Centro Mapei

VADABRUT

Maglia Iridata
7 Aprile 2006
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Ti consiglio di prepararlo bene il tuo cinquantino per quando ci troveremo al raduno del FORUM :wacko:
Non posso venire al raduno caxxo :cry.... so che farete fuoco e fiamme, so anche che mi avreste fatto morire ( soprattutto in salita) .... pazienza, sarà per il prossimo anno.....intanto cercherò di rimettere a posto questo motorino in modo che funzioni anche con il caldo, patisco da matti e non respiro .....
 

Fulvio

Apprendista Cronoman
10 Dicembre 2006
2.856
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Pontedera o ovunque!!!
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Non posso venire al raduno caxxo :cry.... so che farete fuoco e fiamme, so anche che mi avreste fatto morire ( soprattutto in salita) .... pazienza, sarà per il prossimo anno.....intanto cercherò di rimettere a posto questo motorino in modo che funzioni anche con il caldo, patisco da matti e non respiro .....
Quando capiti in toscana fai un fischio
 

Emanuele

via col vento
16 Settembre 2005
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68
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www.borntorun.it
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Non posso venire al raduno caxxo :cry.... so che farete fuoco e fiamme, so anche che mi avreste fatto morire ( soprattutto in salita) .... pazienza, sarà per il prossimo anno.....intanto cercherò di rimettere a posto questo motorino in modo che funzioni anche con il caldo, patisco da matti e non respiro .....

qiuando mi passi a trovare + pedalata?
 

VADABRUT

Maglia Iridata
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Quando capiti in toscana fai un fischio

qiuando mi passi a trovare + pedalata?

:offtopic: Sono messo male....il lavoro non gira ma per fortuna è solo quello....pur essendo un orefice non posso certo dire di "nuotare nell' oro"....mah....;nonzo%....ho ricostruito la famiglia, sto ricostruendo il ciclista e devo riuscire a far girare la fabbrica come una volta....non è facile di questi tempi....
 

Fulvio

Apprendista Cronoman
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:offtopic: Sono messo male....il lavoro non gira ma per fortuna è solo quello....pur essendo un orefice non posso certo dire di "nuotare nell' oro"....mah....;nonzo%....ho ricostruito la famiglia, sto ricostruendo il ciclista e devo riuscire a far girare la fabbrica come una volta....non è facile di questi tempi....
Se giri la fabbrica... beh ti cade tutto addosso!!! o-o Quando vuoi, Bici + Bistecca, offro io!!! una giornata full immersion con me e x un pò vai avanti, fidati...
 

Emanuele

via col vento
16 Settembre 2005
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:offtopic: Sono messo male....il lavoro non gira ma per fortuna è solo quello....pur essendo un orefice non posso certo dire di "nuotare nell' oro"....mah....;nonzo%....ho ricostruito la famiglia, sto ricostruendo il ciclista e devo riuscire a far girare la fabbrica come una volta....non è facile di questi tempi....

a me è un periodo che giran pure le balle... ti capisco... vedo se riesco a passare magari io dalle tue parti, dai.
mi rilasci in mail il tuo cell?

ciao, un abbraccio!
 

AndreaMorelli

via col vento
1 Ottobre 2007
436
10
Cadorago (CO)
www.mapeisport.it
Io ci sono stato anni fa per fare posizione, Conconi, programma di allenamento e visita medica.
Tutto O.K. tranne per la posizione: non sono l'unico a dire che hanno la tendenza a metterti in sella un po' troppo alto (il ragazzo che fa il test è un mio amico, abita nel mio paese, mio ex compegno di squadra, per cui non lo dico per sparlare).
Interessante invece l'esame per i plantari, con test dinamico e non statico come erroneamente fanno molti.


E' interessante notare come il fatto di essere posizionati alti oppure bassi in sella è sempre fonte di discussione. Rispetto sempre il parere della gente anche se poi sono libero di condividerlo oppure no. Prima di dire se uno pedala alto o basso preferisco fare una introduzione. Sono + di 11 anni che lavoro al centro Mapei e devo dire che la conoscenza non si ferma mai. Nel corso di questo lungo periodo ho avuto la fortuna di testare molti tra i più forti professionisti al mondo ma anche molti amatori. Da una analisi statistica di questi dati risulta chiaro che l'altezza scelta liberamente dal ciclista può variare notevolmente da un soggetto ad un altro.

Sotto mostro un grafico con la distribuzione statistica dell'angolo di estensione max del ginocchio su di un gruppo di professionisti (90) ed una popolazione di amatori (circa 1350 tra non professionisti, ciclisti della domenica, amatori di alto livello e dilettanti) .

attachment.php


La prima cosa che sbalordisce è che la differenza di estensione a livello del ginocchio è molto piccola (circa 2°) ma comunque statisticamente significativa; e mostra che i professisti pedalano più alti degli amatori. Chi l'avrebbe mai detto ? Certo quando si guarda pedalare un ciclista, professionista od amatore che sia ad occhio nudo non sempre quello che si vede realmente è quello che si analizza..... Questi dati sono solo descrittivi: i valori riportati si riferiscono alla posizione che il soggetto utilizzava normalmente.

Il fatto quindi di dire mi hanno posizionato alto oppure basso dovrebbe essere confrontata con un modello di riferimento, le sensazioni sono ben accette ma devono essere supportate da dati oggettivi e se possibile scientifici. Cercherò di spiegare la logica su cui si basa l'analisi che facciamo in MAPEI ed il percorso che si cerca, nel limite del possibile, di seguire.


Alla prossima
Andrea
 

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AndreaMorelli

via col vento
1 Ottobre 2007
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Cadorago (CO)
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Come si nota chiaramente dal grafico che ho mostrato la variabilità soggettiva è alta. Ci sono soggetti che si posizionano "spontaneamente" con angoli molto diversi tra loro.
Ho inserito sul grafico +/-1 deviazione standard dalla media. Un parametro statistico che racchiude circa il 68% della popolazione analizzata e si nota chiaramente come da 135° a 145° di angolo di estensione del ginocchio la modifica è molto alta. Si parla circa di 3cm di range. Statisticamente si trovano soggetti che presentano patologie da sovraccarico al ginocchio più ci si allontana (in diminuzione) dall'angolo di riferimento. Mentre è più comune trovare patologie inserzionali a carico dei femorali e dei gemelli, oppure al tendine achilleo, nei soggetti che si allontanano (in aumento ) dal valore di riferimento. Fate attenzione essendo questo l'angolo di estensione della gamba è influenzato oltre che dall'altezza della sella, dall'angolo di flessione/estensione del piede e dall'arretramento della sella.


Andrea
 

AndreaMorelli

via col vento
1 Ottobre 2007
436
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Cadorago (CO)
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Quindi tornando alla questione iniziale.... si, se guardiamo bene i dati le modifiche che ho fatto sono state:
attachment.php


quindi mediamente ho alzato di ben 2cm circa il 22% dei soggetti (350 circa) e ne ho abbassati di ben 2cm circa il 5% (60circa).


Andrea
 

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AndreaMorelli

via col vento
1 Ottobre 2007
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Cadorago (CO)
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Visto che come dicevo prima l'angolo di estensione della gamba è influenzato dall'altezza sella vediamo se ci sono differenze sull'arretramento in sella tra professionisti ed amatori....

attachment.php


A differenza dell'estensione della gamba che presentava una differenza seppur piccola (di 2°) ma statisticamente significativa tra prof. ed amatori. L'angolo di inclinazione di spinta (che mi serve per descrivere l'arretramento sella) non presenta differenze significative tra i due gruppi..... altro dato sbalorditivo. Sta a vedere che pedalo come un professionista.

Anche qui vediamo che il range di posizionamento scelto liberamente è molto elevato. E piccole differenze in termini di gradi nascondono grosse differenze in termini di centimetri.
E' fondamentale ricordare che modificando l'arretramento della sella si modica anche radicalmente l'altezza della sella (arretrando la sella si pedala più alti mentre avanzando la sella si pedala più bassi - in dipendenza anche di come risponde il lavoro del piede).

Se analizziamo le modifiche che ho effettuato posso dire che si bilancia abbastanza il numero dei soggetti che ho avanzato con quelli che ho arretrato (circa 3cm in totale) come si evince dal grafico qui sotto.

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Andrea
 

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VADABRUT

Maglia Iridata
7 Aprile 2006
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Tecnotrat
Visto che a questa discussione partecipano 3 biomeccanici e visto che si parla di altezza e arretramento sella, vorrei fare alcune considerazioni:
molte persone sono obbligate a usare reggisella arretrati per spostare indietro la sella in modo da ottenere la posizione migliore, spesso consigliata da uno di voi ( Centro Mapei, Velosystem, Mariano, Centro Born to Run, Ergomotion, Cycling Position, Pederzolli ), questo significa che lo standard dei telai ( in tutte le misure) non soddisfa le esigenze di molte persone. Ma allora perchè si continuano a costruire telai con certe geometrie ? E perchè ognuno di voi dice la sua verità ? Ci sono differenze di cm. passando da un biomeccanico all' altro..... a chi deve dar retta il comune cicloamatore ?
 

rico

Apprendista Velocista
10 Novembre 2005
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Nord Africa
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Visto che a questa discussione partecipano 3 biomeccanici e visto che si parla di altezza e arretramento sella, vorrei fare alcune considerazioni:
molte persone sono obbligate a usare reggisella arretrati per spostare indietro la sella in modo da ottenere la posizione migliore, spesso consigliata da uno di voi ( Centro Mapei, Velosystem, Mariano, Centro Born to Run, Ergomotion, Cycling Position, Pederzolli ), questo significa che lo standard dei telai ( in tutte le misure) non soddisfa le esigenze di molte persone. Ma allora perchè si continuano a costruire telai con certe geometrie ? E perchè ognuno di voi dice la sua verità ? Ci sono differenze di cm. passando da un biomeccanico all' altro..... a chi deve dar retta il comune cicloamatore ?


Lo sai che stai diventando un gota! :hail:

:mrgreen:
 

AndreaMorelli

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1 Ottobre 2007
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Visto che a questa discussione partecipano 3 biomeccanici e visto che si parla di altezza e arretramento sella, vorrei fare alcune considerazioni:
molte persone sono obbligate a usare reggisella arretrati per spostare indietro la sella in modo da ottenere la posizione migliore, spesso consigliata da uno di voi ( Centro Mapei, Velosystem, Mariano, Centro Born to Run, Ergomotion, Cycling Position, Pederzolli ), questo significa che lo standard dei telai ( in tutte le misure) non soddisfa le esigenze di molte persone. Ma allora perchè si continuano a costruire telai con certe geometrie ? E perchè ognuno di voi dice la sua verità ? Ci sono differenze di cm. passando da un biomeccanico all' altro..... a chi deve dar retta il comune cicloamatore ?

Penso che la domanda sia opportuna e visto che vengo chiamato in causa vorrei prima di tutto puntualizzare alcune cose. Mi fa piacere essere definito biomeccanico, anche se bisognerebbe capire bene cosa significa e fregiarsi di una definizione del genere a volte sottintende competenze che non sempre si hanno. Mi spiego meglio. Se si guarda alla pura definizione del termine biomeccanica si trova che è una branca della meccanica applicata allo studio dei corpi, degli effetti e della velocità a cui essi sono sottoposti. Questo significa che bisogna avere competenze di anatomia, di fisica, matematica, di meccanica (cinematica e dinamica)…. Poiché non vi è in Italia una specializzazione od un percorso formativo in biomeccanica è facile appropriarsi di queste competenze a volte in modo non corretto. Io sono perito meccanico, diplomato ISEF e Laureato in Scienze Motorie. Ho iniziato a lavorare nel ciclismo nel 1994 circa e per mia fortuna mi sono trovato impiegato nella squadra che ha dominato per molti anni la classifica U. Uno dei concetto fondamentali è la ricerca. Ricerca applicata. MAPEI punta molto a questo e permette di evolversi, acquistare nuove strumentazioni, fare ricerca e documentarsi.
Molti di coloro che si spacciano come biomeccanici sono meri posizionatori. Sono appassionati, non che io non lo sia, e cercano di fare della loro passione il loro businnes....
Molti sono tuttologi e inventano balle spaziali. Ognuno ha dei limiti, io ho i miei e quando li raggiungo lo riconosco e nel limite del possibile cerco di documentarmi, ho il supporto di un ortopedico, un fisiologo, un dietologo, bioingegneri e di medici dello sport. Questo fa la differenza. Ripeto. Io rispetto il parere del ciclista e nessuno ha la sfera magica per risolvere le situazioni, anzi, quando uno ha un problema o si è trovato male ha tutto il diritto di reclamare, di arrabbiarsi, di chiedere ulteriori chiarimenti o approfondimenti. Certo, è anche il mio lavoro e devo rendere conto al mio principale. Non lavoro in proprio, non ho un negozio, non faccio il salumiere e la sera per diletto non mi invento fisiologo e faccio i test da sforzo agli amici....
Tornando al post. I telai. Si, ogni costruttore "fissa" le sue geometrie, per l'una o l'altra ragione. Solitamente per ragioni di mercato, altre vlte per ragioni che ritiene più o meno valide, come per esempio geometrie "sicure" sia dal punto di vista stradale che dal punto di vista di cedimenti strutturali. Oppure solo marketing: va di moda lo sloping ed allora tutti a produrre lo sloping.... va di moda la sella di un certo tipo e spingiamo questo tipo di sella. Questo vale per tutto dal il misuratore di potenza alle ruote, alle pedivelle....
Molte volte mi sono trovato a dover suggerire modifiche al telaio, capire se il telaio che il soggetto voleva a tutti i costi poteva adattarsi alle sue misure attuali. A memoria devo aver consigliato un reggisella arretrato forse 5 volte.... anzi mi capita spesso di trovare ciclisti che sono andati da Mariano molto arretrati. Come termine di paragone se si da un occhiata al grafico che ho mostrato sull'angolo di inclinazione di spinta posso dire con estrema sicurezza che Mariano posiziona con angoli di 68°-70°. Non conosco tutte le metodologie degli altri posizionatori. Quindi non entro del merito di ciò che ignoro. Quello che stavo cercando di fare postando i grafici nel post era appunto cercar di far capire come operiamo alla MAPEI. Posso assicurarti che lo standard dei telai secondo me soddisfa le esigenze di molte persone. Poi ognuno è libero di suggerire il telaio su misura per 5mm di orizzontale oppure con inclinazioni piantone di 70° forse se vendessi telai o avessi interessi a farlo lo farei. Se uno vuole il telaio della marca XX perchè il suo Campione preferito lo usa è sacrosanto che lo compri. Ma se la casa produttrice del telaio XX lo produce in sole 3 taglie è normale che si debba trovare una soluzione.
Ognuno dice la sua verità.... Si è vero, bisogna vedere da cosa scaturisce la propria verità.
Hai delle strumentazioni certificate che misurano quello che vuoi misurare ? Stai utilizzando lo strumento corretto per misurare quello che vuoi misurare ? La tecnica di trattamento (elaborazione e filtraggio dei dati) è corretta ? L'ergometro che utilizzi è calibrato ? E' preciso ? E' ripetibile ? I protocolli che utilizzi hanno basi scientifiche ? Tutto questo è fondamentale.
Bisogna educare il pubblico far capire ciò che si fa. C'è troppa ignoranza e nell'ignoranza prolifica il tuttologo.
In laboratorio abbiamo recentemente acquistato un sistema di analisi cinematica della BTS all'avanguardia: 8 telecamere con una freqeunza di acquisizione di 250Hz, EMG integrato a 16 canali per analizzare il comportamento dei muscoli coinvolti nel gesto sportivo, 2 telecamere video sicnronizzate per documentare e relazionare i tracciati cinematici con quelli video, la possibilità di interfacciare pedane di forza per avere i dati dinamici (nel cammino, salto ecc ecc.), ergometro che misura la forza indipendente arto dx. e sx. (non come SRM che misura la torque totale) e permette di calcolare l'efficienza della pedalata... Sono strumentazioni che hanno dei costi troppo elevati per essere acquistate da piccoli studi. Solitamente sono strutture poliambulatoriali, cliniche o ospedali ad utilizzarle.
Ma fanno la differenza. Molti mi chiedono quali sono i miei riferimenti angolari, come deve essere l'angolo del ginocchio al punto morto inferiore.... poi vanno a casa, prendono la web cam o la handy cam e si sistemano la posizione..... bello, interesante.... poi ci pensano e dicono cavolo è facile, chiamo 4 amici e li sistemo in sella e faccio i soldi. Alla Mapei per metterti in sella vogliono 200€ io ti faccio pagare 50€ te la conto su un po e sono a posto.
Il sistema cinematico ha una precisione impensabilmente alta per essere paragonato ad una ualsiasi analisi video; otre al fatto che un sistema di questo tipo permette di fare un completa ricostruzione in 3D del soggetto che pedala, di evidenziare rotazioni ed inclinazioni del bacino, delle spalle. Analizzare le traiettore di ginocchio e piede sul piano frontale oppure su quello trasverso. Certo io sono un tecnico di laboratorio. Un posizionatore. Vorrei essere un biomeccanico a tutti gli effetti ma bisogna essere umili e collaborarein team. L'ortopedico è una figura fondamentale. Non si può suggerire un planatare così, senza una valutazione ortopedica, anzi, più il soggetto è sintomatico più diventa importante uno screening ortopedico. Che tipo di planatare, meccanico, propriocettivo.... Senza una valutazione posturale adeguata è impensabile scindere il soggetto da come sarà poi posiizonato in bicicletta. Cosa faccio, mi improvviso "ortopedico" valuto una dismetria degli arti su di un soggetto senza indagini più approfondite ? Sugerisco spessori dentro la calzatura, sotto la tacchetta perchè ho visto che la torque sull'SRM sembra asimmetrica ? Faccio un test di forza "manuale" facendo spingere con un braccio verso il basso un soggetto e gli metto uno spessore di 1mm sotto un piede dicendo che riequilibra le spinte ? Voglio a tutti i costi "equilibrare" un soggetto non tenendo conto dei problemi che posso creargli ?
In questi anni ne ho sentite di tutti i colori e ne ho viste di peggio. Mi sono trovato in mano referti identici a quelli che avevo consegnato, fotocopiati, ribaltati a specchio e con il nome del ciclista/negozio che li aveva adottati come suoi e consegnati ai clienti. Mi sono visto mandare clienti per carpire gli angoli di posizionamento che poi non sarebbero potuti essere riprodotti perchè non analizzati con le stesse metodiche o strumentazioni....quanti meccanici di clienti che sono venuti presso il nostro centro si sono spacciati per meccanici della MAPEI o collaboratori della struttura.
E' certo. Un analisi di questo tipo ha un costo. Oggi comprare una bicicletta è un investimento.
Il cliente ha tutti i motivi per richiedere un alto standard di servizio ed essere esigente, soprattutto se paga salatamente. Bisogna pensare che ogni problema è un problema a se. Ogni ciclista ha un suo storico di situazioni, esperienze , patologie diverse. Quando tutto va bene si è felici e contenti. Quando la situazione si fa critica bisogna cercare di dare risposte e cercare di arrivare in fondo ai problemi. Questo può essere lungo e dispendioso, sia dal punto di vista economico che dell'impegno mentale e fisico. Certo io non lavoro gratis, e penso che non lo faccia nessuno. Anzi forse a volte rispetto ai risultati che si hanno si ha l'impressione di essere sottopagati.
Ho lasciato correre un po i pensieri e mi sono dilungato, ma è solo una piccola parte di ciò che si può dire.....

Andrea
 

geminiani

Apprendista Passista
18 Agosto 2006
1.179
10
lissone
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Bici
baci
Mi unisco alla discussione perchè proprio domani andrò a fare un test per rivedere la mia posizione in sella....

A quanto ho capito leggendo varie discussioni sul forum la posizione ideale è un compromesso tra vari fattori come aerodinamica, comodità, possibilità di imprimere la massima forza sui pedali e altre cose che sicuramente conoscerete meglio di me.
Quello che vorrei sapere è se questo mix secondo voi deve essere uguale per qualsiasi tipo di ciclista (dal professionista al paracarro come me) oppure gli ingredienti del mix cambiano a seconda del tipo di ciclista.

Se è vera la seconda mi potreste dire a che scuola di pensiero (leggasi metodo di posizionamento) dovrebbe affidarsi un ciclista a seconda del suo livello?
Grazie
 

Fulvio

Apprendista Cronoman
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Mi unisco alla discussione perchè proprio domani andrò a fare un test per rivedere la mia posizione in sella....

A quanto ho capito leggendo varie discussioni sul forum la posizione ideale è un compromesso tra vari fattori come aerodinamica, comodità, possibilità di imprimere la massima forza sui pedali e altre cose che sicuramente conoscerete meglio di me.
Quello che vorrei sapere è se questo mix secondo voi deve essere uguale per qualsiasi tipo di ciclista (dal professionista al paracarro come me) oppure gli ingredienti del mix cambiano a seconda del tipo di ciclista.

Se è vera la seconda mi potreste dire a che scuola di pensiero (leggasi metodo di posizionamento) dovrebbe affidarsi un ciclista a seconda del suo livello?
Grazie
Ogni persona è unica, le leggi con la quale si posiziona in sella sono leggi meccaniche, ma si deve tenere conto anche dell'aspetto "medicale" (patologie o problemi posturali) per arrivare ad un risultato di comodità e performance.
Buona visita,
Fulvio
 

geminiani

Apprendista Passista
18 Agosto 2006
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Ogni persona è unica, le leggi con la quale si posiziona in sella sono leggi meccaniche, ma si deve tenere conto anche dell'aspetto "medicale" (patologie o problemi posturali) per arrivare ad un risultato di comodità e performance.
Buona visita,
Fulvio

Si ma se io vado prima da un biomeccanico e poi da un'altro qualche differenza di posizione ci sarà quasi sicuramente e qualsiasi patologia io possa avere ce l'avevo sia dal primo che dal secondo.
Se tu mi parli di massimizzare la sola spinta a scapito di tutto il resto allora credo che tutti i vari metodi porteranno allo stesso risultato ma uno può decidere di perdere un pò di efficienza muscolare della pedalata per migliorare l'aerodinamica.
 

AndreaMorelli

via col vento
1 Ottobre 2007
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Si ma se io vado prima da un biomeccanico e poi da un'altro qualche differenza di posizione ci sarà quasi sicuramente e qualsiasi patologia io possa avere ce l'avevo sia dal primo che dal secondo.
Se tu mi parli di massimizzare la sola spinta a scapito di tutto il resto allora credo che tutti i vari metodi porteranno allo stesso risultato ma uno può decidere di perdere un pò di efficienza muscolare della pedalata per migliorare l'aerodinamica.

Ho visto pubblicazioni scientifiche riguardo l'ottimizzazione multivariata in bicicletta in cui venivano studiate le variabili "fondamentali" che caratterizzano la posizione in sella tra cui lunghezza della pedivella, inclinazione dell'angolo piantone (arretramento sella), altezza sella, cadenza di pedalata, raccolti dati cinematici e forze applicate al pedale (misurate) dalle quali si risaliva poi ai momenti ed alle potenze articolari. Alla fine attraverso alcuni modelli matematici molto complessi si risaliva ad un indice di efficienza totale in funzione della potenza espressa ed alla cadenza di pedalata ottimale. Sono modelli molto veramente complessi, a volte validi solo dal punto di vista teorico. Mi piacerebbe capire chi ti dice di posizionarti per ottimizzare la spinta sul pedale come lo fa ? Cosa ti misura ? Che parametri analizza ? Come definisce l'efficienza della pedalata (costo in termini di consumo di ossigeno, con un indice derivato dalle compenenti di forza applicate al pedale, attraverso l'analisi della frequenza cardiacaa o dell'acido lattato ematico a carico costante, attraverso l'analisi del segnale EMG)...penso che una cosa del genere pochi centri al mondo sarebbero in grado di farlo e comunque non avrebbe costi accessibili ad un ciclista per valutazioni di routine (almeno per ora).

Dal mio punto di vista, ragionando in termini cinematici, e nello specifico attarverso la misura di angoli articolari si cerca di portare il soggetto a pedalare in una posizione che dal punto di vista statistico riduce o cerca di prevenire l'insorgenza delle patologie da sovraccarico. Ciò non differenzia come mostrano per esempio i grafici che ho postato precedentemente la posizione in sella di un ciclista professionista da un amatore, così come non differenzia un velocistà da uno scalatore. Con ciò non nego che l'aereodinamica sia influente o che sia meno importante sulla bici da strada rispetto alla crono ma questa è per me una prerogativa della posizione da cronometro. Se vedi alcuni velocisti professionisti hanno posizione molto aerodinamiche anche sulla bici da strada ma che sicuramente non potrebbero mantenere per periodi molto lunghi. Durante la corsa il loro unico problema è cercare di arrivare allo sprint finale, non importa se l'impugnatura sulla piega manubrio gli servirà solo negli ultimi 500mt di una corsa da 200km.... e poi sicuramente impugneranno il manubrio solo in quella posizione quando sono fuori sella e durante uno sprint da 1800watt... per loro in quel momento la cosa più importante è riuscire a sprigionare la potenza più alta possibile, riducendo la resistenza aereodinamica il più possibile per avere la velocità di punta il più elevata possibile. Però magari per il resto della corsa li vedi nella pancia del gruppo a limare con una impugnatura comoda "da sopra"...

Andrea