Ieri ho completato la mia prima "300", la randonnée "Percorrere, non per correre", organizzata dalla ASD Susa, da Chivasso a Gravellona Toce e ritorno.
Si partiva alle 24.00 e, oltre ad essere la mia prima randonnée da 300 km, era anche la mia prima notturna in bici da corsa.
Provo pertanto a scrivere qualche consiglio, da neofita desideroso di imparare, per chi fosse interessato a cimentarsi in una manifestazione di tale categoria.
Avevo letto molto, sia sul sito che sui vari blog presenti in internet, ed avevo sentito diversi pareri sulle randonnée notturne e sull'abbigliamento adatto, ed alla fine ho deciso di partecipare e provare questa nuova esperienza: che dire ... magnifica!
L'agitazione per la pedalata in notturna su strada ha lasciato presto il posto al fascino della notte. La presenza del "gruppo" ha favorito il senso di sicurezza e le stradine di campagna con il silenzio rotto solo dal fiatone e dai rumori dei cambi meccanici che lavoravano in salita, illuminate dalla luna piena, ha creato immagini che spero mi rimarranno nella mente per un bel po' di tempo.
Iniziamo allora dall'illuminazione: bretelle catarifrangenti, luci di posizione lampeggianti anteriori e posteriori, luce "da speleologo" sulla fronte e luce di posizione fissa sul manubrio: non bastavano per illuminare bene il sedime stradale e le sue insidie.
Certo, ero visibile alla auto ma in discesa le buche venivano illuminate troppo tardi. L'ideale sarebbe stato il mozzo con dinamo ed il faretto. Ci penserò per le randonnée più lunghe. Onestamente ho visto che anche con luci più potenti a batteria (senza mozzo) si riusciva ad illuminare la strada senza troppi patemi. Ovviamente in tal caso si perdeva in autonomia ma si trattava dopotutto di una 300 e le tenebre sarebbero durate solo 6-7 ore.
Vestiario: salopette corta felpata (della Parentini, ottimo rapporto qualità - prezzo e fondello strepitoso), gambali felpati, maglia intima maniche lunghe in lana merinos (della Quequa, comprata anni fa da Decathlon, ora non la producono più), maglia maniche lunghe leggermente felpata e windstopped, gilet windstopped, guanti invernali windstoppet, sottocasco felpato windstopped. Non bastavano: di notte il freddo è veramente insidioso e l'umidità rende la percezione ancora più devastante. Al primo controllo, all'interno di un bar, ho indossato anche una maglia in lana degli anni 70', di quelle spesse e da usare all'Eroica. E' andata un po' meglio per il proseguo.
Antivento: avevo solo la cerata antipioggia. Tratteneva il vento ma non era traspirante; dopo quattro ore era impregnata internamente di sudore. Occorrerà rompere il salvadanaio e comprare qualcosa di serio, in goretex o in altre membrane, e traspirante. Inoltre ha fatto la sciocchezza di lasciare in auto i copriscarpe in neoprene: brutto errore, da non ripetere!
Borse: avevo due borse da 2.5l ciascuna, una attaccata al manubrio ed una nel sottosella. Hanno fatto il loro dovere senza lode né infamia. Unico appunto devo sistemare meglio il roadbook sull'anteriore.
Il sonno: la stanchezza si è fatta sentire presto ma ciò a cui non ero pronto è stato il sonno. La randonnée partiva alle 24.00. Durante il giorno ho provato a dormire di più, per essere più riposato ma sono abituato a svegliarmi tutti i giorni alle 7.00 e non c'è stato nulla da fare... alla fine, verso le 10.00-11.00 del mattino ho iniziato ad accusare la stanchezza ed anche il sonno mancante. Per fortuna ho incontrato per strada un gruppo di randoneeur molto più esperti di me con cui ho percorso gli ultimi 100 km e fra una battuta e l'altra sono riuscito a sopportare la stanchezza.
Errori da non ripetere: 1) sottovalutare il freddo 2) non controllare sempre il roadbook: prima del secondo controllo mi sono perso e ad una rotonda ho sbagliato strada. Sapevo che c'era il controllo a pochi chilometri ma non mi ero reso conto che era nella direzione opposta. In pratica me ne sono accorto poco dopo e sono tornato indietro. Poco male, ho fatto qualche km in più ma soprattutto ho perso il gruppo cui mi ero accompagnato sino ad allora. Per fortuna poco dopo ne ho incontrato un altro con cui sono arrivato sino alla fine.
Consigli da neofita: 1) non sottovalutare il freddo e la stanchezza; 2) tenere sempre un comportamento prudente di notte: non si sa mai e la visuale in discesa è sempre limitata; 3) tenere il proprio ritmo: è importante per ogni randonnée. Di notte il ritmo è inferiore per ovvi motivi ma non bisogna cercare di strafare, soprattutto all'inizio, o si rischia di non finire il brevetto; 4) alimentarsi a dovere: prima di avere fame o sete. E se trovate un bel gruppo, simpatico e divertente ... fermatevi a prendere uno spuntino con relativa calma. Avrete un'occasione per conoscere nuovi "randagi", scambiare due chiacchere e magari ritrovare visi noti alla prossima occasione!
Si partiva alle 24.00 e, oltre ad essere la mia prima randonnée da 300 km, era anche la mia prima notturna in bici da corsa.
Provo pertanto a scrivere qualche consiglio, da neofita desideroso di imparare, per chi fosse interessato a cimentarsi in una manifestazione di tale categoria.
Avevo letto molto, sia sul sito che sui vari blog presenti in internet, ed avevo sentito diversi pareri sulle randonnée notturne e sull'abbigliamento adatto, ed alla fine ho deciso di partecipare e provare questa nuova esperienza: che dire ... magnifica!
L'agitazione per la pedalata in notturna su strada ha lasciato presto il posto al fascino della notte. La presenza del "gruppo" ha favorito il senso di sicurezza e le stradine di campagna con il silenzio rotto solo dal fiatone e dai rumori dei cambi meccanici che lavoravano in salita, illuminate dalla luna piena, ha creato immagini che spero mi rimarranno nella mente per un bel po' di tempo.
Iniziamo allora dall'illuminazione: bretelle catarifrangenti, luci di posizione lampeggianti anteriori e posteriori, luce "da speleologo" sulla fronte e luce di posizione fissa sul manubrio: non bastavano per illuminare bene il sedime stradale e le sue insidie.
Certo, ero visibile alla auto ma in discesa le buche venivano illuminate troppo tardi. L'ideale sarebbe stato il mozzo con dinamo ed il faretto. Ci penserò per le randonnée più lunghe. Onestamente ho visto che anche con luci più potenti a batteria (senza mozzo) si riusciva ad illuminare la strada senza troppi patemi. Ovviamente in tal caso si perdeva in autonomia ma si trattava dopotutto di una 300 e le tenebre sarebbero durate solo 6-7 ore.
Vestiario: salopette corta felpata (della Parentini, ottimo rapporto qualità - prezzo e fondello strepitoso), gambali felpati, maglia intima maniche lunghe in lana merinos (della Quequa, comprata anni fa da Decathlon, ora non la producono più), maglia maniche lunghe leggermente felpata e windstopped, gilet windstopped, guanti invernali windstoppet, sottocasco felpato windstopped. Non bastavano: di notte il freddo è veramente insidioso e l'umidità rende la percezione ancora più devastante. Al primo controllo, all'interno di un bar, ho indossato anche una maglia in lana degli anni 70', di quelle spesse e da usare all'Eroica. E' andata un po' meglio per il proseguo.
Antivento: avevo solo la cerata antipioggia. Tratteneva il vento ma non era traspirante; dopo quattro ore era impregnata internamente di sudore. Occorrerà rompere il salvadanaio e comprare qualcosa di serio, in goretex o in altre membrane, e traspirante. Inoltre ha fatto la sciocchezza di lasciare in auto i copriscarpe in neoprene: brutto errore, da non ripetere!
Borse: avevo due borse da 2.5l ciascuna, una attaccata al manubrio ed una nel sottosella. Hanno fatto il loro dovere senza lode né infamia. Unico appunto devo sistemare meglio il roadbook sull'anteriore.
Il sonno: la stanchezza si è fatta sentire presto ma ciò a cui non ero pronto è stato il sonno. La randonnée partiva alle 24.00. Durante il giorno ho provato a dormire di più, per essere più riposato ma sono abituato a svegliarmi tutti i giorni alle 7.00 e non c'è stato nulla da fare... alla fine, verso le 10.00-11.00 del mattino ho iniziato ad accusare la stanchezza ed anche il sonno mancante. Per fortuna ho incontrato per strada un gruppo di randoneeur molto più esperti di me con cui ho percorso gli ultimi 100 km e fra una battuta e l'altra sono riuscito a sopportare la stanchezza.
Errori da non ripetere: 1) sottovalutare il freddo 2) non controllare sempre il roadbook: prima del secondo controllo mi sono perso e ad una rotonda ho sbagliato strada. Sapevo che c'era il controllo a pochi chilometri ma non mi ero reso conto che era nella direzione opposta. In pratica me ne sono accorto poco dopo e sono tornato indietro. Poco male, ho fatto qualche km in più ma soprattutto ho perso il gruppo cui mi ero accompagnato sino ad allora. Per fortuna poco dopo ne ho incontrato un altro con cui sono arrivato sino alla fine.
Consigli da neofita: 1) non sottovalutare il freddo e la stanchezza; 2) tenere sempre un comportamento prudente di notte: non si sa mai e la visuale in discesa è sempre limitata; 3) tenere il proprio ritmo: è importante per ogni randonnée. Di notte il ritmo è inferiore per ovvi motivi ma non bisogna cercare di strafare, soprattutto all'inizio, o si rischia di non finire il brevetto; 4) alimentarsi a dovere: prima di avere fame o sete. E se trovate un bel gruppo, simpatico e divertente ... fermatevi a prendere uno spuntino con relativa calma. Avrete un'occasione per conoscere nuovi "randagi", scambiare due chiacchere e magari ritrovare visi noti alla prossima occasione!