Abbandonare il cardio e passare ai watt ?

Ale Ciava

Pedivella
27 Agosto 2014
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Tarmac S-Works 2016
D'accordo, ma se ragionassi così probabilmente rischierei di riposare più o meno del dovuto, essendo la scelta rimessa solo alle mie sensazioni, senza avere riscontri quanto più possibile oggettivi.
Quello che sarebbe possibile fare con il PM, e la cosa mi è stata riferita anche da un amico ex prof con il quale mi sono confrontato, è che l'analisi dei dati derivanti dall'uso del PM consente di limitare al massimo possibile il rischio di sovrallenamento e, dunque, di pianificare correttamente le sessioni di allenamento (e di recupero). La situazione che mi metto sulla bici, faccio una ripetuta, mi accorgo di non averne e vado a fare una passeggiata, non dovrebbe neppure ipoteticamente esistere se si utilizza il PM e si sanno leggere i dati nel modo corretto ( e quindi si impostano gli allenamenti di conseguenza). Almeno, questo nella teoria. E devo ammettere che è proprio questo l'aspetto che più mi affascina e mi spinge in questa direzione e che, a detta di molti, farebbe davvero la differenza.


consiglio giusto.
 

Fabrizio_1

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8 Novembre 2014
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una specye di bici asfaltata
Ciao a tutti, un consiglio che vi posso dare é che dovete capire da voi quando recuperare, perché se uno non recupera i lavori fatti non vi servono a niente ne il frequenzimetro ne il misuratore di potenza. Esempio se oggi il vostro allenatore vi mette delle ripetute e voi dopo la prima sentite di non rendere ,smettete l'allenamento e fate una passeggiata, insomma sieti voi a sentire la fatica non il preparatore e dovete imparere a recuperare.

ok, il lavoro d' ufficio aiuta, se ho capito bene con 5 allenamenti settimana è già tanta roba, secondo me già 4 vanno bene, diciamo che con 4/6/8/10/12/14/16 ore settimanali incluso eventuale gara fai già tutto quello che vuoi, basta saperle spalmare come si deve cioè in modo non uniforme durante la stagione.

ora ricordo il nick di juri è jfb'07 , qui è più conosciuto per i posizionamenti.


Mi dispiace ma questi discorsi peraltro generici e che scusate ma a mio parere sono assolutamente sbagliati proprio perché (ma chi non usa il PM non può saperlo) il PM permette di controllare e diluire i carichi di lavoro.
Quindi se i carichi di lavoro sono correttamente distribuiti e tu un giorno rendi poco, è semplicemente perché non sei in giornata e può capitare perché non siamo delle macchine, ma non perché sei in sovrallenamento o altro e col PM hai il dato certo.
E questo è solo uno dei mille vantaggi che ti da il PM rispetto l'allenamento col cardo.
Per confrontare i due sistemi e per poterne parlare con cognizione di causa occorre quantomeno averli usati entrambi.
 

Ale Ciava

Pedivella
27 Agosto 2014
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esattamente quello che avevo sentito ia proposito del PM (da qui la curiosità e l'interesse ad abbandonare i metodi tradizionali). Distrubuzione corretta del carico di lavoro e monitoraggio costante tramite analisi dei dati ai fini di evitare il sovrallenamento (cosa che con il "fai da te" e\o con tabelle o metodi di allenamento generici - come ho sperimentato sulla mia pelle - è sempre in agguato).


Mi dispiace ma questi discorsi peraltro generici e che scusate ma a mio parere sono assolutamente sbagliati proprio perché (ma chi non usa il PM non può saperlo) il PM permette di controllare e diluire i carichi di lavoro.
Quindi se i carichi di lavoro sono correttamente distribuiti e tu un giorno rendi poco, è semplicemente perché non sei in giornata e può capitare perché non siamo delle macchine, ma non perché sei in sovrallenamento o altro e col PM hai il dato certo.
E questo è solo uno dei mille vantaggi che ti da il PM rispetto l'allenamento col cardo.
Per confrontare i due sistemi e per poterne parlare con cognizione di causa occorre quantomeno averli usati entrambi.
 

giorgibe

Apprendista Scalatore
28 Settembre 2005
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D'accordo, ma se ragionassi così probabilmente rischierei di riposare più o meno del dovuto, essendo la scelta rimessa solo alle mie sensazioni, senza avere riscontri quanto più possibile oggettivi.
Quello che sarebbe possibile fare con il PM, e la cosa mi è stata riferita anche da un amico ex prof con il quale mi sono confrontato, è che l'analisi dei dati derivanti dall'uso del PM consente di limitare al massimo possibile il rischio di sovrallenamento e, dunque, di pianificare correttamente le sessioni di allenamento (e di recupero). La situazione che mi metto sulla bici, faccio una ripetuta, mi accorgo di non averne e vado a fare una passeggiata, non dovrebbe neppure ipoteticamente esistere se si utilizza il PM e si sanno leggere i dati nel modo corretto ( e quindi si impostano gli allenamenti di conseguenza). Almeno, questo nella teoria. E devo ammettere che è proprio questo l'aspetto che più mi affascina e mi spinge in questa direzione e che, a detta di molti, farebbe davvero la differenza.

si nella teoria, poi però in tutte le epoche compresa questa i ciclisti di tutte le latitudini hanno annate si e annate no, a volte è previsto a volte no; in pratica basta la fc, e dopo un po' che usi il cardio sai a che battiti corrispondono certe sensazioni di fatica, ed il cardio non lo guardi neanche più, perché se vuoi fare classifica è meglio concentrarsi sui gruppettini di avversari. io ho visto che in pratica nessun ciclista di un certo livello si è mai allenato troppo poco, casomai il contrario.
siccome gli anni passano in fretta, io i miei consigli te li ho dati, in parte corrispondono con quelli di altri, prima ti fai un periodo con un preparatore di tua scelta, intanto impari qualcosa in più, poi ti prendi il pm, è meglio non abbondare da subito con troppi stimoli o vai in tilt. però se trovi un allenatore che ti ispira fiducia ma usa il pm, allora prendilo, aspetto monetario a parte. quello che ti dico è di non diventare schiavo della tecnologia, puoi anche invece del pm fare dei test periodici, ed in allenamento se la gamba non gita ed il cuore non sale non c'è molto da aggiungere a parte girare la bici e tornarsene a casa.
 

Fabrizio_1

Apprendista Passista
8 Novembre 2014
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una specye di bici asfaltata
esattamente quello che avevo sentito ia proposito del PM (da qui la curiosità e l'interesse ad abbandonare i metodi tradizionali). Distrubuzione corretta del carico di lavoro e monitoraggio costante tramite analisi dei dati ai fini di evitare il sovrallenamento (cosa che con il "fai da te" e\o con tabelle o metodi di allenamento generici - come ho sperimentato sulla mia pelle - è sempre in agguato).

Puoi anche decidere in certi mesocicli di "caricare", ma ne hai il controllo e in pianificazione puoi arrivare alla gara obiettivo nel picco di forma costruito col carico maggiore di certi periodi, ma con un bilanciamento forma/stress perfetto perché hai correttamente gestito lo scarico del periodo immediatamente prima della gara.
 

frullo81

Passista
16 Giugno 2010
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Sono andato a vedere la classifica della 9colli,sei nel primo terzo di classifica,il che non è male,ma di certo a 32 anni hai un buon margine di miglioramento o-o
D'accordo, ma se ragionassi così probabilmente rischierei di riposare più o meno del dovuto, essendo la scelta rimessa solo alle mie sensazioni, senza avere riscontri quanto più possibile oggettivi.
Quello che sarebbe possibile fare con il PM, e la cosa mi è stata riferita anche da un amico ex prof con il quale mi sono confrontato, è che l'analisi dei dati derivanti dall'uso del PM consente di limitare al massimo possibile il rischio di sovrallenamento e, dunque, di pianificare correttamente le sessioni di allenamento (e di recupero). La situazione che mi metto sulla bici, faccio una ripetuta, mi accorgo di non averne e vado a fare una passeggiata, non dovrebbe neppure ipoteticamente esistere se si utilizza il PM e si sanno leggere i dati nel modo corretto ( e quindi si impostano gli allenamenti di conseguenza). Almeno, questo nella teoria. E devo ammettere che è proprio questo l'aspetto che più mi affascina e mi spinge in questa direzione e che, a detta di molti, farebbe davvero la differenza.

Esatto,quello è il vantaggio principale del pm,cioè il fatto di non spingere troppo,quando il cuore non sale, o troppo poco,quando sale velocemente
 
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giorgibe

Apprendista Scalatore
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ah ultima cosa, ok ripetute con varie ed eventuali, ma viste le prestazioni attuali e si spera future, trovati una squadra per uscire il fine settimana, girare con gente più forte di te anche se non troppo è la cosa migliore per progredire.
 

gx2

via col vento
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Gigiant
Mi dispiace ma questi discorsi peraltro generici e che scusate ma a mio parere sono assolutamente sbagliati proprio perché (ma chi non usa il PM non può saperlo) il PM permette di controllare e diluire i carichi di lavoro.
Quindi se i carichi di lavoro sono correttamente distribuiti e tu un giorno rendi poco, è semplicemente perché non sei in giornata e può capitare perché non siamo delle macchine, ma non perché sei in sovrallenamento o altro e col PM hai il dato certo.
E questo è solo uno dei mille vantaggi che ti da il PM rispetto l'allenamento col cardo.
Per confrontare i due sistemi e per poterne parlare con cognizione di causa occorre quantomeno averli usati entrambi.

hai un dato stimato, non certo.
Certo è che è meglio di niente :mrgreen:

però ctl atl e tsb sono calcolate in base atss e if e dunque in base alla ftp
if dipende dai lavori che si fanno che sono basati sulle zone di allenamento.

già qui ci sono 2 criticità
1- la ftp varia nel corso della stagione e non è detto chce testarla sempre sia il metodo migliore per tenerla aggiornata, perchè paradossalmente potresti non rendere molto nella giornata del test e falsare gli intervalli calcolati, ci vuole test e un po' di sensibilità. un po' di esperienza insomma, alla portata di tutti. Però bisogna metterci del proprio.
2- le zone sono calcolate in base ad uno studio a campioni. Ma quello che avviene a livello fisiologico non è così ben definito. Mi spiego:
io reggo benissimo z2-3-4, meno le zone più alte. Quando concentro i miei allenamenti sul volume dunque riesco a scendere molto come tsb (sono arrivato anche a -30), e ho reso in gara anche con valori negativi, perchè rispetto allo sforzo effettivamente espresso il pm sottostima leggermente. Al contrario dopo periodi di lavori ad alta intensità ci metto di più a recuperare brillantezza, lavoro con tsb alti.

Quindi non c'è alcuna certezza che il dato del pmc corrisponda esattamente allo stato di freschezza dell'atleta.
A questo aggiuncici tutte le altre variabili che il pm non tiene in considerazione: ore di sonno, ore e orari di lavoro, stress da lavoro, stress familiare, alimentazione (!!!!! importantissima)*

Quindi non è che il pmc è da buttare, anzi. Ma anche quello va letto ed interpretato...a volte magari va proprio ignorato.
il tutto sempre IMHO

* tra i pro del pm c'è la possibilità di quantificare abbastanza precisamente il lavoro svolto e quindi il consumo calorico
 

Fabrizio_1

Apprendista Passista
8 Novembre 2014
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una specye di bici asfaltata
hai un dato stimato, non certo.
Certo è che è meglio di niente :mrgreen:

però ctl atl e tsb sono calcolate in base atss e if e dunque in base alla ftp
if dipende dai lavori che si fanno che sono basati sulle zone di allenamento.

già qui ci sono 2 criticità
1- la ftp varia nel corso della stagione e non è detto chce testarla sempre sia il metodo migliore per tenerla aggiornata, perchè paradossalmente potresti non rendere molto nella giornata del test e falsare gli intervalli calcolati, ci vuole test e un po' di sensibilità. un po' di esperienza insomma, alla portata di tutti. Però bisogna metterci del proprio.
2- le zone sono calcolate in base ad uno studio a campioni. Ma quello che avviene a livello fisiologico non è così ben definito. Mi spiego:
io reggo benissimo z2-3-4, meno le zone più alte. Quando concentro i miei allenamenti sul volume dunque riesco a scendere molto come tsb (sono arrivato anche a -30), e ho reso in gara anche con valori negativi, perchè rispetto allo sforzo effettivamente espresso il pm sottostima leggermente. Al contrario dopo periodi di lavori ad alta intensità ci metto di più a recuperare brillantezza, lavoro con tsb alti.

Quindi non c'è alcuna certezza che il dato del pmc corrisponda esattamente allo stato di freschezza dell'atleta.
A questo aggiuncici tutte le altre variabili che il pm non tiene in considerazione: ore di sonno, ore e orari di lavoro, stress da lavoro, stress familiare, alimentazione (!!!!! importantissima)*

Quindi non è che il pmc è da buttare, anzi. Ma anche quello va letto ed interpretato...a volte magari va proprio ignorato.
il tutto sempre IMHO

* tra i pro del pm c'è la possibilità di quantificare abbastanza precisamente il lavoro svolto e quindi il consumo calorico


:specc: Se usassi il PM te ne accorgeresti di quanto sia "stimato" o di quanto sia aderente alla realtà.
Per il resto... non sono d'accordo su nulla.
A fare il test FTP ci va mezz'ora, a desumere dai dati gara se la FTP è significativamente variata ci va un attimo.
Siamo di nuovo nel campo del generico e inesatto

P.S. Ho tra l'altro scaricato stamattina la versione 3.2 di Goldencheetah e ancor più della 3.1 ti mette praticamente i dati su un piatto d'argento
 
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Ale Ciava

Pedivella
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Tarmac S-Works 2016
'mmazza usala ogni tanto qualche abbreviazione ;nonzo%:sbianca:


hai un dato stimato, non certo.
Certo è che è meglio di niente :mrgreen:

però ctl atl e tsb sono calcolate in base atss e if e dunque in base alla ftp
if dipende dai lavori che si fanno che sono basati sulle zone di allenamento.

già qui ci sono 2 criticità
1- la ftp varia nel corso della stagione e non è detto chce testarla sempre sia il metodo migliore per tenerla aggiornata, perchè paradossalmente potresti non rendere molto nella giornata del test e falsare gli intervalli calcolati, ci vuole test e un po' di sensibilità. un po' di esperienza insomma, alla portata di tutti. Però bisogna metterci del proprio.
2- le zone sono calcolate in base ad uno studio a campioni. Ma quello che avviene a livello fisiologico non è così ben definito. Mi spiego:
io reggo benissimo z2-3-4, meno le zone più alte. Quando concentro i miei allenamenti sul volume dunque riesco a scendere molto come tsb (sono arrivato anche a -30), e ho reso in gara anche con valori negativi, perchè rispetto allo sforzo effettivamente espresso il pm sottostima leggermente. Al contrario dopo periodi di lavori ad alta intensità ci metto di più a recuperare brillantezza, lavoro con tsb alti.

Quindi non c'è alcuna certezza che il dato del pmc corrisponda esattamente allo stato di freschezza dell'atleta.
A questo aggiuncici tutte le altre variabili che il pm non tiene in considerazione: ore di sonno, ore e orari di lavoro, stress da lavoro, stress familiare, alimentazione (!!!!! importantissima)*

Quindi non è che il pmc è da buttare, anzi. Ma anche quello va letto ed interpretato...a volte magari va proprio ignorato.
il tutto sempre IMHO

* tra i pro del pm c'è la possibilità di quantificare abbastanza precisamente il lavoro svolto e quindi il consumo calorico
 

giorgibe

Apprendista Scalatore
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........

Quindi non è che il pmc è da buttare, anzi. Ma anche quello va letto ed interpretato...a volte magari va proprio ignorato.............

ecco, circa quello che volevo dire anche io, letto ed interpretato come anche gli altri valori, tempi in ripetuta, andamento fc, medie giro, in funzione anche del momento della stagione, peso atleta ecc ecc cioè la componente esperienza e manico non è facilmente quantificabile, ma spesso se non quasi sempre fa la differenza. quasi perché anche la variabile atleta e relativo cervello sono una incognita.
 

gx2

via col vento
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Gigiant
'mmazza usala ogni tanto qualche abbreviazione ;nonzo%:sbianca:

questo per farti capire che non è quella passeggiata che tanti pensano, cioè secondo me comincia con il semplice e poi aggiungi complessità.

no dai...ste due tre sigle si assimilano dopo qualche pagina del libro di hunter e coggan. Così come si assimilano sfr f&o fc fcmax fvl sgl vl md ecc. ecc.

basta googlare su pmc ctl tsb e atl tss if e ftp e già si capisce tanta roba, anche perchè sono tutte connesse, quindi si impara la logica e si impara la sigla ricordadone il significato
 

fabrylama

Scalatore
22 Marzo 2012
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[URL]https://www.strava.com/activities/407300587[/URL]

ho scritto di getto ma non credo di aver scritto caxxate...cosa che comunque solitamente mi capita :))):

OT. Che bei posti per andare in bici, ci passo un paio di settimane all'anno d'estate (Corato) e mi diverto molto a girare nella murgia (e tentare di riprendermi qualche kom:mrgreen:), peccato non esistano salite interessanti in zona:cry, fare un test ftp in pianura dev'essere pesante...

Comunque è vero che le indicazioni sul carico/volume non sono attendibilissime, danno un'idea del carico allenante e vanno presecum grano salis perché da sole non sono un indicatore di sovrallenamento.

Alla fine tss e tsb non sono il motivo più importante per usare il pm, visto che esistono metriche simili anche per il cardio (trimp).
 

gx2

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OT. Che bei posti per andare in bici, ci passo un paio di settimane all'anno d'estate (Corato) e mi diverto molto a girare nella murgia (e tentare di riprendermi qualche kom:mrgreen:), peccato non esistano salite interessanti in zona:cry, fare un test ftp in pianura dev'essere pesante...

Comunque è vero che le indicazioni sul carico/volume non sono attendibilissime, danno un'idea del carico allenante e vanno presecum grano salis perché da sole non sono un indicatore di sovrallenamento.

Alla fine tss e tsb non sono il motivo più importante per usare il pm, visto che esistono metriche simili anche per il cardio (trimp).

infatti, almeno personalmente, il grosso vantaggio del pm è che mi stimola a fare lavori in pianura...che qua non manca :mrgreen:
test ftp non ne faccio, ho una ftp di riferimento leggermente inferiore alla stima di golden chetaah, poi dall'analisi delle gare e allenamenti ho quanto mi basta per capire se aumentarla o meno. Anche perchè il più delle volte lavoro con le cp.