Come ho già riferito in un altra discussione, ho la massima stima per il risultato ottenuto dallo spagnolo, in ragione delle proprie caratteristiche fisiche ed alla luce di un tappa come quella del Gavia-Mortirolo.
Ad ogni modo, è innegabile che questo risultato lasci tantissimi dubbi sulla "integrità" del corridore, ma è pur vero che, come già riferito da tanti, non possiamo negare l'evidenza di un sistema intero che, ahimè, fa un uso più che sistematico del doping.
Un'abitudine che abbraccia vincitori e perdenti, chi arriva primo come chi arriva ultimo. La verità è che anche chi pedale solamente per finire una tappa o una corsa molto probabilmente è dopato.
Parlano per loro cifre e statistiche di performance che poche volte hanno dell'umano. Chi pedala sà quanta fatica costi raggiungere certe performace! Vorrei però aggiungere anche queste considerazioni: oggi doping non sempre vuol dire vittoria. L'uso di sostanze dopanti, il più delle volte, tende a rendere meno evidenti le differenze tra l'uno e l'altro, ma non possono considerarsi una bacchetta magica, capace di traformare il signor nessuno in un campione.
A questo aggiungo che in uno sport dove vige la regola della giungla ( soppravvive il più forte...) e la moneta di scambio sono i contratti, gli stipendi, le sponsorizzazioni ecc..ecc...ed i soldi circolanti sono veramente pochi, rispetto ad altri sport, la pressione psicologica che ti porta ed induce a seguire una determinata strada è enorme. Con questo non giustifico, ma semplicemente pongo il mio punto di vista anche "dall'altra parte".