Ieri, 6 marzo (ehm, aprile of course), anno domini 2010, giornata "no". Avevo programmato di uscire dal lavoro alle 15.30, per un'uscita in bici un po' più lunga del solito e invece, alcuni problemi sul lavoro mi hanno trattenuto fino alle 16,45 e hanno iniziato a girarmi le palle. Poi un piccolo sc azzo con la morosa ha aumentato la velocità di rotazione delle stesse. Sono arrivato a casa che erano ormai le 17.00, demoralizzato e con l'idea dell'uscita in bici ormai accantonata. Inoltre un vento piuttosto fastidioso rafforzava questa mia decisione. "Uhmmm, che lavori ho da fare in casa? Una miriade, se è per questo". Ma poca voglia anche per questi. Insomma, una di quelle giornate in cui te ne staresti davanti alla TV come un pirla, svogliato in tutto. Alle 17,13 poi, alcuni neuroni (la netta minoranza) del mio cervello, hanno avuto la meglio sugli altri. Penso: "Intanto mi cambio, riempio la borraccia e parto. Poi si vedrà!" In cantina poi, devo gonfiare entrambe le ruote, devo tornare in casa perchè ho dimenticato la borraccia; torno in cantina; poi dovrei tornare in casa perché ho dimenticato il cellulare, ma decido che puó rimanere in casa, chissenefrega: non-ci-sono-per-nessuno. E invece devo lo stesso tornare in casa perché ho scordato gli occhiali. E quindi prendo anche il cellulare. Finalmente parto e dopo solo 200m suona sto 'azzo di cellulare (scemo io a non lasciarlo a casa). Un amico mi fa perdere 5 minuti per un consiglio "non-urgente" e io, che non so mai dire di no, lo soddisfo.
Ore 17.30, ....boh quasi quasi, lascio perdere rientro in casa. Ma gli eroici neuroni ribellosi insistono:"...e poi che fai? Qualcosa di utile o cazzeggi al computer su bdc-forum?" Siccome la seconda ipotesi era quella più probabile decido di proseguire pensando:"Anche se la programmata uscita più intensa ormai se ne andata, sempre meglio un'oretta blanda che niente, no?" Inserisco un rapporto agile (il mio nick) e frullo contro vento, senza guardare il contakm. Ed ecco il "miracolo": le gambe girano bene, il vento contrario, che in genere non sopporto, non mi infastidisce più di tanto. E vado, vado, vado.... aumento la velocità. Decido di tentare di fare il giro previsto al'inizio e anche se torno con il buio, chissenefrega, ho le lucette ai led. Il malumore lascia il posto ai pensieri positivi di vario genere. Su una rampa di un kilometro al 15-17% mi viene in mente la progressione di Cancellara alle Fiandre, e voglio imitarlo: mi impongo di rimanere seduto e frullare il più velocemente possibile un rapporto più agile di quello che uso di solito in quel tratto......e funziona! Vado su che è un piacere.
Passano i kilometri e arrivo al "giro di boa" che significa: vento a favore! Ritorno a casa prima del previsto e le luci rimangono nella borsetta.
Sono ancora lontano dalla mia forma ideale; non ho battuto alcun record; non ho tenuto una media particolarmante alta; non ho fatto chissá quanti km, ma la soddisfazione una volta arrivato a casa era enorme: ho dato un calcio alla svogliatezza e ho raddrizzato una brutta giornata.
Quindi un consiglio, quando la svogliatezza crede di dominarvi, sappiate che anche voi avete degli "eroici neuroni", quindi provate a sconfiggerla!
Ore 17.30, ....boh quasi quasi, lascio perdere rientro in casa. Ma gli eroici neuroni ribellosi insistono:"...e poi che fai? Qualcosa di utile o cazzeggi al computer su bdc-forum?" Siccome la seconda ipotesi era quella più probabile decido di proseguire pensando:"Anche se la programmata uscita più intensa ormai se ne andata, sempre meglio un'oretta blanda che niente, no?" Inserisco un rapporto agile (il mio nick) e frullo contro vento, senza guardare il contakm. Ed ecco il "miracolo": le gambe girano bene, il vento contrario, che in genere non sopporto, non mi infastidisce più di tanto. E vado, vado, vado.... aumento la velocità. Decido di tentare di fare il giro previsto al'inizio e anche se torno con il buio, chissenefrega, ho le lucette ai led. Il malumore lascia il posto ai pensieri positivi di vario genere. Su una rampa di un kilometro al 15-17% mi viene in mente la progressione di Cancellara alle Fiandre, e voglio imitarlo: mi impongo di rimanere seduto e frullare il più velocemente possibile un rapporto più agile di quello che uso di solito in quel tratto......e funziona! Vado su che è un piacere.
Passano i kilometri e arrivo al "giro di boa" che significa: vento a favore! Ritorno a casa prima del previsto e le luci rimangono nella borsetta.
Sono ancora lontano dalla mia forma ideale; non ho battuto alcun record; non ho tenuto una media particolarmante alta; non ho fatto chissá quanti km, ma la soddisfazione una volta arrivato a casa era enorme: ho dato un calcio alla svogliatezza e ho raddrizzato una brutta giornata.
Quindi un consiglio, quando la svogliatezza crede di dominarvi, sappiate che anche voi avete degli "eroici neuroni", quindi provate a sconfiggerla!
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