Sono rientrato ieri sera da questo bellissimo fine settimana della GF
Sportful.
Oltre alla gara in sé, bella e dura, mi rimane il ricordo di un gran bel w.e. trascorso, per mia scelta, un po distante dalla confusione di Feltre, precisamente in un paesino, Valstagna, piu a misura di ciclopedalatore che ama approfittare delle granfondo per scoprire, con calma, paesaggio e luoghi. Notevole, infatti, ho scoperto essere la ciclopedonale della Valsugana; percorrerla rimette in pace con il mondo.
Per quanto riguarda la gara, nella mia pippaggine, sono davvero soddisfatto. Nel periodo di avvicinamento ero passato attraverso diversi stati d'animo: da "mi iscrivo e faccio il medio" a "vorrei provare a fare il lungo" a, ancora, " vorrei fare il lungo in 10 ore". La convinzione di provare il lungo, alla prima partecipazione alla sportful, è venuta dopo aver fatto il lungo alla 9colli. E sia, cerco di fare training autogeno e stilo un programma che mi consenta almeno di arrivare in fondo. Butto giù, qualche giorno fa, un'idea di massima su come fare le 4 salite, piu per darmi coraggio e forza, che per mera necessità. E infatti, scrivo sul forum, quello che quoto qui sotto.
Se a qualcuno va di giocare con la stima dei propri tempi sulle salite (sottolineo per gioco ...) per sapere quanto c'è da stringere i denti, io mi sono fatto in testa questi (presupponendo di andare costante per fare l'ultima salita piu o meno come la prima):
Rosario71 Tempo stimato
Cima Campo 1:23:42
Manghen 2:01:57
Rolle 1:35:54
Croce d'Aune 0:55:51
Totale 5.57.24 di salita
Quotate e aggiungete i vostri, se vi va
E arriva il grande giorno, tutti in griglia, passano i minuti, sono un po teso ... poi dall'altoparlate danno il segnale di partenza. Non resta che pedalare.
E pedalando pedalando arriviamo ai piedi della prima salita; vedo il tappetino, clicco il lap sul
garmin e via, sapendo che mi aspetta la prima lunga salita. Un po di traffico ma a me non importa, anzi mi fa gioco, mi permette di stare in mezzo tanti altri compagni di avventura, di non sertirmi in affanno, di prendere consapevolezza che siamo in tanti e probabilmente non sarò mai da solo. Arriva la fine, di nuovo il tappetino, clicco di nuovo il lap e, sorpresa, il tempo si ferma a 77 minuti e spicci. Faccio un rapido conto, equivale a 1.17.45. Mi si apre un sorriso dopo tanta fatica, sono 5 minuti e passa in meno rispetto alle mie previsioni. Acquisto la consapevolezza che posso farcela, riesco anche a fermarmi con tranquillità a mettermi la mantellina e godermi il momento. Ah, la testa ... quanta ricarica di energia può dare in un solo momento! Penso che, in quel momento, mi sia arrivata una botta energetica equivalente ad una decina di gel messi insieme. :smile:
E via si scorre fino al Manghen che chiuderò in 1:59:06, 2 minuti sotto il mio programma. Fantastico! Una liberazione totale, lo spauracchio della gf è fatto. Il dislivello già superato è oltre i 3.000 metri, ormai mancano "solo" 1.800 metri. Si può fare.
Rolle in 1:24:42, sempre sotto le mie previsioni, e questo aiuta a farmi pedalare con il sorriso. Ma poco più avanti lo scollinamento del Rolle, traffico, macchine ferme, e si apre alla vista un incidente che mi toglie il sorriso e mi irrigidisce. una bici distrutta, un paio ammucchiate più in là, un'ambulanza, un ferito. Dentro di me spero in nulla di grave, mando idealmente un in bocca al lupo a colui che vedo a terra, in quel momento non so se sia un ciclista o un motociclista ma non m'importa, spero solo che se la cavi con poco e in tempi rapidi. Penso a come sia possibile che, in un attimo, una bella giornata possa trasformarsi in una tragedia. La mia discesa del Rolle è abbastanza nervosa, sento le spalle tese, il collo che mi inizia a fare male. Ho come l'impressione che, in termini di energia, la discesa del Rolle mi sia costato quanto la salita.
E inizia il Croce d'Aune, il cui ultimo chilometro è per me il degno finale duro di una granfondo dura. Ma arrivato in cima, 52:11, ancora sotto le mie stime, realizzo che è finita, mi fermo, mi metto la mantellina, chiacchiero con il personale di servizio, assaporo il momento. Saluto e ringrazio per l'attenzione che ci hanno dedicato e riparto per gli ultimi chilometri che neppure sento. Qualcuno mi dice che c'è l'ultima asperità del traguardo ma io gli rispondo che non saranno gli ultimi 300 metri che mi cambieranno la soddisfazione che provavo in quel momento. Arrivato: 9:23. Sono 37 minuti sotto il tempo che volevo. E pensare che fino a qualche mese fa non sapevo nemmeno se fossi stato in grado di farmela una pedalata su un percorso così duro.
Gran bella granfondo questa Sportuf, per chi la vive come me, è una sfida con se stessi. Vinta!