuno. Pero' il senso civico ed etico non ti da' da mangiare. Competi con case che producono in paesi a basso costo e che si possono permettere maggiori profitti (anche da reinvestire per nuovi progetti).
O li copi nelle strategie, o muori. E' cosi' per tutti. Inutile nascondersi: il fallimento e' dello stato italiano che non riesce ad attrarre o mantenere le aziende in loco.
Paesi come Cina etcc danno ampi sgravi fiscali a chi porta produzioni in loco (ed adesso iniziano anche con la ricerca). Se qui non si riesce a fare una lotta all'evasione, riduzione costi e quant'altro, le aziende che rimarranno saranno sempre meno. Ma non perche' cattivi o altro... ma semplicemente perche' non gli conviene.
Noi se possiamo risparimare qualcosa non lo facciamo? Si', lo facciamo eccome! Cerchiamo sconti, riduzioni, saldi, acqusti all'estero e cosi' via per risparmiare pochi euro.
E perche' non dovrebbero farlo anche le aziende? Perche' loro sono "paladini dell'italianita'?"
Ed inutile anche chiudere le frontiere... queste politiche funzionavano forse nel medioevo. In un mercato globale, chiudersi al mondo equivale ridursi come la Corea del Nord.
Anzi, forse peggio... visto che tutti i prodotti (che son tanti, vi ricordo) che adesso esportiamo, non dovrebbero esser piu' prodotti. Equivale a mettere in ginocchio una nazione! Soltanto qualche settimana fa, avevano intervistato un produttore di mele che lavorava solo con la Russia... ecco, da quando ci sono i blocchi alle importazioni, rischia di fallire. Ed e' un caso citato...
Mica potremo tenere per noi tutto quello che oggi produciamo???
E poi, non avendo materie prime per le produzioni, come faremmo? Solo legno?
Petrolio non ce n'e', ferro neanche, silicio nemmeno, per non parlare di tutti gli altri minerali...
Wow, che bel futuro avremmo con le frontiere chiuse! :-)
O li copi nelle strategie, o muori. E' cosi' per tutti. Inutile nascondersi: il fallimento e' dello stato italiano che non riesce ad attrarre o mantenere le aziende in loco.
Paesi come Cina etcc danno ampi sgravi fiscali a chi porta produzioni in loco (ed adesso iniziano anche con la ricerca). Se qui non si riesce a fare una lotta all'evasione, riduzione costi e quant'altro, le aziende che rimarranno saranno sempre meno. Ma non perche' cattivi o altro... ma semplicemente perche' non gli conviene.
Noi se possiamo risparimare qualcosa non lo facciamo? Si', lo facciamo eccome! Cerchiamo sconti, riduzioni, saldi, acqusti all'estero e cosi' via per risparmiare pochi euro.
E perche' non dovrebbero farlo anche le aziende? Perche' loro sono "paladini dell'italianita'?"
Ed inutile anche chiudere le frontiere... queste politiche funzionavano forse nel medioevo. In un mercato globale, chiudersi al mondo equivale ridursi come la Corea del Nord.
Anzi, forse peggio... visto che tutti i prodotti (che son tanti, vi ricordo) che adesso esportiamo, non dovrebbero esser piu' prodotti. Equivale a mettere in ginocchio una nazione! Soltanto qualche settimana fa, avevano intervistato un produttore di mele che lavorava solo con la Russia... ecco, da quando ci sono i blocchi alle importazioni, rischia di fallire. Ed e' un caso citato...
Mica potremo tenere per noi tutto quello che oggi produciamo???
E poi, non avendo materie prime per le produzioni, come faremmo? Solo legno?
Petrolio non ce n'e', ferro neanche, silicio nemmeno, per non parlare di tutti gli altri minerali...
Wow, che bel futuro avremmo con le frontiere chiuse! :-)