un, due, Trek...stella (parte quarta)

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Don Perigon

Maglia Iridata
1 Agosto 2013
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Trecase (NA) sotto il Vesuvio collinetta sul mare
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Trek madone RSL /Trek madone 9 H2 /Madfiber /DT Swiss RRC dicut 46T /Spada oxygeno, breva 30 e 38
In effetti Trek è stata coraggiosa a proporre un progetto con tante novità in un settore pullulante di incartapecoriti tuttora terrorizzati dai cambi elettrici che danno le scosse e privano della poesia della meccanica, dai computer di bordo che impediscono di godere del paesaggio, dai dischi che affettano le chiappe ecc ecc.

In realtà di biciclette vecchie come il cucco se ne producono ancora tante per cui tutti questi possono tranquillamente continuare a comprarsele.

In ogni caso Trek è talmente grande (inteso come dimensioni) che può permettersi questi colpi di testa.

o-o quoto o-o o-o o-o o-o o-o o-o
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Trek (alcune)
Il futuro della bdc??perchè scusa....?per i freni?scusami mi vien da sorridere :)

Concordo che i freni siano gli unici componenti di questo telaio relativamente poco innovativi.

Tutto il resto è avanti lustri rispetto alle solite minestre che ci propinano da decenni.

Ovviamente quindi questo progetto incontra resistenze piuttosto diffuse causate dall'innata diffidenza verso l'ignoto che caratterizza la maggioranza degli umani.

Per fortuna, ardimentosi, visionari, geni ed in genere individui maggiormente dotati hanno saputo nel corso dei secoli proporre in ogni ambito dello scibile innovazioni che dapprima viste con diffidenza una volta divenute "normali" sono diventate patrimonio di tutti.

Le biciclette non fanno differenza, ed il segmento della bdc si distingue da decenni per la feroce resistenza ad ogni genere di novità da parte del praticante medio.

In ogni caso il progresso avanza inesorabile anche in questo di ambito con buona pace degli agguerriti conservatori che lo popolano.

Venendo al merito della questione direi che sia sufficiente accennare al fatto che questo progetto rispetto alla concorrenza propone ad esempio:

-Un telaio aero del peso di un telaio da salita,
-Un telaio ultrarigido con il comfort di un telaio da endurance,
-Un telaio con totale integrazione dei cablaggi più facile da allestire rispetto ad un telaio con i cavi in vista.

Non mi pare poco, anzi mi pare troppo.

Il fatto che non piaccia alla massa è infine del tutto normale, come spiegato prima il nuovo intimorisce ed uno dei sistemi di difesa è il rifiuto.

Saluti.
 

Mr.Smith

Apprendista Cronoman
24 Luglio 2009
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Mtb
Ma il mio concetto è molto più semplice del tuo discorso.non mi piace;) poi se è una gran novità nel mondo della bdc ben venga ma io se compro una cosa deve prevalentemente piacermi e non sto parlando di un rifiuto di testa analizzando tutto ciò che hai detto(e che tra L altro concordo a pieno tutta l'analisi)ma un rifiuto più spontaneo,al cuor non si comanda!ho sempre trovato trek affascinante e questo modello per ora non mi dice niente!ma il mondo è bello perché vario nel rispetto di ogni idea creativa!
 

Mr.Smith

Apprendista Cronoman
24 Luglio 2009
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Mr.Smith quando uno mi fa delle domande come me le stai facendo tu ora :cry :cry :cry :cry mi viene il dubbio che tu non l'abbia mai vista da vicino la madone 9, che poi mi contesti il suo prezzo di listino spropositato mi trovi completamente d'accordo, è ciò che dico continuamente o-o o-o o-o

come dicevo qualche post fa l'ho vista in colorazione nera opaca,mi hanno risposto che è la versione h2,non lo sapevo,in questa versione è brutta sempre dal mio punto di vista:mrgreen:,nella foto dei prof. la versione rossa sembra meglio di quella che ho visto dal vivo!
 

Anassagora

Apprendista Cronoman
31 Maggio 2010
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corsa
A mio modo di vedere la situazione, i freni non sono poco innovativi. Bisogna notare che il filo non arriva lateralmente, così come avviene nella totalità degli altri freni, ma giunge centralmente e questo ha richiesto uno stravolgimento.
 

bicimix

Ammiraglia
6 Agosto 2009
22.634
2.637
ABRUZZO sulla costa adriatica!
www.strava.com
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7 Tour de France consecutivi!
come dicevo qualche post fa l'ho vista in colorazione nera opaca,mi hanno risposto che è la versione h2,non lo sapevo,in questa versione è brutta sempre dal mio punto di vista:mrgreen:,nella foto dei prof. la versione rossa sembra meglio di quella che ho visto dal vivo!


Il "problema " in configurazione h2 è solo di ordine estetico ...


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faby70

Novellino
13 Gennaio 2014
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cervelo r5
Complimenti gio62 per la sl8. L'abbinamento del bianco con il grigio mi è sempre piaciuto. Forse comprerò la stessa bici ma nella 58 per stare più comodo. Ho lo stesso cavallo e con gli speedplay pedalo a 78,6. La 56 h2 è alta 49 centro fine per un fuori sella di 30 sinceramente troppo per me. Complimenti perché è davvero stupenda!
 

bicimix

Ammiraglia
6 Agosto 2009
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ABRUZZO sulla costa adriatica!
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7 Tour de France consecutivi!
A mio modo di vedere la situazione, i freni non sono poco innovativi. Bisogna notare che il filo non arriva lateralmente, così come avviene nella totalità degli altri freni, ma giunge centralmente e questo ha richiesto uno stravolgimento.


Idem per i freni dell'emonda slr!!


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Anassagora

Apprendista Cronoman
31 Maggio 2010
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corsa
ecco la foto:


Emonda_SLR10_Brakes-600x439.jpg


Li vendono separatamente? quanto pesano? 240g?
 
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daybyday

Pedivella
8 Febbraio 2013
440
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Specialized S WORKS SL8
allora..primo giretto con la M9 RSL tg.54 , devo dire che nononstante anche dalle foto pubblicate sembri " un biciclettone" tale impressione è completamente sbagliata perche è leggera ( quanto la mia precedente Specy SL5 , DI2 con Zero Nite) , molto maneggevole e gestibile , reattiva e scattante in salita ( questo era l'unico mio grande dubbio) , va benissimo in discesa e la maggior differenza rispetto alla Specy è la stabilita quando sei sullo sconnesso oppure prendi buche grazie ad Isospeed che nota bene , non si sente un effetto ammortizzante che da una sensazione tipo MTB , ma semplicemente non senti il contraccolpo ( non so se ho reso l'idea e mi sono espresso chiaramente....).
Ho trovato subito la posizione nonostante sia in attesa della piega/stacco piu lunga di 1 cm, ti invita molto a stare con le mani basse e .... sensazione non supportata da dati certi... in pianura a 40 km orari sembra filare via in maniera piu fluida ( forse sono le ruote di 50 mm).
La frenata è ottima tenendo conto che i pattini e le ruote sono nuovi e puliti al massimo dell'efficienza , la regolazione dei freni è semplice , un po piu complesso ( vuol dire che all'inizio ci vuole piu tempo per mancanza di pratica) montare i fili freno.
L'accesso alla ricarica della batteria non è agevolissimo tuttavia considerando che lo fai ogni 2/3 mesi ci puo stare.
Insomma ...sono contentissimo ..per il momento ..se uno vuole e puo spendere compratela perche non rimarrete delusi dal confort /posizione/ reattivita perche sono un passo avanti secondo me.
 

Gio62

Apprendista Scalatore
8 Agosto 2005
1.824
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nord-est
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Supersix evo 4^gen. + altre
allora..primo giretto con la M9 RSL tg.54 , devo dire che nononstante anche dalle foto pubblicate sembri " un biciclettone" tale impressione è completamente sbagliata perche è leggera ( quanto la mia precedente Specy SL5 , DI2 con Zero Nite) , molto maneggevole e gestibile , reattiva e scattante in salita ( questo era l'unico mio grande dubbio) , va benissimo in discesa e la maggior differenza rispetto alla Specy è la stabilita quando sei sullo sconnesso oppure prendi buche grazie ad Isospeed che nota bene , non si sente un effetto ammortizzante che da una sensazione tipo MTB , ma semplicemente non senti il contraccolpo ( non so se ho reso l'idea e mi sono espresso chiaramente....).
Ho trovato subito la posizione nonostante sia in attesa della piega/stacco piu lunga di 1 cm, ti invita molto a stare con le mani basse e .... sensazione non supportata da dati certi... in pianura a 40 km orari sembra filare via in maniera piu fluida ( forse sono le ruote di 50 mm).
La frenata è ottima tenendo conto che i pattini e le ruote sono nuovi e puliti al massimo dell'efficienza , la regolazione dei freni è semplice , un po piu complesso ( vuol dire che all'inizio ci vuole piu tempo per mancanza di pratica) montare i fili freno.
L'accesso alla ricarica della batteria non è agevolissimo tuttavia considerando che lo fai ogni 2/3 mesi ci puo stare.
Insomma ...sono contentissimo ..per il momento ..se uno vuole e puo spendere compratela perche non rimarrete delusi dal confort /posizione/ reattivita perche sono un passo avanti secondo me.

Ottimo feedback quindi da parte della nuova. M9s! Adesso potresti postare qualche immagine del tuo nuovo bolide...complimenti ancora.
 

Gio62

Apprendista Scalatore
8 Agosto 2005
1.824
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nord-est
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Bici
Supersix evo 4^gen. + altre
Complimenti gio62 per la sl8. L'abbinamento del bianco con il grigio mi è sempre piaciuto. Forse comprerò la stessa bici ma nella 58 per stare più comodo. Ho lo stesso cavallo e con gli speedplay pedalo a 78,6. La 56 h2 è alta 49 centro fine per un fuori sella di 30 sinceramente troppo per me. Complimenti perché è davvero stupenda!

Grazie. Mi fa piacere che anche Tu apprezzi questa colorazione. Sulla taglia devo dire che la scelta è stata ardua perché ero molto tentato di andare di 58 per non avere problemi di spessori sotto l'attacco o di carrello sella non centrato, ma alla fine ho calcolato che con la 56 il tutto poteva comunque ricondursi in termini accettabili anche se non ottimali e ho lasciato prevalere la mia tendenza a preferire bici compatte.
Adesso devo ancora farci la prima uscita e mi auguro davvero di constatare ulteriori margini di aggiustamento sulla posizione sella e sui distanziali da poter togliere...spero bene, altrimenti vorrebbe dire che ho fatto male i miei calcoli e avrei fatto meglio a prendere una 58. Tu dall'altezza sella e considerando oltretutto che usi speedplay, vai sicuramente bene con una 58.
A setup completamente definito, postero' una foto aggiornata (almeno spero :prega: )
 

Coca Racing

Pedivella
22 Ottobre 2014
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Tarmac SL2
In effetti Trek è stata coraggiosa a proporre un progetto con tante novità in un settore pullulante di incartapecoriti tuttora terrorizzati dai cambi elettrici che danno le scosse e privano della poesia della meccanica, dai computer di bordo che impediscono di godere del paesaggio, dai dischi che affettano le chiappe ecc ecc.

In realtà di biciclette vecchie come il cucco se ne producono ancora tante per cui tutti questi possono tranquillamente continuare a comprarsele.

In ogni caso Trek è talmente grande (inteso come dimensioni) che può permettersi questi colpi di testa.

infatti è la stessa cosa che dico io: hanno fatto una bici futuristica ma che fa schifo (mio parere non sia mai) e quindi quelli che amano le bici belle compreranno altro o-o i freni possono darli ai mandriani da mettere sulla jeep.
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
17.629
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Brianza
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Trek Emonda SLR
Concordo che i freni siano gli unici componenti di questo telaio relativamente poco innovativi.

Tutto il resto è avanti lustri rispetto alle solite minestre che ci propinano da decenni.

Ovviamente quindi questo progetto incontra resistenze piuttosto diffuse causate dall'innata diffidenza verso l'ignoto che caratterizza la maggioranza degli umani.

Per fortuna, ardimentosi, visionari, geni ed in genere individui maggiormente dotati hanno saputo nel corso dei secoli proporre in ogni ambito dello scibile innovazioni che dapprima viste con diffidenza una volta divenute "normali" sono diventate patrimonio di tutti.

Le biciclette non fanno differenza, ed il segmento della bdc si distingue da decenni per la feroce resistenza ad ogni genere di novità da parte del praticante medio.

In ogni caso il progresso avanza inesorabile anche in questo di ambito con buona pace degli agguerriti conservatori che lo popolano.

Venendo al merito della questione direi che sia sufficiente accennare al fatto che questo progetto rispetto alla concorrenza propone ad esempio:

-Un telaio aero del peso di un telaio da salita,
-Un telaio ultrarigido con il comfort di un telaio da endurance,
-Un telaio con totale integrazione dei cablaggi più facile da allestire rispetto ad un telaio con i cavi in vista.

Non mi pare poco, anzi mi pare troppo.

Il fatto che non piaccia alla massa è infine del tutto normale, come spiegato prima il nuovo intimorisce ed uno dei sistemi di difesa è il rifiuto.

Saluti.


Secondo me in questo caso non è un problema di diffidenza. È una questione estetico/funzionale e, spero, una prima presa di consapevolezza nei consumatori dell'inutilità e futilità di certe soluzioni/ritrovati venduti a prezzi allucinanti.

Inutile fare il solito discorso ma o diciamo chiaramente che siamo disposti ad acquistare un telaio che costa come una moto e quasi come un utilitaria per farne vanto al bar o per avere un "giocattolone" oppure siamo fuori strada e ci prendiamo in giro perché è chiaro che tra un 7s/emonda/s5 ma pure S3, tarmac, domane etc a livello di prestazione cronometrica vera non c'è differenza che giustifichi il cambio del telaio (e a mio avviso non c'è differenza tout court).

sempre più mi rendo conto di quante "cavolate" (per usare un termine soft) ci inducano a comprare facendo leva su nostre seghe mentali, sfruttando nostre "falle" e facendo leva su argomenti frutto del più bieco marketing; sempre più mi rendo conto di quanto sia risibile (se non nullo nella pratica) il vantaggio dato da un telaio top rispetto ad un entry level.

Nel caso del Madone si è forse andati oltre: i mille ritrovati tecnologici (abbinati ad un prezzo assurdo) sono tali e tanti da risultare il famoso troppo che stroppia facendo trasalire il consumatore/pedalatore che conscio dell'inutilità dei flap o del cavo iper-integrato si è detto "vabbè sarò anche ingenuo ed entusiasta ma stavolta mi hanno preso proprio per un pirla che si beve ogni stronzata"

i vantaggi pratici in termini di prestazioni sono pari a zero, il telaio costa un botto, esteticamente (questo va a gusti) è discutibile, le soluzioni tecniche non portano a nulla se non a possibili complicazioni (vere o presunte) in termini di manutenzione e costi gestione... E tutto ciò per pedalare anche bene e forte non serve.


Sulle innovazioni e resistenze... Salvo motorini elettrici, tra una bici top di 5 anni fa e una bici odierna non ci sono differenze in termini di resa.

Ho provato il di2 e sono tornato al meccanico e, con il 9000, non noto differenze pratiche di sorta, va bene uno e va bene l'altro; constatato ciò, a pari peso perché dovrei spendere il doppio per un prodotto che funziona nello stesso identico modo e che in caso di guasto mi può dare solo maggiori problemi?

Non è resistenza alle novità, è buonsenso.

Uso ruote in carbonio top e in alu ed è chiaro che le full carbon sono più leggere e a livello di sensazioni paiono più performanti ma al lato pratico sono la stessa cosa perché quei 10-20" ipotetici guadagnati in un salita da 10km non sono nulla rispetto al costo e delicatezza del componente etc

sono in Versilia in vacanza e mi sono portato la colnago in acciaio e cambio sul telaio 6v 42/52 (speedplay e ax lightness come sella, uniche concessioni alla modernità), pesa 9,5 kg

finora sia in piano che salita non ho incontrato problemi di sorta (l'altro giorno sono salito a sant'anna di stazzema che è una salita di una decina di km con pendenze a due cifre senza rimpiangere l'emonda) e mi fa ridere vedere le facce dei vari "utenti evoluti" in sella ai loro top di gamma e ruote in carbonio quando li supero in salita o sul lungomare con quel ferrovecchio... Stessa faccia che avrei probabilmente fatto io prima di rimettere il sedere su una bici "antica" e capire quanto mi sono fatto infinocchiare dai geni del marketing

Per decidere che bici portare, prima di partire ho fatto un mio percorso di "test" come lo chiamo io... Un anello di circa 22-23 km con oltre 500 metri di dislivello e tratti > 10 %

Vado a memoria ma con emonda ci ho messo 43' 45" (30 di media oraria) e con la colnago 45' e 30" (29.2 di media) e la cosa significativa è che analizzando i dati di strava ho verificato che 1' e 30" è stato perso non per via del peso della bici, della sua scarsa aerodinamicità, dei cavi esterni etc ma per via della limitata rapportatura e del posizionamento comandi cambio.

Ho infatti perso in discesa per la mancanza di un rapporto sufficientemente lungo che mi permettesse di spingere (sulla colnago ho il 14 come rapporto più lungo) e nel tratto più ripido che con emonda faccio in agilità con il 36/25 e che qui ho dovuto fare con il 42

In piano stessa resa, idem finché la salita si assestava sui 6%, oltre tale pendenza invece il 42 e la disposizione dei comandi cambio e scarsa abitudine alle leve così piccole (che uso molto nel fuori sella) erano il vero limite

A pari rapporti e con un cambio già sulle leve avrei perso a mio parere una 20ina forse 30ina di secondi a dire tanto su di un percorso che non dà tregua

In maniera del tutto spannometrica tra un ferrovecchio da 100 euro e una bici da 10.000 la differenza è di 1" a km su di un percorso impegnativo, forse meno su di un percorso più pianeggiante

se qualcuno vuole pensare che tra un 7s e una 9 rsl con le sue diavolerie la differenza è maggiore, faccia pure ma anche il più invasato sa che non è così... E quindi a che pro cambiare 7s o emonda per una bici dalle forme discutibili e soluzioni più esercizio di stile che concrete, pagandola a peso d'oro?
 
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Apprendista Scalatore
24 Giugno 2009
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Secondo me in questo caso non è un problema di diffidenza. È una questione estetico/funzionale e, spero, una prima presa di consapevolezza nei consumatori dell'inutilità e futilità di certe soluzioni/ritrovati venduti a prezzi allucinanti.

Inutile fare il solito discorso ma o diciamo chiaramente che siamo disposti ad acquistare un telaio che costa come una moto e quasi come un utilitaria per farne vanto al bar o per avere un "giocattolone" oppure siamo fuori strada e ci prendiamo in giro perché è chiaro che tra un 7s/emonda/s5 ma pure S3, tarmac, domane etc a livello di prestazione cronometrica vera non c'è differenza che giustifichi il cambio del telaio (e a mio avviso non c'è differenza tout court).

sempre più mi rendo conto di quante "cavolate" (per usare un termine soft) ci inducano a comprare facendo leva su nostre seghe mentali, sfruttando nostre "falle" e facendo leva su argomenti frutto del più bieco marketing; sempre più mi rendo conto di quanto sia risibile (se non nullo nella pratica) il vantaggio dato da un telaio top rispetto ad un entry level.

Nel caso del Madone si è forse andati oltre: i mille ritrovati tecnologici (abbinati ad un prezzo assurdo) sono tali e tanti da risultare il famoso troppo che stroppia facendo trasalire il consumatore/pedalatore che conscio dell'inutilità dei flap o del cavo iper-integrato si è detto "vabbè sarò anche ingenuo ed entusiasta ma stavolta mi hanno preso proprio per un pirla che si beve ogni stronzata"

i vantaggi pratici in termini di prestazioni sono pari a zero, il telaio costa un botto, esteticamente (questo va a gusti) è discutibile, le soluzioni tecniche non portano a nulla se non a possibili complicazioni (vere o presunte) in termini di manutenzione e costi gestione... E tutto ciò per pedalare anche bene e forte non serve.


Sulle innovazioni e resistenze... Salvo motorini elettrici, tra una bici top di 5 anni fa e una bici odierna non ci sono differenze in termini di resa.

Ho provato il di2 e sono tornato al meccanico e, con il 9000, non noto differenze pratiche di sorta, va bene uno e va bene l'altro; constatato ciò, a pari peso perché dovrei spendere il doppio per un prodotto che funziona nello stesso identico modo e che in caso di guasto mi può dare solo maggiori problemi?

Non è resistenza alle novità, è buonsenso.

Uso ruote in carbonio top e in alu ed è chiaro che le full carbon sono più leggere e a livello di sensazioni paiono più performanti ma al lato pratico sono la stessa cosa perché quei 10-20" ipotetici guadagnati in un salita da 10km non sono nulla rispetto al costo e delicatezza del componente etc

sono in Versilia in vacanza e mi sono portato la colnago in acciaio e cambio sul telaio 6v 42/52 (speedplay e ax lightness come sella, uniche concessioni alla modernità), pesa 9,5 kg

finora sia in piano che salita non ho incontrato problemi di sorta (l'altro giorno sono salito a sant'anna di stazzema che è una salita di una decina di km con pendenze a due cifre senza rimpiangere l'emonda) e mi fa ridere vedere le facce dei vari "utenti evoluti" in sella ai loro top di gamma e ruote in carbonio quando li supero in salita o sul lungomare con quel ferrovecchio... Stessa faccia che avrei probabilmente fatto io prima di rimettere il sedere su una bici "antica" e capire quanto mi sono fatto infinocchiare dai geni del marketing

Per decidere che bici portare, prima di partire ho fatto un mio percorso di "test" come lo chiamo io... Un anello di circa 22-23 km con oltre 500 metri di dislivello e tratti > 10 %

Vado a memoria ma con emonda ci ho messo 43' 45" (30 di media oraria) e con la colnago 45' e 30" (29.2 di media) e la cosa significativa è che analizzando i dati di strava ho verificato che 1' e 30" è stato perso non per via del peso della bici, della sua scarsa aerodinamicità, dei cavi esterni etc ma per via della limitata rapportatura e del posizionamento comandi cambio.

Ho infatti perso in discesa per la mancanza di un rapporto sufficientemente lungo che mi permettesse di spingere (sulla colnago ho il 14 come rapporto più lungo) e nel tratto più ripido che con emonda faccio in agilità con il 36/25 e che qui ho dovuto fare con il 42

In piano stessa resa, idem finché la salita si assestava sui 6%, oltre tale pendenza invece il 42 e la disposizione dei comandi cambio e scarsa abitudine alle leve così piccole (che uso molto nel fuori sella) erano il vero limite

A pari rapporti e con un cambio già sulle leve avrei perso a mio parere una 20ina forse 30ina di secondi a dire tanto su di un percorso che non dà tregua

In maniera del tutto spannometrica tra un ferrovecchio da 100 euro e una bici da 10.000 la differenza è di 1" a km su di un percorso impegnativo, forse meno su di un percorso più pianeggiante

se qualcuno vuole pensare che tra un 7s e una 9 rsl con le sue diavolerie la differenza è maggiore, faccia pure ma anche il più invasato sa che non è così... E quindi a che pro cambiare 7s o emonda per una bici dalle forme discutibili e soluzioni più esercizio di stile che concrete, pagandola a peso d'oro?
Pienamente d'accordo, se dovessi cambiare bdc e' solo per puro piacere estetico e maggiore sintonia con un telaio che con altro telaio. Anche sui gruppi condivido, prima di tutto la praticita' e poi tutto il resto.
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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8.784
61
Atina (Fr)
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Bici
Trek (alcune)
A mio modo di vedere la situazione, i freni non sono poco innovativi. Bisogna notare che il filo non arriva lateralmente, così come avviene nella totalità degli altri freni, ma giunge centralmente e questo ha richiesto uno stravolgimento.

Infatti non ho detto che non lo siano, ho detto che relativamente al resto lo sono meno.

Ho anche detto che si tratta di una pregevole realizzazione di meccanica fine, l'azionamento è leggerissimo e pare che la resa dinamica sia ottima per cui direi che siano promuovibili certamente.

Soltanto che si tratta sempre di un cavo che meccanicamente aziona due leve con due pattini che per attrito rallentano la ruota.

Il tiraggio centrale lo faceva anche Campagnolo una ventina e forse più anni or sono, qua in giro ci sono anche le foto.

Per cui va benissimo che i freni siano questi ma intendevo che un livello di innovazione paragonabile al resto avrebbe dovuto prevedere ad esempio dei dischi elettroidraulici con parte idraulica raccolta interamente sulla pinza ed azionamento elettrico.....

Saluti.
 
Stato
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