Ciao a tutti
Vi racconto come mi e' venuta la bizzarra stravagante e per certi versi assurda idea di salire su di una bici a 30 anni.
Prima dell' arrivo della mountain bike , non pensavo salire nemmeno su di una Graziella. Adesso in garage ci sono 6 biciclette tra rampichini e corsa piu' una Graziella.
Benedetto il giorno che si è inventata la bicicletta da montagna.
Lo diro' sempre , la bici con la tripla ha messo in sella un casino di gente. Prendi uno come me. Se fossi salito su una da corsa con 42-53 non sarei andato da nessuna parte, avrei pensato subito che tanto non ce la faccio e tutto moriva lì.
Corre l' anno '89, scoppia la moda del rampichino.
Ne vendono una cosa esagerata, lo compriamo anche noi, un gruppo di amici, tutti intorno ai 30 anni, tanto per fare un po' di sport.
Le prime uscite sono tremende, si và su in montagna anche in alto, e più quello che ti porti la bici a spalle che quello che ci pedali.
Si porta pranzo e ci si diverte un sacco a scendere. Non tanto a salire, perche' lo spirito giusto del ciclismo deve ancora prendermi.
Il primo anno lo passo così tra un ' escursione e l' altra solo di domenica. Il secondo anno si inizia a pedalare già in febbraio, a metà stagione la marcia inserita e' un 'altra.
Iniziamo così a divertirci anche in salita.
Appena cambiano le ore a Marzo si inizia a fare le gite serali.
Quì a Cuneo le montagne non mancano.
Ci sono un sacco di sentieri nei boschi a 5 minuti di macchina da casa . Ritrovo alle 19, salita ancora al chiaro , cena al sacco e discesa di notte con i frontalini per illuminare il sentiero.
Che risate, c'è chi si perde e finisce fuori strada, altri che non si orientano e finiscono in piazza del paese vicino a dove abbiamo lasciato le macchine e arrivano mezz' ora dopo.
Per 3 anni la bicicletta per noi si chiama mountauin bike. non si conoscono altre, non siamo attratti dalle bici da corsa.
Si pensa che pedalare su strada in mezzo al traffico non sia per niente divertente, si crede che non si riuscirebbe a fare tanti km e tante ore in bicicletta.
Si partecipa così solo a qualche raduno di mountain. All' inizio degli anni '90 sono tantissimi i club che ne organizzano. A Fiammenga, un paese a 20 km da casa, ci si ritrova a Settembre per una lunga escursione.
Il nome del raduno è " Sui sentieri di Napoleone" e siamo sempre 400 iscritti. Si sale fino a Pratonevoso, il totale dei km è sempre attorno ai 70 e in mountain non sono pochi. Arriva così la primavera del '92 , il fratello viene contagiato dalla bici da corsa.
Ne compra una di seconda mano, è un po' grande per me, ma non importa. Per provare và benissimo. Io ci provo. Sono ben allenato dalla mountain, mi spingo lontano da casa preso dall' euforia di avere scoperto quanto sia bello pedalare su una specialissima.
Totale 120 km tutti di pianura nella prima uscita. Mica male.
Faccio che prenderne una anch'io. Dopo un paio di uscite già ne sono innamorato.
Provo a fare qualche colle importante, in salita grazie al mio peso piuma riesco a salire anche se a velocità di uno a piedi. Quì da noi si corre la Fausto Coppi, una Gran fondo bella tosta.
Il percorso è lungo 243 km, ci sono in frequenza il colle dell' Agnello di 2744 mt , poi il colle del Vars di 2300 mt e infine il Maddalena di 2000 mt di altezza. Uno che abita a Cuneo come me e ha la passione della bici , almeno una volta nella vita la deve provare. Ok ci provo.
Continua..........................
Vi racconto come mi e' venuta la bizzarra stravagante e per certi versi assurda idea di salire su di una bici a 30 anni.
Prima dell' arrivo della mountain bike , non pensavo salire nemmeno su di una Graziella. Adesso in garage ci sono 6 biciclette tra rampichini e corsa piu' una Graziella.
Benedetto il giorno che si è inventata la bicicletta da montagna.
Lo diro' sempre , la bici con la tripla ha messo in sella un casino di gente. Prendi uno come me. Se fossi salito su una da corsa con 42-53 non sarei andato da nessuna parte, avrei pensato subito che tanto non ce la faccio e tutto moriva lì.
Corre l' anno '89, scoppia la moda del rampichino.
Ne vendono una cosa esagerata, lo compriamo anche noi, un gruppo di amici, tutti intorno ai 30 anni, tanto per fare un po' di sport.
Le prime uscite sono tremende, si và su in montagna anche in alto, e più quello che ti porti la bici a spalle che quello che ci pedali.
Si porta pranzo e ci si diverte un sacco a scendere. Non tanto a salire, perche' lo spirito giusto del ciclismo deve ancora prendermi.
Il primo anno lo passo così tra un ' escursione e l' altra solo di domenica. Il secondo anno si inizia a pedalare già in febbraio, a metà stagione la marcia inserita e' un 'altra.
Iniziamo così a divertirci anche in salita.
Appena cambiano le ore a Marzo si inizia a fare le gite serali.
Quì a Cuneo le montagne non mancano.
Ci sono un sacco di sentieri nei boschi a 5 minuti di macchina da casa . Ritrovo alle 19, salita ancora al chiaro , cena al sacco e discesa di notte con i frontalini per illuminare il sentiero.
Che risate, c'è chi si perde e finisce fuori strada, altri che non si orientano e finiscono in piazza del paese vicino a dove abbiamo lasciato le macchine e arrivano mezz' ora dopo.
Per 3 anni la bicicletta per noi si chiama mountauin bike. non si conoscono altre, non siamo attratti dalle bici da corsa.
Si pensa che pedalare su strada in mezzo al traffico non sia per niente divertente, si crede che non si riuscirebbe a fare tanti km e tante ore in bicicletta.
Si partecipa così solo a qualche raduno di mountain. All' inizio degli anni '90 sono tantissimi i club che ne organizzano. A Fiammenga, un paese a 20 km da casa, ci si ritrova a Settembre per una lunga escursione.
Il nome del raduno è " Sui sentieri di Napoleone" e siamo sempre 400 iscritti. Si sale fino a Pratonevoso, il totale dei km è sempre attorno ai 70 e in mountain non sono pochi. Arriva così la primavera del '92 , il fratello viene contagiato dalla bici da corsa.
Ne compra una di seconda mano, è un po' grande per me, ma non importa. Per provare và benissimo. Io ci provo. Sono ben allenato dalla mountain, mi spingo lontano da casa preso dall' euforia di avere scoperto quanto sia bello pedalare su una specialissima.
Totale 120 km tutti di pianura nella prima uscita. Mica male.
Faccio che prenderne una anch'io. Dopo un paio di uscite già ne sono innamorato.
Provo a fare qualche colle importante, in salita grazie al mio peso piuma riesco a salire anche se a velocità di uno a piedi. Quì da noi si corre la Fausto Coppi, una Gran fondo bella tosta.
Il percorso è lungo 243 km, ci sono in frequenza il colle dell' Agnello di 2744 mt , poi il colle del Vars di 2300 mt e infine il Maddalena di 2000 mt di altezza. Uno che abita a Cuneo come me e ha la passione della bici , almeno una volta nella vita la deve provare. Ok ci provo.
Continua..........................