I professionisti sono professionisti, seguono regole diverse. Del resto una selezione basata anche su criteri economici c'è sempre esistita, come per il doping, ma anche per i preparatori, gli allenatori, i mezzi tecnici, ecc.....
Mi parrebbe anomalo un ragionamento che tende ad abbattere i criteri di sicurezza per garantire bici a basso peso a tutti (pro o non pro). La ricerca e lo sviluppo si paga.
Le regole UCI (stavamo parlando di quelle) valgono per i pro, e non mi sembra cosi anomalo garantire, per quanto concerne l'UCI, una situazione di base omogenea per quanto riguarda i mezzi o gli
attrezzi.
E guarda caso la ricerca e sviluppo si fa, ma la contestata regola del peso minimo intanto ha salvaguardato almeno questo aspetto. Altrimenti c'è da giurarci che le squadre più danarose utilizzerebbero bici molto più leggere delle squadrette.
E lo stesso è successo con la regola del 3:1 o dei dimensionamenti. Negli anni '90 ha limitato quella che stava diventando lo stradominio in certi eventi delle federazioni più ricche.
Ed anche "le preparazioni" sono regolate, tant'è che le squadre più ricche si sono dovute accontentare di ricercare i "marginal gains", visto che i
major gains sono proibiti.
