Lunedì scorso rientro da Cesenatico dopo aver fatto il lungo della Novecolli, le gambe sono due pezzi di legno. La bici è sporca, le strade umide, i sali, i pizzini attaccati al telaio con altimetria e tempi. Dopo aver dato una pulitina, decido di fare il " recupero attivo ", vado a passo d' uomo con la sola finalità di far girare le gambe e smaltire un po' la fatica. Fa caldo, sono le 17:30, scelgo una strada larga e poco trafficata ( ce ne sono ancora, per fortuna ). Velocità di crocera 25 km / ora, pedalo all' estrema destra ( non è un riferimento politico ), sento un rombo di un motore che si avvicina, rallenta quando mi affianca e .... vengo lavato da un gavettone . Non riesco subito a realizzare, e poi fa caldo e il liquido ( spero fosse acqua ) era anche fresco, mi dà pure sollievo. Poi il furgoncino si allontana ... Mi era già capitato più di una volta che qualche simpaticone mi lavasse con il liquido dei tergicristalli, ma la bottigliata ( o gavettone , il confine è labile ) è una new - entry. Non mi è minimamente passato per la testa di prendere il numero di targa ( non ce l' avrei nemmeno fatta ) o di covare un sentimento di vendetta, il furgone aveva strumenti e materiali per edilizia, avrei preso una manica di botte dagli occupanti che erano almeno tre. Per dirla tutta, mi hanno fatto una gran pena : ma quanto devono essere frustrate queste persone ? Se avessi saputo prima di questo incontro, avrei potuto consigliare loro un mio caro amico che opera nel campo della psiche umana, profondo conoscitore dei comportamenti umani, uno molto, ma molto bravo ....