Bene, e quali sarebbero le differenze?
Senza polemica. Ho aperto questa discussione proprio per capirne qualcosa in più.
Ho letto interamente quanto suggeritomi da peppe traendone una personalissima deduzione. Poiché hai giudicato tale deduzione "affrettata", vorrei conoscere il tuo punto di vista relativamente a quanto mi interessa, ovvero le differenze tra i materiali maggiormente utilizzati per la costruzione di telai per bdc.
Abatta, sopra ha sintetizzato piuttosto bene; concordi con quanto ha scritto?
Ciao.
Sono discorsi che condivido quelli che partono da un punto di vista ingegneristico. Vero è che l'innovazione è andata - anche - nella direzione di ottenere un materiale sempre più versatile, sempre più ampia disponibilità di misure, sempre più diversificate conformazioni di telaio.
Io sono come San Tommaso, quindi, avendo provato diverse bici (e fatto decisamente tanti km), parlo della
guidabilità. Essenzialmente riferendomi all'esperienza sull'alluminio e a quella sul carbonio. Nel marchio e nelle linee Bianchi.
Parlare solo di leggerezza è al contempo importante e riduttivo. E' chiaro e ormai assodato che in qualche decina di anni le biciclette da corsa son scese di chilogrammi. Però la guidabilità è anche reattività/stabilità, intese - se me lo concedi - come categorie opposte. Se una bici è reattiva è in qualche modo meno stabile e viceversa. Poi le geometrie, potranno certamente lavorare su queste caratteristiche, ma a parità di geometrie le differenze tra i materiali si sentono eccome.
Una bici stabile non è il massimo della reattività nei cambi di ritmo, quando imprimi la forza non hai quella sensazione di trasferimento istantaneo della potenza, però quando prende velocità la mantiene meglio. Una bici stabile segue la traiettoria impostata ed è piantata in terra come un carrarmato, però è meno sensibile alle correzioni e ai cambi di direzione.
Ecco, i miei sensi dicono che una bici in alluminio è più stabile, una bici in carbonio è più reattiva, per sommi capi. Poi il carbonio, sempre secondo la mia opinione, ha recuperato molto anche in stabilità, attraverso la grande capacità delle fibre di assorbire le vibrazioni (e il Countervail di cui ti parlavo ha fatto ulteriori passi in avanti su questo punto). Dunque, il fatto che, alla guida, ritenga l'alluminio più stabile non vuol dire che col carbonio hai una bici che vola via, anche se devo ammettere di non essere mai stato un maniaco della leggerezza nel montare le bici: un po' perchè ci vogliono tanti soldi, un po' perchè non faccio solo cronoscalate, anzi, le cronoscalate non le faccio mai
Non sono d'accordo con chi parla del carbonio come di un materiale più fragile rispetto all'alluminio. Sono entrambi resistenti e si rompono con dinamiche diverse.
In sintesi, quello che più mi interessava dire è che il discorso sulla leggerezza può essere anche considerato relativo. Monta un Caad12 con un gruppo leggero e buone
ruote e avrai una bici in alluminio di 8kg. Un'ottima bici. Avrà tuttavia una guidabilità, a mio modesto parere, diversa. Che non è necessariamente negativa.
Può essere anche che agli occhi di qualche "dotto" abbia detto un sacco di panzane, è il mio punto di vista. Questi discorsi - e il modo in cui si usano certi aggettivi - assomigliano un poco alle analisi dei critici d'arte: analisi che hanno una parvenza di serietà ma in realtà son solo sensazioni soggettive.
Alla fine quello che conta è rapportare la propria scelta a quello che si intende fare in sella. Ed esserne contenti.......
Buone pedalate