Citi il caad12, quindi intervengo...
Ti posso raccontare la mia esperienza, cioè quella del passaggio da una bici con geometria classica e tecnologia old school (Fondriest Max Carb del 2004) ad una con geometria racing come il caad12.
La prima cosa è che a livello prestazionale, inteso come velocità di percorrenza, la differenza quasi non esiste... Si spinge sempre con le gambe, e si deve spingere tanto se vuoi andare forte. E laddove una differenza esista, è data dalle
ruote, non dal telaio. La seconda, ma vera novità che ho avvertito, è stata la grande
comodità che ho sul caad12. E non sto scherzando, ergo la prima grande cosa da sottolineare:
si può stare comodi anche su bici racing, così come si può stare scomodi su bici endurance. Tutto sta nel trovare il mezzo la cui geometria più si adatta alle proprie misure antropologiche.
Poi c'è un secondo elemento, che tutti trascurano ma che è molto importante: spesso la distinzione tra racing ed endurance sta nelle fibre (o materiali) utilizzate. Stando nel carbonio, le bici racing solitamente sono fatte con fibre di carbonio ad alto e altissimo modulo, il che le rende particolarmente rigide e reattive. Le bici endurance invece non sfruttano queste fibre al alto e altissimo modulo, e vengono utilizzate più resine assieme al carbonio al fine di elasticizzare la struttura.
A livello prestazionale la differenza non è poi marcatissima, ma sicuramente c'è e viene avvertita molto molto di più da chi una bici la mette alla frusta (quindi i professionisti, non noi). Per noi, a bassi livelli, secondo me è molto più importante trovare la posizione perfetta, che permetta al ciclista di non affaticare inutilmente la muscolatura ed in modo da trovare la massima efficienza muscolare nel momento in cui è necessario. Con questo intendo che con una Cipollini rb1000 sulla quale ipoteticamente sto scomodo potrei fare tempi peggiori che con una
Specialized Roubaix.
La distinzione comunque di massima è che una bici racing nel complesso di fibre o materiali che portano alla massima reattività del mezzo, uniti ad una geometria che porta ad un posizionamento in sella più aeredinamico,
potrebbe portare a performance migliori. Ma si resta sempre nel fumoso, nel vago, nel sentito dire ecc.
Ricerche interessanti sono state quelle condotte da Specialized l'estate scorsa, dove però sono risultati fuori numeri che a mio avviso sono così esagerati da far saltare per aria la valenza dello studio. Anche lì siamo sempre nel credo/non credo.
Quindi quello che mi premeva sottolinearti è che comunque a livello prestazionale le differenze dovrebbero essere minime, e non a tutti i costi a favore delle bici racing. E secondo non è valido il paradigma bici racing=schiena a pezzi bici endurance=sto sul divano.