quando i media fanno finta di non vedere

yuko

Apprendista Velocista
25 Luglio 2005
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2 marzo - QUANDO I "MEDIA" FANNO FINTA DI NON VEDERE. LA MORTE DI WALLAARD E L'AMARO COMMENTO DI IVANO FANINI

ROMA - Muore un giovane ciclista di ventisei anni. I motivi sono ancora oscuri in attesa dell'autopsia, ma, come spesso accade, la tragedia viene subito avvolta da sospetti e ipotesi inquietanti. Tutti sanno a quale "turn over" di farmaci (consentiti e non; ma certamente non fa bene al fisico anche l'abuso di farmaci "consentiti"...) è in genere sottoposto un ciclista, specie se vuole emergere. Ma tutto questo non ci consente di dire matematicamente che Tizio è morto perchè ha abusato di farmaci o Caio perchè si è dopato come un cavallo. Non lo possiamo dire. E, probabilmente, neanche l'autopsia ci aiuterà dissolvere i dubbi. Come è già accaduto in altri casi. Una cosa, però deve essere sottolineata: l'assoluta insensibilità e "impermeabilità" dell'ambiente alla notizia. Come se parlare di questi drammi non fosse quanto meno uno strumento di deterrenza; per cercare che magari in futuro certe tragiche coincidenze non si verifichino più. Ebbene: qui dappresso riportiamo alcune note che sulla vicenda si è sentito di esprimere Ivano Fanini. Un personaggio aborrito nel ciclismo proprio perchè da anni, ormai, si è schierato nettamente contro quelle pratiche che sono la causa principale delle tragedie che da qualche tempo in qua colpiscono il ciclismo. Sono tante, troppe le morti improvvise per non cercare di capire più a fondo. Dal 2.000: Zanette (33 anni), un dilettante sedicenne deceduto in corsa, il francese Salanson (23) lo spagnolo Jimenez e Pantani (quest'ultimi per overdose di cocaina: là dove dal doping alla droga il passaggio è quasi inavvertito), l'ex campione del mondo Knetemann (53); nel giugno scorso il povero Galletti e adesso questo 26enne sulla cui disponibilità a "scommettere" forte sul ciclismo nessuno nutriva dubbi. Dopo anni di limbo negli elite aveva finalmente avuto un contratto fra i pro. Ma nelle gare di esordio un fastidioso e imprevisto problema alla schiena ne aveva frenato le speranze. Si può continuare a morire così, senza che nessuno si chieda perchè; senza che nessuno cerchi di sapere con certezza perchè? Magari con l'umile scopo di evitare che altri incorrano nella stessa disgraziata sorte? Si può continuare a morire così senza che i "media" segnalino in qualche modo la gravità del problema? Qui non si tratta di cercare alibi e/o scuse. Vorremo sapere perchè. Senza infingimenti. Senza frettolose e approssimate archiviazioni. Ma come fare se neppure l'Ansa, l'agenzia "madre" di tutte le notizie, trova spazio per sottolineare la gravità di questo fatto? Al breve flash dell'altro giorno aveva fatto seguito - a quanto ci risulta - un commento di Ivano Fanini, che mette a nudo alcuni importanti aspetti della questione ciclismo-abuso di farmaci e oltre. Alle 21 del 2 marzo (il tempo utile perchè potesse essere ripresa dai giornali del giorno dopo) tale commento alla notizia (che riportiamo qui sotto integralmente) non era ancora stato battuto. Fa male parlare di morti nel ciclismo, evidentemente. Disturba i padroni del vapore che pensano solo a spremere il business, non importa quello che succeda. L'uomo non conta. La vita umana non conta. Il perchè un 26enne muore così inspiegabilmente non conta. Siamo alla legge della jungla ovvero la legge del denaro. Ma si può mai parlare di valori in uno sport siffatto? Ecco qui di seguito il commento di Fanini:

Siamo ad inizio di stagione, è passato soltanto un mese di gare e già dobbiamo assistere all'ennesima tragedia. La morte dell’ex campione olandese Arno Wallaard mi lascia veramente impietrito. E' fin troppo facile nel ciclismo fare l'equazione morte-doping. Non voglio farla, anche se sono convinto che in questi anni di cosiddetta "lotta al doping" ben poco è cambiato e il doping nello sport continua in barba ai controlli. MI chiedo semplicemente come sia possibile per un ragazzo di ventisei anni, forte, sano, nel fior fiore della vita e con già un palmarès di vittorie in carriera di tutto rispetto, morire così. E’ assurdo, semplicemente assurdo, se solo si pensa alla quantità di controlli e di test cui "a tutela della salute" è sottoposto un professionista. Evidentemente cìè qualcosa che non funziona. Questa è una situazione drammatica che si fa più grave di giorno in giorno e nessuno dà risposte concrete, nessuno fa realmente qualcosa affinché avvenimenti di questo genere non accadano più.
E’ vero che non si può fuggire dalla morte, ma che questa colpisca un atleta così giovane e controllato periodicamente dai medici delle società e delle varie federazioni, mi lascia decisamente perplesso e amareggiato. Credo sia doveroso che le ragioni di questo decesso siano chiarite quanto prima. Va fatta chiarezza, perché questi ragazzi che già rischiano la vita giornalmente sulle strade non la debbano rischiare anche a casa per altre cause. Dobbiamo parlarne più possibile, analizzare i motivi; non dobbiamo lasciare che tutto passi inosservato. Adesso io sarò nuovamente criticato per questo mio intervento ma non riesco a stare zitto. Prima di essere il presidente di un gruppo ciclistico sono un padre e se penso a ciò che continua ad accadere in questo sport mi viene da piangere. Anche se sarebbe comunque una magra consolazione, spero che l’autopsia ci confermi che non si tratta di nuovo caso di doping, perché se così non fosse dovrebbero tutti avere il coraggio di uscire dall’omertà, proprio come ho fatto io in questi anni, e ribellarsi a questo sistema, diventato oggi troppo esasperato e distruttivo per la salute degli atleti. Ci sono troppi personaggi che ancora si nascondono dietro la maschera dell’ipocrisia, mi riferisco soprattutto a quelli che avrebbero il potere di cambiare le cose. Invece di tutto si fa business, si strumentalizza la vita e la salute degli atleti con percorsi massacranti e con calendari che vanno da gennaio a dicembre.
Nonostante tutti siano consci della realtà, si va avanti senza remore ed ogni anno siamo costretti ad assistere a giovani atleti che muoiono e al dolore di famiglie distrutte che poi nascondono i veri motivi di queste morti. Sono anni che combatto contro tutto e tutti affinché si ritrovi la voglia di uno sport vero e pulito, e non per lo spettacolo (che sicuramente sarebbe anche più bello ed i campioni che oggi vincono vincerebbero ugualmente), ma per la salute di questa disciplina sportiva. Purtroppo quando ci si trova davanti a tristi eventi come questo o ad atleti che solo dopo un mese di gara vengono fermati per ematocrito alto si capisce che c’è molto su cui lavorare. Inoltre, siamo solo all’inizio del 2006 e già una decina di atleti sono stati fermati per livelli ematici troppo alti. Questa situazione è grave quasi quanto la terribile morte di Wallaard.
Lo dico perché come non è possibile morire così a ventisei anni è altrettanto impossibile vedere atleti che continuano senza paura a fare uso di certe sostanze dopotutto ciò a cui rischiano di andare incontro e di cui sono pienamente consapevoli. La colpa è di chi sta ai vertici, che ha fissato il limite di ematocrito al 50%, una regola che consente di doparsi fino a quel limite come se fosse meno rischioso. Poi, in caso si vada oltre ti danno 15 giorni di sospensione e tutto ricomincia da capo. Questo è ridicolo, soprattutto è ridicolo leggere sui giornali che il portavoce della squadra dello spagnolo Serrano (l’ultimo fermato alla Vuelta Murcia) ha dichiarato che il suo corridore non ha mai superato i limiti di ematocrito, come dire…da 40 a 50 possiamo fare uso di epo tanto è consentito. Continuare a coprire queste situazioni è semplicemente vergognoso anche perché non traspare la volontà di far fronte a questo problema di salute. Non ho altro da aggiungere se non che invece di sospendere per due settimane l’UCI dovrebbe subito infliggere squalifiche di due anni. Così si che comincerebbero a cambiare le cose.
 

Ser pecora

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Personalmente trovo questo articolo pieno della solita retorica di cui ormai non ce ne si fa più niente...anzi serve giusto a scrivere articoli come questo.
Invece di fare insinuazioni sui morti perchè i media non parlano dei fatti dei vivi? Filip Meiraeghe sta per tornare a correre ad esempio, ai media interessa? ed a Fanini?
 

lollo

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Ser pecora ha scritto:
Personalmente trovo questo articolo pieno della solita retorica di cui ormai non ce ne si fa più niente...anzi serve giusto a scrivere articoli come questo.
Invece di fare insinuazioni sui morti perchè i media non parlano dei fatti dei vivi? Filip Meiraeghe sta per tornare a correre ad esempio, ai media interessa? ed a Fanini?

Corre da un bel po' a dire il vero.

Almeno... lui non è stato ipocrita ed ha ammesso di essersi dopato come un cavallo per vincere
 

crock

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lollo ha scritto:
Ser pecora ha scritto:
Personalmente trovo questo articolo pieno della solita retorica di cui ormai non ce ne si fa più niente...anzi serve giusto a scrivere articoli come questo.
Invece di fare insinuazioni sui morti perchè i media non parlano dei fatti dei vivi? Filip Meiraeghe sta per tornare a correre ad esempio, ai media interessa? ed a Fanini?

Corre da un bel po' a dire il vero.

Almeno... lui non è stato ipocrita ed ha ammesso di essersi dopato come un cavallo per vincere

la sua squalifica di 2 anni da parte dell'uci termina a giorni. Lui ha ammesso di essersi dopato per vincere perchè gli serviva come svolta nella propria carriera, però non ha ammesso di aver vinto da dopato...:roll:
 

straker

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Il doping purtroppo esiste quindi non fraintedete quello che dirò.
Siamo sicuri di coinvolgere una persona morta, con l'immenso dolore che accompagna una famiglia che sente in giro che suo figlio è morto per doping ?
Il doping va combattuto fino alla fine delle sue possibilità ma non aspettiamo un caso di morte per sollevare il problema e poi non pensarci più.

Le federazioni nazionali e UCI deve fare qualcosa ora, domani e per sempre !
 
?

...

Guest
yuko ha scritto:
... e Pantani (quest'ultimi per overdose di cocaina: là dove dal doping alla droga il passaggio è quasi inavvertito)...

immagino che questo articolo sia stato scritto da capodacqua... è da tempo che spara ca**ate...e soprattutto è da tempo che infanga il nome di Pantani... :twisted:
 

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atsic ha scritto:
yuko ha scritto:
... e Pantani (quest'ultimi per overdose di cocaina: là dove dal doping alla droga il passaggio è quasi inavvertito)...

immagino che questo articolo sia stato scritto da capodacqua... è da tempo che spara ca**ate...e soprattutto è da tempo che infanga il nome di Pantani... :twisted:

che marco facesse un uso smodato di cocaina (e avesse trascinato per un po' di tempo anche la sua fidanzata danese Christina Jonsson, non è infangare, è verità.
che capodacqua sia eccessivamente duro con un corridore che si atteneva alle regole non scritte che c'erano fra i pro in quegli anni, anche questo è vero.
certo che marco in quegli anni ha stravinto, e probabilmente se si fosse accontentato un po' lasciando una fetta di torta anche agli altri non sarebbe successo quel che è successo quel maledetto 5 giugno 1999.
 
?

...

Guest
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atsic ha scritto:
yuko ha scritto:
... e Pantani (quest'ultimi per overdose di cocaina: là dove dal doping alla droga il passaggio è quasi inavvertito)...

immagino che questo articolo sia stato scritto da capodacqua... è da tempo che spara ca**ate...e soprattutto è da tempo che infanga il nome di Pantani... :twisted:

che marco facesse un uso smodato di cocaina (e avesse trascinato per un po' di tempo anche la sua fidanzata danese Christina Jonsson, non è infangare, è verità.
che capodacqua sia eccessivamente duro con un corridore che si atteneva alle regole non scritte che c'erano fra i pro in quegli anni, anche questo è vero.
certo che marco in quegli anni ha stravinto, e probabilmente se si fosse accontentato un po' lasciando una fetta di torta anche agli altri non sarebbe successo quel che è successo quel maledetto 5 giugno 1999.

si ma che bisogno c'è di continuare ad infierire anche dopo che è morto?
 

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atsic ha scritto:
si ma che bisogno c'è di continuare ad infierire anche dopo che è morto?

infierire è una cazzata. scrivere sui fatti è diverso. si può fare. secondo me il sig. capodacqua non si limita a scrivere sui fatti, infierisce. ciò non toglie che i fatti, quel valore di ematocrito alto al controllo di Madonna di Campiglio, il suo continuo ricorso alla droga negli anni seguenti fino ad entrare in un tunnel dal quale non è più uscito siano fatti oggettivi. la triste storia di un ragazzo con un cuore grande ma con una forza d'animo non all'altezza della sua immensa classe sui pedali.
 
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...

Guest
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atsic ha scritto:
si ma che bisogno c'è di continuare ad infierire anche dopo che è morto?

infierire è una cazzata. scrivere sui fatti è diverso. si può fare. secondo me il sig. capodacqua non si limita a scrivere sui fatti, infierisce. ciò non toglie che i fatti, quel valore di ematocrito alto al controllo di Madonna di Campiglio, il suo continuo ricorso alla droga negli anni seguenti fino ad entrare in un tunnel dal quale non è più uscito siano fatti oggettivi. la triste storia di un ragazzo con un cuore grande ma con una forza d'animo non all'altezza della sua immensa classe sui pedali.

meglio che non discutiamo su quello che è successo perchè il sig. capodacqua imho non c'ha capito un ca**o nemmeno lui e come lui la stragrande maggioranza delle persone. Io non penso di essere il possessore della verità assoluta ma ho più di un sospetto che dietro a quel 5 giugno 1999 c'è molto di più di quello che hanno buttato fuori i giornali, ovviamente a favore di Marco.

Fatto sta che siamo daccordo che infiersce e per me questo è un attegiamento da uomo da quattro soldi, soprattutto quando te la prendi con una persona che, purtroppo per noi, non c'è più.

Combina na mer*a Pantani e poi osanna Armstrong... :twisted:
 

ridley

Gregario
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atsic ha scritto:
si ma che bisogno c'è di continuare ad infierire anche dopo che è morto?

infierire è una cazzata. scrivere sui fatti è diverso. si può fare. secondo me il sig. capodacqua non si limita a scrivere sui fatti, infierisce. ciò non toglie che i fatti, quel valore di ematocrito alto al controllo di Madonna di Campiglio, il suo continuo ricorso alla droga negli anni seguenti fino ad entrare in un tunnel dal quale non è più uscito siano fatti oggettivi. la triste storia di un ragazzo con un cuore grande ma con una forza d'animo non all'altezza della sua immensa classe sui pedali.

Eri presente quando hanno eseguito i controlli al sangue di Marco Pantani? Sei conscio del fatto che i controlli non sono avvenuti secondo gli standard naturali e che fin da subito il pirata e tutto lo staff della Mercatone Uno fece presente la cosa?

Mi dici se Pantani è stato fermato per valori anomali o perchè effettivamente beccato dopato?
 

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ridley ha scritto:
Eri presente quando hanno eseguito i controlli al sangue di Marco Pantani? Sei conscio del fatto che i controlli non sono avvenuti secondo gli standard naturali e che fin da subito il pirata e tutto lo staff della Mercatone Uno fece presente la cosa?

Mi dici se Pantani è stato fermato per valori anomali o perchè effettivamente beccato dopato?

hai ragione, non ero presente e sono conscio che la Mercatone si è lamentata dei controlli effettuati. ma non si può neppure dire il contrario, probabilmente la verità la sanno in pochi.
che marco andasse come un treno quell'anno era fuori di ogni dubbio, ma ci sono tanti misteri.
 

ridley

Gregario
24 Febbraio 2006
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Su questo siamo pienamente daccordo, ma nessuno ha la possibilità di dire il perchè andasse cosi forte, anche su Armstrong ci sono stati e ci sono tuttora dei forti dubbi, ma lui ha detto chiaramente: venite con me a Novembre e Dicembre e controllate un pò come mi alleno.

Non so tu, io ho praticato ciclismo a livelli mai amatoriali (domenica prossima per problemi fisici e dopo un lungo periodo di inattività farò l'esordio tra gli amatori), e gli anni in cui sono andato più forte, sono coincisi con gli anni in cui ho fatto sacrifici sopratutto invernali.

Poi ovviamente ha il suo parere, non voglio portare la gente a pensare ciò che penso io, però permettimi di trovare squallido e ridicolo l'attaccare chi non può difendersi, ma per "vendere" si fa questo ed altro.
 

giumbi#babio

Velocista
15 Novembre 2004
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SIENA
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So già che è un discorso che non vi paicerà.
In occasione dell’ulteriore, ennesimo capitolo di questa sconfortante storia, oppressa dall’inquietante cappa di omertà che ammorba questo mondo, ho preferito non ripetere ciò che ebbi a dire in occasione della penultima tragedia, mica tanto lontana, che colpì il povero Galletti, visto quanti furono coloro i quali, al solito !, si sentirono in dovere di saltarmi alla gola.
Ma se a tutti coloro che me ne dissero di cotte e di crude appare normale e scontato che ragazzi di 20/30, iperconrollati, , iperseguiti, iperanalizzati, continuino a morire come mosche ( ditemi se esiste un qualunque altro sport con una simile percentuale di decessi ! ), proseguiamo pure su questa strada.

Ed ora mi rivolgo a chi ha figli; solo a loro perchè per gli altri è un discorso troppo ipotetico e distante perchè possano dare una risposta con cognizione di causa.
Se vostro figlio decidesse di correre in bdc, sareste contenti di darlo, a cuor leggero, in mano a certi " preparatori " che frequentano l'ambiente ?

P.S.
Mi ero ripromesso di stare zitto ma non ce l'ho fatta.
Ora spernacchiatemi pure.
 

fabulous

Apprendista Scalatore
18 Novembre 2005
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Brianza
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Colnago V3 RS
New ha scritto:
che marco facesse un uso smodato di cocaina (e avesse trascinato per un po' di tempo anche la sua fidanzata danese Christina Jonsson, non è infangare, è verità.

E questo è vero, ma dire, come dice Capodaqua "Jimenez e Pantani (quest'ultimi per overdose di cocaina: là dove dal doping alla droga il passaggio è quasi inavvertito)" mi sembra veramente un'affermazione indegna e spregevole.
 

ridley

Gregario
24 Febbraio 2006
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giumbi#babio ha scritto:
So già che è un discorso che non vi paicerà.
In occasione dell’ulteriore, ennesimo capitolo di questa sconfortante storia, oppressa dall’inquietante cappa di omertà che ammorba questo mondo, ho preferito non ripetere ciò che ebbi a dire in occasione della penultima tragedia, mica tanto lontana, che colpì il povero Galletti, visto quanti furono coloro i quali, al solito !, si sentirono in dovere di saltarmi alla gola.
Ma se a tutti coloro che me ne dissero di cotte e di crude appare normale e scontato che ragazzi di 20/30, iperconrollati, , iperseguiti, iperanalizzati, continuino a morire come mosche ( ditemi se esiste un qualunque altro sport con una simile percentuale di decessi ! ), proseguiamo pure su questa strada.

Ed ora mi rivolgo a chi ha figli; solo a loro perchè per gli altri è un discorso troppo ipotetico e distante perchè possano dare una risposta con cognizione di causa.
Se vostro figlio decidesse di correre in bdc, sareste contenti di darlo, a cuor leggero, in mano a certi " preparatori " che frequentano l'ambiente ?

P.S.
Mi ero ripromesso di stare zitto ma non ce l'ho fatta.
Ora spernacchiatemi pure.

L'altro giorno è morto un mio vicino di 19 anni figlio di un cardiologo, non praticava ciclismo e non faceva uso di farmaci. Nessun ha alzato un polverone, è successo, sono cose che capitano, purtroppo basta poco ed anche ai supercontrollati può succedere.
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
travaglio e capodacqua su l'espresso febbraio 2004 avevano scritto che a pantani la cocaina serviva perché con tutto l'epo che aveva preso non si reggeva in piedi.
la tesi è strampalata ma nessuno dei due ha mai fatto ammenda. ne convengo che la pensano ancora così.
liberi di farlo. io intanto aspetto ancora la bibliografia scientifica che corrobori tale strampalata tesi (che fesso che sono).
il sospetto (fondato visto il giornale su cui è stato scritto) è che sia il solito discorso da quattro schei che si fa al bar dopo una paio di ombre.

p.s. capodacqua aveva insinuato anche che il malore di basso al giro avesse cause poco chiare, leggasi doping. prove riportate dal capodacqua? zero come sempre. solo che insinuare e meglio che fottere. ci sono pure i gonzi che ti portano in trionfo. la tua categoria (quella dei giornalisti) ti cataloga come "giornalista coraggioso".
che poi sia plausibile che basso sia stato male per i c.azzi suoi non frega più un cazz.o a nessuno: l'insinuazione del giornalista coraggioso ti ha marchiato come una vacca.