ma questa è una mia opinione...
che io straquoto!
ma questa è una mia opinione...
Oggettivamente, secondo me, il non voler far conoscere all'utente finale dove il telaio o la bici è stata prodotta trova origine nell'imbarazzo del presunto costruttore di non saper poi come giustificare i prezzi stratosferici che aa d oggi una bici in carbonio di media gamma ( dai 3000 euro in su). Vorrei proprio sapere quanto costa un telaio di media gamma all'assemblatore finale, sarei proprio curioso.
Occhio cari amici costruttori sempre più gente, anche su questo sito, è stufa di questo andazzo far rimanere nei magazzini le bici perchè invendute è un attimo.
Occhio cari amici costruttori sempre più gente, anche su questo sito, è stufa di questo andazzo far rimanere nei magazzini le bici perchè invendute è un attimo.
Bisogna agire però,finchè si predica bene e si razzola male non si cambia niente.
Se siamo arrivati a questo punto e solo colpa vostra.
Chi è causa del suo mal pinaga se stesso (proverbio adatto al caso specifico!!)
Riportandomi ad un altra discussione. Io agisco, semplicemente, non volendo comprare su catalogo, come tutti i rivenditori, a cui mi sono rivolto, mi "impongono", non compro. Quindi pedalo con la mia vecchia ma fidata compagna di avventure.
no, non dovrebbe essere logico che un ' ipotetica azienda italiana, che ti fa pubblicità utilizzando il marchio made in italy poi sotto sotto faccia produrre in oriente o ovunque vuoi tu. A quel punto dovrebbero dirlo apertamente come fanno alcune aziende più limpide da questo punto di vista... ma questa è una mia opinione...
E' proprio qui che sta il cuore della questione. Benissimo pagare un telaio 3-4000 euro, per chi le vuole spendere. Ma almeno che si tratti veramente di un made in italy, nel senso di prodotto "unico", studiato e costruito nel rispetto della qualità che il made in italy dovrebbe rappresentare. Vale anche per i vestiti, scarpe ect. ect.La fibra di carbonio nella costruzione di telai per biciclette ha rivoluzionato la progettazione, i telaisti italiani si sono trovati spiazzati dall'assalto di multinazionali in grado mettere in produzione mezzi avveniristici in pochissimo tempo.
Penso che ormai il made in Italy dovrebbe specializzarsi nell'altissima gamma e dichiarare apertamente la provenienza orientale degli altri prodotti, limitandosi semmai a brevettare qualche soluzione tecnica interessante da applicare a quest'ultimi giustificandone almeno il marchio.
non capisco che vuoi dire con altissima gamma???La fibra di carbonio nella costruzione di telai per biciclette ha rivoluzionato la progettazione, i telaisti italiani si sono trovati spiazzati dall'assalto di multinazionali in grado mettere in produzione mezzi avveniristici in pochissimo tempo.
Penso che ormai il made in Italy dovrebbe specializzarsi nell'altissima gamma e dichiarare apertamente la provenienza orientale degli altri prodotti, limitandosi semmai a brevettare qualche soluzione tecnica interessante da applicare a quest'ultimi giustificandone almeno il marchio.
Io distinguerei una cosa, oltre al sito della produzione. Chi fa il progetto? A mio parere è la cosa più importante al giorno d'oggi, quando la manodopera non è più un componente fondamentale per la riuscita di un buon telaio come era invece con i telai in acciaio (ed in alluminio).
Perchè i milioni di telai Giant in alu saldati da robot fatti negli anni '90 non erano buoni?
I telai in acciaio ed alu "made in Italy" erano tutti fatti in Italia?
Erano tutti fatti da chi ci metteva le decals sopra?
Il "problema" non è l'arrivo del carbonio, imho, ma di internet, che ha permesso al grande pubblico di "investigare" sui luoghi di provenienza. Creando un problema per le aziende. E per se stessi.
il problema è che con l'avvento di internet la gente ha iniziato a capire che il telaio pagato in italia 2.500 euro costa 400 euro in oriente.