Cosa fare perché ogni uscita non sia una scommessa con il destino?

Angelo.2701

Apprendista Scalatore
5 Febbraio 2008
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Verona
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Sconvolto dalla morte del povero Michele Scarponi mi trovo a riflettere che ogni volta che usciamo mettiamo a rischio la nostra vita! Strade in condizioni pietose e automobilisti distratti (nella migliore delle ipotesi) fanno sì che l'incidente sia sempre lì dietro l'angolo. Per quanto mi riguarda cerco di essere prudente e, ad esempio, non dò mai per scontato che gli automobilisti mi vedano e, quando ne ho diritto, mi diano la precedenza ma, nonostante ciò, negli ultimi tempi sono stato vittima di 3 incidenti che non sono riuscito ad evitare ed in cui solo la mia prudenza e forse la fortuna ha evitato conseguenze peggiori!
Nella maggior parte dei paesi civili i ciclisti sono tutelati con strutture e normative adeguate, esistono reti di piste ciclabili degne di questo nome ed il codice della strada dà al ciclista diritti che noi nemmeno ci sognamo, come in Olanda dove il ciclista proprio perché soggetto debole in caso di incidente ha quasi sempre ragione.
Perché da noi non esiste un movimento che faccia le adeguate pressioni nelle sedi competenti perché vengano realizzate le strutture ed adeguate le normative modificando il Codice della Strada così che ogni nostra uscita non sia una scommessa con il destino?
 
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balance

Apprendista Passista
12 Settembre 2011
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biomeccanica
Purtroppo ci siamo scelti uno sport rischioso. Questo è. Le ciclabili, specialmente in città e zone limitrofe sono dei trappoloni molto più pericolosi delle strade stesse. Quello che si dovrebbe fare è rimettere in ordine le strade che in alcuni casi (spesso) andrebbero percorse in MTB. Incidenti ve ne sono ovunque , anche nel famigerato nord Europa, certo c'è più rispetto per il ciclista in genere, ma purtroppo esiti mortali o quasi si verificano anche li.
 

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
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Purtroppo sugli elementi esterni possiamo agire poco, ma possiamo agire su noi stessi. Innanzitutto ricordarsi che le strade sono aperte al traffico, non gareggiamo tra di​ noi sbandando! Vestiamo abbigliamento visibile, adesso va di moda quello mimetico! Montiamo luci anteriori e posteriori, ce ne sono di piccole, leggere e esteticamente accettabili. Ricordiamoci sempre che anche se abbiamo ragione la peggio l'abbiamo noi, l'orgoglio lasciamolo a casa ed apriamo bene gli occhi. Pensiamo ad una bella gravel per percorrere strade magari mal messe, addirittura sterrate, ma non percorse da traffico intenso.
 

CLICK17

Passista
21 Settembre 2008
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Scegliere strade più sicure ? A volte sono quelle più pericolose , perché meno controllate.
Che poi , i controlli si limitano a qualche autovelox remunerativo e gli incidenti accadono quasi sempre per mancata precedenza.
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Colnago C60
Io credo che se pensassimo a tutte le volte che rischiamo la vita sulle strade,ci chiuderemmo in casa e non usciremmo più...
Godiamoci questo sport per le gioie che ci regala...il rischio c'è,ma non si può smettere di fare ciò che ci piace perchè è rischioso...bisogna essere più prudenti possibile,non prendere rischi inutili in discesa o quando ci troviamo su strade trafficate...ma se pensiamo al povero Scarponi quante volte ha rischiato la vita in gara,sempre al limite...e poi ha trovato la morte sulla strada di casa sua mentre usciva per una sgambata, su una strada dove probabilmente passano 4 automobili all'ora.
Se penso a me, vivo le giornate sullo scooter e passo il mio tempo libero in bici...
L'unico pensiero che ho è che Dio me la mandi buona,ma non posso smettere di lavorare o di fare ciò che mi piace nel mio tempo libero,perchè è rischioso.
 

symple

Novellino
4 Marzo 2017
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si
Io vedo molti ciclisti attraversare gli incroci non avendone la precedenza!
Io vedo molti ciclisti non fermarsi agli stop e passare con i semafori rossi!
Io vedo molti ciclisti attrraversare i binari del treno con le sbarre abbassate!
La prestazione va ricercata nelle GF o nelle gare su circuito,si possono fare buoni allenamenti senza mettere a repentaglio la propria vita senza dover necessariamente dimostrare a se stessi e a chi ti segue su Strava che sei forte.
Ammetto che un tempo mi comportavo allo stesso modo,ora ho cambiato il mio modo di allenarmi ecchisenefrega se invece dei 34,finisco il giro a 28 di media oraria!La cosa importante è di essermi divertito,e allenato.Molte volte,ce le andiamo a cercare,e purtroppo molte volte siamo vittime di persone incoscenti e distratte ma fa parte del gioco.Siamo in tanti che pedaliamo e i 250 morti all'anno,fanno parte della negativa statistica
 

Lightwave

Scalatore
26 Luglio 2013
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B'Twin Triban 5
Sconvolto dalla morte del povero Michele Scarponi mi trovo a riflettere che ogni volta che usciamo mettiamo a rischio la nostra vita! Strade in condizioni pietose e automobilisti distratti (nella migliore delle ipotesi) fanno sì che l'incidente sia sempre lì dietro l'angolo. Per quanto mi riguarda cerco di essere prudente e, ad esempio, non dò mai per scontato che gli automobilisti mi vedano e, quando ne ho diritto, mi diano la precedenza ma, nonostante ciò, negli ultimi tempi sono stato vittima di 3 incidenti che non sono riuscito ad evitare ed in cui solo la mia prudenza e forse la fortuna ha evitato conseguenze peggiori!
Nella maggior parte dei paesi civili i ciclisti sono tutelati con strutture e normative adeguate, esistono reti di piste ciclabili degne di questo nome ed il codice della strada dà al ciclista diritti che noi nemmeno ci sognamo, come in Olanda dove il ciclista proprio perché soggetto debole in caso di incidente ha quasi sempre ragione.
Perché da noi non esiste un movimento che faccia le adeguate pressioni nelle sedi competenti perché vengano realizzate le strutture ed adeguate le normative modificando il Codice della Strada così che ogni nostra uscita non sia una scommessa con il destino?

Servirebbe forse una presa di coscienza collettiva, movimentata da tutti gli organi di informazione e non solo le solite tabelline sul numero di morti solo quando muore qualcuno. Anche perché ne muiono tanti ma tantissimi sono coinvolti in incidenti, sono davvero un'enormità.
 

routa bucata

Cronoman
13 Marzo 2017
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nessuna
Scusate ragazzi ma io batto il chiedo anche sui ciclisti (mi definisco ciclista indegnamente), io vedo troppi comportamenti sbarazzini (e li definisco cosi per non usare termini provocatori non idonei in queste giornate) soprattutto in città e non solo.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
Servirebbe forse una presa di coscienza collettiva, movimentata da tutti gli organi di informazione e non solo le solite tabelline sul numero di morti solo quando muore qualcuno. Anche perché ne muiono tanti ma tantissimi sono coinvolti in incidenti, sono davvero un'enormità.

Condivido ed aggiungo che oltre alla presa di coscienza sarebbe utile che cambi la mentalità di chi guida mezzi oltre i 20 kg e per fare questo è costretto a frequentare corsi dove si impara di tutto fuorchè la civiltà e il rispetto.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
Scusate ragazzi ma io batto il chiedo anche sui ciclisti (mi definisco ciclista indegnamente), io vedo troppi comportamenti sbarazzini (e li definisco cosi per non usare termini provocatori non idonei in queste giornate) soprattutto in città e non solo.

Il ciclista medio oltre che fare lo smargiasso quando si trova in compagnia dovrebbe considerare che è cmq il più esposto e utile sarebbe se si imponesse di volare basso onde evitare di esasperare ulteriormente i già critici animi dei vari conducenti di veicoli che per forza di cose incrocia durante le sue uscite... che ci piaccia o meno spesso rappresentiamo un intralcio al normale scorrimento del traffico, forse e ribadisco forse riusciremmo a stemperare quel senso di sfida che spesso si intravede per le nostre strade.
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Colnago C60
Ti racconto questo. Macchine incolonnate (ferme) sia nella corsia di destra che di sinistra e ciclista che passa in mezzo a queste due file sulla linea di mezzeria (classico, lo facciamo tutti), a un certo punto un'automobilista apre la portiera (evidentemente senza guardare) proprio mentre sta sopraggiungendo il ciclista e il ciclista cade per terra, nulla di grave per fortuna. Istintivamente verrebbe da dire che la colpa e' dell'automobilista ma invece e' del ciclista perché l'automobilista non aveva nessun obbligo di guardare nello specchietto prima di aprire la portiera visto che in quella situazione non doveva esserci nessuno a percorrere la mezzeria.

Domanda secca. Chi di voi quando c'e' un'incolonnamento si ferma in coda alle macchine? Risposta, nessuno (a parte il sottoscritto), tutti vi mettete a superarle o invadendo l'altra corsia o zigzagando tra le auto o facendo altro ancora e ripeto, il 100% dei ciclisti fa cosi invece non si fa.

Io non le apro le portiere a ----- senza guardare,nemmeno quando ho la macchina parcheggiata...se tu pensi che sia ragionevole farlo, allora vai in giro ad abbattere ciclisti, motociclisti e pedoni...intanto hai ragione...ma che ragionamento è il tuo...?
Muoiono 250 ciclisti all'anno e adesso la colpa è la nostra...invece chi apre le portiere senza guardare è un intelligentone...
Ma per piacere...
 

Alro

Apprendista Velocista
23 Settembre 2012
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Stoccolma (Svezia)
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Bianchi Oltre XR4
...
Nella maggior parte dei paesi civili i ciclisti sono tutelati con strutture e normative adeguate, esistono reti di piste ciclabili degne di questo nome ed il codice della strada dà al ciclista diritti che noi nemmeno ci sognamo, come in Olanda dove il ciclista proprio perché soggetto debole in caso di incidente ha quasi sempre ragione.
Perché da noi non esiste un movimento che faccia le adeguate pressioni nelle sedi competenti perché vengano realizzate le strutture ed adeguate le normative modificando il Codice della Strada così che ogni nostra uscita non sia una scommessa con il destino?

Da quando evito le piste ciclabili qui in Svezia ho rischiato molti meno incidenti.
Il problema e' come si fanno le ciclabili... troppo spesso qui in zone abitate sono ricavate dai marciapiedi con tutti i rischi di trovarci quello che ci cammina in mezzo e magari con le cuffie per la musica, oppure chi porta il cane a spasso (magari andando in bici), quelli con il passeggino fermi a chiacchierare o quelli che ci insegnano ai figli ad andare in bici, quelli che ci vanno con i pattini da sci di fondo e non riescono a frenare o ti infilano la racchetta nelle ruote e poi i mille incroci con strade laterali e nessuno fa caso al ciclista quando svoltano su una di queste...

Insomma con poche eccezzioni io la corsia ciclabile la evito accuratamente. Sulla strada sono ben visibile ed il traffico di auto (poche cmq) e' molto piu' prevedibile.
 

leonisa

Apprendista Cronoman
27 Febbraio 2013
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altoadige
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HongFu HF-FM088, Limit Edition
250 ciclisti morti ogni anno e qui c'è ancora chi difende gli automobilisti,il bello è che sono i ciclisti, le loro vittime,e qui chiudo.
Letto anche io quella statistica, ha dell'incredibile, tra colpe proprie o causa terzi è un morto ogni 35 ore, SOLO IN ITALIA.
Senza parole[emoji21]

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Alro

Apprendista Velocista
23 Settembre 2012
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Bianchi Oltre XR4
250 ciclisti morti ogni anno e qui c'è ancora chi difende gli automobilisti,il bello è che sono i ciclisti, le loro vittime,e qui chiudo.

Cmq va anche detto che abbiamo noi ciclisti diverse brutte abitudini che di certo creano rischi. Come detto prima, passare con il rosso o non fermarsi agli stop o dare precedenza oppure passarea sx di auto incolonnate...
 

Lightwave

Scalatore
26 Luglio 2013
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B'Twin Triban 5
Condivido ed aggiungo che oltre alla presa di coscienza sarebbe utile che cambi la mentalità di chi guida mezzi oltre i 20 kg e per fare questo è costretto a frequentare corsi dove si impara di tutto fuorchè la civiltà e il rispetto.
Sarei curioso di sapere come sono adesso le scuole guida. Quando frequentai io non imparai assolutamente a guidare, una volta l'istruttore mi rimproverò perché, con tutta la strada libera, lasciai parecchio spazio in sorpasso tra me e una bici, mentre avrei dovuto, a sentire lui, passargli più vicino

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bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Bici
Colnago C60
Mi spiace che tu non abbia capito il senso, comunque vallo a dire al vigile che, anche grazie al fatto che il ciclista non si era fatto nulla, lo ha rimproverato.

Il fatto che tu, come io, prima di aprire la portiera anche quando siamo fermi guardiamo nello specchietto, lo facciamo perché e' normale che possa passare qualcuno, un'altra macchina, un pedone, un ciclista, un motociclista, etc. non e' invece normale nell'episodio da me citato, poi ovvio che il buon senso (e anche l'abitudine) ti porta a guardare comunque.

Permettimi la domanda spero non provocatoria, che ne sappiamo noi di chi era la colpa in quei tragici incidenti con 250 morti?

Preferisco non rispondere...sarei maleducato