E' un accostamento che ora non ha senso. Basta dare un'occhiata al
palmares dei due per farsi un'idea; uno è un ragazzo di buone speranze ma con ancora poche o zero vittorie a livello internazionale
elite, l'altro - in carriera - ha vinto quasi tutto.
Il banco di prova è come sempre il Belgio: quando si va a correre là tutti i leoni a casa loro diventano improvvisamente agnellini (non mi riferisco a Gioele ovviamente: è per dare un'idea del livello stratosferico del cross "originale" rispetto a quello praticato nel resto del mondo)... E non c'è nulla di più controproducente che caricare di responsabilità ed aspettative chi ha il potenziale per far bene...quindi, per il bene di Gioele, lasciamolo crescere senza caricarlo di tante aspettative (l'accostamento con chi ha vinto mondiali, e coppa del mondo è un fardello decisamente ingombrante che può dare alla testa...)
Oggi come oggi dovessi puntare un euro lo punterei solo su Alice Maria Arzuffi, che ha capito che per laurearsi all'Università del ciclocross... bisogna frequentare (leggi trasferirsi in pianta stabile in Belgio).