organizzazione 1001 M 2016: che ne pensate?

Fabio Opitergium

Novellino
31 Luglio 2009
78
1
55
Oderzo
www.sportividelponte.it
Visto che nessuno fa il primo passo ci provo io.

Premetto che non ho partecipato alla precedente edizione.

Premetto che se uno elogia qualche cosa tutto va bene se uno critica rischia di essere visto come un criticone o uno di quelli che non è mai contento, la realtà è che se le critiche vengono poste e recepite in maniera corretta secondo me possono essere molto produttive , questo per dire che mi rendo perfettamente conto, avendo anch'io contribuito come organizzatore in altre manifestazioni, che organizzare e gestire una manifestazione che dura una settimana tutto è fuorché facile, accontentare tutti poi è senza dubbio impossibile.

Il punto di partenza è che tutti i partecipanti devono avere lo stesso trattamento avendo pagato la stessa iscrizione, quindi se c'è acqua frizzante deve esserci per tutti e non che quelli che arrivano tardi devono bere solo acqua naturale per tutti i 1600 km , se poi siamo in agosto direi che fresca è il minimo che uno deve aspettarsi.
Le docce devono essere munite di acqua calda, anche in questo caso pur essendo agosto a determinate ore o dopo determinati sforzi uno può avere l'esigenza di una doccia calda, trovarla fredda fa veramente molto male a chi da ore o da giorni ha messo in programma una bella doccia calda.
Il punto di controllo poi deve essere come promesso, a Deiva doveva esserci ristoro e dormitorio io non ho trovato nulla. Se uno si programma tutta la giornata per arrivare a un controllo pedalando ore e ore evitando anche di fermarsi a cena perché sa che una volta arrivato trova il ristoro non è ammissibile che arrivando in tarda serata non trovi nulla, a determinate ore poi trovare alternative specie per rifocillarsi è impossibile se poi il ristoro successivo è a quasi 100 km vuol dire dover tirare avanti ancora tutta la notte dopo che magari gia si era sfiniti. E vero che c'è scritto "Il randagio se non trova il ristoro se lo inventa", io mi sono sforzato di inventare ma non ne è uscito nulla, si vede che non sono ancora un randagio .

Ho infine molto apprezzato il punto di controllo di Valle Ombrosa che non prevedeva il ristoro che invece abbiamo trovato.

Come anticipato l'organizzazione, i volontari e tutto lo staff non me ne vogliano anzi, colgo l'occasione per ringraziare ulteriormente tutti per lo sforzo profuso e per avermi/ci dato la possibilità di partecipare a una rando un po sopra le righe.

P.S. le pendenze di certe salite (Todi Bolsena) sarebbero da evitare in rando cosi lunghe, tra chi era con me c'è stato chi ha preso la prima salita come una punizione, se poi vogliamo dire che per essere la più dura d'Europa cosi deve essere cosi sia.

Saluti a tutti
 

Fiorenzo 64

Pedivella
18 Settembre 2010
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Ho concluso ieri la mia seconda 1001M, e volevo chiedere a chi ha partecipato che ne pensa del livello organizzativo di quest'anno, magari paragonandolo a quello del 2012.

Anche io alla seconda edizione, purtroppo devo dire che non ho trovato miglioramenti, anche nella passata edizione c'erano state parecchie critiche sui punti di controllo e rifornimento.

Anche quest'anno a mio avviso, alcuni punti erano veramente carenti, uno su tutti quello di Bolsena, giro di boa della rando, dove per qualche ragione sembra che il punto di controllo stesse addirittura per saltare (mancanza di permessi !), quindi contrariamente a quanto indicato, il dormitorio praticamente non esisteva, lasciamo perdere poi la location stessa, ma è possibile un posto così squallido ?
Da Italiano nei confronti degli amici stranieri mi sono sentito un pò imbarazzato, a mio parere un evento di questa portata meriterebbe ben altro, con questo (basso) livello temo che questa manifestazione farà molta fatica ad affermarsi, le esperienze precedenti dovrebbero avere insegnato qualcosa e servire per migliorare, ma purtroppo io (ma non solo, visto che h sentito molti altri lamentarsi) queste migliorie continuo a non vederle.

Poi forse per quanto riguarda i rifornimenti veri e propri, sarebbe forse meglio farli tutti a pagamento (ovviamente riducendo la quota di iscrizione), per una maggiore scelta e varietà dei cibi, onestamente in 4 giorni ho mangiato solo pasta al pomodoro e anguria, ho dovuto aspettare il controllo di Deiva, dove c'era un ristorante per cambiare un pò la dieta.

I dormitori a mio avviso devono essere attrezzati in modo adeguato (materassini) non si può chiamare dormitorio per esempio quello di Staffoli, una specie di "teatro" all'aperto, in balia delle zanzare, oppure quello di Casella, una palestra con 2 materassoni da salto in alto (!) i materassini devono essere in un numero adeguato al numero dei partecipanti, ad esempio una disponibilità minima del 10% tanto per fare un numero.

Anche il tema docce deve sempre essere considerato attentamente, spesso senza acqua calda, sporche ecc.

Randagio sì ma non barbone !
 

genannt vince

Scalatore
15 Aprile 2007
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73
Libero Stato di Lisergia (LSD)
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bici, macchina, scooter: c'ho tutto!
Anche quest'anno a mio avviso, alcuni punti erano veramente carenti, uno su tutti quello di Bolsena, giro di boa della rando, dove per qualche ragione sembra che il punto di controllo stesse addirittura per saltare (mancanza di permessi !), quindi contrariamente a quanto indicato, il dormitorio praticamente non esisteva, lasciamo perdere poi la location stessa, ma è possibile un posto così squallido ?
chi è arrivato probabilmente dopo di noi mi ha detto (ed ho visto delle foto in rete) che loro hanno dormito nella palestra: prob la situazione stava degenerando, e quindi hanno aperto la palestra.
Poi forse per quanto riguarda i rifornimenti veri e propri, sarebbe forse meglio farli tutti a pagamento (ovviamente riducendo la quota di iscrizione), per una maggiore scelta e varietà dei cibi, onestamente in 4 giorni ho mangiato solo pasta al pomodoro e anguria, ho dovuto aspettare il controllo di Deiva, dove c'era un ristorante per cambiare un pò la dieta.
quando sono arrivato io a deiva alle 14 circa siamo riusciti, dopo lunga discussione, ad ottenere un'insalata tonno mozzarella, perché la cucina era chiusa. inoltre dovevano preparare la sala per la sera e quindi dopo un po' hanno addirittura abbassato le serrande. chi è arrivato dopo non ha potuto mangiare nulla.
ma che accordi avevano, mi sono chiesto?
I dormitori a mio avviso devono essere attrezzati in modo adeguato (materassini) non si può chiamare dormitorio per esempio quello di Staffoli, una specie di "teatro" all'aperto, in balia delle zanzare, oppure quello di Casella, una palestra con 2 materassoni da salto in alto (!) i materassini devono essere in un numero adeguato al numero dei partecipanti, ad esempio una disponibilità minima del 10% tanto per fare un numero..
la mancanza di materassini è stata la cosa che più mi ha colpito. ma come si fa? vabbè che si dorme dappertutto, ma dai, come si fa.
su FB il responsabile di staffoli si è scusato, ammettendo precarietà del "dormitorio".
Anche il tema docce deve sempre essere considerato attentamente, spesso senza acqua calda, sporche ecc.!
beh dai, io che rispetto a 4 anni fa sono passato prima, ho trovato una situazione decente: 4 anni fa, arrivando sempre dopo un maggior numero di ciclisti di questa volta, trovavo bagni e docce che facevano senso solo ad avvicinarsi!
Randagio sì ma non barbone !
o-o
 

genannt vince

Scalatore
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Il punto di controllo poi deve essere come promesso, a Deiva doveva esserci ristoro e dormitorio io non ho trovato nulla. Se uno si programma tutta la giornata per arrivare a un controllo pedalando ore e ore evitando anche di fermarsi a cena perché sa che una volta arrivato trova il ristoro non è ammissibile che arrivando in tarda serata non trovi nulla, a determinate ore poi trovare alternative specie per rifocillarsi è impossibile se poi il ristoro successivo è a quasi 100 km vuol dire dover tirare avanti ancora tutta la notte dopo che magari gia si era sfiniti. E vero che c'è scritto "Il randagio se non trova il ristoro se lo inventa", io mi sono sforzato di inventare ma non ne è uscito nulla, si vede che non sono ancora un randagio .
la situazione di deiva è stata veramente scandalosa: io l'ho fatta alle 14, sotto un bel solleone, e mi aspettavano altri 7 km al passo. non poter usufruire di un ristoro, quando questo era indicato e quindi da me programmato, poteva creare dei problemi.
ridicola la situazione presentatasi mentre noi stavamo mangiando: arrivano due tedeschi che non riescono ad ottenere nulla, ci guardavano e non capivano perché noi sì e loro no! la sfortuna li aveva fatti arrivare 10 minuti troppo tardi! ma si può!
Ho infine molto apprezzato il punto di controllo di Valle Ombrosa che non prevedeva il ristoro che invece abbiamo trovato. .
situazioni ottimali ce ne sono state, ovvio, ma troppi buchi nell'organizzazione, che pareva non tener conto del bisogno che avevamo di mangiare e dormire.
Bolsena è stato un altro punto critico, quando sono passato io.
la sensazione di abbandono, dell'arrangiati come sei capace, l'ho provata più di una volta!

l'idea che mi sono fatto, parlando con gli addetti ai ristori, è che l'organizzazione abbia scelto la linea: sono randonneur, si sanno arrangiare, date loro due paste al pomodoro e una fetta d'anguria!

ridiamoci sopra, va la, ora che è passata!
 

EuroToni

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Non credo essere un pappa molle e nemmeno rifiuto il sacrificio se devo portare a termine qualcosa, sono partito carico di peso per fare la corsa in autonomia senza l'uso del bagdrop (per me randonnèe è una corsa in autonomia senza alcun suppporto) leggendo che questa è una randonnèe, dura ma sempre una randonnèe non una extreme o una ultracycling altrimenti non mi sarei iscritto. Sono arrivato a Lugo alle 15.20 e ripartito da Lugo alle 18.00 e già stavano sbaraccando mentre il controllo chiudeva alle 22.30. Io e l'amico Giancarlo che abbiamo proseguito la corsa non ne abbiamo presi nemmeno uno di controlli in orario e questo è stato deleterio, distruttivo, tranne a Dicomano che abbiamo trovato un rubinetto di acqua negli altri controlli era tutto chiuso, siamo stati costretti a cercare dei bar per bere e lavarci alla meno peggio e per fare una doccia cercare degli hotel allungando notevolmente i tempi di percorrenza della corsa. Incredibile ma vero 1200 km. abbandonati in mezzo a strade più da MTB (ma le buche le hanno fatte apposta?) che da bici da corsa con zone fino a Siena senza alcun approvvigionamento idrico e con un traffico a dir poco allucinante (che culo non essere stati razzolati da qualcuno) e senza alcun punto meccanico di supporto a disposizione.
Strano è stato vedere alla partenza molte bici con ciclisti che partivano con una borraccia di acqua e l'altra usata come porta attrezzi senza avere il peso nemmeno di una borsetta e del sotto sella. Come hanno fatto fare 1600 km senza alcun inconveniente? Dove andavano a caricare le batterie per seguire le tracce e per caricare i fanali? Come facevano correre forte in notturna senza prendere nessuna buca? Poi mi hanno detto che tanti superman hanno partecipato a questa 1001M (vedere P.S.).
Quello che mi ha più irritato di questa corsa è stata la risposta che ho ricevuto dal boss dell'organizzazione quando alla domanda quale era il tempo limite di arrivo del lunedì mi ha risposto che erano le 16.00, ci mancavano tre tappe ancora alla domenica sera e con gentilezza chiesi se potevano prolungare di qualcosa l'arrivo visto i disagi che avevamo avuto nel trascorso, una risposta netta e chiara "questa corsa non è mica una put....a che rilascia brevetti facilmente" dovete arrivare entro le 16.00 (.....zzo sono partito dopo due ore di fila in mezzo ad una nube di zanzare alle 21.10 del martedì sera), ma non erano mica 140 ore a disposizione? Non potevo almeno arrivare alle 17.10 che mi spettavano? Siamo arrivati distrutti prima delle 16.00 all'arrivo io e Giancarlo e del bravo ed intelligente organizzatore non c'era traccia e nemmeno c'era qualcosa da mangiare, come due barboni abbiamo elemosinato un panino che alcune persone sono riuscite a trovare in mezzo ai rimasugli e prepararci. Tutti, quando arrivi ti elogiano, complimenti a destra e a manca per quello che hai fatto, per l'impresa che hai portato a termine, ma quale impresa, io corro in bicicletta perché mi piace pedalare e conoscere posti nuovi, un tempo limite devo seguire ma non devo fare una gara, non sono e non voglio essere un eroe ma esigo avere un po più di rispetto.
Sebbene io consideri le randonnèe "amatoriali" un plauso lo faccio lo stesso ai primi arrivati.

P.S. Definizione di randonnèe
Randonnée, divertirsi in bici con una diversa filosofia. In francese, randonnée significa passeggiata/escursione: si tratta quindi di prove senza classifica su distanze lunghissime, ma alla portata di tutti o “quasi”. In alcune viene cronometrato il tempo, ma solo per dare una gratificazione al ciclista che vuole sapere il tempo impiegato su un determinato percorso, ma non esiste mai un vincitore. Il regolamento prevede che il ciclista deve "viaggiare in completa autonomia".
 
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Zonzolo

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Strano è stato vedere alla partenza molte bici con ciclisti che partivano con una borraccia di acqua e l'altra usata come porta attrezzi senza avere il peso nemmeno di una borsetta e del sotto sella. Come hanno fatto fare 1600 km senza alcun inconveniente? Dove andavano a caricare le batterie per seguire le tracce e per caricare i fanali? Come facevano correre forte in notturna senza prendere nessuna buca?

Premetto che non ho mai partecipato alla 1001 miglia anche se qualche rando l'ho conclusa con soddisfazione e conosco un poco l'ambiente.

Una possibile risposta alla domanda è abbastanza ovvia: ci sono persone che partecipano con l'assistenza di un autoveicolo che trasporta tutto quanto può servir loro, come in un ultracycling.
E' regolare? naturalmente no, viaggiare in completa autonomia è un'altra cosa, ma finché in Italia nessuno verrà squalificato per questo...

C'è chi dice "visto che non esiste una classifica e non ci sono premi in denaro, cosa importa a te se altri partecipanti non seguono il regolamento ACP?"

La risposta è banale: l'omologazione ACP di un risultato serve a certificare che è stato ottenuto secondo certe regole (con un certo stile).
Se è possibile ottenerla anche senza rispettare quelle regole viene spontanea la domanda: "a cosa mi serve l'omologazione?".
Inoltre tutti quelli che l'hanno ottenuta potrebbero averla ottenuta più facilmente barando alle regole del gioco, e questo riguarda tutti i partecipanti, non solo i furbetti.
 

Ser pecora

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Una possibile risposta alla domanda è abbastanza ovvia: ci sono persone che partecipano con l'assistenza di un autoveicolo che trasporta tutto quanto può servir loro, come in un ultracycling.

Non è mica proibito...alla PBP basta registrare il veicolo e farlo trovare negli spazi appositi.
Oltre al fatto che realisticamente cosa ti serve per fare 100-150km tra un controllo e l'altro? 40lt di bagagli? E' una cosa abbastanza soggettiva...

Poi ho visto anche io rando in italia con gruppi di gente che si faceva seguire permanentemente dall'auto (rando galetti 2015). Ma anche gente che ha tagliato brutalmente il percorso (in quelle "a petali" è facile)...

Da quello che leggo mi pare che qui il punto sia che per avere quell'organizzazione li tanto vale farne un brevetto permanente (per 10eu e non 100 e passa).
 

EuroToni

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Non è mica proibito...alla PBP basta registrare il veicolo e farlo trovare negli spazi appositi.
Oltre al fatto che realisticamente cosa ti serve per fare 100-150km tra un controllo e l'altro? 40lt di bagagli? E' una cosa abbastanza soggettiva...

Poi ho visto anche io rando in italia con gruppi di gente che si faceva seguire permanentemente dall'auto (rando galetti 2015). Ma anche gente che ha tagliato brutalmente il percorso (in quelle "a petali" è facile)...

Da quello che leggo mi pare che qui il punto sia che per avere quell'organizzazione li tanto vale farne un brevetto permanente (per 10eu e non 100 e passa).

Stessa linea di pensiero o-o
 

Zonzolo

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Non è mica proibito...alla PBP basta registrare il veicolo e farlo trovare negli spazi appositi.

Quello dell'autonomia del randonneur è un bel tema, più volte trattato.
Spero di essere scusato se preciso la mia visione della questione.

Il regolamento ACP dice:

Article 7 : Chaque randonneur doit pourvoir lui-même à tout ce que demande l'accomplissement de son brevet. Aucun service organisé d'entraîneurs, soigneurs, avec voiture suiveuse, n'est autorisé sur le parcours en dehors des points de contrôle. Les participants contrevenant à cet article seront éliminés sans appel.


Poi ci sono anche randonnée, come la "1000 du Sud" (mica pizza e fichi...) che vietano anche la presenza di veicoli nei controlli.

Les participants doivent être en autonomie
L'autonomie fait partie du challenge.
Les véhicules d'assistance sont totalement interdits, sur le parcours et aux lieux de contrôle.
Par respect pour les organisateurs, par respect pour les autres participants, nous vous prions de ne pas enfreindre cette règle.
Toute personne contrevenant à cette règle sera disqualifiée.


Personalmente apprezzo molto l'articolo di Jan Heine e Melinda Lyon pubbilcato sul sito della PBP che descrive uno "stile" nel quale mi ritrovo molto.

"Les randonneurs doivent aussi être autonomes. Même si les voitures suiveuses sont autorisées lors des contrôles – tout simplement car il serait difficile d'imposer une interdiction! - on s'attend à ce que les randonneurs puissent être autonomes, et soient bien préparés pour relever les défis du parcours.

Naturellement, cette philosophie ne s'applique pas seulement à PBP, mais à toutes les randonnées en général. Faites vous plaisir, allez vite si vous aimez le faire, lancez des défis à vous même et aux autres, mais rappelez-vous: ce n'est pas une course!"


Essere autonomi non vuol dire obbligatoriamente partire con 40 kg di bagagli, ma essere in grado di farsi bastare quello (tanto o poco che sia) che si è deciso di portare.
Se ho bisogno di 40 kg di bagagli, ma me li faccio portare da una automobile, secondo me, ho già perso la mia sfida ed ho rinunciato ad una parte del piacere che può darmi una randonnée, che non è una gara ma bensì una sfida personale.

Poi ho visto anche io rando in italia con gruppi di gente che si faceva seguire permanentemente dall'auto (rando galetti 2015). Ma anche gente che ha tagliato brutalmente il percorso (in quelle "a petali" è facile)...

Per la mia poca esperienza, trovare auto/moto che seguono il percorso della rando per fornire assistenza è sempre più comune e i tagli di percorso, anche in quelle senza "petali", sono abbastanza frequenti.
Quando saluti uno al controllo mentre tu stai partendo e poi te lo ritrovi davanti al controllo successivo senza essere mai stato superato...
Comunque, contenti loro... :yoga:
 

Ser pecora

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Quello dell'autonomia del randonneur è un bel tema, più volte trattato.
Spero di essere scusato se preciso la mia visione della questione.

Ma io sono d'accordo. Anche per me l'autonomia è imprescindibile. Io mai ho fatto uso di bagdrop, figurarsi auto al seguito.
Uno dei motivi per cui mai mi sono cimentato nell'ultracycling, pur attirandomi, è proprio quello della vettura obbligatoria al seguito...

Quello che intendevo è che si puo' benissimo fare rando lunghe, in particolare gli over 1000 piu' noti, anche con pochissima roba al seguito. In particolare se si vuole andare veloci.

Questo lo dico non riconoscendomi in niente nella storia del "randagio"...per me le rando non sono per niente andare a caso o con la tenda da campeggio montata sulla bici. In Francia quella roba li la chiamano "cyclocamping".
Idem per l'idiosincrasia verso chi vuole pedalarsela rapidamente o addirittura schifa chi la prende un po' sul lato competizione.
Per chi vuole ricordo ad es. che fanno anche la PBP UAF, con andatura regolata a 22km/h. E tutto il circuito UAF ha quella regola: tutti dietro le capitain a 22km/h. Io piuttosto che farmi anche solo 100km in gruppone con la pace car davanti mi do al biliardo...

Tornando a bomba, quello che per 100 e passa euro credo uno si aspetti è quantomeno un buon servizio di ristoro e supporto, in particolare ai controlli.
Perché se no, per fare il "randagio" a caso almeno me lo faccio gratis.
o-o
 

Fiorenzo 64

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Ma io sono d'accordo. Anche per me l'autonomia è imprescindibile. Io mai ho fatto uso di bagdrop, figurarsi auto al seguito.
Uno dei motivi per cui mai mi sono cimentato nell'ultracycling, pur attirandomi, è proprio quello della vettura obbligatoria al seguito...

Quello che intendevo è che si puo' benissimo fare rando lunghe, in particolare gli over 1000 piu' noti, anche con pochissima roba al seguito. In particolare se si vuole andare veloci.

Questo lo dico non riconoscendomi in niente nella storia del "randagio"...per me le rando non sono per niente andare a caso o con la tenda da campeggio montata sulla bici. In Francia quella roba li la chiamano "cyclocamping".
Idem per l'idiosincrasia verso chi vuole pedalarsela rapidamente o addirittura schifa chi la prende un po' sul lato competizione.
Per chi vuole ricordo ad es. che fanno anche la PBP UAF, con andatura regolata a 22km/h. E tutto il circuito UAF ha quella regola: tutti dietro le capitain a 22km/h. Io piuttosto che farmi anche solo 100km in gruppone con la pace car davanti mi do al biliardo...

Tornando a bomba, quello che per 100 e passa euro credo uno si aspetti è quantomeno un buon servizio di ristoro e supporto, in particolare ai controlli.
Perché se no, per fare il "randagio" a caso almeno me lo faccio gratis.
o-o


Il punto credo sia proprio questo, abbiamo pagato 185 Euro di iscrizione (+20 per opzione bag drop), ma i servizi che abbiamo trovato non sono stati assolutamente commisurati a quanto speso, poi nel regolamento (al contrario di quanto avviene alla PBP) non viene indicato con chiarezza quali sono i servizi inclusi e quali no, a mio avviso questo non è accettabile, a Parigi sai fin da subito cosa è compreso e cosa è a pagamento, così ti puoi regolare a piacimento.
La 1001 se continua con questo modello organizzativo ho paura che farà poca strada, ho visto parecchi concorrenti stranieri abbastanza perplessi e sorpresi che di sicuro ci penseranno 2 volte prima di tornare, io stesso alla seconda partecipazione, benchè il percorso sia molto affascinante, non so se la farò ancora con queste modalità, non ho visto nessun miglioramento rispetto al 2012, anzi !
Fiore
 

Zonzolo

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...quello che per 100 e passa euro credo uno si aspetti è quantomeno un buon servizio di ristoro e supporto, in particolare ai controlli.
Perché se no, per fare il "randagio" a caso almeno me lo faccio gratis.
o-o

Esatto! 185 € di iscrizione sono tanti soldi e purtroppo dopo ogni edizione si leggono gli stessi commenti riguardo ai disservizi nei controlli e sullo stato pessimo di alcune strade.
Nessuno chiede che vengano bitumate apposta per noi (mica siamo il Tour de France!), ma controllarle e cambiare il percorso se le condizioni dell'asfalto sono pessime, questo mi pare normale e dovuto.

Significativo il commento di EuroToni:
"Incredibile ma vero 1200 km. abbandonati in mezzo a strade più da MTB (ma le buche le hanno fatte apposta?) che da bici da corsa con zone fino a Siena senza alcun approvvigionamento idrico e con un traffico a dir poco allucinante (che culo non essere stati razzolati da qualcuno) e senza alcun punto meccanico di supporto a disposizione."

Purtroppo pare che imparare dagli errori commessi per non ripeterli non sia cosa di questi organizzatori.
 

Baracca

Pignone
19 Luglio 2010
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Essendo io il responsabile del controllo di Lugo, rispondo a Eurotoni che cita : "Sono arrivato a Lugo alle 15.20 e ripartito da Lugo alle 18.00 e già stavano sbaraccando mentre il controllo chiudeva alle 22.30."
Vorrei precisare che alle 18.00 forse stavamo smontando alcune panche e tavoli, in quanto ne avevamo montate anche troppe ed inoltre il grosso del gruppo era già passato, quindi bastavano meno tavoli.
Il controllo elettronico è stato chiuso da F. Rigamonti alle 22.15/22.20, dopo che l'ultimo concorrente, arrivato alle 22.00, aveva badgiato. A costui è stato fornito lo stesso servizio (pasta-salsiccia-frutta-acqua) che a coloro che erano arrivati alle 09.30 e che non sono stati fatti ripartire prima delle 10.00, orario di apertura del controllo di Lugo. L'ultimo arrivato, dopo mangiato, ha usufruito della doccia e dopo che si è cambiato l'abbiamo accompagnato alla ricerca di un albergo per la notte e la mattina seguente l'abbiamo portato presso un negozio specializzato in quanto aveva il deragliatore bloccato. Alle 09.00 la bici era pronta e l'interessato è ripartito dirigendosi sul percorso della 1001.
Direi che più di così a Lugo non potevamo fare.
Grazie comunque a tutti.
Alfredo
 

EuroToni

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Essendo io il responsabile del controllo di Lugo, rispondo a Eurotoni che cita : "Sono arrivato a Lugo alle 15.20 e ripartito da Lugo alle 18.00 e già stavano sbaraccando mentre il controllo chiudeva alle 22.30."
Vorrei precisare che alle 18.00 forse stavamo smontando alcune panche e tavoli, in quanto ne avevamo montate anche troppe ed inoltre il grosso del gruppo era già passato, quindi bastavano meno tavoli.
Il controllo elettronico è stato chiuso da F. Rigamonti alle 22.15/22.20, dopo che l'ultimo concorrente, arrivato alle 22.00, aveva badgiato. A costui è stato fornito lo stesso servizio (pasta-salsiccia-frutta-acqua) che a coloro che erano arrivati alle 09.30 e che non sono stati fatti ripartire prima delle 10.00, orario di apertura del controllo di Lugo. L'ultimo arrivato, dopo mangiato, ha usufruito della doccia e dopo che si è cambiato l'abbiamo accompagnato alla ricerca di un albergo per la notte e la mattina seguente l'abbiamo portato presso un negozio specializzato in quanto aveva il deragliatore bloccato. Alle 09.00 la bici era pronta e l'interessato è ripartito dirigendosi sul percorso della 1001.
Direi che più di così a Lugo non potevamo fare.
Grazie comunque a tutti.
Alfredo

Innanzitutto mi scuso se sono stato precipitoso nel giudicare il controllo di Lugo in maniera negativa anche perché a Lugo posso dire che sono stato supportato in tutto, cibo e doccia pertanto complimenti, ma purtroppo non posso desistere nelle lamentele per quanto riguarda gli altri controlli. Come dicevo nel post precedente, anche se un controllo dopo la chiusura non da la possibilità di trovare qualcosa da mangiare, almeno dia la possibilità di trovare un rubinetto di acqua, anche fredda, per bere e rinfrescarsi, questo avrebbe evitato a noi ritardatari, di fermarsi in continuazione a bar, recuperando tempo prezioso e magari ad invogliarti a stringere i denti per recuperare prima, anche perché in certe zone trovare delle fontane per strada era veramente arduo. La maggior parte dei ciclisti come noi ritardatari erano stranieri che non capivano perché ai controlli sebbene fossero in ritardo trovavano tutto chiuso. A mio parere sono stati accorciati troppo i tempi di certi parziali impegnativi lasciando per l'ultima tappa praticamente tutta di pianura ben 16 ore per fare 120 km. conferma è che a Castellania più di venti sono arrivati fuori tempo massimo sebbene poi all'arrivo siano arrivati in tempo, inoltre non capisco perché noi che siamo arrivati all'arrivo dentro il tempo limite delle 140 ore stabilite non abbiamo potuto usufruire di un ristoro alla pari degli altri. In una "randonnèe" internazionale a mio parere la priorità deve essere data all'ospitalità, anche a discapito delle prestazioni e delle classifiche.