Ser pecora ha scritto:
BushBoy ha scritto:
http://www.velonews.com/news/fea/7047.0.html
un mio amico di Austin, grande appassionato e praticante di BdC, grande amico e tifoso a sua volta di Zabriskie, (mi) scrive commentando ...
"...the fact that they stand in front of the camera and lie about it to their nation and the world is what really irks me to no end.
The travesty will be when they finally figure out LA's charade; the losers
will not be so much cycling and its fans, but all the cancer survivors that
believed him to be some sort of a superhuman god!"
Aggiungerei anche la vergogna della maggioranza dei giornalisti che non riesce a fare delle domande decenti a queste persone.
Sarebbe credo veramente il modo giusto per far capire innanzitutto a chi il doping lo assume, quale sia il "nocciolo" della questione.
vero, verissimo
tanto per fare nomi e cognomi:
adriano de zan prima e bulbarelli adesso
spesso durante le telecronache se ne uscivano con frasi del tipo:
tizio è stato coinvolto in un caso di doping, ma poi è stato prosciolto da ogni accusa e, quindi, adesso siamo tutti contenti per lui, che è stato lavato da questa macchia
sappiamo tutti benissimo che il doping è come i furti in appartamento: una percentuale insignificante viene scoperta ed una ancor più insignificante viene alla fine realmente sanzionata
per un esperto di ciclismo, sentire frasi come quelle sopra riportate suona come colossale presa per il
ma è chiaro: tutti quelli che mangiano col ciclismo, tendono ad evitare di sputare nel piatto in cui mangiano (che è, mi sembra, la frase che nardello
ha detto a simeoni)
però mi chiedo: i commentatori tv non hanno praticamente concorrenza, perchè sono sempre stati in numero veramente esiguo
quindi, credo, non rischiano il posto (altrimenti, dopo decenni dezaniani
, avrebbero partorito qualcosa di meglio di bulbarelli)
cosa li spinge a diventare servi del sistema, quando invece potrebbero ergersi a protagonisti?