- 26 Luglio 2008
- 2.596
- 80
- 41
- Bici
- Haibike Affair custom
Vi presento la mia nuova specialissima!
location delle foto non esaltante, ma ne farò delle migliori! :D
Peso bici completa: 6,8 kg con le ruote per tubolare; 7,2 kg (nonostante la componentistica del gruppo non leggerissima!).
Un ringraziamento speciale al negozio Cyclon di conversano per l'ottimo trattamento e l'assemblaggio! E per avermi fatto scoprire un marchio con ottime credenziali...
La prova su strada a seguire in questo post! Sulla carta, per quel che vale, va molto bene: http://cozybeehive.blogspot.com/2010/01/bicycle-frame-stiffness-numbers.html
Il reggisella
attacco manubrio e spessori
Gruppo guida
Particolare del tubo di sterzo
Il particolare supporto del freno posteriore
La scatola press fit
Corone ROTOR Q-rings: 50 OCP3 e 36
Prime impressioni
Premessa
La gran parte delle mie considerazioni vanno lette in raffronto al mio precedente telaio, un Vektor Hurricane, che di fatto era un Columbus airplane (ottimo alluminio per la sua epoca), supersottile (infatti pesava 1176 g. In taglia 51x53, se non erro), con forcella e foderi posteriori obliqui Columbus Carve, cioè di carbonio ad alto modulo T700. Un telaio comodo nel suo genere, ma che invecchiando era diventato più flessibile e comunque non è mai stato troppo rigido, poichè i tubi erano sviluppati in altezza, con un impatto frontale, quindi, ridotto e il fatto di avere gli obliqui in carbonio incollati di solito aumenta il comfort a scapito della rigidità.
Comfort
La prima cosa che si nota, pedalando, oltre alla rigidità di cui parlerò dopo, è l’ottimo comfort del telaio. Sulle buchette cittadine il telaio si rivela assorbente. La cosa che fa più impressione è come questo telaio in carbonio ad alto modulo, disposto peraltro in maniera unidirezionale (da quello che ho capito), riesca a smorzare le vibrazioni indotte dalla granulosità dell’asfalto in maniera eccellente. Sicuramente in questo è complice il nastro manubrio Eolo Plus della Bike Ribbon, economico e davvero ottimo come feeling, ma bisogna dire che sono rimasto stupito: se si guardasse il telaio, per via dell’obliquo ottagonale, dei foderi bassi alti circa 6 cm e molto larghi verso la ruota, dell’orizzontale piatto sopra e di forma triangolare, si potrebbe pensare ad una putrella! Invece, anche grazie ai foderi superiori di minore sezione, quasi tondeggianti e ad un reggisella tipo il Canyon VCLS, quindi flessibile, il comfort è ottimo. Sospetto che gran parte del merito vada, appunto, al reggisella, che ha anche la testa in carbonio e quindi smaltisce molte vibrazioni.
Anche la forcella assorbe molto bene i colpetti, lasciando intendere la sua anima racing sulle buche più grosse, quando si fa sentire bella rigida, anche grazie al tubo di sterzo conificato.
Ottima la posizione in sella: ho ricalcato arretramento e altezza sella dalla vecchia bici, ho allungato la misura dell’orizzontale, scegliendo però un tubo di sterzo più alto e con più spessori, unitamente ad un manubrio compact (Wcs logic II della Ritchey, in tg. 42). In sintesi ho messo un manubrio più umano, rialzato la posizione di circa 3 cm. rispetto alla vecchia bici, allungando telaio e attacco di 0,5 cm in tutto: il risultato è una bici che mi consente di stare in presa bassa a lungo senza affaticarmi (e la media in pianura è salita, rispetto alla vecchia posizione con le mani sui cappucci dei freni), con il peso ben bilanciato tra sella e manubrio, anche per affrontare giri da 4 o più ore, che ogni tanto faccio (di solito giro 2 ore e trenta, 3 ore).
Guidabilità
Anche qui sono rimasto piacevolmente stupito. Rispetto alla vecchia bdc il carro è da 410 mm., non 405, l’orizzontale più lungo e l’attacco più corto, ma con uno sterzo più “in piedi”. Il risultato è una bici stabile sullo sconnesso per via del passo non troppo corto (994 mm, contro 990 della bici vecchia), ma molto agile, con una tendenza a chiudere le curve facilmente e senza sottosterzare. Complimenti ad Haibike per una geometria diversa dal solito che funziona molto bene! Non vedo l’ora di provarla su una discesa seria, molto rara dalle nostre parti. La precisione di sterzo è molto influenzata, come dicevo prima, dalla conificazione del cannotto della sella; parimenti la stabilità è influenzata dal buon assorbimento che questo telaio ha sulle sconnessioni.
Prestazioni
Le prestazioni della bici le posso valutare nei miei limiti, mi piace fare distanza, non sono certo velocissimo, anzi. Però nei miei limiti un po’ di sensibilità ce l’ho e la bici la percepisco bene.
Premettendo che peso 74 kg, la bicicletta si rivela fantastica quando si tratta di spingere, ma anche andando al passo.
Alzandosi sui pedali per rilanciare l’andatura fuori dalle curve si sente tutta la rigidità del gruppo manubrio, nodo di sterzo, forcella e alla stessa maniera il movimento centrale rimane saldo: sarà anche merito della scatola press fit, ma immagino che l’obliquo schiacciato, più largo che alto e i foderi bassi di generosissime dimensioni facciano la loro parte. Sui pedali la bici non dondola come la precedente, restituisce ogni pedalata alla ruota posteriore in maniera perfetta!
Ho forzato in salita su qualche strappetto, mettendo rapporti che di solito non uso e confermo tale eccellente rigidità (c’è chi potrebbe desiderare ruote più rigide delle Shimano RS80 C24, ma a me garbano moltissimo) della bici, nonché una apprezzabile omogeneità di resa tra carro e sterzo.
Questa rigidità del movimento centrale si percepisce anche nella pedalata da passista, seduti in pianura, sia a velocità costante, nei tratti a oltre 40 km/h (senza scia), che rilanciando senza alzarsi sui pedali. Si ha addirittura la percezione che la pedalata sia lievemente più rotonda.
Estetica e finiture
La bellezza è nell’occhio di chi guarda, si sa. Ma se ogni scarrafone è bell’ a mamm’ soja, questo scarrafone è per me bellissimo! :D
Il telaio è a finitura UD, si intravedono sotto il lucido le pelli di carbonio sovrapposte in alcuni punti e i pochi fregi blu conferiscono, dal vivo, una stupenda eleganza, sobria ma comunque race.
Anche le forme, che in foto non rendono, sono magnifiche, una scultura ben raccordata tra i vari tubi, bisogna vederlo questo telaio.
Le finiture invece non sono soggettive e sono elevatissime: superfici perfettamente raccordate, piastrina a proteggere il carro dalla caduta della catena di alluminio satinato, bellissima, serie sterzo con parte superiore e tappo in carbonio, forcellini (sia della forcella che del carro) full carbon.
Ottimo anche il reggisella e il suo collarino di alluminio, scaricato per alleggerirlo.
Che dire? Temevo che un tale peso piuma (910 g. nella mia taglia per il telaio e 330 g. la forcella) avrebbe potuto non pregiudicare la resa, ma la omogeneità delle reazioni.
E invece il telaio è ben studiato, l’uso di fibre unidirezionali si fa sentire e forse anche il fatto di avere la propria fabbrica a Taiwan aiuta a migliorare il prodotto.
In conclusione già dalla prima uscita sono soddisfattissimo, consiglio questa bici a chiunque, ma soprattutto a chi fa chilometri e vuole una bicicletta comoda ma con ottime prestazioni.
Certo, il giocattolo nuovo entusiasma noi ciclisti, che siamo anche un po’ bambini, ma di quello che ho scritto sono davvero sicuro e non vedo l'ora di assaporare bene le caratteristiche nelle prossime uscite.
Qualche altra foto con la sorella più potente e pesante, ma colorata uguale! :D
location delle foto non esaltante, ma ne farò delle migliori! :D
- Telaio Haibike Affair UD Carbon High Modulus, Advanced Multiforming Technology, droput di carbonio, scatola press fit; 910 g. nella mia taglia, 53 cm.;
- Forcella Haibike full carbon, 1 1/8" - 1 1/4", forcellini full carbon, 330 g.;
- Gruppo Ultegra 6600 (che già avevo in casa), salvo la catena dura ace e la guarnitura Shimano 105 con corone ROTOR Q-Rings 50-36; pacco pignoni 12-25;
- Manubrio Ritchey WCS Logic II da 42 mm (235 g.) e attacco XLC PRO da 90 mm (95 g.);
- Reggisella Carbon Flex seatpost, full carbon, salvo il morsetto, arretrato di 30 mm, costruito per flettere e dare maggior comfort, 27,2 mm, 170 g.;
- Ruote: Yishun YS-SL 38 tubolari (1120 grammi) o Shimano RS80 C24;
- Sella Fizik Arione CX;
- Pedali Look keo carbon;
- Nastro bike ribbon eolo plus
Peso bici completa: 6,8 kg con le ruote per tubolare; 7,2 kg (nonostante la componentistica del gruppo non leggerissima!).
Un ringraziamento speciale al negozio Cyclon di conversano per l'ottimo trattamento e l'assemblaggio! E per avermi fatto scoprire un marchio con ottime credenziali...
La prova su strada a seguire in questo post! Sulla carta, per quel che vale, va molto bene: http://cozybeehive.blogspot.com/2010/01/bicycle-frame-stiffness-numbers.html
Il reggisella
attacco manubrio e spessori
Gruppo guida
Particolare del tubo di sterzo
Il particolare supporto del freno posteriore
La scatola press fit
Corone ROTOR Q-rings: 50 OCP3 e 36
Prime impressioni
Premessa
La gran parte delle mie considerazioni vanno lette in raffronto al mio precedente telaio, un Vektor Hurricane, che di fatto era un Columbus airplane (ottimo alluminio per la sua epoca), supersottile (infatti pesava 1176 g. In taglia 51x53, se non erro), con forcella e foderi posteriori obliqui Columbus Carve, cioè di carbonio ad alto modulo T700. Un telaio comodo nel suo genere, ma che invecchiando era diventato più flessibile e comunque non è mai stato troppo rigido, poichè i tubi erano sviluppati in altezza, con un impatto frontale, quindi, ridotto e il fatto di avere gli obliqui in carbonio incollati di solito aumenta il comfort a scapito della rigidità.
Comfort
La prima cosa che si nota, pedalando, oltre alla rigidità di cui parlerò dopo, è l’ottimo comfort del telaio. Sulle buchette cittadine il telaio si rivela assorbente. La cosa che fa più impressione è come questo telaio in carbonio ad alto modulo, disposto peraltro in maniera unidirezionale (da quello che ho capito), riesca a smorzare le vibrazioni indotte dalla granulosità dell’asfalto in maniera eccellente. Sicuramente in questo è complice il nastro manubrio Eolo Plus della Bike Ribbon, economico e davvero ottimo come feeling, ma bisogna dire che sono rimasto stupito: se si guardasse il telaio, per via dell’obliquo ottagonale, dei foderi bassi alti circa 6 cm e molto larghi verso la ruota, dell’orizzontale piatto sopra e di forma triangolare, si potrebbe pensare ad una putrella! Invece, anche grazie ai foderi superiori di minore sezione, quasi tondeggianti e ad un reggisella tipo il Canyon VCLS, quindi flessibile, il comfort è ottimo. Sospetto che gran parte del merito vada, appunto, al reggisella, che ha anche la testa in carbonio e quindi smaltisce molte vibrazioni.
Anche la forcella assorbe molto bene i colpetti, lasciando intendere la sua anima racing sulle buche più grosse, quando si fa sentire bella rigida, anche grazie al tubo di sterzo conificato.
Ottima la posizione in sella: ho ricalcato arretramento e altezza sella dalla vecchia bici, ho allungato la misura dell’orizzontale, scegliendo però un tubo di sterzo più alto e con più spessori, unitamente ad un manubrio compact (Wcs logic II della Ritchey, in tg. 42). In sintesi ho messo un manubrio più umano, rialzato la posizione di circa 3 cm. rispetto alla vecchia bici, allungando telaio e attacco di 0,5 cm in tutto: il risultato è una bici che mi consente di stare in presa bassa a lungo senza affaticarmi (e la media in pianura è salita, rispetto alla vecchia posizione con le mani sui cappucci dei freni), con il peso ben bilanciato tra sella e manubrio, anche per affrontare giri da 4 o più ore, che ogni tanto faccio (di solito giro 2 ore e trenta, 3 ore).
Guidabilità
Anche qui sono rimasto piacevolmente stupito. Rispetto alla vecchia bdc il carro è da 410 mm., non 405, l’orizzontale più lungo e l’attacco più corto, ma con uno sterzo più “in piedi”. Il risultato è una bici stabile sullo sconnesso per via del passo non troppo corto (994 mm, contro 990 della bici vecchia), ma molto agile, con una tendenza a chiudere le curve facilmente e senza sottosterzare. Complimenti ad Haibike per una geometria diversa dal solito che funziona molto bene! Non vedo l’ora di provarla su una discesa seria, molto rara dalle nostre parti. La precisione di sterzo è molto influenzata, come dicevo prima, dalla conificazione del cannotto della sella; parimenti la stabilità è influenzata dal buon assorbimento che questo telaio ha sulle sconnessioni.
Prestazioni
Le prestazioni della bici le posso valutare nei miei limiti, mi piace fare distanza, non sono certo velocissimo, anzi. Però nei miei limiti un po’ di sensibilità ce l’ho e la bici la percepisco bene.
Premettendo che peso 74 kg, la bicicletta si rivela fantastica quando si tratta di spingere, ma anche andando al passo.
Alzandosi sui pedali per rilanciare l’andatura fuori dalle curve si sente tutta la rigidità del gruppo manubrio, nodo di sterzo, forcella e alla stessa maniera il movimento centrale rimane saldo: sarà anche merito della scatola press fit, ma immagino che l’obliquo schiacciato, più largo che alto e i foderi bassi di generosissime dimensioni facciano la loro parte. Sui pedali la bici non dondola come la precedente, restituisce ogni pedalata alla ruota posteriore in maniera perfetta!
Ho forzato in salita su qualche strappetto, mettendo rapporti che di solito non uso e confermo tale eccellente rigidità (c’è chi potrebbe desiderare ruote più rigide delle Shimano RS80 C24, ma a me garbano moltissimo) della bici, nonché una apprezzabile omogeneità di resa tra carro e sterzo.
Questa rigidità del movimento centrale si percepisce anche nella pedalata da passista, seduti in pianura, sia a velocità costante, nei tratti a oltre 40 km/h (senza scia), che rilanciando senza alzarsi sui pedali. Si ha addirittura la percezione che la pedalata sia lievemente più rotonda.
Estetica e finiture
La bellezza è nell’occhio di chi guarda, si sa. Ma se ogni scarrafone è bell’ a mamm’ soja, questo scarrafone è per me bellissimo! :D
Il telaio è a finitura UD, si intravedono sotto il lucido le pelli di carbonio sovrapposte in alcuni punti e i pochi fregi blu conferiscono, dal vivo, una stupenda eleganza, sobria ma comunque race.
Anche le forme, che in foto non rendono, sono magnifiche, una scultura ben raccordata tra i vari tubi, bisogna vederlo questo telaio.
Le finiture invece non sono soggettive e sono elevatissime: superfici perfettamente raccordate, piastrina a proteggere il carro dalla caduta della catena di alluminio satinato, bellissima, serie sterzo con parte superiore e tappo in carbonio, forcellini (sia della forcella che del carro) full carbon.
Ottimo anche il reggisella e il suo collarino di alluminio, scaricato per alleggerirlo.
Che dire? Temevo che un tale peso piuma (910 g. nella mia taglia per il telaio e 330 g. la forcella) avrebbe potuto non pregiudicare la resa, ma la omogeneità delle reazioni.
E invece il telaio è ben studiato, l’uso di fibre unidirezionali si fa sentire e forse anche il fatto di avere la propria fabbrica a Taiwan aiuta a migliorare il prodotto.
In conclusione già dalla prima uscita sono soddisfattissimo, consiglio questa bici a chiunque, ma soprattutto a chi fa chilometri e vuole una bicicletta comoda ma con ottime prestazioni.
Certo, il giocattolo nuovo entusiasma noi ciclisti, che siamo anche un po’ bambini, ma di quello che ho scritto sono davvero sicuro e non vedo l'ora di assaporare bene le caratteristiche nelle prossime uscite.
Qualche altra foto con la sorella più potente e pesante, ma colorata uguale! :D
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