Secondo me è esattamente il contrario, se io vado a modificare continuamente il valore funzionale dell'FTP avrò in realtà una sovrastima dell'allenamento perchè l'intensità sarà sempre più o meno fissa, soprattutto se mi alleno sempre vicino ai valori di FTP.
Entro certi limiti e con una qualche approssimazione, è ovvio che a parità di IF, di tipologia di esercizio e di modalità esecutiva l'intensità non cambi (ovviamente intensità relativa, in riferimento alla FTP).
Infatti (ad esempio) un allenamento di 1h alla FTP dà per definizione IF=1 e TSS=100 sia a inizio preparazione, sia in corrispondenza di un picco di forma, perchè fisiologicamente sono la stessa cosa anche se numericamente la potenza critica assume valori non uguali nei due casi. Quindi medesimo stimolo e medesimo carico allenante sul sistema cardiocircolatorio, con la differenza che è il valore effettivamente assunto (W o W/kg) ad indicarmi la capacità prestazionale raggiunta.
Sbaglio?
Invece ho potuto constatare che l'intensità deve avere un andamento stagionale, in realtà non è possibile allenarsi sempre vicino ai valori di FTP, per cui se tu fai test regolari e modifichi l'FTP alla fine avrai sempre un carico costante, e quindi secondo me si realizza una condizione di allenamento ed una valutazione errata.
E' ovvio che non ci si debba allenare sempre vicino ai valori di FTP, così come è ovvio che tipicamente si vada a ricercare una periodizzazione di intensità e volumi adeguata agli obiettivi cui la preparazione mira; ma se voglio effettuare un allenamento per ottenere gli adattamenti caratteristici di una zona, devo essere certo di rimanere in quella zona, e questo lo ottengo solo riferendomi alle capacità disponibili.
Se faccio test regolari e modifico l'FTP avrò carico (IF e TSS) costante solo se faccio esattamente gli stessi esercizi tutte le settimane, situazione possibile ma non compatibile con quella più redditizia (fisicamente e mentalmente) che risulta periodizzando la preparazione.
Tenedo fisso il valore funzionale, salvo modificarlo in presenza di miglioramenti evidenti (difficili da realizzare), si tiene sotto controllo in modo più preciso il rapporto volume/intensità del carico, il progresso di condizione sarà testimoniato da un aumento progressivo dell'IF e del carico, mentre diversamente sarai costretto ad eseguire test su test per toglierti i dubbi sulla tua condizione reale.
Ma così facendo perdi di vista cosa stai allenando; i test servono appunto per adeguare l'intensità (assoluta, non relativa) dello stimolo alle effettive capacità attuali (potrei avere medesimi IF e TSS, quindi stesso stress indotto dalla sessione di allenamento, ma fornendo differenti quantità di lavoro meccanico in quanto alle due situazioni corrispondono due capacità prestazionali differenti).
A parte il fatto che per migliorare l'FTP devi allenarti su determinati intervalli di lavoro, e non è detto che sia producente, voglio dire che se la tua potenza critica sui 20' rimane quella ma hai aumentato di 50watts quella sul minuto sei cmq migliorato senza modificare di una virgola l'FTP, questa semplice osservazione dovrebbe farti riflettere sul reale valore dell'FTP che è da intendersi in senso funzionale, più o meno come l'HR.
Questo solo perchè la CP20 è poco rappresentativa di quello che avviene durante un intervallo di durata (critica) pari ad 1 minuto.
Infatti personalmente definisco le intensità di riferimento per interval training "breve" sulla base delle potenze critiche direttamente rilevate in sede di test (CP5, rappresentativa della massima potenza aerobica; eventualmente CP1 [o ancora CP5], a rappresentare la capacità anaerobica).
Ma un conto è essere consapevoli che la FTP potrebbe non essere la scelta più adeguata a definire certi lavori, un conto è dire che la FTP sia soltanto un valore di comodo per fare i conti.
Il tutto sempre a mio parere.