Diciamo che in Jung la ragionevolezza e le buone intenzioni non si piazzano esattamente sul polo del bene, e gli istinti e l'inconscio su quello del peccato, come sembrerebbe volendo leggere un parallelismo tra le due citazioni.
La psicologia, in particolare quella di Jung, in questo senso è abbastanza de-moralizzata.
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] Chi invece accetta lAltro che gli viene incontro, perché è presente anche in lui, non lotta più, ma guarda dentro di sé e tace. Egli vede lalbero della vita, le cui radici affondano nellinferno mentre la cima tocca il cielo. Neppure lui riconosce più le differenze: Chi ha ragione? Che cosa è sacro? Che cosè la verità? Che cosa è buono? Che cosa è giusto? Lui conosce solo una distinzione: la distinzione tra il Sotto e il Sopra. [
] Fa parte della tua redenzione disimparare ogni forma di distinzione, tranne quella relativa alla direzione. In tal modo ti liberi dallantica maledizione della conoscenza del bene e del male.
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[FONT="][1][/FONT] C. G. Jung,
Libro rosso pp. 300 - 301.