Il dilemma che attanaglia un po’ tutti è il tempo da dedicare alle sedute di forza, sia aspecifiche come le alzate in palestra sia un po’ più mirate come le Sfr o ancora più specifiche come la forza dinamica.
Si fa spesso confusione tra forza e potenza, difatti con le Sfr rigorosamente al medio non capisco che forza di eserciti (caso mio, ripetute a 240W, forse esercito 25-28kg sui pedali) o voglia migliorare.
Già in vecchi post del 2011 [MENTION=26550]massa[/MENTION] metteva in discussione questo allenamento, così come la palestra, e condivido appieno.
Ma allora perché vedo, sento, osservo programmi, schede ed amici che fanno forza forza forza (o presunta tale).
C’è chi si carica anche di Pfr (decine di minuti a 75-80rpm all’80% Ftp - almeno sta in Z-I polarizzata), ma per migliorare cosa? Visto che quando andrà al 110% Ftp per 5’ per staccare l’avversario applicherà maggior forza sui pedali per sviluppare data potenza?
Premessa (lunga) fatta, mi domando se ci sia una tendenza da parte dei più preparati ad abbandonare questi schemi magari dedicando quelle sedute (tipicamente invernali) ad attività tecniche specifiche (agilità, spin-up, fast, forza dinamica in salita /pianura, sprint massimali o progressivi, etc.).
Credo che il ciclismo moderno ormai sia tendente a mettere il corridore (in generale) in condizione di applicare la minor forza possibile sui pedali, giocando parecchio sull’agilità, cosa oggi possibile grazie ai tanti rapporti disponibili.
Come fatto per la discussione sull’allenamento polarizzato, abbiamo evidenze scientifiche che giustifichino l’abbandono dei lavori di forza tipicamente detti e classicamente conosciuti?
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