Val D'Ultimo sconosciuta - Giro di inizio autunno per Buchen/Faggi

rapportoagile

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Non sapevo se postare questo mio racconto in questo thread già esistente (http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=101915), dato che in fondo si tratta della stessa valle, ma sul versante opposto. Ma poi ho deciso, per le emozioni che mi ha regalato, di aprire un thread tutto suo.
Adoro l’autunno, con quella sua vena malinconica post-estiva; le giornate si accorciano inesorabilmente e uscire il pomeriggio, dopo il lavoro diventa difficile, e spesso si trattano di giretti di un paio di ore al massimo.
Da qualche tempo ho preso l’abitudine di chiudere la stagione dei (semi)lunghi pomeridiani con qualcosa di “esplorativo”, da percorrere su strade che non conosco e magari fino a poco tempo fa manco sapevo esistere. È il caso di questo giro.
La Val d’Ultimo è una lunga (ca. 37 km), amena valle che sale da Lana; la strada poi finisce presso la diga di Fontana Bianca. È una valle stretta e severa, caratterizzata da ripidi pendii.
Però, guradando in alto, si notano dei prati e dei masi. Quindi una strada che li raggiunga ci deve pur essere.
Studiando il “mitico” Google Maps scopro che non solo la strada c’é ma prosegue scendendo nuovamente a san Pancrazio consentendo dunque di percorrere un anello di ca. 15 km. E, incredibile, la vettura di Google questo anello lo ha percorso, fotografandolo. Così ho pure un’idea di cosa mi aspetta, e cioè strada stretta, in mezzo al bosco e un tratto di ca. 2 km di sterrato. Tutto ciò di cui ho bisogno perché questo giro diventi -per me- indimenticabile.
Il fascino aggiunto poi, è riuscire a farlo, dopo aver lavorato fino alle 15:15 e rientrare in tempo prima del buio.
Faccio un po’ di calcoli: sono ca. 80 km , di cui 15 inediti e sconosciuti, oltre a 1500 m di dislivello. In 3 ore e ½ dovrei farcela (sperando di non incappare in forature o problemi vari).
Martedì 26 settembre, ore 15:50 sono in sella e parto. Ovviamente sono in ritardo di almeno 15 minuti, ma dovrei comunque starci dentro come tempo. I 20 km pianeggianti fino a Lana li percorro per strade interpoderali, dimenticando che è tempo di raccolte mele, e sono invase dai trattori e rimorchi, lasciati allegramente in mezzo alla strada. Inoltre devo prestare particolare attenzione, perché i contadini guidano senza pensare che un “odiato” ciclista possa disturbarli al lavoro.
Arrivo a Lana e inizio la salita fino a San Pancrazio: una decina di km ostici, e fastidiosamente trafficati, da furgoni, camion movimento terra, autobus e auto di turisti germanici.
Intendiamoci, non è un traffico da Dolomiti in agosto, ma pedalare con un pulman o un camion, che ti affianca perché non osa sorpassarti non è piacevole, per contro invece ci sono i furgoni degli artigiani del posto, che conoscono la strada e corrono, sorpassandoti facendoti il pelo.
Dopo una 40ina di minuti non proprio piacevoli, finalmente arrivo a San Pancrazio. Mi fermo e guardo a sinistra, verso la montagna che dovrei affrontare per il giro. I masi alti me li ricordavo più bassi, porca miseria, invece sono lassù, lontani e molto più in alto di dove mi trovo io.
Inoltre non sono in gran forma, neppure di testa. Per fortuna decido di iniziare questo giro di “Buchen”. La strada inizia pianeggiante, ma è un’illusione breve. Infatti ecco il mio computer che segna 7-8-9%...sono ancora pendenze a cui sono abituato, e anche se pian piano, avanzo. La strada entra in una valletta nel bosco e qui si impenna al 12%, per fortuna per un tratto breve. Poi prosegue sempre tra il 7% e il 10%. L’assenza totale di traffico, l’aria frizzantina dell’autunno hanno l’effetto che speravo, cioè quello di gasarmi e stimolarmi a continuare. Raggiungo i primi masi; sono tutti tenuti bene, circondati da prati tagliati da poco e verdissimi. Un’intera famiglia è intenta a caricare il fieno su un mezzo agricolo. Il contadino mi fa un cenno di saluto, che ricambio.
Ora incomincio ad avere le gambe dure a causa della pendenza che finora è stata “importante”. Dietro una curva l’ennesima rampa; l’inclinometro dice 15%, ma ormai ho abbastanza esperienza per vedere se è lunga o se a breve spiana, e a occhio, dovrebbe essere breve. Stringo i denti e mi “alzo sui pedali” (come faceva spesso uno pelato e più famoso di me; solo che lui volava, io avanzo piano), Dal bosco scendono diversi ruscelletti, che con la loro “musica” mi danno un senso di pace che mi fa dimenticare la fatica. Ed eccolo: il tratto sterrato! Il suo inizio coincide con una pendenza più morbida, che cala al 5%. Dopo ca 1 km finisce la salita e lo sterrato prosegue in leggera discesa. Il fondo è buono, ma qualche sasso e il fondo fangoso mi inducono a tanta prudenza,
Se dovessi farmi male lassù, potrei rimanere a lungo prima che passi qualcuno.
Poi improvvisamente, riappare l’asfalto. Mi viene da pensare perché quei due km siano rimasti sterrati…mah. La strada riprende a salire dolcemente e ora sono in prossimità degli ultimi masi, quelli che poco prima, dal fondo valle mi incutevano timore.
Ora sono sul punto più alto del giro a quota 1300 ca. Il sole, che è stato spesso dietro le nuvole, ora mi scalda per bene, Ne avevo bisogno, visto che la temperatura è scesa a 10°. Mi godo ancora questo attimo di silenzio e pace; mangio una barretta e scatto qualche foto. Il tempo è passato inesorabilmente; ora sono le 18:25 e devo sbrigarmi. Indosso la mantellina e mi fiondo in discesa; anzi “fiondarsi” è una parola grossa; il fondo è bruttino e non consente alte velocità. Poi la brutta sorpresa! Stanno facendo lavori stradali, con l’interramento di tubature. Gli operai non ci sono più (avranno finito il turno), ma ci sono molte ruspe e il fondo ora è di terra, a tratti ben battuta; altri mossa, altri ancora pieni di detriti. Insomma devo avanzare molto piano, mettendoci molto più tempo del previsto a scendere. Poi il cantiere finisce e riprende il vecchio asfalto. Qui la pendenza supera il 15% e dopo un po’ mi fanno male le mani dal tanto frenare. Sono costretto a fermarmi. Ho capito che ho scelto il senso giusto per affrontare questo giro: all’inverso, sarebbe per me troppo dura.
Arrivo a San Pancrazio alle 18:50 e capisco che non riuscirò ad evitare il buio, essendo ad una 30in di km da casa, di cui solo 10 in discesa. Ma a casa ci devo tornare quindi...bando alle ciance!
Arrivo a Lana e fatico ad attraversarla a causa del traffico: sono costretto a mettere il piede a terra più di una volta. Poi finalmente rieccomi per le strade di campagna, con un venticello contrario, neanche troppo debole. Sono stanco, ma riesco a tenere una velocitá di ca. 32-33 km/h, e mi viene da sorridere pensando ad alcuni post, qui sul forum, in cui si parla di velocitá di 40 km/h, medie di 37 km/h….Non metto in dubbio ci sia gente che ne sia capace, ma sono ben pochi. Comunque non sono mai stato un passista e non lo diventerò neppure ora: arriverò quando arriverò!
Ho dovuto togliere gli occhiali, seppure fotocromatici, giá da un po’, ma ora mi devo proprio “concentrare” per vederci qualcosa. La lucetta al LED più che illuminare, fa in modo di essere visto dagli altri.
Prendo la ciclabile per gli ultimi 8 km, imponendomi di non calare la velocità, anche se la mie gambe non sono molto d’accordo. Ad un certo punto sento un forte urlo “ATTENTOOOOO” e d’istinto allargo. Un podista suicida (tra l’altro vestito di nero) che correva sulla sua sinistra, quindi sulla mia traiettoria. Ovviamente senza uno straccio di luce. Non l’avevo proprio visto. Avei voluto imprecare e urlargli dietro qualche epiteto, ma ormai avevo proseguito.
Arrivo a casa alle 19:45, molto stanco, ma anche molto appagato. Mi siedo sullo sgabello in cantina e prima ancora di togliermi casco e guanti, mi scolo una lattina di Coca Cola, l’unica cosa di cui avevo una gran voglia.
La goduria non finisce peró qui: a letto prima di addormentarmi mi scorrono le immagini della giornata: I prati verdi, i ruscelli, i funghi, le mucche, i contad...ZZzzzzzzzzzz.

Scusate se mi sono dilungato.
In allegato la piantina del giro e qui qualche foto: http://foto.bdc-forum.it/showalbum.php?id=18142
 

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rapportoagile

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Come sempre, grande Claus!
Un po' di coraggio, un pizzico di follia ma anche una (almeno) discreta condizione fisica! Senza buone gambe certe iniziative non si possono prendere!

Grazie Marco!
il "discreta condizione fisica" lo accetto, ma proprio solo "discreta discreta".
Ma con soli 2500 km nelle gambe, fatti "a caxxum", senza tabelle, diete, e il conseguente costante sovrappeso di almeno 5 kg, e balle varie (come piace a me:mrgreen:) non posso prentendere di più, considerando che l'avanzare dell'età non aiuta, ma almeno non mi fa diventare più saggio e rinunciare a questo tipo di ciclismo "avventuroso"....per ora.
o-o
 

faberfortunae

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sempre una in meno...
è una delle tante essenze del ciclismo, forse la più affascinante, la più pura e naif. Sicuramente quella senza la quale il nostro splendido sport non avrebbe così tanti amanti.
Grazie mille del racconto Klaus.:eek:
 

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...tra l'altro scopro ora che uno dei masi "alti" di questo giro, il "Pfrollnhof", è pure un Hofschank, cioè una trattoria contadina, e sicuramente avranno un'ottimo strudel. Motivo in più il prossimo anno di rifare questo giro, e magari al contrario, sperando che abbiano finito i lavori stradale, ma soprattutto di avere gambe buone per superare quelle pendenze.
Comunque allego l'immagine reale della contadina gestrice del Pfrollnhof, la signora Zita, il cui aspetto suggerisce di pagare il conto senza storie:mrgreen:


http://www.gallorosso.it/it/mescite...ne/dettaglio/pfrollnhof-s-pancrazio+3720.html
 

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a letto prima di addormentarmi mi scorrono le immagini della giornata: I prati verdi, i ruscelli, i funghi, le mucche, i contad...ZZzzzzzzzzzz.

Scusate se mi sono dilungato.
In allegato la piantina del giro e qui qualche foto: http://foto.bdc-forum.it/showalbum.php?id=18142

io non posso far altro che i complimenti, per il bel racconto, scritto bene, e per le belle foto.
sei andato su prima di me, anche se mi avevi messo la pulce all'orecchio. adesso ho ancora piu voglia, ma forse lo faro in MTB, vista la descrizione :)

e' proprio questa una delle cose belle dell'andare in esplorazione o fare giri dove osservi lo stacco tra il caos e la pace. ti lasciano dei ricordi e immagini cosi belle, che sembrano una ninna-nanna :D
 

rapportoagile

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Scapin Dyapason
adesso ho ancora piu voglia, ma forse lo faro in MTB, vista la descrizione :)

Diciamo che andare in MTB è più semplice, però partendo da Settequerce dovrei fare poco meno di 80 km con le ruote tassellate, per un tratto di sterrato di soli pochi km, direi complessivamente 5, compresi quelli dei lavori.
Se l'avessi fatto in MTB sarei rientrato ancora più tardi, dato che su asfalto sarei stato inevitabilmente più lento (...e già non sono una freccia)
 

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Diciamo che andare in MTB è più semplice, però partendo da Settequerce dovrei fare poco meno di 80 km con le ruote tassellate, per un tratto di sterrato di soli pochi km, direi complessivamente 5, compresi quelli dei lavori.
Se l'avessi fatto in MTB sarei rientrato ancora più tardi, dato che su asfalto sarei stato inevitabilmente (ancora) più lento
Certo, ma io penso in grande, tipo arrivarci dai sentieri partendo da sotto Lana. Se parti da bz, comunque hai quei 45 km di bitume inevitabili, per essere veloce.
 

leonisa

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o in MTB sti giorni?
Se vieni anche tu allora penso sia scontato chi passa la notte con la siura Zita, anche se pedali all'indietro ci lasci lì come dei pivelli. [emoji12] [emoji106]
Comunque, se tengono ancora aperto, questa è ancora una bella stagione per farci il giro assieme, almeno il pezzo della val d'ultimo, visto che partiamo avvantaggiati.